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Gagliano del Capo
Ugento - Santa Maria di Leuca
chiesa
sussidiaria
Immacolata
Parrocchia di San Rocco Confessore
Pianta; Coperture; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale
altare - aggiunta arredo (1975?); ambone - aggiunta arredo (1975?)
1860 - 1861(costruzione intero bene); 1939 - 1977(consolidamento intero bene); 2013 - 2014(restauro intero bene)
Chiesa dell'Immacolata
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dell'Immacolata <Gagliano del Capo>
Autore (ruolo)
Torsello, Vincenzo (progettazione)
Stasi, Vincenzo (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche

1860 - 1861 (costruzione intero bene)

La costruzione dell’edificio ha inizio nel 1860 e completata nel 1861. Risale al 10 gennaio 1862 la perizia di fine lavori redatta dal progettista Vincenzo Torsello.

1939 - 1977 (consolidamento intero bene)

Si segnalano interventi di ristrutturazione e consolidamento della struttura nel corso degli anni 1939-1977

2013 - 2014 (restauro intero bene)

La chiesa dell'Immacolata è stata oggetto di operazioni di restauro e consolidamento tra il 2013 e 2014. I lavori hanno interessato il restauro conservativo dei paramenti esterni, in particolare il risanamento della copertura e dei conci murari in stato di degrado; ed il restauro conservativo dei paramenti interni, in particolare il risanamento degli intonaci e dei serramenti in stato di degrado
Descrizione

La Cappella dell’Immacolata sorge tra il 1860 ed il 1861 in una delle due principali piazze del centro storico di Gagliano del Capo, in luogo della ben più antica Cappella dedicata a Sant’Angelo, verosimilmente risalente all’epoca rinascimentale, le cui condizioni sul finire del XIX secolo resero necessario l’abbattimento ed il rifacimento dell’intera struttura. Nell’ Instrumento di appalto rogato per mano del notar Alessandro Lazzari il 25 luglio 1860, sono riportate in dettaglio indicazioni circa le dimensioni del nuovo edificio (maggiorate rispetto al precedente) di 73 palmi di lunghezza e 25 di larghezza, muri esclusi. Riguardo al materiale si indicano: per i blocchi costituenti il corpo principale tufi delle cave di Giuliano, località Vascie; per i capitelli, cornici, architravi e lapide frontale, invece, pietra leccese delle cave di Cardigliano, località Sant’Elia. L’edificio presenta un corpo centrale a pianta rettangolare, affiancato sul lato est dai volumi del campanile e della sagrestia, sede dell’Arciconfraternita dell’Immacolata. Esternamente si caratterizza per l’aspetto austero e sobrio priva di decori, eccezion fatta per le aperture semicircolari delle finestre sui due lati del corpo centrale (quattro sul lato ovest e due sul lato est), le quali si alternano ai contrafforti in rilievo; le pareti sono ricoperte da uno strato di intonaco a base di calce, attualmente in pessimo stato di conservazione. Gli unici elementi decorativi si concentrano sulla facciata, il cui aspetto, secondo il progetto originario del maestro Vincenzo Torsello, doveva essere dorico nel prim’ordine, toscano nel secondo. La parte inferiore è dunque scandita da una trabeazione composta da quattro lesene che incorniciano il portale centrale sormontato da una lapide commemorativa. La parte intermedia è interamente occupata dall’apertura semicircolare del finestrone centrale, simmetricamente opposto a quello dell’abside. Nella parte superiore il fastigio corona l’insieme degli elementi, con l’inserimento di un timpano ribassato L’ingresso principale è sopraelevato rispetto al livello stradale da quattro gradini, affiancati da una discesa per disabili, e preceduto da un piccolo sagrato. La Cappella presenta inoltre due accessi minori, uno posto sul versante ovest, e l’altro su quello est (trattasi dell’ingresso alla sagrestia). L’interno è definito da un unico ordine di elementi che richiamano lo stile toscano della facciata: nella parte inferiore una sequenza di lesene ed archi incorniciano su ogni lato quattro altari votivi incastonati nello spessore della muraglia. Nella porzione superiore lo stesso motivo incornicia i finestroni semicircolari, disposti in rispondenza delle volte a stella. Tale ritmicità scandisce sia l’aula che il presbiterio, separati da tre gradini. Unica eccezione si riscontra sul lato destro dell’altare maggiore, laddove in luogo di un altare votivo trova posto nella parte inferiore la tribuna della cantoria e in quella superiore la balaustra con l’organo. L’adeguamento liturgico che ha interessato la zona presbiteriale nel corso degli anni settanta del Novecento ha visto l’introduzione nella porzione inziale dell’area presbiteriale di un corredo liturgico composto da un altare minore e leggio coordinati. L’area si conclude con un’arcata cieca sulla quale insiste lo spazio dedicato al coro, che occupa la parte tergale dell’altare maggiore.
Pianta
Pianta rettangolare, al cui impianto si affiancano i volumi del campanile e della sagrestia.
Coperture
La copertura risulta costituita da un sistema di archi e volte “a stella” sorretti da un sistema di contrafforti esterni.
Scale
L’accesso principale è preceduto da un piccolo sagrato sopraelevato rispetto al livello stradale da una gradinata completa di discesa per disabili. Tale assetto è stato conferito a seguito dei lavori di rifacimento del pavimento della piazza, nell’anno 2013
Pavimenti e pavimentazioni
Nel corpo della Cappella: Mosaico a motivi fitoformi nei toni del verde, rosso e marrone chiaro realizzato nel 1884 dal maestro Antonio Peluso di Paolino da Tricase. Nella sagrestia: gres porcellanato di tonalità grigia marmorizzata.
Impianto strutturale
L’edificio presenta una struttura portante in muratura, caratterizzata da un sistema di pilastri e pareti che sostengono archi e volte.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1975?)
Legno e ferro battuto
ambone - aggiunta arredo (1975?)
Legno e ferro battuto
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