chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Monastier di Treviso Treviso chiesa parrocchiale S. Maria Assunta Parrocchia di Santa Maria Assunta Pianta; Struttura; Prospetti; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - intervento strutturale (1976-1978) 1923 - 1927(costruzione intero bene); 1947 - 1947(consacrazione intero bene); 1976 - 1978(consolidamento intero bene); 1995 - 1995(manutenzione intero bene)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria Assunta <Monastier di Treviso>
Altre denominazioni
S. Maria Assunta
Autore (ruolo)
Priuli Bon, Lorenzo (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
neoromanico (costruzione)
Notizie Storiche
1923 - 1927 (costruzione intero bene)
La chiesa viene costruita dall'Impresa Attilio Scattolin di Venezia su progetto dell'architetto Lorenzo Priuli Bon a partire dal 15 agosto 1923, con la posa della prima pietra, e viene terminata nel corso del 1927. Viene benedetta ed aperta al pubblico l’8 gennaio 1928. Le opere marmoree in pietra bianca di Vicenza e in marmo rosso di Verona sono realizzate da Giuseppe e Gaspare Donazzon di Pove del Grappa, mentre le vetrate dalla ditta Zanchetta di Treviso. Le vetrate definitive saranno realizzate dall'istituto Oriens di Treviso e le opere in ferro battuto, come i quattordici lampadari degli archi e i cinque appesi alle volte del tiburio, da Luigi Secco di Treviso.
1947 (consacrazione intero bene)
Il 14 agosto 1947 la chiesa viene solennemente consacrata a Santa Maria Assunta ed a San Pietro dal vescovo diocesano monsignor Antonio Mantiero.
1976 - 1978 (consolidamento intero bene)
Il terremoto del 1976 accentua notevolmente il quadro fessurativo già presente nelle murature della cupola centrale, rendendo l'edificio inagibile. Si rende necessario un importante intervento strutturale per consolidare le fondazioni, che consiste nell’infissione di pali in cemento e altrettante gettate sia all’interno sia all’esterno della chiesa. Contemporaneamente viene sistemato il tetto che presenta infiltrazioni di acqua in più punti e sostituite le grondaie.
1995 (manutenzione intero bene)
Nel 1995, a seguito del verificarsi di nuove infiltrazioni d’acqua dalla cupola, il manto di copertura in coppi della cupola stessa viene sostituito con lamiera in rame, per garantire una definitiva tenuta ed evitare in futuro i notevoli costi di interventi in quota. Contemporaneamente vengono riscontrati danni alle strutture lignee sottostanti e si rende necessario un importante intervento di restauro delle capriate principali e di alcune travi secondarie. Sono anche sostituite tutte le grondaie e le altre lattonerie del tetto con nuovi elementi in rame.
Descrizione
La chiesa di Santa Maria Assunta viene costruita su progetto dell'architetto Lorenzo Priuli Bon a partire dal 15 agosto 1923, con la posa della prima pietra, e viene terminata nel corso del 1927.
La pianta è a croce latina ed è orientata nord-est sud-ovest, con ingresso a sud-ovest. Si sviluppa su tre navate, delle quali quella centrale è più alta. All’interno la divisione delle navate è realizzata mediante dieci colonne di calcare rosso terminanti con capitelli scolpiti con simboli liturgici. La zona del presbiterio e le due cappelle del transetto sono rialzate di alcuni gradini rispetto alle navate. Ai lati del presbiterio vi sono una piccola cappella, a sinistra, e la sacrestia, a destra. Ai lati delle due navate laterali si aprono due nicchie per lato dove sono collocati quattro confessionali. Alla chiesa, rialzata rispetto al sagrato, si accede da tre porte sul lato principale, a sud e da due porte minori poste sui due fianchi.
I prospetti presentano paraste e specchiature che creano un piacevole effetto decorativo. I cornicioni sono realizzate con file di mattoni a scalare. Nella facciata principale e nelle due laterali del transetto sono presenti cinque lunghe finestre terminanti ad arco poste a scalare, seguendo l’andamento del tetto. Altre settantadue finestre oblunghe ed a sguancio aperto, pure ad arco, sono collocate nell’ordine architettonico maggiore, con le finestre del tiburio e quelle degli archi che separano il tiburio dalla navata e dal presbiterio. Alla finestratura si aggiungono altri quarantanove piccoli oculi. Sul prospetto sud una gradinata in marmo, della larghezza dell’intera facciata, conduce ai tre portali della chiesa, che presentano tre edicole con aperture strombate.
All'interno, nell'ampio presbiterio, spicca un maestoso ciborio, decorato sulla volta con un prezioso mosaico.
