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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
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Lovari
San Martino di Lupari
Treviso
chiesa
periferica
Santa Maria Bertilla
Parrocchia di San Martino Vescovo
Pianta; Coperture; Fondazioni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Facciata
presbiterio - intervento strutturale (anni 1990)
1960 - 1960(richiesta autorizzazioni intero bene); 1960 - 1960(costruzione intero bene); 1960 - 1960(benedizione intero bene); 1981 - 1981(restauro intero bene); 1999 - 2004(restauro intero bene)
Oratorio di Santa Maria Bertilla
Tipologia e qualificazione chiesa periferica
Denominazione Oratorio di Santa Maria Bertilla <Lovari, San Martino di Lupari>
Altre denominazioni Oratorio della Madonna della Mercede
Autore (ruolo)
Torresin, Florindo e Pereglido (progettazione e direzione lavori)
Gnoato, Luigi (progettazione e direzione lavori)
Svegliado, Carlo (progettazione e direzione lavori)
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione)
architettura postmoderna (costruzione facciata)
Notizie Storiche

1960  (richiesta autorizzazioni intero bene)

Tra il 1960 e il 1961 l'oratorio viene edificato sul terreno della famiglia dei fratelli Pietro, Luigi e Giuseppe Baggio, ad opera dei capifamiglia che trovano nell’arciprete Giovanni Favaro e nel cappellano don Pietro Nandi referenti ben disposti ad appoggiare la causa. Il nuovo edificio viene dedicata a Santa Maria Bertilla Boscardin (Goia di Brendola, 6 ottobre 1888 - Treviso, 20 ottobre 1922). Le richieste per le autorizzazioni civili ed ecclesiastiche vengono firmate dall’arciprete e dagli architetti progettisti Florindo e Pereglido Torresin, dall’ingegnere Luigi Gnoato e dal geometra Carlo Svegliado.

1960  (costruzione intero bene)

Il 4 aprile 1960 don Pietro Solivo, segretario della Commissione d’Arte sacra, per conto del vescovo Antonio Mistrorigo autorizza l’inizio del cantiere della chiesa, anche se lo scavo delle fondazioni era cominciato il mese precedente. Il 18 aprile Secondo Giacomazzo detto Sobri, alla presenza della popolazione e delle autorità civili ed ecclesiastiche, posa la prima pietra, dando l’inizio ufficiale ai lavori. Il cantiere è organizzato da don Pietro che con l'accordo di tutti i capifamiglia suddivide la popolazione abile al lavoro in sette turni di manovalanza, ripartiti fra le varie vie della frazione. Sotto la direzione di dieci muratori, diretti dai capomastri Alfredo Toso e Remo Mazzonetto, i contradaioli prestano la loro opera gratuita dal 28 marzo al 6 agosto. Sono utilizzati materiali edili forniti dalle Fornaci Serena. Il 30 agosto 1960 la costruzione della chiesa giunge al coperto.

1960  (benedizione intero bene)

Il 24 settembre 1960, ricorrenza della Madonna della Mercede, l'oratorio viene benedetto con grandi festeggiamenti e fuochi d’artificio.

1981  (restauro intero bene)

Nel 1981 si eseguono interventi di restauro conservativo dell'edificio e si completano le opere rimaste incompiute nel 1960.

1999 - 2004 (restauro intero bene)

Nel 1999 il gruppo culturale Carpe Diem, con il costante sostegno dell'arciprete don Mario Battiston, si fa promotore del rifacimento della facciata e della sistemazione dell’area esterna, entrambe autorizzate dalla Commissione d’Arte Sacra della diocesi di Treviso e finanziate dalla parrocchia, dall’amministrazione comunale e in parte da cittadini di Lovari. Il progetto definitiv,o redatto a titolo gratuito dai tecnici della parrocchia, ottiene l’approvazione curiale il 6 luglio 2004. I lavori terminano nel settembre 2006 con l’inaugurazione della facciata e del piazzale antistante.
Descrizione

Tra il 1960 e il 1961 l'oratorio viene edificato sul terreno della famiglia dei fratelli Pietro, Luigi e Giuseppe Baggio, ad opera dei capifamiglia che trovano nell’arciprete Giovanni Favaro e nel cappellano don Pietro Nandi referenti ben disposti ad appoggiare la causa. Il nuovo edificio viene dedicata a Santa Maria Bertilla Boscardin (Goia di Brendola, 6 ottobre 1888 - Treviso, 20 ottobre 1922). Il progetto viene seguito dagli architetti progettisti Florindo e Pereglido Torresin, dall’ingegnere Luigi Gnoato e dal geometra Carlo Svegliado. La pianta presenta un’unica aula orientata est-ovest, con ingresso ad ovest, presbiterio e sacrestia. A nord è collocato un ripostiglio. La facciata è caratterizzata dalla presenza di un nartece rivestito in pietra rosata e portali metallici pivotanti. Nella parte centrale del fronte, sopra l'ingresso, è collocato un oculo, protetto da un archivolto superiore, rivestito in pietra.
Pianta
La pianta presenta un’unica aula orientata est-ovest, con ingresso ad ovest, presbiterio e sacrestia. A nord è collocato un ripostiglio.
Coperture
La copertura a doppia falda è ricoperta da un manto di coppi tradizionali in cotto.
Fondazioni
La chiesa poggia su un basamento leggermente rialzato rispetto al piano di calpestio del terreno esterno.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione originaria è in graniglia sui toni del rosso. Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto all’aula. Nel 1985 è stato eseguito l'intero rifacimento della pavimentazione presbiterale con lastre quadrate di rosso di Asiago e Biancone.
Elementi decorativi
Gli interni della chiesa sono dipinti nei toni dell'avorio e dell'azzurro. Sono presenti delle vetrate colorate.
Facciata
La facciata è caratterizzata dalla presenza di un nartece rivestito in pietra rosata e portali metallici pivotanti. Nella parte centrale del fronte, sopra l'ingresso, è collocato un oculo, protetto da un archivolto superiore, rivestito in pietra.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (anni 1990)
L'altare e l'ambone sono realizzati con lastre in marmo bianco.
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