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Bessica
Loria
Treviso
chiesa
parrocchiale
S. Giovanni Battista
Parrocchia di San Giovanni Battista
Pianta; Facciata; Prospetti; Interni; Coperture; Affreschi
altare - aggiunta arredo (anni 2000)
1768 - 1768(predisposizione progetto intero bene); 1769 - 1769(progetto e inizio costruzione intero bene); 1775 - 1775(completamento murature intero bene); 1776 - 1776(realizzazione copertura); 1805 - 1805(completamento intero bene); 1833 - 1845(completamento interni); 1894 - 1894(completamento facciata); 2016 - 2016(consolidamento volta e affresco)
Chiesa di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Battista <Bessica, Loria>
Altre denominazioni S. Giovanni Battista
Autore (ruolo)
Miazzi, Giovanni (progettista)
Santi, Sebastiano (affreschi interni)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1768  (predisposizione progetto intero bene)

Il primo progetto chiesa viene predisposto nel 1768 su indicazione del curato di Bessica, don Michele Franzoso, su disegni di Giovanni Miazzi, il quale applica la Media Armonica Proporzionale per dare consonanza tra lunghezza e larghezza della costruzione.

1769  (progetto e inizio costruzione intero bene)

Il 10 marzo 1769 il Miazzi fornisce le piante esecutive delle murature perimetrali. Il 15 aprile 1769 la Serenissima rilascia il permesso di costruzione, e il 2 giugno dello stesso anno, alla presenza dello stesso Miazzi, viene tracciato l'edificio e vengono iniziati effettivamente i lavori.

1775  (completamento murature intero bene)

Nel 1775 viene completata la muratura perimetrale fino all’altezza delle colonne.

1776  (realizzazione copertura)

Nel 1776 viene costruita la copertura del presbiterio con struttura in legname di quercia.

1805  (completamento intero bene)

Nel 1805 risulta completata la chiesa per quanto riguarda le strutture perimetrali e la copertura.

1833 - 1845 (completamento interni)

Fra 1833 e 1845 viene completato l'interno, vengono messe in opera le cornici esterne superiori e le vetrate, vengono intonacate le pareti interne e il soffitto, e Sebastiano Santi procede a dipingere "la Gloria del Battista" sulla volta dell'aula.

1894  (completamento facciata)

La facciata, rispettando i disegni del Miazzi, viene completata nel 1894.

2016  (consolidamento volta e affresco)

Nel 2016 vengono eseguiti lavori di consolidamento dell'affresco sul soffitto e della relativa volta di supporto.
Descrizione

