chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Biadene Montebelluna Treviso oratorio periferico Madonna delle Crozzole Parrocchia di Santa Lucia Vergine e Martire Pianta; Altare maggiore; Facciata; Prospetti; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Elementi decorativi; Campanile presbiterio - aggiunta arredo (1969 - 1970) ante XVI - ante XVI(costruzione capitello medievale); 1824 - 1824(costruzione oratorio); 1836 - 1836(costruzione sacrestia); 1862 - 1862(ampliamento intero bene); 1929 - 1929(costruzione casa del custode); 1958 - 1958(ampliamento e manutenzione intero bene); 1974 - 1974(manutenzione intero bene); 2006 - 2006(manutenzione urgente copertura); 2010 - 2010(cambio dell'assetto stradale zona circostante); 2011 - 2011(progetto di restauro conservativo intero bene)
Oratorio della Madonna delle Crozzole
Tipologia e qualificazione
oratorio periferico
Denominazione
Oratorio della Madonna delle Crozzole <Biadene, Montebelluna>
Autore (ruolo)
Caliari, Paolo, il Veronese (realizzazione affresco)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione )
neoclassico (ampliamento)
Notizie Storiche
ante XVI - ante XVI (costruzione capitello medievale)
Viene costruito un capitello, probabilmente come ampliamento di un’edicola eretta dai primi cristiani, dove si trova un antico affresco rappresentante la Maternità di Maria Vergine (Madonna dei tre lumi).
1824 (costruzione oratorio)
Sotto la cura dell’ Arciprete Giovanni Zini si amplia il manufatto medievale, innalzando anche un altare per la Vergine col Bambino, devozione già manifestata con ex voto e grucce (crozzole). Viene così costruito un oratorio a pianta quadrata e, probabilmente, si eseguono anche i lavori per la torre campanaria.
1836 (costruzione sacrestia)
Tra la torre campanaria e l’oratorio realizzato nel decennio precedente viene realizzata una sacrestia.
1862 (ampliamento intero bene)
Si eseguono alcuni lavori di ristrutturazione e di ampliamento, realizzando il presbiterio, il pronao, e innalzando la copertura. Si suppone appartenente a questo insieme di interventi anche il posizionamento dell’altare maggiore, proveniente dalla demolita parrocchiale del Bosco di S. Lucia. I disegni per il presbiterio vengono realizzati da Antonio Marcon, mentre i lavori che interessano la copertura sono opera di Gaspare Nardi, Giuseppe Martignago e Tommaso Piovesan.
1929 (costruzione casa del custode)
Viene ampliato il manufatto, inglobando la parte basamentale del campanile, per ricavare un ambiente di servizio.
1958 (ampliamento e manutenzione intero bene)
Si eseguono alcuni interventi di ampliamento, al fine di ottenere un altro ambiente di servizio, e viene tinteggiato tutto il manufatto.
1974 (manutenzione intero bene)
Vengono effettuate opere di pulitura delle pareti e di tinteggiatura degli ambienti interni.
2006 (manutenzione urgente copertura)
A causa della marcescenza di alcune strutture lignee portanti della copertura, tali da determinare la possibilità di crolli anche imminenti, si eseguono provvisoriamente urgenti lavori di puntellazione da terra, con posizionamento sulla struttura di una putrella e tubi in acciaio, a sostegno della struttura lignea.
2010 (cambio dell'assetto stradale zona circostante)
Vengono eseguiti alcuni lavori da Veneto strade, per la realizzazione della rotatoria limitrofa. A causa delle opere idrauliche relative ad essi si procede con interventi di scavo a ridosso del pronao dell’oratorio. Questo ha prodotto forti vibrazioni, comportando deterioramenti all’intera struttura.
2011 (progetto di restauro conservativo intero bene)
Si redige un progetto di “Restauro conservativo, consolidamento strutturale e deumidificazione” a firma degli architetti Alessandro Facchin e Claudio Poli, dell’ingegnere Francesco Granzotto e del geometra Elio Tesser, con autorizzazione rilasciata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Venezia, al quale però non si è dato corso per mancanza di fondi.
Descrizione
L'Oratorio della Madonna delle Crozzole, un tempo dedicato alla "Maternità di Maria Vergine detta delle crozzole" con Bolla del Vescovo Grasser del 1824, sorge in un contesto di periferia urbana che costeggia due strade.
Il manufatto ha una pianta quadrata con un'unica navata, su cui si innesta un'abside della stessa forma, leggermente rialzata e con gli angoli stondati. A Est sono presenti la sacrestia e il campanile, collegati da un percorso interno. L'ingresso principale è preceduto da un pronao, sopraelevato rispetto alla quota stradale tramite due gradini. Gli ingressi secondari, anch'essi rialzati, sono disposti in maniera simmetrica sulle pareti Nord e Sud.
Il prospetto è caratterizzato dalla presenza del pronao, realizzato nella seconda metà dell'Ottocento. Esso si compone di quattro colonne in Rosone di Sicilia con capitelli dorici, che reggono una trabeazione decorata. La composizione è conclusa da un timpano strombato, sormontato da una statua lapidea.
