chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Bavaria Nervesa della Battaglia Treviso oratorio periferico S. Valentino o Madonna di Fatima Parrocchia di Sant'Urbano Papa e Martire Pianta; Struttura; Coperture; Elementi decorativi; Facciata; Prospetti; Fondazioni; Pavimenti e pavimentazioni; Affreschi; Campanile altare - intervento strutturale (1990) 1918 - 1918(distruzione preesistenze); 1925 - 1951(erezione della chiesa intero bene); 1952 - 1955(completamento chiesa intero bene); 1970 - 1970(collocamento statua sagrato); 2008 - 2008(restauro intero bene)
Oratorio di San Valentino o della Madonna di Fatima
Tipologia e qualificazione
oratorio periferico
Denominazione
Oratorio di San Valentino o della Madonna di Fatima <Bavaria, Nervesa della Battaglia>
Altre denominazioni
S. Valentino o Madonna di Fatima
Autore (ruolo)
Soligo, Danilo (Realizzazione affresco)
Basso, Ilaria (Restauro)
Ambito culturale (ruolo)
neoromanico (intero bene)
Notizie Storiche
1918 (distruzione preesistenze)
Un precedente "Oratorio di San Mauro" è testimoniato dal Chimenton in "E ruinis pulchiores" tra gli immobili danneggiati dagli eventi della prima guerra mondiale nel territorio montelliano. Tra il 15 ed il 18 giugno 1918, oltre alla chiesa parrocchiale, viene distrutto l'Oratorio di San Mauro, edificato su un sedime spostato rispetto all'attuale edificio. Nella testimonianza del testo si riporta al 4 novembre 1923 la volontà di ricostruzione grazie alla tenacia dei parrocchiani.
1925 - 1951 (erezione della chiesa intero bene)
Nel 1925 iniziano i lavori per la ricostruzione della chiesa su un sedime diverso rispetto al precedente "Oratorio di San Mauro".
Come testimoniato nel "Foglietto parrocchiale del 18 febbraio 1951", nei primi anni '50 i lavori si interrompono a causa della mancanza di fondi e dell'imminente arrivo dell'inverno.
1952 - 1955 (completamento chiesa intero bene)
Tra il 1952 ed il 1955 vengono realizzati il portico esterno e la gradinata di accesso e viene inoltre sistemata l'area esterna alla chiesa.
1970 (collocamento statua sagrato)
Nel 1970 viene trasferita a Bavaria e posizionata all'esterno della chiesa la colonna reggente la statua della Madonna di Fatima. La colonna in marmo in marmo bianco proviene dalla distruzione del Palazzo della Borsa di Treviso avvenuta a causa dei bombardamenti del 07 aprile 1944.
2008 (restauro intero bene)
Nel 2008 la chiesetta è oggetto di restauro e risanamento conservativi. I lavori condotti riguardano: la pulitura delle facciate con la rimozione delle parti incoerenti, muschi, muffe e licheni; la rimozione di tondi in ferro sulla facciata principale; la stuccatura delle parti d'intonaco ammalorate; la dipintura delle facciate con prodotto minerale a base di silicato di potassio; la pulitura, spazzolatura manuale, risarcimento o sostituzione degli elementi in cotto; il lavaggio e la pulitura dei pilastri basamentali del portico e dello zoccolo basamentale esterno; il rifacimento dell'intonaco attraverso un sistema deumidificante in quattro fasi con finitura traspirante colorata e infine la dipintura dei paramenti murari interni nelle tonalità più fedeli possibile alle originali.
Nel corso dei lavori vengono puliti e trattati anche il basamento, la colonna e il capitello della statua esterna dedicata alla Madonna di Fatima.
Descrizione
La chiesa di San Valentino è situata lungo la via Schiavonesca, in posizione centrale rispetto alla frazione di Bavaria di Nervesa della Battaglia. Essa viene eretta a breve distanza dal precedente “Oratorio di San Mauro” distrutto tra il 15 e il 18 giugno 1918 dalle artiglierie italiane. I lavori di costruzione della chiesa, voluti dai parrocchiani, sono stati iniziati nel 1925 e completati nel corso degli anni ’50 dopo un periodo di interruzione nel 1951.
La chiesa è composta da una navata unica, orientata in direzione est-ovest con ingresso a ovest, cappella presbiterale a pianta rettangolare, e due cappelline laterali a pianta rettangolare collocate lungo i lati della navata. L’edificio, in stile romanico, è circondato da un portico esterno che si sviluppa su tre lati con una serie di archi a tutto sesto in elementi in cotto a vista sorretti da pilastri a sezione quadrata rivestiti in marmo bianco bocciardato. Le coperture sono a falda con orditura principale composta da capriate in legno e struttura secondaria composta da travetti in legno e tavelle in cotto.
La facciata è divisa orizzontalmente dalla falda inclinata del portico al di sopra della quale domina rosone centrale non decorato con cornice in pietra bianca.
L’interno presenta paramenti ad intonaco fine con fascia inferiore a marmorino mentre nel fondale della cappella presbiteriale è presente un affresco opera di Danilo Soligo.
