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edilizia di culto
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Cendon
Silea
Treviso
oratorio
periferico
San Pietro
Parrocchia dei Santi Vittore e Corona Martiri
Pianta; Coperture; Prospetti; Fondazioni; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Altare maggiore
nessuno
1667 - 1667(erezione intero bene); 1998 - 1999(rifacimento e restauro copertura
campanile e paramenti murari)
Oratorio di San Pietro
Tipologia e qualificazione oratorio periferico
Denominazione Oratorio di San Pietro <Cendon, Silea>
Autore (ruolo)
Le Court, Giusto (statua di San Pietro sull'altare maggiore)
Ambito culturale (ruolo)
tardo-rinascimentale (costruzione)
Notizie Storiche

1667  (erezione intero bene)

L’oratorio di San Pietro sorge nella seconda metà del ‘600. Esso è concepito come spazio di preghiera per la villa della nobile famiglia Memo, la cui residenza viene costruita nelle immediate vicinanze e di cui oggi rimane solo la barchessa più vicina al fiume Nerbon.

1998 - 1999 (rifacimento e restauro copertura, campanile e paramenti murari)

Per fare fronte alle continue infiltrazioni d’acqua e ai conseguenti danni alla chiesa, viene intrapreso un intervento di restauro. L'intervento interessa principalmente le strutture di copertura. Il tetto viene scoperchiato, alcuni coppi recuperati, alcuni morali sostituiti. Il campanile viene restaurato rimuovendo l’intonaco danneggiato, la punta in lamiera viene raschiata e resa resistente alla ruggine. Inoltre, la parte finale dello stesso viene coibentata. Alcune parti dell’intonaco esterno vengono restaurate, altre vengono integrate con cocciopesto.
Descrizione

L'oratorio sorge su un terreno appartenente alla famiglia Memo, che arriva a Cendon verso la metà del Seicento, ereditando moltissimi terreni. Nel 1684 è certa la presenza della loro villa, con il corpo centrale a pianta quadrata, a tre piani, affiancata da due barchesse di minore altezza. La chiesa a pianta ottagonale di San Pietro fu costruita nello stesso periodo poco più distante, staccata dalla villa. Di quest'ultima oggi rimane soltanto una porzione dell'ala della barchessa più vicina al Nerbon, in quanto la villa, già in stato di degrado, viene demolita nel primo dopoguerra. Il 29 giugno 1968 l'oratorio viene donato alla parrocchia. Il manufatto presenta ancora oggi una pianta centrale di forma ottagonale su cui si innesta un presbiterio rialzato di tre gradini, ad pianta rettangolare. L'interno è caratterizzato da una doppia simmetria, accentuata dagli ingressi laterali, e richiama l'ottagono grazie alle decorazioni del pavimento e delle porte. L'ambiente principale presenta una volta a padiglione, decorata solo nel punto in cui si congiungono i suoi spicchi; il presbiterio è coperto con una volta a crociera. La facciata, che si ripete quasi identica nelle parti laterali, è caratterizzata da un portale tra due semicolonne lisce coronate da capitello ionico. Esse sorreggono un fregio liscio su cui poggia il timpano decorato con una stella a sei punte e racchiuso da una cornice a modiglioni. I lati principali sono connessi da pareti più semplici, decorate solo da finestre centinate, con piedritti terminanti a capitello modanato e protiride centrale. Il tamburo è demarcato dal fregio, liscio come quello in facciata e decorato da riquadri in rilievo racchiusi da due coppie di lesene. Il campanile annesso alla chiesa è situato a Est, probabilmente coevo alla chiesa stessa. Esso è molto semplice e non presenta decorazioni, fatta eccezione per due fasce, di cui una anticipa la cella campanaria e l'altra sottolinea l'imposta della monofora. Il campanile termina con una cuspide, protetta dalle intemperie grazie a uno strato metallico.
Pianta
Il manufatto presenta una pianta centrale, di forma ottagonale, su cui si innesta un presbiterio rialzato di tre gradini, a pianta rettangolare. Essa è caratterizzata da una doppia simmetria, accentuata dagli ingressi laterali e accoglie un campanile, coevo all’oratorio, a Est. Il piano di calpestio è più alto rispetto a quello del giardino esterno, grazie ai gradini posti davanti ai tre ingressi.
Coperture
La copertura dell’oratorio è lignea, sia per i corpo ottagonale che per il presbiterio. Essa non è visibile perché l’ambiente principale è coperto da una volta a padiglione, mentre il presbiterio da una a crociera, in legno, con le reni riempite di materiale di risulta. Lo stato odierno delle volte presenta decorazioni solo laddove si incontrano gli spicchi. Il tetto, a padiglione su pianta ottagonale, è ricoperto da un manto di coppi tradizionali in cotto.
Prospetti
Il prospetto Sud si ripete quasi identico nelle parti laterali, è dotato di un portale tra due semicolonne lisce, coronate da un capitello ionico. Esse sorreggono un fregio liscio su cui poggia il timpano decorato con una stella a sei punte e racchiuso da una cornice a modiglioni. I lati principali sono connessi da pareti più semplici, decorate solo da finestre centinate, con piedritti terminanti a capitello modanato e protiride centrale. Il tamburo è demarcato dal fregio, liscio come quello in facciata e decorato da riquadri in rilievo racchiusi da due coppie di lesene.
Fondazioni
Le fondazioni dell’oratorio non sono direttamente rilevabili.
Struttura
La struttura è edificata in un’unica soluzione in muratura di mattoni pieni. La copertura, composta da travi lignee, poggia sui muri perimetrali e sorregge le strutture voltate.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione del volume ottagonale si articola intorno a una sepoltura centrale, e richiama continuamente la forma geometrica della pianta. Nero, bianco e rosso aranciato sono i colori utilizzati per tutta la pavimentazione, che varia solo per trama e grado di vividezza. Infatti, nel presbiterio, essi sono più vivi e disposti secondo un opus scutulatum più allungato.
Elementi decorativi
Il carattere stilistico dell’architettura dell’Oratorio di San Pietro è probabilmente di impronta longheniana e rivela una sorvegliata progettualità, pur con qualche semplificazione degli effetti figurativi più tipici, giustificata dalla sua stessa funzione in un contesto periferico. La chiesa presenta elementi decorativi coerenti con lo stile architettonico, concentrati principalmente nell’area presbiteriale, per nobilitare alcune reliquie del santo, lì conservate. Essi sono di varia natura, da piccoli oggetti ricoperti d’oro a quadri di modeste dimensioni.
Altare maggiore
L’altare è di tipo fisso, costituito da un elemento lapideo decorato con marmi policromi. La statua che padroneggia l’altare è quella di San Pietro, scolpita nel 1678 da Giusto Le Court per l’oratorio. Essa raffigura il santo, che protende il braccio sinistro verso i fedeli, mentre con il destro stringe a se il libro e le chiavi. L’espressione di San Pietro è drammatica e il panneggio delle vesti è trattato con estrema cura. I piedistalli presenti ai lati lasciano presupporre la presenza di due statue minori, di cui purtroppo non rimane traccia. All’interno dei piedistalli laterali sono custodite le reliquie di alcuni santi, conservate all’interno di teche dorate, cui la chiusura è decorata con la tecnica “a sbalzo”, ottenuta per cesellatura.
Adeguamento liturgico

nessuno
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