Il campanile si innesta su un ambiente secondario, posto a Sud del presbiterio. Esso, a pianta quadrata, ha un fusto in pietra di Vas ed è sovrastato da una cella campanaria, racchiusa tra due fasce sporgenti e aperta da una monofora per lato. La composizione è completata da un tamburo ottagonale e da una cuspide.
Pianta
L’oratorio ha una pianta quadrata con un’unica navata, su cui si innesta un’abside della stessa forma, leggermente rialzata e con gli angoli smussati. A Est del manufatto trovano posto anche la sacrestia e il campanile, collegati dall’interno. L’ingresso principale è preceduto da un pronao, sopraelevato rispetto alla quota stradale tramite due gradini. Esso è ornato da quattro colonne, donate da Giosuè De Faveri, provenienti dalla demolizione del Palazzo Pola di Barcon di Fanzolo. Gli ingressi secondari, anch’essi preceduti da gradini, sono disposti in maniera simmetrica sulle pareti Nord e Sud.
Altare maggiore
L’altare è in pietra, decorato da specchiature policrome sui toni del rosso e del blu e rialzato tramite due gradini dello stesso materiale. Al centro è presente un tabernacolo ornato da volute e portella dorata, per contenere le reliquie.
Facciata
La facciata principale è anticipata da una scalinata lapidea, composta da tre gradini, che si estende per tutta la lunghezza e per parte dei fronti longitudinali. Il prospetto è caratterizzato dalla presenza del pronao, realizzato nella seconda metà dell’Ottocento. Esso si compone di quattro colonne in Rosone di Sicilia con capitelli dorici, che reggono una trabeazione decorata da un architrave liscio e da un fregio impreziosito da triglifi e metope con medaglioni. La composizione è conclusa da un timpano strombato, su cui risalta il monogramma di Maria, sormontato da una statua lapidea della Madonna accompagnata da due bambini in preghiera. Il portale d’ingresso, posto sulla facciata che segue il pronao, è riquadrato con una tonalità più scura e sormontato da due mensoloni che reggono un profilo retto, decorato da leggere volute.
Prospetti
I prospetti laterali sono intonacati di bianco, così come la facciata principale, e ospitano i portali secondari, riquadrati e rialzati tramite tre gradini. In asse con questi è presente una finestra termale per ciascun fronte, che si ripete anche nel lato libero dell’abside.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pronao è pavimentato con lastre quadrate in pietra, ordite in diagonale, alternando elementi bianchi e rossi. Gli ambienti interni, invece, sono decorati con piastrelle quadrate che compongono elementi geometrici rossi e blu, su uno sfondo bianco. Il presbiterio è anticipato da un gradino, composto da tre blocchi rettangolari in pietra bianca.
Coperture
La struttura di copertura è composta da capriate lignee, sovrastate da travetti dello stesso materiale e completate da un manto di copertura tradizionale in coppi. Le capriate reggono una volta a botte lunettata nell’area del presbiterio e una volta a schifo, sempre lunettata, che copre l’ambiente principale.
Elementi decorativi
Gli ambienti interni sono fittamente ornati, con stucchi e decorazioni in finto marmo, nei toni del viola e del verde. La navata è scandita da lesene con capitello corinzio e fusto liscio, riquadrato e impreziosito da una specchiatura circolare centrale. Nel presbiterio, sulla parete Nord, è conservato l’antico affresco rappresentante la Maternità della Vergine Maria, attributo a Paolo Veronese o a un suo collaboratore. In quella Sud, invece, è presente l’affresco della Cena di Emmaus, di autore ignoto. Nell’oratorio, inoltre, è stata posta una pala d’altare, dipinta su tela, raffigurante la Vergine con il bambino Gesù, attorniata dai santi Vettore, Lucia, Antonio ed Apollonia. Essa venne realizzata nel 1844 da Ippolito Guglielmo Pizzolotto, allievo dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia, poi, a seguito di ammaloramento del dipinto, venne copiato da un altro pittore della Scuola Romana e posizionata al suo posto. Sul soffitto della navata e del pronao, probabilmente all’epoca dell’innalzamento della copertura (1862), sono stati realizzati alcuni affreschi, di cui non si conosce l’autore.
Campanile
Il campanile si innesta su un ambiente secondario, posto a Sud del presbiterio. Esso, a pianta quadrata, è caratterizzato dall’uso della pietra di Vas in stile asburgico. Il fusto è riquadrato in pietra bianca, così come le piccole bucature presenti su un lato, ed è sovrastato da una cella campanaria, racchiusa tra due fasce sporgenti e aperta da una monofora per lato. La composizione è completata da un tamburo ottagonale e da una cuspide.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1969 - 1970)
Dopo il Concilio, per la celebrazione, è stato collocato di fronte ai fedeli un nuovo altare, realizzato in legno, con un rivestimento in rame, dalle maestranze trevigiane.