chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Povegliano Treviso chiesa parrocchiale S. Daniele Profeta Parrocchia di San Daniele Profeta Pianta; Coperture; Facciata; Prospetti; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (anni '70-'80) IV - V(erezione intero bene); 1399 - 1418(restauro della chiesa e costruzione del portico intero bene); XV sec. - XV sec.(costruzione altari minori); 1417 - 1417(dipinti parete esterna); 1595 - 1613(restauro ed adeguamento intero bene); 1595 - 1613(demolizione e ricostruzione intero bene); 1662 - 1691(demolizione e ricostruzione intero bene); 1662 - 1691(restauro e consolidamento intero bene); 1838 - 1838(rifacimento presbiterio); 1918 - 1918(demolizione intero bene); 1923 - 1923(ricostruzione intero bene)
Chiesa di San Daniele Profeta
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Daniele Profeta <Povegliano>
Altre denominazioni
S. Daniele Profeta
Autore (ruolo)
Beni, Antonio (decorazione soffitto)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (edificazione della chiesa)
Notizie Storiche
IV - V (erezione intero bene)
La prima dedicazione a S. Maria della pieve di Povegliano è testimoniata dal titolo dell’altare dell’Annunciata. In mancanza di ulteriori notizie è possibile ipotizzare che la fondazione della chiesa risalga alla stessa epoca della prima titolazione.
1399 - 1418 (restauro della chiesa e costruzione del portico intero bene)
Sono documentate diverse donazioni per lavori di manutenzione e di restauro e per la costruzione di un portico antistante la chiesa di Povegliano. Il lascito di Bartolomeo figlio di Vendramin è documentato nel suo testamento redatto il 4 ottobre 1399. Ha lo stesso fine la donazione di Sovrana figlia di Giacomino da Povegliano, nel suo testamento datato 13 dicembre 1418.
XV sec. (costruzione altari minori)
Le ancone dei quattro altari minori vengono costruite in legno scolpito con preziose dorature.
1417 (dipinti parete esterna)
Pietro figlio di Giacobbe da Povegliano dispone nel suo testamento di essere sepolto nel cimitero intorno alla chiesa e di dipingere sulla parete esterna più prossima al luogo di sepoltura le immagini della Beata Vergine Maria, insieme al Figlio, quelle di S. Pietro, di S. Cristoforo, di S. Antonio e di S. Daniele.
1595 - 1613 (restauro ed adeguamento intero bene)
A seguito del Concilio di Trento la chiesa di Povegliano conosce un’epoca di rinnovamento. Il pievano Pellegrino Poletta scrive di aver operato diversi interventi: il restauro del campanile, la costruzione di una nuova pala dell’altare maggiore, la sostituzione di porte e vetrate fortemente danneggiate.
1595 - 1613 (demolizione e ricostruzione intero bene)
Sempre ad opera di Pellegrino Poletta è documentata la demolizione del portico antistante la chiesa - eretto all’inizio del 1400 - e di uno dei muri perimetrali, al fine di allungare la chiesa, che viene poi imbiancata.
1662 - 1691 (demolizione e ricostruzione intero bene)
Il pievano successivo, Melchior Novello, fa demolire un muro che si trova davanti alla facciata della chiesa stessa (forse parti rimaste del precedente portico), per dare maggior luce all’interno. Viene poi demolita la facciata principale della chiesa, per allungare l’edificio, che raggiunge la forma attuale.
1662 - 1691 (restauro e consolidamento intero bene)
Melchior Novello prosegue i lavori con il restauro e cosolidamento dell’intera struttura, fin dalle fondazioni, e con il rifacimento di porte e pavimentazioni. Viene ingrandita la pala dell’altare maggiore, costruito il tabernacolo (1663), costruita la Pala della Beata Vergine (1664), costruito l’altare di S. Rocco e S. Antonio (1667). Tutti i lavori vengono commissionati a Francesco Comin, ad eccezione dell’Altare del Rosario (1676), precedentemente dedicato al martire domenicano S. Pietro da Verona, di autore sconosciuto.
1838 (rifacimento presbiterio)
L’attuale presbiterio risale al 1838. Il precedente altare maggiore – a noi noto dalla visita pastorale del 21 maggio 1779 - era “distaccato un poco dal muro, e in parte formato di marmo, in parte di legno, con statue pure scolpite in legno: due a metà, in relazione al dipinto, rappresentanti i principi degli apostoli, e due nella sommità, rappresentanti i Santi Francesco d’Assisi e Antonio da Padova”. Il dipinto centrale raffigurava la Beata Vergine con il Bambino, e sotto il profeta Daniele tra i leoni e il profeta Abacuc sollevato da un angelo.
1918 (demolizione intero bene)
A giugno 1918 la chiesa di Povegliano viene colpita da una granata, lanciata sulla parete settentrionale dell’edificio, per mano austriaca. Il materiale crollato, cadendo danneggia parte della balaustrata e le schegge dell’esplosivo danneggiano parte degli altari laterali e il cornicione. Tuttavia, nonostante il forte impatto, chiesa e campanile non vengono completamente distrutti. Pochi giorni dopo, il 19 giugno, la chiesa viene nuovamente colpita, questa volta in copertura, provocando la demolizione di una larga parte della cornice murale, sopra l’altare di San Giuseppe. Le schegge della granata, infrantasi sulla pavimentazione, arrivano alle murature perimetrali. La travatura del tetto viene gravemente danneggiata, mentre l’affresco sul soffitto, di Antonio Beni, rimane intatto.
