chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Urbino Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado chiesa sussidiaria S. Eufemia Parrocchia di San Donato extra muros Coperture; Struttura nessuno XI - 1268 (costruzione intero bene); 1568 - XIX(passaggio di proprietà intero bene); 1797 - 1800(ricostruzione intero bene); 1858 - 1970-79(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Eufemia
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Sant'Eufemia <Urbino>
Altre denominazioni
S. Eufemia
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (ricostruzione )
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche
XI - 1268 (costruzione intero bene)
L'origine della chiesa si fa risalire al secolo XI: in quell'epoca erano presenti i monaci di Santa Croce di Fonte Avellana e la chiesa dipendeva dalla loro abbazia. Nel 1268 viene nominato rettore un certo monaco Giovanni.
1568 - XIX (passaggio di proprietà intero bene)
Nel 1568 la chiesa e il territorio passano sotto la giurisdizione dell'arcivescovo di Urbino. Accanto alla proprietà ecclesiastica era la nobile famiglia De Praetis, proprietaria dei terreni circostanti: nei secoli XVIII e XIX donò e commissionò alcuni dipinti.
1797 - 1800 (ricostruzione intero bene)
Nel 1797 la chiesa viene distrutta dalle truppe napoleoniche che ne depredano le opere artistiche contenute. In seguito don Vincenzo Pazzaglia e la famiglia De Praetis finanziano la ricostruzione. L'arcivescovo Berioli benedice la nuova chiesa nel 1800.
1858 - 1970-79 (restauro intero bene)
Un uragano nel 1858 e un terremoto nel 1872 danneggiano gravemente la chiesa, causando il crollo del campanile. I restauri che seguono, soprattutto negli anni '70 del XX secolo, denotano la chiesa come oggi appare.
Descrizione
Tra la frazione di Canavaccio e il capoluogo, vicino alla parrocchiale di San Donato, si trova questa antica chiesa, oggi nel suo rinnovato aspetto di inizio Ottocento. Il bel portale in pietra con timpano mistilineo decora la facciata, inquadrata da lesene in mattoni e terminata da timpano triangolare. Una breve rampa di gradini precede l'ingresso. In asse col portale è una finestra con cornice di mattoni posti a coltello. A sinistra della chiesa, addossato al corpo di fabbrica della sacrestia, è il campanile a base quadrata, con cella campanaria formata da due vele poste ortogonalmente. I setti murari sono sormontati da cornici in mattoni sopra le quali sono disposti dei coppi.
L'interno è ad aula unica, con base rettangolare. Le pareti sono movimentate da lesene e modanature in stucco. Lungo il perimetro interno corre un complesso cornicione. Sulle pareti laterali del presbiterio due porte comunicano con la sacrestia e la canonica. Sopra questi ingressi sono due cantorie con balconate provviste di cornici. Due lesene con capitelli dorici dividono la parete di fondo in tre scomparti. Al centro è la cornice in stucco dorato che ospitava la pala d'altare, recentemente portata al museo Albani di Urbino per poter essere restaurata e custodita. Il presbiterio è delimitato nella campata individuata dall'arco trionfale sostenuto da paraste. Sopra l'ingresso insiste la cantoria, priva di organo.
Coperture
La chiesa è coperta da volta a botte, con struttura in cannicciato. La sezione è ad arco con sesto leggermente ribassato. Le finestre che si aprono sopra il cornicione sono raccordate alla volta con incavi unghiati.
Struttura
La chiesa, costruita con tecniche tradizionali, è in muratura portante realizzata con mattoni pieni e conci di pietra locale amalgamati con malta magra. La pietra prevale soprattutto nei corpi di fabbrica della sacrestia e della canonica.
Adeguamento liturgico
nessuno
Nella chiesa le modifiche suggerite dal Concilio Vaticano II in materia di spazio ed arredo liturgico non sono state accolte.