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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
San Damiano d'Asti
Asti
chiesa
sussidiaria
San Giuseppe
Parrocchia di Santi Cosma e Damiano
Pianta; Facciata; Impianto strutturale
presbiterio - aggiunta arredo (1970 (?))
1536 - 1536(istituzione intorno); 1700 - 1735(costruzione intero bene); 1741 - 1742(modifiche cupola); 1742 - 1742(descrizione intero bene); 1744 - 1745(decorazione intero bene); 1779 - 1779(modifiche presbiterio); 1798 - XVIII(modifiche intero bene); 1800 - 1857(modifiche intero bene); 1862 - 1895(modifiche intero bene); 1902 - 1948(modifiche intero bene); 1973 - 1984(restauro intero bene); 2008 - 2008(passaggio di proprietà intero bene); 2011 - 2011(restauro intero bene); 2011 - 2017(restauro intero bene)
Chiesa di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giuseppe <San Damiano d'Asti>
Altre denominazioni Cappella di San Giuseppe
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche

1536  (istituzione intorno)

Istituzione della Confraternita di San Giuseppe sotto il titolo di Compagnia degli Angeli e in onore del nome di Gesù.

1700 - 1735 (costruzione intero bene)

Costruzione su progetto del celebre ingegnere e architetto Carlo Antonio Castelli. Nel 1717 la chiesa della Confraternita è benedetta, anche se solo parzialmente completata. Di un precedente edificio è ricollocato il coro ligneo realizzato nel 1709, ma con notevoli ampliamenti ai lati. Nel 1718 la chiesa è completata nelle opere murarie. Nel 1735 è realizzata una piccola sacrestia e risulta presente l’altare laterale dedicato a San Giuseppe.

1741 - 1742 (modifiche cupola)

Rivestimento esterno della cupola di una sovrastruttura a otto archi di mattoni a vista per irrobustire il sistema e ripararlo dalle intemperie; sulla cupola viene innalzata la lanterna. L’esterno viene rivestito con 3000 mattonelle di colore rosso, giallo e verde, intrecciate tra di loro a maglia, al fine di abbellire e impermeabilizzare l’edificio.

1742  (descrizione intero bene)

Descrizione dell’edificio con 19 finestre, 8 nella cupola, 8 nel cupolino; le pareti del coro e dell’altare maggiore sono imbiancate, nel resto della chiesa sono grezze ma non umide; il pavimento è in cotto; ci sono tre altari, l’altare maggiore sotto il titolo del Santissimo Nome di Gesù, dal lato del Vangelo sotto il titolo di San Giuseppe, dall’alto dell’epistola senza titolo; la chiesa è dotata di campanile.

1744 - 1745 (decorazione intero bene)

Decorazione interna della chiesa ad opera dei fratelli Pietro Antonio e Giovanni Pietro Pozzo: nel cupolino un dipinto rappresentante un trionfo, nella cupola quattro scene della vita di San Giuseppe; nei pennacchi della cupola sono rappresentate le quattro parti del mondo allora conosciute nella forma simbolica di donne; nel medaglione sopra l’altare maggiore è dipinto il trionfo della Croce, mentre nella cupola della vasta ellisse del coro è dipinta l’apoteosi di San Giuseppe con, sulle pareti a monocromo rosaceo, le tre Virtù Teologali più una virtù cardinale (la Fortezza). Ovunque sono presenti finte architetture prospettiche e altrettanti finti marmi con cascate floreali e di frutti.

1779  (modifiche presbiterio)

Realizzazione dell’altare maggiore e delle balaustre in marmo ad opera dello scultore Giuseppe Giudice di Torino.

1798 - XVIII (modifiche intero bene)

Costruzione nel 1798 di una nuova e più ampia sacrestia disegnata da Luigi Delrino e realizzata dal capomastro Amedeo Bertola. È, inoltre, completata la cappella laterale di destra con l’altare in muratura stuccata e dipinta. Alla fine del secolo XVIII è restaurata e sostituita la sommità della torre campanaria.

