chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Vascon
Carbonera
Treviso
chiesa
parrocchiale
S. Lucia vergine e martire
Parrocchia di Santa Lucia Vergine e Martire
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Facciata; Elementi decorativi; Altari; Pavimenti e pavimentazioni; serramenti; Organo
presbiterio - intervento strutturale (1993)
XI - XI(stato di fatto intero bene); XIV - XIV(ampliamento intero bene); XVIII - XVIII(demolizione e ricostruzione presbiterio); 1740 - 1740(ampliamento navata); 1750 - 1750(ampliamento sagrestia e abside); 1901 - 1901(ampliamento navata); 1918 - 1930(demolizione e ricostruzione campanile); 1922 - 1922(ampliamento navata ); 1997 - 1997(restauro affreschi intero bene); 1998 - 1998(manutenzione organo); 2011 - 2011(restauro e manutenzione navata); 2011 - 2011(restauro e manutenzione prospetto sud)
Chiesa di Santa Lucia Vergine e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Lucia Vergine e Martire <Vascon, Carbonera>
Altre denominazioni S. Lucia vergine e martire
Autore (ruolo)
Beni, Antonio (realizzazione affreschi)
Tiepolo, Giambattista (realizzazione affreschi)
Berdusco, Flavio (adeguamento liturgico)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (riconfigurazione)
Notizie Storiche

XI  (stato di fatto intero bene)

Vascon viene nominato a partire dal 1005. Una piccola chiesa è probabilmente già presente in quell'anno, nello stesso luogo dell'attuale. La prima chiesa potrebbe essere anche di epoca romana, data la presenza di alcuni lacerti di dipinti raffiguranti un cavaliere, un cervo e una pigna, scoperti nel 2011. Inoltre è da considerare la vicinanza con l'antica via Claudia Augusta Altinate e con la chiesetta romana di Santo Sisto a Lancenigo. Si sa che una chiesa esiste con certezza a partire dal 1152, alle dipendenze di quella di Lancenigo. Infatti, se ne trova cenno in una bolla di Papa Eugenio III. Testimonianza di questa fase costruttiva è una parte dell'antica abside presente all'interno del campanile vecchio. La chiesa e il paese diventano autonomi nel 1189 con patrono San Pietro o Sant'Urbano come affermano alcune pergamene della Biblioteca Capitolare di Treviso.

XIV  (ampliamento intero bene)

Nel corso del Trecento, sono eseguiti alcuni interventi di ampliamento, culminati nel 1330 con la dedica della Pieve a Santa Lucia, come è testimoniato dalla documentazione scritta, dagli affreschi e dagli stemmi scoperti nell'ottobre del 2000 all'interno ed all'esterno della chiesa. L'ampliamento viene eseguito verso nord e verso ovest. Viene costruito inoltre un porticato esterno - i fori presenti sul paramento murario lo testimoniano ancora - che sarà eliminato verso la metà dell'Ottocento, con l'apertura della porta verso il cimitero.

XVIII  (demolizione e ricostruzione presbiterio)

Nella prima metà del Settecento, sono eseguiti interventi di demolizione dell'originario presbiterio a pianta semicircolare. Viene quindi costruito un nuovo presbiterio a forma rettangolare ed in asse con l'aula.

1740  (ampliamento navata)

Nel 1740, sono eseguiti interventi di ampliamento verso ovest.

1750  (ampliamento sagrestia e abside)

Nel 1750, vengono costruite la sagrestia nella parte a nord e l'abisde ad est, previa demolizione della originaria parete esistente.

1901  (ampliamento navata)

Verso la fine dell'Ottocento, si assiste all'aumento degli abitanti di Vascon. Per questo motivo, si decide di allungare la navata verso ovest in prosecuzione con le pareti a nord e sud esistenti. Si dichiara come primo offerente monsignor Giuseppe Callegari, arcivescovo di Padova, che soggiorna spesso a Vascon durante l'estate, talvolta in compagnia dell'amico cardinale Giuseppe Sarto, poi Papa Pio X.

1918 - 1930 (demolizione e ricostruzione campanile)

Dopo la prima guerra mondiale, nel 1918 viene abbattuta la parte superiore del vecchio campanile, collocato nella parte a sud-est della chiesa a fianco del presbiterio. Viene inaugurato nel 1930 il nuovo campanile costruito nell'attuale posizione distaccata.

1922  (ampliamento navata )

Nel 1922 viene eseguita un'apertura lungo la parete nord della navata per la costruzione del nuovo battistero, in ampliamento, verso nord, dell'aula stessa.

1997  (restauro affreschi intero bene)

Nel 1997 viene eseguito il restauro dell'affresco “Santa Lucia in Gloria” di Giambattista Tiepolo ad opera di Vanni Tiozzo di Mira.

1998  (manutenzione organo)

Nel 1998 sono eseguiti interventi di revisione, pulitura conservativa e ripasso dell'intonazione, armonizzazione ed accordatura dell'organo a canne a trasmissione meccanica ad opera della Bottega Artigiana Leorin Gastone & C. S.n.c.

2011  (restauro e manutenzione navata)

Nel 2011, nella parete interna più antica vicina alla base del campanile vecchio, vengono scoperti i seguenti affreschi: - una Madonna in Trono con Bambino del 300, nascosta da 2 mm di calce, probabilmente della Scuola di Tomaso da Modena; - un affresco raffigurante San Rocco del 1200, vicino alla porta del vecchio campanile; - dipinti raffiguranti cavalieri e cervi, probabilmente di epoca romana, all'interno del muro più antico della chiesa; - un affresco raffigurante San Bernardino da Siena.

