chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Cusignana Giavera del Montello Treviso chiesa parrocchiale S. Maria Assunta Parrocchia di Santa Maria Assunta Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Fondazioni; Struttura; Coperture; Interni; Facciata altare - aggiunta arredo (1969); ambone - aggiunta arredo (1930 circa) 994 - 994(presenza comunità Bolla imperiale ); 1152 - 1152(atto ufficiale di esistenza della Chiesa Bolla papa Eugenio III ); 1584 - 1584(rifacimento Battistero e posizionamento altari altare maggiore ); 1586 - 1586(nomina parroco parrocchia); 1595 - 1595(abbellimento con tele e dipinti interni); 1602 - 1602(costruzione altare); 1609 - 1609(consacrazione intero bene); 1695 - 1695(costruzione dei preziosi mobili e della porta dell interni); 1701 - 1701(restauro intero bene); 1705 - 1712(restauro intero bene); 1719 - 1721(ultimazione restauro intero bene); 1722 - 1722(realizzazione altare di San Girolamo); 1724 - 1731(realizzazione cupola); 1726 - 1726(consacrazione intero bene); 1735 - 1735(decorazione presbiterio); 1736 - 1736(interventi vari cappelle e tetto chiesa); 1778 - 1778(stato chiesa intero bene); 1804 - 1804(realizzazione affreschi altare maggiore); 1850 - 1850(rifacimento pavimentazione); 1901 - 1901(rinforzo murature coro); 1910 - 1910(allungamento chiesa intero bene); 1918 - 1918(danni bellici copertura); 1919 - 1919(ricostruzione copertura); 1939 - 1939(costruzione altare Sant’Agnese); 1965 - 1967(tinteggiature intero bene ); 1969 - 1969(acquisto altare mobile); 1991 - 1991(rifacimento manto della copertura); 1995 - 1995(rifacimento impianto di riscaldamento); 1995 - 1995(manutenzione straordinaria intero bene); 1995 - 1995(restauro affreschi); 1996 - 1996(rifacimento impianto di illuminazione); 2008 - 2008(restauro conservativo facciate esterne e campanile )
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria Assunta <Cusignana, Giavera del Montello>
Altre denominazioni
S. Maria Assunta
Autore (ruolo)
Sicheri (progetto restauro settecentesco)
Piazzetta, Giovanni Battista (realizzazione altare)
Carovo Giovanni (realizzazione stucchi presbiterio)
Canal, Giambattista (affreschi altare maggiore)
Sicher, Giuseppe (progetto di ampliamento chiesa)
Beni, Antonio (progetto ricostruzione)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione chiesa)
Notizie Storiche
994 (presenza comunità Bolla imperiale )
La prima testimonianza che fa riferimento al luogo e quindi alla presenza di una comunità risale alla bolla Imperiale del 994 d.C. di Ottone III Imperatore di Sassonia e del Sacro Romano Impero con la quale cedeva alcuni territori ai Conti di Collalto e si nominava “due masserie” (Giavera e Cusignana) nel villaggio detto Monte Calvo presso il fiume Glaura (oggi Giavera).
1152 (atto ufficiale di esistenza della Chiesa Bolla papa Eugenio III )
La prima notizia storica certa risale al 1152 quando il Vescovo di Treviso Bonifacio si fa assegnare da papa Eugenio III, con una bolla ufficiale, datata 3 maggio 1152, la Pieve di Cusignana.
1584 (rifacimento Battistero e posizionamento altari altare maggiore )
Nel 1584 l’altare maggiore, dedicato all’Assunta, ha il tabernacolo, viene rifatto il Battistero e vengono aggiunti altri tre altari SS. Trinità, della Natività di Maria Vergine e dei Ss. Innocenti, quest’ultimo non consacrato.
1586 (nomina parroco parrocchia)
Nel 1586 Francesco Tabiuzzo da Noale viene nominato parroco che rimane nel paese per quasi un quarantennio. La parrocchia con lui diventa capo della Congregazione foranea acquisendo un notevole potere nella zona.
