chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Bologna Bologna chiesa parrocchiale S. Domenico Savio Parrocchia di San Domenico Savio contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici presbiterio - intervento strutturale (1961) 1956 - 1956(erezione parrocchiale intero bene); 1959 - 1961(costruzione intero bene ); 2012 - 2014(costruzione canonica)
Chiesa di San Domenico Savio
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Domenico Savio <Bologna>
Altre denominazioni
S. Domenico Savio
Autore (ruolo)
Cevenini, Giancarlo
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione)
Notizie Storiche
1956 (erezione parrocchiale intero bene)
Il 21 dicembre 1956 un decreto del cardinale Lercaro istituisce la nuova parrocchia urbana col titolo di S. Domenico Savio. Il primo parroco fu il canonico Giorgio Nanni. Le prime celebrazioni ebbero luogo in un androne trasformato in chiesa, mentre le due stanze al piano superiore servivano da abitazione, aule di catechismo, spazi per riunioni e raduni serali dei parrocchiani.
1959 - 1961 (costruzione intero bene )
Il 25 agosto 1959 ebbero inizio gli scavi per le fondazioni della nuova chiesa; la superficie coperta fu di 1200 mq. Ai lavori contribuirono soprattutto operai volontari parrocchiani. Il nuovo edificio, opera dell’ingegner Giancarlo Cevenini, venne inaugurato dal cardinale Lercaro il 2 giugno 1961.
2012 - 2014 (costruzione canonica)
Nei primi mesi del 2012 hanno avuto inizio i lavori per la costruzione della nuova canonica, terminati al principio del 2014.
Descrizione
La parrocchia di San Domenico Savio nacque nel 1957 al margine sud quartiere San Donato, quando le due chiese suburbane di S. Egidio e S. Maria del Suffragio non riuscirono più ad accogliere tutti i fedeli di un'area a vocazione operaia rapidamente urbanizzata nel secondo dopoguerra. Costruita fra il 1959 il 1961 su progetto dell'ing. Don Giancarlo Cevenini, ricade per il linguaggio architettonico a pieno titolo fra gli esempi interessanti dell'esperienza lercariana, caratterizzata dalla struttura in cemento armato e setti di laterizio a vista. L'assemblea è raccolta intorno al presbiterio, lungo un asse orientato che contesta l'allineamento con le strade del quartiere, invece assecondato dall'involucro esterno, parimenti essenziale, dalla pianta quadrata che cinge l'aula con una sorta di ambulacro.
contesto
La chiesa sorge nella periferia est di Bologna, a margine del quartiere San Donato, al limite fra la zona urbanizzata e un'area rimasta a verde agricolo, delimitata dalla fascia ferroviaria in direzione Ravenna e dalla tangenziale. L'area è caratterizzata da un'edilizia eterogenea: costruzioni indipendenti d'inizio novecento, palazzi a dieci-dodici piani fuori terra degli anni '70, ed edifici popolari in laterocemento, con portici ed attività commerciali al piano terra, tipiche dell'architettura bolognese degli anni '60, a tre o quattro piani fuori terra.
impianto planivolumetrico
Aggregazione orizzontale piana dell'aula e degli annessi parrocchiali.
esterno
Il sagrato, col lato maggiore lungo via Andreini e quello minore, con l'accesso pedonale, lungo via Beroaldo, è pavimentato in cemento ed è perimetrato con dissuasori. Il prospetto ospitante l'accesso affaccia sul sagrato, ed è costituito da un portico rialzato e coperto da una pensilina, sostenuta da portali in cemento armato a sezione rastremata verso la base. Al portico danno accesso una scalinata frontale di sei alzate, ed una rampa laterale celata da un setto in muratura. L'accesso, un largo portale in legno, è ricavato entro una nicchia rettangolare. Oltre il succorpo perimetrale quadrato si scorge il tamburo a base poligonale dell'aula, segnato da finestre a nastro, che corrono a filo della copertura.
Sul fianco destro, fenditure scandiscono il prospetto in mattoni faccia a vista; ancora una volta, l’orizzontalità è accentuata dalla cornice aggettante della copertura, mentre ulteriori bucature corrono in basso per illuminare i locali del livello inferiore. Chiude a sinistra la rampa che conduce al portone d’ingresso.
Sul retro c’è un campo da calcio. I locali della nuova canonica, costruita di recente, sorgono alla sinistra dell'edificio sporgendosi di qualche metro sul sagrato rispetto ai gradini e all'entrata della chiesa.
pianta
Pianta esagonale irregolare, in declivio verso l’altare; abside orientata.
interni
Entrando si ravvisa l'inclusione dell'aula entro un perimetro poligonale di asse diverso dall'allineamento stradale, assecondato dal pronao. Lo spazio si presenta denotato e scandito solo dalle strutture in cemento armato a vista, con setti in mattoni e tamponature semplicemente intonacate. La copertura segue un profilo doppio: travi a vista e linea variabile nell'ambulacro quadrato, controsoffitto intonacato e illuminato da un cleristorio di finestre a nastro nell'aula. A destra dell'assemblea è l'ambiente della cappelle feriale, un'aula rettangolare con la stessa concezione strutturale e spaziale dell'aula, da cui la separa una vetrata opaca. A sinistra del presbiterio, verso cui la pavimentazione in resina policroma digrada, si accede agli annessi parrocchiali.
impianto strutturale
Struttura a telaio in calcestruzzo armato e setti in mattone.
apparati liturgici
Il presbiterio è punto di fuga dell'assemblea a catino, collocata su panche a raggiera divise in due gradoni, che in esso, e nell'altare, converge; due gradini innalzano la mensa eucaristica. L’area dedicata al coro è a sinistra del presbiterio. L’altare, centrale rispetto al presbiterio, è costituito da un piano orizzontale su un sostegno in granito, con bassorilievi in ottone. L’ambone in granito è a leggio. A destra dell’altare stanno tre sedute in legno.
La custodia eucaristica è nella cappella feriale, che custodisce inoltre un organo a canne.
Il battistero per immersione, posto a destra dell’ingresso, è ricavato nel pavimento, scavato da sei alzate e protetto da una balaustra. I confessionali sono in legno, disposti lungo il perimetro dell'assemblea.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1961)
Edificio post conciliare, e quindi costruito secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.