Nell’angolo sud dell’edificio sorge il campanile inserito nel corpo di fabbrica.
Pianta
La pianta presenta una navata unica in direzione ovest-est che termina con una cappella presbiterale a pianta rettangolare, rialzata di 2 gradini. Lungo la navata, approssimativamente in corrispondenza del centro dell'aula, sono collocate due cappelle laterali a pianta rettangolare rialzate di 2 gradini rispetto al piano di calpestio.
La cappella presbiterale è collegata, attraverso un corridoio retrostante di servizio, a due locali laterali e simmetrici sui due lati. Il locale a sud-est era l'ex-sacrestia collegata al campanile.
All'esterno è presente un portico colonnato poggiante su basamento che corre lungo i lati nord, sud e ovest chiudendo tutto il complesso in un'unica forma rettangolare.
L'intero edificio poggia su un basamento rialzato di alcuni gradini rispetto al piano stradale.
Struttura
La struttura è edificata in muratura mista in mattoni, sassi e pietra locale. Tutte le murature del fabbricato sono quelle originarie.
Coperture
La copertura, a vista, è realizzata con orditura principale composta da capriate in legno e struttura secondaria composta da travetti in legno e tavelle in cotto. Le capriate poggiano sui muri portanti perimetrali mediante delle scarpette in pietre e probabili collegamenti metallici a sorreggere i travetti longitudinali (paralleli al lato lungo della chiesa).
Il tetto a doppia falda del corpo di fabbrica principale è ricoperto da manto di coppi tradizionali in cotto.
La stessa orditura è presente anche per i volumi inferiori corrispondenti alle porzioni accessori e per il portico perimetrale, tutti impostati a quote inferiori.
Elementi decorativi
La chiesa ha uno stile decorativo molto semplice con tonalità chiare del bianco e del grigio per la porzione basamentale delle pareti abbinate a colorazioni vivaci per la pavimentazione, le capriate e le travature in legno di rovere e per il rosso delle tavelle in cotto a vista della copertura.
La fascia basamentale delle pareti fino all'altezza di 1 m era rivestita da lastre di marmo in colorazione del grigio. Negli anni '90 queste sono state tolte per problemi di distacco ed è stata realizzata una finitura a marmorino nelle sfumature per simulare la finitura del marmo.
Facciata
La facciata è dominata dal portico di accesso costituito da una successione di sette archi a tutto sesto in mattoni poggianti su colonne a base quadrata rifinite in marmo bianco bocciardato. La copertura del portico divide orizzontalmente la facciata che nella parte superiore presenta un rosone centrale non decorato con cornice in pietra bianca.
Unico motivo decorativo presente è posto alla base delle falde del tetto e delle tavelle in cotto ed è costituito da elementi in cotto a vista posizionati a "T".
Prospetti
I prospetti esterni sono rivestiti con intonaco a calce grezza con effetto scialbato anticato e tonalità marrone chiaro. Il lato Est e le porzioni di facciata relative ai corpi accessori (l'ex sacrestia posta a sud e il magazzino posto a est) sono rivestite con elementi in cotto a vista.
Sui lati Nord e Sud, corrispondenti ai lavati della navata della Chiesa, sono ubicate rispettivamente tre finestre monofore ad arco a tutto sesto contornate da elementi in cotto a vista (mattoni) e soglia in marmo bocciardato. Le finestre presenti invece in corrispondenza dei volumi accessori sono rettangolari e presentano sempre cornice in marmo bocciardato bianco. La cornice di falda del tetto è realizzata da corsi incrociati di mattoni in cotto a vista. L'aula principale della Chiesa e i volumi secondari sono collegati sui lati nord, sud e ovest attraverso un portico esterno con copertura inclinata a falda. Il portico erge su pilastri a sezione quadrata rivestiti in marmo bianco bocciardato e si sviluppa con una serie continua di archi a tutto sesto realizzati con elementi in cotto a vista. Il portico poggia su uno zoccolo basamentale in calcestruzzo alto 50 cm circa.
Fondazioni
Tutta la chiesa poggia su un basamento rialzato di circa 50 cm rispetto al piano di calpestio dell'area esterna.
Pavimenti e pavimentazioni
Le pavimentazioni interne sono del tipo alla palladiana con tessere policrome.
Il pavimento del portico è invece realizzato con lastre bianche in pietra locale di forma irregolare e bocciardate disposte con fuga larga.
Affreschi
sulla parete di fondo della zona presbiteriale è presente un ampio affresco realizzato dall'artista trevigiano Danilo Soligo negli anni '50 e raffigurante la scena dell'apparizione di Maria ai tre pastorelli a Fatima.
Campanile
Nell'angolo sud-est dell'edificio una scala a chiocciola in muratura conduce al campanile che non è un elemento isolato ma inserito nel corpo di fabbrica.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1990)
Nell'area presbiteriale è presente l'altare rivolto verso il popolo. L'altare, in stile classico, è a mensa semplice sorretto da un ampio basamento rettangolare ed è realizzato in pietra chiara.