1595 (abbellimento con tele e dipinti interni)
Nel 1595 fa abbellire la Chiesa con due tele di Palma il Giovane che rappresentano l’Assunta e la Madonna del Rosario.
1602 (costruzione altare)
Nel 1602 si costruisce un altare con il titolo del Rosario. Palma il Giovane dipinge tutti i misteri, secondo l’Agnoletti ed il Federici, ma Fapanni e Chimenton non confermano la titolarità dell’opera.
1609 (consacrazione intero bene)
Il 4 ottobre 1609 la chiesa vecchia viene consacrata con il titolo all’Assunta.
1695 (costruzione dei preziosi mobili e della porta dell interni)
Nel 1695 vengono costruiti i preziosi mobili e la porta ugualmente intagliata della sacrestia, opera di Antonio Imbonati, maestro intagliatore milanese.
1701 (restauro intero bene)
Il ‘700 è il secolo determinante per la chiesa che viene restaurata, ampliata e asssume l’aspetto attuale.
Nel 1701 continuano i lavori sulla chiesa su disegno dell’arch. Sicheri, il pievano Francesco Rampini (di facoltosa famiglia), che fa costruire a sue spese la cappella maggiore; rialza poi tutta la navata centrale utilizzando i roveri del Montello donati dalla Signoria veneta. Vengono inoltre eliminate le vecchie finestre e vengono sostituite da grandi lucernari.
1705 - 1712 (restauro intero bene)
Il 20 agosto 1705 si legge da una nota dell’archivio parrocchiale “Faccio noto io Francesco Rampini in questo giorno si cominciò a gettar giù li muri della Chiesa col consenso dei Capi di Casa tanto di Pieve quanto di Cusignana per riedificarla …”
Nel 1706 continuano i lavori della chiesa con la realizzazione della porta a nord, dei confessionali e dei banchi. Nel 1712 si continua nella costruzione di banchi e viene sistemato il castello delle campane.
1719 - 1721 (ultimazione restauro intero bene)
Nel maggio del 1719 “si principiò a far il soffitto di questa chiesa da Angelo Soligo Marangon e si continua l’anno seguente”. Nel 1721 la costruzione della chiesa è ultimata con l’erezione dell’altare di San Prosdocimo (protettore della città di Padova da cui proveniva il parroco).
1722 (realizzazione altare di San Girolamo)
Nel 1722 Piazzetta realizza l’altare di San Girolamo.
1724 - 1731 (realizzazione cupola)
Nel 1724 si realizza la cupola e nel 1731 sarà coperta con i coppi.
1726 (consacrazione intero bene)
Il 22 settembre 1726 il vescovo Zacco consacra la nuova Chiesa (l’attuale) ma secondo alcuni la chiesa è bella ma un po’ goffa perché è troppo corta rispetto alla sua larghezza e all’ampiezza del coro.
1735 (decorazione presbiterio)
Nel 1735 Giovanni Carovo decora il presbiterio con stucchi su commissione dell’arciprete Girolamo Ziborghi.
1736 (interventi vari cappelle e tetto chiesa)
Nel 1736 si eseguono ancora lavori e vari interventi sulle cappelle e sul tetto della chiesa.
1778 (stato chiesa intero bene)
Descrizione: Nel 1778 alla visita pastorale di Paolo Francesco Giustiniani la chiesa si presenta con l’altar maggiore alla romana, tutto in marmo con le statue di S. Pietro e S. Paolo ai lati del tabernacolo, il muro dietro l’altare con gli stucchi e la pala dell’Assunta, l’altare del Rosario, in cornu evangeli, con la parte bassa in cotto e sopra in legno a finto marmo. Dalla stessa parte della chiesa c’è l’altare di San Giovanni Battista costruito con la medesima tecnica dell’altare del Rosario e vi è rappresentato il santo in tenera età con Gesù Bambino e San Giovanni evangelista. Dall’altra parte della chiesa, in cornu epistole, ci sono, sempre realizzati con materiali e tecnica simili, l’altare di san Francesco d’Assisi dipinto con San Francesco di Paola e in alto la Ss. Trinità con gli angeli. Nel presbiterio c’è una lapide, successivamente portata sulla facciata esterna della chiesa a sinistra di chi entra.
