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adeguamento liturgico
Bologna
Bologna
basilica
parrocchiale
S. Maria Maggiore
Parrocchia di Santa Maria Maggiore
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (1970)
VI - 1187(origini intero bene); 1464 - 1579(ampliamenti intero bene); 1665 - 1752(ampliamento intero bene); 1926 - 1929(restauri intero bene); 1933 - 1936(decorazione volta); 1956 - 1956(sopraelevazione facciata); 1984 - 2006(restauri intero bene)
Basilica di Santa Maria Maggiore
Tipologia e qualificazione basilica parrocchiale
Denominazione Basilica di Santa Maria Maggiore <Bologna>
Altre denominazioni Basilica Collegiata Priorale di Santa Maria Maggiore
S. Maria Maggiore
Autore (ruolo)
Canali, Paolo 
Ambito culturale (ruolo)
barocco (rifacimento)
Notizie Storiche

VI - 1187 (origini intero bene)

Sul sito di un tempio romano a Cerere già dal 500 esiste una chiesa a tre navate custodita da monache benedettine. La chiesa è orientata, dunque l'accesso è dall'attuale via Schiavonia, a ovest, e l'abside si allunga verso via Galliera, cardo della Bononia romana. Dopo l'epoca delle invasioni barbariche e la deviazione del corso dell’Aposa che passava non lontano dall'abside (1070), l’antico edificio, assai bisognoso di restauro, nel 1187 è sottoposto a parziale ricostruzione. Il 18 luglio dello stesso anno la Basilica, restaurata e diventata una delle principali chiese di Bologna, viene consacrata da Papa Gregorio VIII.

1464 - 1579 (ampliamenti intero bene)

Il priore, Giovanni Battista Gerardi (o Gherardi) nel 1464 amplia la capienza dell'edificio spostando più a levante l'abside, ricostruito in forma poligonale. Il corpo della chiesa è in quella stessa occasione ricoperto di un soffitto a cassettoni in luogo del precedente a capriate. Il campanile viene innalzato. Un ulteriore ampliamento della Cappella Maggiore è eseguito nel 1579.

1665 - 1752 (ampliamento intero bene)

L'architetto Paolo Canali nel 1665 opera una radicale trasformazione dell'interno. L'orientamento della chiesa è invertito e l'ingresso si apre sulla via Galliera. Il soffitto cassettonato è sostituito con una copertura a volta a botte lunettata su cui si aprono ampie finestre dalle forme barocche. La facciata, in conformità ai dettami post-tridentini promossi dal cardinale Paleotti, si dota di un avancorpo porticato a tre fornici che nel 1685 è sopraelevato con un attico abitabile ascrivibile a Carlo Dall'Ara. Nel 1752 per volere di Papa Lambertini il coperto della chiesa viene innalzato per motivi statici e contestualmente il corpo della chiesa è ampliato verso ovest.

1926 - 1929 (restauri intero bene)

Nel 1926, in occasione della Decennale, la chiesa è stata sottoposta ad un restauro generale, interno ed esterno, al coperto e ai muri perimetrali. In occasione di una scossa tellurica nel 1929, nuovi lavori di manutenzione straordinaria si sono resi necessari al coperto dell'edificio.

1933 - 1936 (decorazione volta)

Un intervento di rilievo fu la decorazione a tempera della volta ad opera del pittore valtellinese E. Fumagalli.

1956  (sopraelevazione facciata)

L'ingegnere Giuseppe Coccolini interviene sull'avancorpo della facciata innalzandolo di un piano e coronando con un frontone il volume, rifinito in stile con un tradizionale ordine a fasce.

1984 - 2006 (restauri intero bene)

Numerosi sono gli interventi di restauro che hanno coinvolto la zona absidale nel 1984, la fronte meridionale nel 1989, le coperture in varie fasi fra il 1994 e il 1999. Nel 1989 l'ing. Coccolini ha proceduto ad un restauro del fronte sud che ha riportato alla luce tracce del fregio ad archetti d'epoca romanica, nonché il cornicione di gronda con la caratteristica disposizione di mattoni a T sotto a fregio continuo a dente di sega. Sulle murature sono stati evidenziati gli ingombri delle monofore tamponate durante gli interventi seicenteschi. Nel 1996, anno della Decennale Eucaristica, l'ing. Tampieri e l'arch. Zanetti hanno eseguito un'ulteriore opera di manutenzione a tetti e facciate. Nel 2006, l'ing. Tampieri e l'arch. Masetti sono i responsabili di un progetto di restauro e consolidamento statico dei coperti e della fronte nord, riportando alla luce monofore romaniche.
Descrizione

