chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Calcini Refrancore Asti chiesa sussidiaria San Rocco dei Calcini Parrocchia di Santi Martino e Dionigi Pianta; Facciata; Impianto strutturale presbiterio - aggiunta arredo (1990 (?)) XVII - XVII(costruzione intero bene); XVIII - XVIII(descrizione intero bene); 1900 - 1900(ampliamento (?) intero bene); 1986 - 1986(passaggio di proprietà intero bene)
Chiesa di San Rocco dei Calcini
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Rocco dei Calcini <Calcini, Refrancore>
Altre denominazioni
Cappella di San Rocco
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche
XVII (costruzione intero bene)
Costruzione nel secondo quarto del Secolo di due piccole chiesette intitolate a San Rocco protettore della peste ad opera della popolazione refranconese superstite. Una cappella viene edificata all’interno del paese, l’altra ai suoi confini, nella piccola borgata dei Calcini, ad un miglio dal concentrico; la costruzione avviene rapidamente e le spese sono sostenute da alcuni abitanti in particolare Francesco da Vergani e i fratelli De Burgiis.
XVIII (descrizione intero bene)
Descrizione in buone condizioni durante la visita pastorale di Mons. Felissano nel 1749 ma interdetta al culto per l’assenza di arredi sacri. Viene dunque eretta la croce ferrea in sommità al timpano e dotata di una piccola campana.
1900 (ampliamento (?) intero bene)
Verosimile costruzione del campanile con ampliamento della chiesetta verso strada; su un mattone della campata è incisa la data 1900.
1986 (passaggio di proprietà intero bene)
Passaggio dal patrimonio dell’ente Chiesa Parrocchiale dei Santi Martino e Dionigi a quello dell’ente Parrocchia dei Santi Martino e Dionigi per D.M.I. in data 7/11/86 pubblicato sulla G.U. del 24/11/86 n. 273 ai sensi e per gli effetti della Legge 222/85.
Descrizione
La piccola chiesa intitolata a san Rocco, protettore della peste, risale al secondo quarto del Seicento, realizzata per gratitudine dalla popolazione refranconese superstite al morbo. Le informazioni storiche sono lacunose e verosimilmente l’edificio viene dotato di torre campanaria e ampliato verso la strada a inizio Novecento. L’interno si presenta a pianta ad aula rettangolare in più capate, terminante con presbiterio quadrangolare, sopraelevato di uno scalino rispetto all’aula liturgica, provvisto di altare mobile centrale, leggio lato Vangelo, crocifisso a parete e mobilio; l’interno è coperto da volte per lo più a botte con archi di irrigidimento e catene metalliche. La facciata presenta frontone a capanna, è in muratura di mattoni a vista, tripartita verticalmente da lesene che culminano in una trabeazione sormontata da nicchia priva di statua; frontone e nicchia sono in asse tra di loro ma disassati rispetto alle sottostanti finestra e ingresso, incorniciato e tamponato da porta lignea a due battenti. La facciata risulta in parte inglobata nella struttura dell’adiacente campanile in muratura di mattoni a vista. La copertura è a falde con manto in coppi di laterizio.
Pianta
Pianta ad aula rettangolare in più campate, terminante con presbiterio quadrangolare, sopraelevato di uno scalino rispetto all’aula liturgica, provvisto di altare mobile centrale, leggio lato Vangelo, crocifisso a parete e mobilio. L’accesso avviene centralmente dalla facciata e lateralmente dal presbiterio. In prossimità della facciata, lato Epistola, si sviluppa la torre campanaria che è accessibile dall’aula liturgica ed è illuminata a piano terra da due oculi. L’illuminazione naturale della piccola chiesa viene garantita dalla finestra in facciata, da una finestra centinata realizzata nella campata del verosimile ampliamento novecentesco e da una finestra rettangolare nel presbiterio. Due nicchie a parete ospitano le statue di san Rocco e dell’Immacolata.
Facciata
Facciata con frontone a capanna, a un ordine in muratura di mattoni a vista, tripartita verticalmente da lesene che culminano in una trabeazione sormontata da nicchia priva di statua; frontone e nicchia sono in asse tra di loro ma disassati rispetto alle sottostanti finestra e ingresso, incorniciato e tamponato da porta lignea a due battenti. Un tempo l’ingresso era fiancheggiato da basse finestrelle ora tamponate. La facciata risulta in parte inglobata nella struttura dell’adiacente campanile.
Impianto strutturale
Struttura portante verticale composta da pareti e paraste in muratura di mattoni a vista esternamente e intonacata internamente su cui s’impostano le volte per lo più a botte con archi di irrigidimento e catene metalliche. Il tetto è a falde con manto in coppi di laterizio. Il campanile, contiguo e in linea con la facciata, è a pianta quadrata in muratura di mattoni a vista, con cella campanaria e cornicione sommitale su cui s’imposta la copertura a padiglione con manto in coppi di laterizio.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1990 (?))
Collocazione di altare a tavolo volto a popolo con struttura metallica e pannellature lignee con croci metalliche decorative e abbreviazione del nome di Gesù [IHS]. Collocazione di leggio ligneo per la proclamazione della Parola.