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Arcevia
Senigallia
chiesa
sussidiaria
S. Francesco di Paola
Parrocchia di San Medardo
Impianto strutturale; Coperture; Pianta; Interno
nessuno
XVIII - XVIII(completamento intero bene); 1728 - 1730(costruzione intero bene); XX - 1915(passaggio di proprietà intero bene ); 1980 - 1997(restauro intero bene )
Chiesa di San Francesco di Paola
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Francesco di Paola <Arcevia>
Altre denominazioni S. Francesco di Paola
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche

XVIII  (completamento intero bene)

Nella seconda metà del secolo XVIII la chiesa fu abbellita e dotata di alcune opere tra le quali la tela raffigurante San Michele arcangelo, oggi smarrita, di Gaspare Ottaviani. Inoltre sull'altare sinistro era presente la Vergine col Bambino attribuita al Canova e oggi nella chiesa di San Medardo.

1728 - 1730 (costruzione intero bene)

Nel 1728 don Giuseppe Quagliotti, professore di lettere, introdusse ad Arcevia la venerazione per San Francesco di Paola. Per sua volontà si costruì la chiesa poco fuori l'abitato, in prossimità della Porta del Sasso. Nel 1730 i lavori erano terminati.

XX - 1915 (passaggio di proprietà intero bene )

Nel 1915 lo Stato Italiano requisì la chiesa e le proprietà annesse per destinarle all'Esercito. Nel secolo XX la chiesa passò di mano varie volte fino a tornare alla Parrocchia di San Medardo.

1980 - 1997 (restauro intero bene )

Dopo anni di incuria la chiesa è stata restaurata negli anni '80 del XX secolo. Durante il restauro di San Medardo, in seguito al terremoto del 1997, la chiesa è stata officiata come parrocchiale.
Descrizione

Costruita fuori dalle mura urbane, la chiesa è realizzata in pietra e in mattoni lasciati a vista. La facciata è ornata da coste parallele di mattoni e dal portale con stipiti in cotto. In asse col portale è aperta un'ampia finestra sotto le falde del tetto. Nella parte retrostante della chiesa si erge il campanile quasi interamente in pietra, dove la cella campanaria è invece realizzata in mattoni con paraste angolari.
Impianto strutturale
Struttura portante in muratura di pietra e mattoni pieni. All'interno colonne e paraste sostengono il peso della copertura a botte e della cupola intradossata.
Coperture
I quattro bracci sono voltati a botte, con sezione ad arco a tutto sesto. La parte centrale è coperta da cupola illuminata da quattro oculi aperti alla base della stessa. Inoltre è presente una lanterna sommitale.
Pianta
La chiesa è basata su pianta a croce greca con quattro bracci di egual lunghezza.
Interno
L'interno è ormai quasi completamente spoglio delle primitive decorazioni. La chiesa ha però mantenuto la maestosità data dal suo impianto a croce greca. Colonne con capitelli corinzi reggono il tamburo dove insiste la cupola coperta da tribuna sormontata da lanterna. Nei tre bracci della croce sono presenti altrettanti altari con decorazioni in stucco modellato e dipinto. L'altare maggiore è impreziosito da una ricercata composizione di marmi policromi e ospita al centro l'immagine della Vergine col Bambino.
Adeguamento liturgico

nessuno
L'arredo liturgico e la sistemazione dello spazio sacro non hanno subito modifiche dopo il Concilio Vaticano II.
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