Il primo progetto per la chiesa di San Giovanni Battista viene predisposto su indicazione del curato di Bessica, don Michele Franzoso, su disegni di Giovanni Miazzi, il quale applica la Media Armonica Proporzionale per dare consonanza tra lunghezza e larghezza della costruzione. Grezza all'interno, e senza facciata, viene aperta al culto nel 1805, e completata internamente nel 1844. La pianta è a navata unica con volte a vela, lo spazio absidale sul lato sud è a forma rettangolare con copertura a vela sovrastante. Lo stile interno è neoclassico, con semicolonne laterali sormontate da capitelli corinzi e presenta, sui lati lunghi, sei altari laterali coperti da grandi archi. La facciata viene completata nel 1894 rispettando i disegni del Miazzi. Essa presenta sei semicolonne dotate di capitello corinzio e un grande timpano centrale, ove troneggia una colomba e le statue di San Giovanni Battista - al centro - e delle virtù di Fede e Carità - ai lati.
Pianta
La pianta rettangolare è a navata unica con volte a vela, lo spazio absidale sul lato sud è a forma rettangolare con copertura a vela sovrastante. Sui lati lunghi dell'aula sono ricavate tre nicchie per lato sotto grandi archi, destinate ad ospitare tre altari minori lignei seicenteschi.
Facciata
La chiesa, in stile neoclassico, ha facciata in laterizio intonacato e rifinito a marmorino. Si presenta con sei semicolonne con capitello corinzio con grande timpano triangolare centrale ove troneggia una colomba e la statua di San Giovanni Battista, al centro, e delle virtù di Fede e Carità, ai lati.
Prospetti
Nei lati lunghi sono presenti tre finestroni termali più piccoli per lato, in corrispondenza dell'aula, e due finestroni termali più grandi in corrispondenza al presbiterio.
Interni
Giovanni Miazzi applica la Media Armonica Proporzionale per dare consonanza tra lunghezza e larghezza della costruzione. I grandi archi laterali sono separati da due colonne e al loro interno egli ricava dei ripostigli; infatti dall'altezza “armonica” i tre archi non potevano essere sufficienti a coprire la lunghezza della chiesa e ciò viene risolto con l’introduzione degli "intercolumni". I grandi archi laterali si aprono su cappelle laterali poco profonde che ospitano tre pregiati altari lignei dorati provenienti dalla preesistente chiesa seicentesca. Nella chiesa il Miazzi applica i principi architettonici appresi dal Preti ma introduce tratti di originalità per risolvere problemi correlati a specifiche richieste della comunità locale per cui progetta. Tra le soluzioni introdotte abbiamo la variazione della tipologia dell’ordine da “gracile” a “robusto”, l’elevazione del presbiterio con l’ottenimento di un differente piano prospettico, l’abolizione dell’attico, l’inserimento del regolone sotto le colonne ed i “cantoni” curvi. In questo progetto ritroviamo direttamente o indirettamente i principali caratteri stabiliti dal Preti: proporzioni architettoniche, larghezza degli archi principali in funzione dell’ordine “robusto” prescelto, il rapporto tra gli archi dell’ordine e gli intercolumni, il rapporto fra larghezza dell’arco maggiore del presbiterio e quella degli archi dell’ordine, l’altezza della chiesa come Media Armonica Proporzionale, la continuità delle linee, le “risalite” in corrispondenza degli appoggi delle volte del soffitto, la stessa proporzione tra lunghezza e larghezza, e la pulizia formale. Il progetto non prevede l’abside a causa della conformazione morfologica locale assunta dal piazzale esistente sul fronte nord della chiesa, compromesso dal vicino torrente Pighenzo, e dalla vicinanza di confini privati a sud.
Coperture
Il Miazzi organizza il soffitto della chiesa come il Preti nel Duomo di Castelfranco, con arco policentrico ribassato a tre centri, con gli archi minori destinati ad evitare angoli “morti” ed indirizzare verso il basso le spinte della volta. Tra il 1841 e il 1842 viene completata la volta dell'aula e del presbiterio; si crea in tal modo un sottotetto ove le capriate sorreggono la struttura della volta a botte della navata sempre in legno. La struttura è realizzata con cantinelle fissate a centine collegate a travature secondarie appoggiate alle catene del tetto attraverso "picagne" in legno.
Affreschi
Nella parte alta dell’affresco della volta dell’aula è presente la "Gloria del cielo" col Padre eterno circondato da angeli; a destra S. Giuseppe che indica a S. Giovanni Battista la Gloria Eterna. Al centro dell'affresco vi è il Santo vestito di pelli di animale nell'atto di entrare nella Gloria di Dio, e S. Giuseppe con un angelo con la croce e la bandiera del santo e un altro angelo con l’agnello “Ecce Agnus Dei”. A sinistra tre angeli: uno con un vaso simbolo del battesimo, un altro con la disciplina che dimostra la sua penitenza e un terzo con la spada simboleggiante il suo martirio. In mezzo il precursore in atto di entrare in Gloria con nuvola ai piedi e angeli applaudenti attorno. Sotto altri angeli suonano vai strumenti: l’arpa, la cetra, i timpani, le trombe per indicare il giubilo, l’allegrezza, la festa degli spiriti beati nella Gloria Celeste. In ultimo si vede la prigione che racchiude il santo Giovanni Battista, la colonna con la catena tinta del suo sangue. Nel 1843 Sebastiano Santi dipinge gli specchi tra le colonne della chiesa rappresentano le Quattro Virtù e quattro Santi: la Fede, S. Pietro, S. Nicola, l’opera buona, la Carità, l’apostolo S. Paolo, S. Stefano protomartire, la Speranza.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni 2000)
L’altare è a mensa semplice, con struttura in legno e ospita un bassorilievo metallico raffigurante l’Ultima Cena.
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