1800 - 1857 (modifiche intero bene)

Acquisto nel 1800 di una campana dal fonditore Giovanni Antonio Bertoldo di Asti. Nel 1809 sono ripassati i tetti della chiesa e della sacrestia. Nel 1823 è costruita una nuova bussola in legno. Nel 1827 è acquistato un nuovo organo a canne collocato nella tribuna-matroneo alla sinistra dell’altare maggiore. Nel 1834 sono collocati gli scalini in pietra alle cappelle laterali e sono riparati l’altare maggiore e le balaustre; è, inoltre, restaurata la facciata della chiesa. Nel 1826 si rifanno i tetti della cupola. Nel 1840 si collocano gli zoccoli in pietra alla facciata. Nel 1848 è rifatto l’organo a opera degli organari Giuseppe e Alessandro Collino. Nel 1857 sono effettuati necessari lavori di restauro alla cupola.

1862 - 1895 (modifiche intero bene)

Realizzazione nel 1862 di una nuova bussola lignea da porre all’’ingresso della chiesa. Nel 1869 è completamente rifatto il pavimento della navata e del presbiterio: sono collocate le attuali piastrelle in marmo bianco e grigio. Nel 1879 è restaurata la facciata da parte dell’impresario Giovanni Abbracchio e nel 1881 è ingrandito il coro ligneo. Nel 1895 è realizzata una tribuna sopra la bussola della porta d’ingresso per trasportarvi l’organo dal matroneo di sinistra.

1902 - 1948 (modifiche intero bene)

Restauro nel 1902 del campanile che viene dotato nel 1910 di una nuova campana. Nel 1909 si concede al farmacista del luogo di far ricostruire, a proprie spese, il soffitto della sacrestia, con l’autorizzazione a far realizzare un terrazzo soprastante. Al 1910 risale l’ultimo lavoro di modifica alla chiesa: si sostituiscono le piastrelle del pavimento del coro in cotto con le attuali in cemento. Nel 1924 il Comune provvede al restauro del campanile e la confraternita provvede al ripasso dei tetti e alla sostituzione delle grondaie. Nel 1933 è restaurata la facciata e si colloca l’impianto di parafulmine. Nel 1936 è riparato l’organo. Nel 1948 sono effettuati altri ingenti lavori di manutenzione straordinaria al campanile.

1973 - 1984 (restauro intero bene)

Serie di interventi di restauro che hanno interessato nel 1973 la cupola; nel 1978 sono ripristinati tutti gli esterni, dalla facciata al tetto; nel 1983 si effettua un restauro decorativo del campanile a opera del Comune; nel 1984, terminati i lavori, la chiesa è riaperta al culto.

2008  (passaggio di proprietà intero bene)

Soppressione della Confraternita in data 26 agosto e trasferimento della proprietà alla Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano. In data 2 settembre viene annotata l’estinzione nel Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura.

2011  (restauro intero bene)

Risanamento del tetto e consolidamento strutturale di arcate, volte, fondazioni; restauro e parziale rifacimento di intonaci esterni e interni; adeguamento degli impianti elettrici e di riscaldamento; restauro e parziale rifacimento dei serramenti; intervento realizzato con il contributo CEI 8x1000 alla Chiesa Cattolica.

2011 - 2017 (restauro intero bene)

Restauro di dipinti murali e stucchi, sulle volte e parzialmente sulle pareti, e installazione di dispositivo per il controllo dell’umidità da risalita.
Descrizione