1804 (realizzazione affreschi altare maggiore)
Nel 1804 Giovan Battista Canal dipinge l’Adorazione dei Magi e la Deposizione della Croce ai lati dell’altare maggiore.
1850 (rifacimento pavimentazione)
Nel 1850 viene rifatto il pavimento di marmo pietra viva bianco e rosso di Pove.
1901 (rinforzo murature coro)
Nel 1901 viene interpellato l’Ing. Bellini per confermare la pericolosità delle crepe sul coro che si aprono e si chiudono quando suonano le campane. Confermata la pericolosità si apre un dibattito se rifarlo nuovo o rinforzare quello esistente con delle “crociere in ferro ed una gettata di cemento”. Si sceglie per quest’ultima soluzione.
1910 (allungamento chiesa intero bene)
Nel 1910 su progetto del Sicher, don Giovanni Mattarollo, fa allungare la chiesa.
1918 (danni bellici copertura)
Il 15 Giugno 1918 una granata sfonda il tetto e lo distrugge completamente con l’affresco del Canal. Resta intatto il campanile ed il presbiterio.
1919 (ricostruzione copertura)
Finita la guerra, il 27 giugno 1919 ci si attiva per l’opera di ricostruzione ed in poco tempo si riesce a portare a termine il progetto realizzato dal prof. Antonio Beni ed eseguito a spese del Genio Civile. Il 20 dicembre 1919 la chiesa ha il nuovo soffitto a forma di carena di nave rovesciata.
1939 (costruzione altare Sant’Agnese)
Nel 1939 viene eretto il nuovo altare a Sant’Agnese.
1965 - 1967 (tinteggiature intero bene )
Nel 1965 e nel 1967 si eseguono dei lavori di tinteggiatura coprendo stucchi e marmorini del Carovo eseguiti nel 1735. Uno scempio che nel 1995 trova il ritorno all’origine con una lodevole opera di restauro.
1969 (acquisto altare mobile)
Nel 1969 viene acquistato l’altare mobile con un basso rilievo in bronzo fuso.
1991 (rifacimento manto della copertura)
Nel 1991 viene eseguita l’impermeabilizzazione del tetto con guaina, lievo completo dei coppi esistenti e recupero degli stessi.
1995 (rifacimento impianto di riscaldamento)
Nel 1995 viene realizzato il nuovo impianto di riscaldamento ad aria.
1995 (manutenzione straordinaria intero bene)
Nello stesso anno viene effettuato un risanamento delle murature da umidità in risalita con iniezioni ed intonaci isolanti, rimozione delle tinteggiature eseguite in vari tempi per riportare alla luce gli originali marmorini e stucchi del ‘700.
1995 (restauro affreschi)
Nel 1995 viene effettuato un restauro degli affreschi di G.B. Canal ai lati dell’altare maggiore effettuati dalla ditta Vanni Tiozzo di Mira.
1996 (rifacimento impianto di illuminazione)
Nel 1996 viene rifatto e adeguato alla normativa l’impianto di illuminazione.
2008 (restauro conservativo facciate esterne e campanile )
Nel 2008 vengono rimossi gli intonaci ammalorati previa mappatura delle alterazioni, vengono rinnovati con successiva ridipintura, vengono risanate le murature perimetrali, e vengono restaurati tetto e cuspide del campanile.
Descrizione
La prima notizia storica certa relativa alla chiesa di Santa Maria Assunta risale al 1152 quando il Vescovo di Treviso Bonifacio si fa assegnare da papa Eugenio III, con una bolla ufficiale, datata 3 maggio 1152, la Pieve di Cusignana, ma solo nel 1609 la chiesa vecchia viene consacrata con il titolo all’Assunta.