2011  (restauro e manutenzione prospetto sud)

Nel 2011, duranti i lavori di restauro degli intonaci interni, di sostituzione dell'impianto di riscaldamento e di sistemazione del sagrato, vengono scoperti i dipinti raffiguranti Santa Margherita, San Cristoforo e San Sebastiano, risalenti a prima per 1330, e stemmi di famiglie offerenti, del Trecento. Gli interventi sono seguiti dall'architetto Flavio Berdusco ed eseguiti dalla ditta del professor Giuseppe Gatto.
Descrizione

La chiesa di Santa Lucia Vergine e Martire viene costruita nel XII secolo e ampliata a più riprese fino al 1922. La pianta presenta un'unica navata rettangolare orientata sudovest nordest, con ingresso a sudovest, con altarini laterali e cappella presbiterale quadrata con abside poligonale, rialzata di due gradini rispetto alla navata. L'accesso alla navata è possibile attraverso la porta principale e da due porte laterali poste vicino al presbiterio. L'attuale facciata, realizzata all'inizio del Novecento, riprende il fronte settecentesco. Si presenta tripartita da lesene, che si innalzano da un basamento e si concludono con capitelli corinzi sorreggenti la cornice del timpano. Quest'ultimo presenta al centro un occhio quadrilobato. Tre statue in pietra, provenienti dalla vecchia facciata, sono collocate nelle nicchie del fronte. Le due laterali rappresentano la Fede, a sinistra, e la Speranza, a destra. Sopra il portale principale è ospitata la statua di Santa Lucia. All'interno della chiesa sono presenti affreschi di Giambattista Tiepolo e Antonio Beni.
Pianta
La pianta presenta un'unica navata rettangolare orientata sudovest nordest, con ingresso a sudovest, con altarini laterali e cappella presbiterale quadrata con abside poligonale, rialzata di due gradini rispetto alla navata. Ai lati del presbiterio si trovano alcuni locali di servizio, come la sacrestia, il rispostiglio da cui si accede a quel che rimane del vecchio campanile e la centrale termica. L'accesso alla navata è possibile attraverso la porta principale e da due porte laterali poste vicino al presbiterio.
Impianto strutturale
La struttura di elevazione è realizzata con murature perimetrali portanti in laterizi appoggiate su fondazioni sempre in muratura. La struttura di copertura è realizzata in capriate di legno.
Coperture
La copertura è a due falde realizzate su capriate in legno, nascoste dal controsoffitto decorato, disposte ortogonalmente alla direzione principale della navata. Il manto di copertura è realizzato in tegole di cemento, grondaie e pluviali in rame ed è stata ristrutturata nel 1975.
Facciata
L'attuale facciata, realizzata all'inizio del Novecento, riprende il fronte settecentesco. Si presenta tripartita da lesene, che si innalzano da un basamento e si concludono con capitelli corinzi sorreggenti la cornice del timpano. Quest'ultimo presenta al centro un occhio quadrilobato. Tre statue in pietra, provenienti dalla vecchia facciata, sono collocate nelle nicchie del fronte. Le due laterali rappresentano la Fede, a sinistra, e la Speranza, a destra. Sopra il portale principale è ospitata la statua di Santa Lucia.
Elementi decorativi
I soffitti del presiterio vengono affrescati nel 1722 da Giovanbattsita Tiepolo che vi rappresenta la “Gloria di S. Lucia”, mentre la navata a volta a padiglione presenta un affresco della scuola del Tiepolo raffigurante la "Trinità" databile 1747. Nel 1904 fu eseguito un affresco raffigurante "Il martirio di S. Lucia" dal pittore trevigiano Antonio Beni, il quale aggiunse anche gli emblemi dei quattro Evangelisti nei medaglioni laterali. Il Beni, nel 1903, aveva anche restaurato gli affreschi del Tiepolo, aggiungendo alla "Trinità" l'immagine dell'Assunta.
Altari
L'altare maggiore presenta un paliotto in marmo di Carrara, adornato da due statue in pietra raffiguranti San Sebastiano e San Giovanni Battista. L'altare è circondato da un coro ligneo di fine ottocento di buona fattura. Gli altri due altari settecenteschi, “del Crocefisso” e “del Rosario”, quasi gemelli, presentano un paliotto decorato a rimessi di marmi policromi, così come la cornice della pala.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione, sia della navata sia del presbiterio, è realizzata con lastre quadrate in marmo bianco e rosso di verona, disposti a scacchiera ed inclinati a 45° rispetto alla direzione principale.
serramenti
Le porte di ingresso alla navata sono in legno a due ante. Le finestre hanno telaio metallico e sono decorate con vetri policromi.
Organo
La cantoria, realizzata nel 1910 su struttura in legno appena sopra alla porta principale di ingresso, risulta accessibile attraverso una scaletta a chiocciola anch'essa in legno collocata nell'angolo a nordovest. Su questa, nello stesso anno, è stato installato il nuovo organo, costruito dalla ditta Malvestio di Padova, utilizzando parte del vecchio organo, costruito da G. Bazzani tra il 1840 e il 1845.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1993)
Nel 1993 sono state rimosse le balaustre e il presbiterio è stato alllungato di circa 2 m verso la navata. L'altare è realizzato con due sostegni in marmo bianco e, per quanto possibile, è mobile. L'ambone è in legno. Gli interventi sono stati seguiti dall'architetto Flavio Berdusco ed eseguiti dall'impresa edile Maso Rosanno. La fornitura e posa dei marmi è stata eseguita da Bisetto Paolo & Ruggero s.n.c.
Contatta la diocesi