La chiesa di S. Maria Maggiore sorge su via Galliera, antico cardo della città romana, in stretta relazione con la cattedrale di San Pietro ed attorniata da palazzi di valore storico-artistico tra cui Palazzo Aldrovandi, adiacente sulla sinistra. Attualmente è oggetto di restauri ed è inagibile a causa dei danni generati dal sisma che ha colpito la regione nel maggio 2012. L'edificio si presenta con un succorpo porticato su strada, completato da un timpano realizzato in stile a metà del '900, che filtra l'ingresso all'aula a tre navi, riccamente ornata con affreschi nei toni caldi tipici del barocco bolognese.
contesto
La chiesa sorge su via Galliera, cardo della città Romana, non lontana dalla cattedrale di San Pietro, attorniata da palazzi di valore storico-artistico, tra cui Palazzo Aldrovandi, adiacente sulla sinistra.
impianto planivolumetrico
Aggregazione verticale della canonica col succorpo porticato in facciata. Il complesso aula-canonica-saloni parrocchiali sorge isolato fra via Galliera e uno stradello perimetrale, ma il volume liturgico è connesso agli isolati laterali da edifici pensili.
esterno
La chiesa sorge di poco arretrata rispetto al fronte stradale, preceduta da uno stretto sagrato in pietra che anticipa il pronao, costituito da un porticato a tre campate pavimentato con veneziana. La facciata è divisa in due fasce orizzontali da un cornicione fortemente aggettante che si ripete in sommità, mentre lesene ocra verticali su campi rosso mattone scandiscono il sopraportico dedicato alla canonica. La fascia inferiore è disegnata da un ampio portico a tre arcate cui corrispondono l’ingresso principale dell'aula, centrale, e due ingressi secondari laterali. La facciata è sormontata da un piccolo timpano sommitale nella fascia centrale. I fianchi dell’edificio si presentano in intonaco ocra fino alla copertura delle navate laterali e in mattoni faccia a vista con archetti pensili per le pareti del cleristorio, interrotto da finestre ampie. Il fianco sinistro della chiesa è quasi interamente coperto dagli ambienti parrocchiali ad esso addossati. L’abside è riconoscibile esternamente e anch’essa è intonacata in ocra e parzialmente celata dal complesso parrocchiale. La copertura dell'aula è a capanna, con manto in coppi. La canonica termina in un tetto piano adibito a terrazzo.
pianta
Pianta basilicale a tre navate orientata a ovest.
interni
Si entra nella nave della chiesa mediante una bussola in legno. La chiesa è divisa in tre navate da due serie di pilastri compositi che formano sette campate. L’abside è profondo e si chiude con una parete semicircolare. Alla destra e alla sinistra del presbiterio si aprono, frontalmente alle navate laterali, due cappelle, quella a destra contenente il fonte battesimale, quella a sinistra un altare marmoreo. L’aula ed è ornata di preziosi altari a parete nelle navate laterali, simmetrici, entro nicchie poco profonde. La pavimentazione nell'aula è a veneziana bianca e nera disegnata in una preziosa tessitura geometrica. Tra gli intercolumni la pavimentazione è invece in marmo rosso. Sul quarto pilastro è posto un pulpito in legno cui si accede tramite scala lignea sviluppata attorno al pilastro. Lesene ioniche ornano i pilastri che reggono una ricca cornice dorata in aggetto all'imposta del coperto, in volte a vela affrescate. Il cleristorio ospita ampie finestre.
impianto strutturale
Muratura portante in laterizio e copertura a capriate lignee.
apparati liturgici
L'assemblea si dispone in due file di panche lignee di antica fattura frontali rispetto al presbiterio. Questo ospita l'altare post-conciliare rialzato di un gradino e quello preconciliare, ulteriormente rialzato di tre gradini, l'ambone in legno a leggio e la sede del celebrante, in legno, riconoscibile sotto la cantoria dell'organo. Il battistero è posto nella cappella a destra del presbiterio. I confessionali sono elementi mobili, in legno, disposti nelle navate laterali.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970)
L’altare post conciliare in legno, removibile, è costituito da una tavola in legno su esili colonne corinzie.
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