Il ‘700 è il secolo determinante per la chiesa che viene restaurata, ampliata e asssume l’aspetto attuale. Nel 1721 la costruzione della chiesa è ultimata con l’erezione dell’altare di San Prosdocimo, protettore della città di Padova da cui proveniva il parroco. Il 22 settembre 1726 il vescovo Zacco consacra la nuova Chiesa (l’attuale) ma secondo alcuni la chiesa è bella ma un po’ goffa perché è troppo corta rispetto alla sua larghezza e all’ampiezza del coro. Nel 1910 su progetto del Sicher, don Giovanni Mattarollo, fa allungare la chiesa.
Il 15 Giugno 1918 una granata sfonda il tetto e lo distrugge completamente con l’affresco del Canal. Finita la guerra, nel 1919 ci si attiva per l’opera di ricostruzione ed in poco tempo si riesce a portare a termine il progetto realizzato dal prof. Antonio Beni ed eseguito a spese del Genio Civile. Il 20 dicembre 1919 la chiesa ha il nuovo soffitto a forma di carena di nave rovesciata.
La Chiese assume l’aspetto attuale nel 1721. La pianta è di tipo basilicale ad unica navata rettangolare con cappelle laterali e cappella presbiterale quadrata con abside poligonale ed ai lati e sul retro ambienti di servizio. Un grande fervore artistico caratterizza, nel corso del XVIII e XIX secolo, la decorazione della chiesa avvalendosi del contributo di numerosi artisti di talento. Il pittore Gian Battista Canal dipinge i due affreschi nel presbiterio, l’Adorazione dei Magi e la Deposizione di Gesù. Il presbiterio viene impreziosito nel 1753 da un tripudio di stucchi e rilievi di fine gusto barocco ad opera di Giovanni Carovo. La facciata è in stile neoclassico con quattro paraste di ordine ionico che sorreggono la trabeazione, sopra la quale è presente un timpano triangolare dentellato con all’interno un oculo vetrato. Il portone di ingresso principale è sormontato da un piccolo timpano ad arco, ai lati, nelle campate laterali, sono presenti due nicchie con statue.
Pianta
La Chiese assume l’aspetto attuale nel 1721. La pianta è di tipo basilicale ad unica navata rettangolare con cappelle laterali e cappella presbiterale quadrata con abside poligonale ed ai lati e sul retro ambienti di servizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in marmo bianco e rosso del Pove.
Fondazioni
Le fondazioni sono in pietrame e sassi.
Struttura
La struttura è in muratura di mattoni e sassi.
Coperture
Il tetto è in legno di larice costituito da capriate con interasse di circa quattro metri.
Interni
Un grande fervore artistico caratterizza, nel corso del XVIII e XIX secolo, la decorazione della chiesa avvalendosi del contributo di numerosi artisti di talento. Il pittore Giava Battista Canal dipinge i due affreschi nel presbiterio, l’Adorazione dei Magi e la Deposizione di Gesù. Il presbiterio viene impreziosito nel 1753 da un tripudio di stucchi e rilievi di fine gusto barocco ad opera di Giovanni Carovo.
Facciata
La facciata è in stile neoclassico con quattro paraste di ordine ionico che sorreggono la trabeazione, sopra la quale è presente un timpano triangolare dentellato con all’interno un oculo vetrato. Il portone di ingresso principale è sormontato da un piccolo timpano ad arco, ai lati, nelle campate laterali, sono presenti due nicchie con statue.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1969)
L’altare mobile è costituito da quattro gambe in bronzo fuso con sovrastante tavolo di appoggio sempre in bronzo. Al centro, sotto il tavolo, è situato un bassorilievo, sempre in bronzo, raffigurante l’Ultima Cena.
ambone - aggiunta arredo (1930 circa)
L’ambone è in legno, di forma quadrata con smussatura ai quattro angoli. È chiuso su tre lati ed apribile con porticina in legno sul lato verso l’altare. Il basamento è sempre quadrato con rientranza rispetto alla parte superiore. Non presenta particolare pregio.