chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Onigo Pederobba Treviso chiesa parrocchiale S. Maria e S. Zenone Parrocchia di Santa Maria e San Zenone Vescovo e Martire Pianta; Fondazioni; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Facciata; Prospetti; Elementi decorativi altare - aggiunta arredo (anni '70) 1756 - 1756(edificazione della chiesa intero bene); 1776 - 1776(consacrazione intero bene); 1845 - 1855(restauro intero bene); 1909 - 1909(consacrazione intero bene); 1917 - 1918(distruzione bellica intero bene); 1922 - 1924(ricostruzione post-bellica ed ampliamento intero bene); 1954 - 1954(aggiunta arredo organo); 1991 - 1991(interventi di manutenzione chiesa e campanile); 2017 - 2018(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria e San Zenone
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria e San Zenone <Onigo, Pederobba>
Altre denominazioni
Chiesa di Santa Maria e San Zenone Vescovo e Martire S. Maria e S. Zenone
Autore (ruolo)
Segusini, Giuseppe (restauro)
Calabrò, Vico (dipinto sul soffitto)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (edificazione della chiesa)
neoclassico (restauro)
Notizie Storiche
1756 (edificazione della chiesa intero bene)
La prima edificazione della chiesa, per opera di maestranze venete, risale all'anno 1756.
1776 (consacrazione intero bene)
Il 13 settembre 1776 la chiesa viene consacrata dal Vescovo Giustiniani, come testimonia la lapide posta sulla facciata.
Nel documento Arch. C. V. TV., vis. Past., b XXXI, 1776 si evince che nella chiesa si trovano sei altari, l’altare maggiore dedicato all’Immacolata Concezione di Maria, a sinistra del presbiterio gli altari del SS. Nome di Gesù e l’altare della B.V.M. del Rosario. A destra del presbiterio gli altari della B.V.M. della Neve e l’altare della B.V.M. del Carmelo con la pala della stessa. L'ultimo altare in marmo è dedicato alla Beata Vergine, a San Zenone e a San Martino.
1845 - 1855 (restauro intero bene)
A seguito di anni di rovina e distruzione vengono eseguiti dei lavori di restauro. La chiesa è composta da una sola navata centrale con cappelle laterali.
1909 (consacrazione intero bene)
La chiesa viene consacrata dal Beato Andrea Giacinto Longhin, Vescovo di Treviso, nel 1909.
1917 - 1918 (distruzione bellica intero bene)
La chiesa di Santa Maria e San Zenone subisce gravi danni durante la Grande Guerra, in particolare dopo la Rotta di Caporetto, tra il 1917 e il 1918.
1922 - 1924 (ricostruzione post-bellica ed ampliamento intero bene)
La ricostruzione della chiesa e del campanile a seguito degli eventi bellici della Grande Guerra avviene in parte sulle fondazioni preesistenti e in parte su nuove fondazioni. La chiesa viene allargata, con l’aggiunta di due navate laterali.
1954 (aggiunta arredo organo)
Viene installato un nuovo organo a canne Tamburini, inaugurato il 1 maggio 1954.
1991 (interventi di manutenzione chiesa e campanile)
Vengono eseguiti dei lavori di manutenzione del manto di copertura e delle facciate della chiesa, viene attivato l'impianto parafulmine, un nuovo impianto dell’orologio. La copertura in rame viene ripristinata, così come la croce in ferro battuto del campanile.
2017 - 2018 (restauro intero bene)
Viene eseguito il restauro conservativo della facciata principale della chiesa, con il recupero della scalinata originale, riaffiorata nella fase di demolizione di quella esistente. Dalla facciata principale viene rimosso uno strato di intonaco a base cementizia e viene steso un nuovo intonaco a coccio pesto, con finitura a marmorino e calce rasata. La scalinata originaria in pietra di Castellavazzo riporta la facciata della chiesa allo stato originale.
