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Campobernardo
Salgareda
Treviso
chiesa
parrocchiale
S. Martino vescovo
Parrocchia di San Martino Vescovo
Pianta; Coperture; Facciata; Prospetti; Struttura; Interni
altare - aggiunta arredo (1990 circa)
1920 - 1920(costruzione intero bene); 1949 - 1949(consacrazione intero bene); 1949 - 1949(ampliamento presbiterio)
Chiesa di San Martino Vescovo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Martino Vescovo <Campobernardo, Salgareda>
Altre denominazioni S. Martino vescovo
Autore (ruolo)
Cadorin, Guido (decorazioni interne)
Baitello, Augusto (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
neoromanico (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1920  (costruzione intero bene)

La chiesa viene costruita nella prima metà degli anni Venti del Novecento, su progetto del prof. Baitello.

1949  (consacrazione intero bene)

Solo nel novembre del 1949 la chiesa viene consacrata.

1949  (ampliamento presbiterio)

Nello stesso anno la struttura retrostante l’altare maggiore viene ampliata per dare maggior spazio alla zona del coro e all’altare; l’organo e la pala di S. Martino risultano essere già installate e non vengono spostate.
Descrizione

La chiesa intitolata a San Martino Vescovo viene realizzata nel 1920 su progetto del prof. Baitello. L'edificio presenta una pianta rettangolare ad unica navata centrale con quattro altari laterali, all'interno la chiesa viene decorata dal prof. Cadorin di Venezia: presenta numerose decorazioni ma senza eccedere nello stile neoclassico, le decorazioni floreali simmetriche abbelliscono la zona dell’altare principale. Esternamente l'intero edificio è caratterizzato da pareti in mattoni faccia a vista, la facciata principale è caratterizzata da un grande portone di ingresso sormontato da un arco in marmo sul quale è rappresentato San Martino Vescono, da due finestre ad arco e da un oculo centrale. La linea delle falde è interrotta frontalmente sulla cuspide da un paramento, ed è abbellita da una statua della Beata Vergine.
Pianta
L’edificio presenta un’unica navata, con decorazioni geometriche e floreali sulle pareti e attorno agli archi che aprono sulle cappelle degli altari laterali.
Coperture
La copertura a due falde è in capriate lignee a vista, decorate con motivi geometrici e greche floreali.
Facciata
I prospetti sono caratterizzati dalla massiccia presenza di mattoni faccia vista rossi, con elementi decorativi in marmo bianco. Il prospetto principale risulta slanciato e caratterizzato dall’allineamento del portone di entrata con il paramento aggettante verso l’alto; a completamento, ai lati, trovano posto due finestre allungate. Sopra la pensilina che protegge in portone d’ingresso, è presente un oculo vetrato.
Prospetti
I restanti prospetti risultano semplici e lineari, caratterizzati dal medesimo rivestimento e da alcune finestre di ridotta dimensione.
Struttura
La struttura risulta caratterizzata da un unico corpo di fabbrica interamente costruito in mattoni pieni. La copertura a padiglione è sorretta da elementi lignei e poggia direttamente sui muri perimetrali.
Interni
Il presbiterio, sopraelevato dalla navata da cinque gradini, è delimitato da quest’ultima dalle balaustre in marmo. Sulle pareti sono affrescati quattro angeli (due per ognuna) recanti in mano un libro sul quale sono riportati i testi delle tre antifone un tempo utilizzate dal Pontificale Romanum per il rito della consacrazione dell’altare. Sulla volta del presbiterio, realizzata a botte ed intonacata, al centro, è affrescata l’Ostia con il trigramma sacro ampiamente utilizzato nelle chiese. Sulle pareti dell’abside semicircolare retrostante l’altare sono affrescati San Pietro, in cornu evangelii, e San Paolo, in cornu epistolae. Sopra queste due figure, sono affrescati due angeli che reggono un turibolo.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1990 circa)
L’altare mobile è in metallo, di produzione industriale.
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