1923 (ricostruzione intero bene)
I lavori di ricostruzione della chiesa, appaltati il 25 aprile 1923 e affidati alla ditta Berto Antonio di Giuseppe di Zenson di Piave, vengono portati a termine nell’agosto dello stesso anno. Le tinteggiature interne e le decorazioni, eseguite ad olio, vengono affidate ad un artista locale, Luigi Salvadoretti. Nel corso dei lavori vengono apportate delle migliorie che ampliano lo spazio della chiesa dedicato ai fedeli. Gli altari minori, risalenti al XV secolo, ma successivamente modificati ed ampliati nel XVIII secolo, vengono riportati alla configurazione originaria, aumentando di 65 mq la superficie calpestabile della chiesa.
Descrizione
La chiesa di S. Daniele Profeta è ubicata nel centro urbano di Povegliano, lungo la via principale del paese.
L’edificio, costituito da un'unica aula, è orientato in direzione est-ovest e presenta l’ingresso ad ovest e la zona presbiteriale ad est, che termina nell'abside.
La struttura in elevazione è costituita da muratura di mattoni pieni di laterizio. La struttura di copertura presenta travi in legno, nascoste dal soffitto affrescato.
La navata di dimensioni 21x12 metri presenta quattro nicchie sui lati nord e sud che escono dal perimetro rettangolare. Ai lati dell’abside si osservano due porte che conducono ad un ambiente adibito a locale impiantistico a sinistra e alla sacrestia a destra. Attraverso la sacrestia si accede al campanile a pianta quadrata, il quale si eleva per un’altezza complessiva di 34 metri.
La facciata presenta un unico ordine di quattro lesene, sormontate da capitelli ionici. Sulla sommità la facciata si conclude con un timpano triangolare.
Pianta
La pianta presenta un’unica aula a cui segue il coro. L’aula è a navata unica, di dimensioni 21m per 12m, scandita da quattro altari laterali (due per lato), in corrispondenza di quattro nicchie, protese verso l’esterno oltre il perimetro della navata. L’abside, di 6m per 10m, è soprelevato di tre gradini rispetto al livello della navata, ed è delimitata da una balaustra in marmo bianco. Addossata all’abside, a destra sorge la sacrestia ed aderente a questa il campanile. Specularmente, a sinistra vi è un ambiente adibito a centrale termica. L’ingresso principale si trova in facciata, rivolto ad ovest, mentre lungo le pareti laterali si osservano i due ingressi secondari.
Coperture
La copertura dell’aula è realizzata da travature disposte perpendicolarmente alla lunghezza, reggenti una finta volta a padiglione. Il tetto a doppia falda è ricoperto da un manto di coppi tradizionali in cotto. La copertura del presbiterio, anch'essa composta di travi lignee, presenta un lucernario al centro di una finta cupola.
Facciata
La facciata della chiesa è rifinita con un intonaco di colore bianco. Presenta quattro lesene con capitelli ionici, in un unico ordine, sormontate da un timpano triangolare con rosone centrale. Il timpano è sovrastato al centro da una croce, mentre alle due estremità laterali si presentano due statue. Sopra il portale d’ingresso, anch’esso timpanato, si osserva un’epigrafe, recante la seguente inscrizione: “D.O.M. B.M.W. DIVO OVE DANIELI PROFETAE DICATUM”
Prospetti
I prospetti esterni, anch’essi rifiniti con un intonaco di colore bianco, riportano le sporgenze delle nicchie che ospitano i quattro altari minori. Il prospetto nord presenta un'unica sporgenza, che comprende entrambe le nicchie. All'interno del suo spessore, in passato, una scala conduceva all'antico pulpito, posizionato sopra l'ingresso laterale. Sul prospetto sud, in corrispondenza di ciascuna nicchia vi è una finestra rettangolare, leggermente arcuata nella parte superiore, con davanzale sporgente.Il prospetto sud è interrotto dal campanile.
Campanile
Il campanile, a pianta quadrata, è accessibile sia dal'interno della sacrestia, sia dall'esterno, e si eleva per un'altezza massima di 34 metri (croce compresa). La cella campanaria presenta quattro bifore, una per ciascun lato, sormontata dalla parte sommitale del campanile, a pianta ottagonale.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione nella navata è in battuto alla veneziana e due fasce bianche parallele scandiscono longitudinalmente la distribuzione spaziale, definendo lo spazio di deambulazione centrale. Al centro dell’aula si osserva una decorazione sulla pavimentazione a forma di stella a dieci punte.
Struttura
La struttura è edificata in un'unica soluzione in muratura di mattoni pieni. La copertura è composta da travi in legno.
Elementi decorativi
L’interno della chiesa presenta decorazioni molto ricche. Un doppio ordine di paraste si sviluppa lungo tutto il perimetro interno della chiesa, fatta eccezione per la parte absidale, in cui sopra la trabeazione del primo ordine si sviluppano quattro archi a tutto sesto. Al centro del soffitto della navata si trova un dipinto incorniciato, resistito all’offensiva austriaca, raffigurante San Daniele, opera di Antonio Beni. Nell’abside è alloggiato l’altare maggiore in marmo, in stile rinascimentale. La pala dell’altare maggiore raffigura San Daniele Profeta. I quattro altari laterali hanno subito diverse modifiche nel corso dei secoli; erano addossati alla parete ed intorno presentavano una balaustra lignea intagliata e dorata. Sul pavimento è oggi possibile notare il rappezzo della collocazione precedente.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (anni '70-'80)
Al centro del presbiterio è presente un altare fisso, rivolto verso l'assemblea.
L'ambone mobile è posizionato a sinistra dell'altare, fuori dalla balaustra marmorea che divide il presbiterio dall'aula, rivolto verso i fedeli.