All'interno della chiesa viene rimosso l'intonaco esistente da tutte le pareti e viene steso un nuovo strato. All'interno della cappella dei caduti l'intervento comprende la rimozione e sostituzione della pavimentazione al fine di realizzare un sistema di aerazione delle fondazioni.
Descrizione
La costruzione della prima chiesa di Santa Maria e San Zenone di Onigo risale al 1756, ma l'edificio assume la sua conformazione attuale solo dopo la ricostruzione post-bellica.
La chiesa presenta una conformazione planimetrica rettangolare. L'aula è costituita da tre navate, delimitate da colonne con capitelli in stile corinzio. Il presbiterio, posto ad ovest, termina con un'abside semicircolare.
La facciata è scandita da quattro semicolonne con capitelli di ordine corinzio, poste su un basamento in pietra di Castellavazzo. A chiudere la facciata in sommità si trova un timpano triangolare, sormontato al centro da una croce e ai lati da sue statue poste su un basamento. Al centro un grande arco decorativo a tutto sesto inquadra il portale d'ingresso, sovrastato da un timpano triangolare spezzato. Ai lati dell'ingresso, poste simmetricamente una rispetto all'altra, si trovano due nicchie semicircolari.
Le strutture in elevazione sono costituite da muratura di mattoni pieni e pietre locali. La struttura di copertura a capriate in legno è coperta da un manto in coppi tradizionali in laterizio.
Pianta
La chiesa presenta una conformazione planimetrica rettangolare. L'aula è costituita da tre navate, delimitate da colonne con capitelli in stile corinzio. Il presbiterio, posto ad ovest, termina con un'abside semicircolare.
Fondazioni
La chiesa poggia su un basamento rialzato di circa un metro ed è posta sulle fondazioni della chiesa antica distrutta dagli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale.
Struttura
Le strutture in elevazione sono costituite da muratura di mattoni pieni e pietre locali.
Coperture
La struttura di copertura in capriate di legno sorregge il controsoffitto.
Il manto di copertura è in coppi tradizionali di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna della chiesa presenta una tessitura a scacchiera in marmo Bardiglio e Bianco Carrara.
La cappella dei caduti, posta sul lato nord-est, presenta una pavimentazione a scacchiera in biancone e Rosso Verona.
Facciata
La facciata, intonacata a cocciopesto con finitura a marmorino e calce rasata, è scandita da quattro semicolonne con capitelli di ordine corinzio, poste su un basamento in pietra di Castellavazzo. A chiudere la facciata in sommità si trova un timpano triangolare, sormontato al centro da una croce e ai lati da sue statue poste su un basamento.
Al centro un grande arco decorativo a tutto sesto inquadra il portale d'ingresso, sovrastato da un timpano triangolare spezzato. Ai lati dell'ingresso, poste simmetricamente una rispetto all'altra, si trovano due nicchie semicircolari.
Prospetti
I prospetti laterali, intonacati e dipinti di bianco, presentano nella porzione superiore, sopra le navate laterali, delle ampie aperture ad arco che consentono l'illuminazione naturale della navata centrale.
Elementi decorativi
Nel 2008 viene realizzato un dipinto sul soffitto della chiesa parrocchiale, ad opera dell’artista Vico Calabrò, raffigurante Maria Immacolata e San Zenone che riceve dalla mani del Cristo risorto la chiesa di Onigo.
Sono custodite all’interno di una teca in vetro tre statue lignee provenienti dall’Oratorio di Sant’Elena Imperatrice. Alte circa un metro, in legno di cirmolo, incavate all’interno e intagliate da ignoto scultore veneto, risalgono al periodo rinascimentale. Lo stile e le modalità realizzative le fanno risalire alla prima metà del XVI secolo (secondo alcuni esperti tra il 1530 e il 1550; rappresentano San Giovanni Battista, Sant’Elena Imperatrice e San Nicola da Tolentino.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (anni '70)
A seguito delle nuove disposizioni emerse dal Concilio Vaticano II viene installato un altare in rame versus populo, posto al centro dell’ampio presbiterio.