Pianta
La pianta è a croce latina ed è orientata nord-est sud-ovest, con ingresso a sud-ovest. Si sviluppa su tre navate, delle quali quella centrale è più alta. All’interno la divisione delle navate è realizzata mediante dieci colonne di calcare rosso terminanti con capitelli scolpiti con simboli liturgici. La zona del presbiterio e le due cappelle del transetto sono rialzate di alcuni gradini rispetto alle navate. Ai lati del presbiterio vi sono una piccola cappella, a sinistra, e la sacrestia, a destra. Ai lati delle due navate laterali si aprono due nicchie per lato dove sono collocati quattro confessionali. Alla chiesa, rialzata rispetto al sagrato, si accede da tre porte sul lato principale, a sud e da due porte minori poste sui due fianchi.
Struttura
L’edificio è costruito con murature in laterizi pieni, lasciati a vista sia esternamente sia all’interno. La copertura, a vista, è in legno a due falde, costituita da capriate, travi, morali e tavelloni in laterizio con manto di finitura in coppi.
Prospetti
I prospetti presentano paraste e specchiature che creano un piacevole effetto decorativo. I cornicioni sono realizzate con file di mattoni a scalare. Nella facciata principale e nelle due laterali del transetto sono presenti cinque lunghe finestre terminanti ad arco poste a scalare, seguendo l’andamento del tetto. Altre settantadue finestre oblunghe ed a sguancio aperto, pure ad arco, sono collocate nell’ordine architettonico maggiore, con le finestre del tiburio e quelle degli archi che separano il tiburio dalla navata e dal presbiterio. Alla finestratura si aggiungono altri quarantanove piccoli oculi. Sul prospetto sud una gradinata in marmo, della larghezza dell’intera facciata, conduce ai tre portali della chiesa, che presentano tre edicole con aperture strombate.
Pavimenti e pavimentazioni
La gradinata di accesso al presbiterio e la sua pavimentazione in mosaico marmoreo, sono state eseguite assieme alle balaustre in marmo rosso di Verona, poi demolite, ed al ciborio.
Il completamento della pavimentazione dell’intera chiesa è stato eseguito attorno agli anni 1969-1970 in lastre di marmo chiaro, a correre, senza particolari decorazioni. Contemporaneamente sono state rivestite in Pietra Rosa di Chiampo le gradinate di accesso alla chiesa.
Elementi decorativi
Nel presbiterio si trova un ciborio alto 8 m, realizzato per volontà di monsignor Albino Schileo dal professor Lorenzo Donazzon di Pove del Grappa. Sorretto da quattro colonne in Giallo di Pove con basi e capitelli in Rosso Verona ha una struttura ad arco. La parte superiore è impreziosita da decorazioni a mosaico realizzate dalla ditta Angelo Orsoni e dal professor Ortes di Venezia.
I sedili e la cattedra in legno sono stati realizzati da Bortolo Villanova, artigiano locale, su disegno di Silvio Bona, di Monastier.
Ai lati del presbiterio sono state collocate due pregevoli statue in marmo a grandezza naturale raffiguranti due angeli, provenienti dalla veccia chiesa del monastero benedettino, in frazione Chiesa Vecchia, distrutta durante il secondo conflitto mondiale.
Dalla vecchia chiesa di Chiesa Vecchia provengono anche:
- una pila per l’acqua benedetta in marmo bianco;
- il fonte battesimale in Pietra d’Istria;
- il piedestallo in Pietra d’Istria della croce ostile del X/XI secolo;
- il bassorilievo in marmo bianco raffigurante il busto di Cristo Sofferente;
- l’organo posizionato nel transetto di sinistra.
Nel battistero e nel transetto di destra, sono ospitate inoltre statue in legno e gesso raffiguranti S. Antonio da Padova, S. Antonio Abate, S. Valentino (patrono di Monastier), il Sacro Cuore, la Madonna del Carmine, la Madonna del Rosario, un crocefisso ligneo e una tela raffigurante il Battesimo di Cristo, opera di Francesco Tonini.
Completa gli arredi un pregevole busto in gesso opera del professor Nono di Venezia, raffigurante il redentore e posto sopra l’ingresso principale.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1976-1978)
Con l’intervento di risanamento eseguito a seguito del terremoto del 1976, sono state rimosse le balaustre in marmo delimitanti il presbiterio, è stato rimosso il pulpito, è stato modificato l’altare maggiore, posto sotto il ciborio, per porre il celebrante di fronte ai fedeli ed è stato spostato il battistero nel transetto di destra con contestuale demolizione dei due vestiboli posti al lati delle navate laterali, sulla parte anteriore della chiesa.