La chiesa di san Giuseppe è orientata sull’asse nord-sud, con presbiterio a settentrione; è inserita nel tessuto urbano di San Damiano confinando con corso Roma. Rientrano nel complesso il campanile posto in facciata a sud-est su piazza della Libertà, la sacrestia a ovest del presbiterio e i portici lungo corso Roma con soprastanti ambienti tra i quali due adibiti a vani tecnici. Si tratta di un importante monumento di architettura barocca piemontese; vi emergono in maniera sostanziale alcuni temi caratteristici quali la prospettiva e la diffusione della luce ottenute per compenetrazione fra architettura e pittura. La pianta centrale è complessa, suddivisibile in due aree ellissoidali: quella dell’aula liturgica, coperta da imponente cupola con lanterna, con cappelle laterali intitolate a San Giuseppe e a Sant’Aventino e quella del coro con stalli; le due aree ellissoidali sono collegate tra di loro dall’area presbiterale quadrangolare che presenta altare maggiore rialzato di due scalini, completo di mensa, tabernacolo, candelieri e crocifisso. Lo spazio si distribuisce attraverso vestiboli che comunicano con le cappelle laterali: un primo, lato vangelo, conduce alla sacrestia; un secondo, lato epistola, porta a una scala che conduce a un loggiato sopra il presbiterio; un terzo in controfacciata raggiunge la scala per il campanile; un quarto vestibolo risulta occupato da un confessionale. L’illuminazione naturale è garantita da aperture polilobate, centinate e di forma rettangolare. L’accesso al sacro edificio avviene centralmente dalla facciata oltrepassando una bussola lignea sormontata da tribuna per organo a canne. La facciata è ad un ordine, intonacata, delimitata ai lati da lesene con capitelli corinzi che sorreggono in sommità il cornicione; sono in risalto il portale ad edicola con timpano interrotto e la soprastante finestra quadrilobata. L’elegante porta lignea paravento è a due ante sormontate da sopra-porta con cornice retta da mensoline.
Pianta
Pianta centrale complessa, suddivisibile in due aree ellissoidali, quella dell’aula liturgica con cappelle laterali intitolate a San Giuseppe e a Sant’Aventino, rialzate di uno scalino rispetto all’aula, e quella del coro con stalli; le due aree ellissoidali sono collegate tra di loro dall’area presbiterale quadrangolare che presenta altare maggiore rialzato di due scalini, completo di mensa, tabernacolo, candelieri e crocifisso. Lo spazio si distribuisce attraverso vestiboli che comunicano con le cappelle laterali: un primo, lato vangelo, conduce alla sacrestia; un secondo, lato epistola, porta a una scala che conduce a un loggiato sopra il presbiterio; un terzo in controfacciata raggiunge la scala per il campanile; un quarto vestibolo risulta occupato da un confessionale. L’illuminazione naturale è garantita da aperture polilobate (in facciata e sulla cupola), centinate (nel presbiterio e nel livello inferiore del coro) e di forma rettangolare (nella parte superiore del coro). Il presbiterio è rialzato di uno scalino rispetto all’aula e da questa è separato da balaustra marmorea; al centro si posiziona l’altare volto a popolo in ferro. L’accesso al sacro edificio avviene centralmente dalla facciata oltrepassando una bussola lignea sormontata da tribuna per organo a canne. Di interesse sono il coro ligneo, l’organo a canne e i banchi, sempre in legno, che riprendono le forme sinuose dell’architettura barocca.
Facciata
Facciata ad un ordine, intonacata, delimitata ai lati da lesene con capitelli corinzi che sorreggono in sommità il cornicione; sono in risalto il portale ad edicola con timpano interrotto e la soprastante finestra quadrilobata. L’elegante porta lignea paravento è a due ante sormontate da sopra-porta con cornice retta da mensoline. Sullo sfondo si erge la cupola mentre lateralmente la torre campanaria.
Impianto strutturale
Struttura portante verticale composta da paraste e pareti in muratura di mattoni intonacati e riccamente dipinti all’interno, terminante in sommità con trabeazione sagomata perimetrale su cui si impostano gli orizzontamenti voltati a cupola e semicatino dotati di incatenamenti metallici. La sacrestia è coperta da orizzontamento composto da putrelle e voltine. La copertura è a falde con orditura lignea e manto in coppi di laterizio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970 (?))
Collocazione di altare a tavolo volto a popolo in ferro battuto reimpiegando una cancellata.
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