chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Saracchi San Martino Alfieri Asti chiesa sussidiaria San Defendente Parrocchia dei Santi Carlo e Maria Pianta; Facciata; Impianto strutturale presbiterio - aggiunta arredo (1974 (?)) XVII - XVII(costruzione intero bene); XVIII - XIX(descrizione intero bene); 1880 - 1880(passaggio territoriale intero bene); XX - XX(descrizione intero bene); XX - XX(descrizione intero bene); 1929 - 1929(descrizione intero bene); 1974 - 1974(modifiche intero bene); 1986 - 1986(passaggio di proprietà intero bene)
Chiesa di San Defendente
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Defendente <Saracchi, San Martino Alfieri>
Altre denominazioni
Cappella rurale dei Saracchi Cappella di San Defendente
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche
XVII (costruzione intero bene)
Costruzione intorno alla metà del Seicento nel territorio di Antignano.
XVIII - XIX (descrizione intero bene)
Descrizione a metà del Settecento in buono stato, così come nel secolo successivo.
1880 (passaggio territoriale intero bene)
Aggregazione al Comune di San Martino Alfieri con decreto della Curia Vescovile di Asti del 26 novembre. Su domanda degli abitanti la Cappella e la Borgata vengono distaccate dal territorio e dalla parrocchia di Antignano d'Asti.
XX (descrizione intero bene)
Descrizione agli inizi del Novecento di bella struttura, di capacità sufficiente per la popolazione. Le pareti sono sane, non dipinte; il pavimento è sano e pulito. Il tetto è internamente a volta, esternamente di tegole e non ha bisogno di riparazioni. Ci sono quattro finestre lungo il perimetro della chiesa e una nel coro; tutte sono munite di vetrate. C’è il coro di forma allungata provvisto di un banco per i cantori. L’altare è di cotto di forma semplice sotto il titolo di San Defendente; il tabernacolo è di legno di forma quadrata e semplice, all’esterno è dorato. Sull’altare è appeso un baldacchino di legno dorato. La predella è elevata di due scalini rispetto al presbiterio e il presbiterio di uno scalino rispetto al piano della chiesa.
XX (descrizione intero bene)
Il battistero si trova a sinistra per chi entra, sotto la tribuna in un armadio chiuso a chiave. Ci sono due pile per l’acqua santa: una accanto alla porta maggiore, l’altra accanto a quella del coro. Delle due porte presenti una serve da ingresso per la chiesa, l’altra per la sacrestia. Vi sono i quadri della Via Crucis. C’è una sola campana ben posizionata. Il campanile si tiene chiuso e la chiava si custodisce in sacrestia. La sacrestia è in buono stato; il tetto all’interno è di mattoni a volta, all’esterno di tegole; è provvista di due finestre munite di vetrate in buono stato.
1929 (descrizione intero bene)
Descrizione della cappella come abbastanza ampia e sufficiente per la popolazione. Ha coro, quattro finestre, due porte d'ingresso. Per quanto bella non ha pregi artistici o storici speciali. E' in buone condizioni perchè restaurata nel 1928 a spese della borgata. E' la sola delle sei cappelle rurali della Parrocchia di S. Carlo Borromeo che abbia la messa festiva, anzi negli anni addietro aveva, come ha sempre avuto, il proprio cappellano. E' provvista di sufficienti e belle suppellettili e arredi sacri. Attigua alla chiesetta è la casa del cappellano con giardinetto. La casa consta di due piani con cinque vani.
1974 (modifiche intero bene)
Intervento di manutenzione consistente in rifacimento della copertura con sostituzione di piccola e media orditura; sostituzione degli infissi; risanamento delle murature con rifacimento di intonaco interno ed esterno; tinteggiatura; rifacimento dell'impianto elettrico; installazione di orologio.
1986 (passaggio di proprietà intero bene)
Passaggio dal patrimonio dell’ente Chiesa Parrocchiale dei Santi Carlo e Maria all’ente Parrocchia dei Santi Carlo e Maria per D.M.I. in data 7/11/86 pubblicato sulla G.U. del 24/11/86 n. 273 ai sensi e per gli effetti della Legge 222/85.
Descrizione
La chiesa intitolata a San Defendente, sita in frazione Saracchi, risale presumibilmente alla prima metà del Seicento ed è sotto l'amministrazione del Comune di San Martino Alfieri dal 1880, a seguito di richiesta presentata dai borghigiani che la cappella e la borgata venissero distaccate dal Comune di Antignano. La pianta si sviluppa in tre campate e si presenta a navata unica rettangolare con prebiterio, rialzato di uno scalino rispetto all'aula liturgica, con altare maggiore e con coro quadrangolare; l'interno è coperto da volte a botte lunettate con incatenamenti metallici. La facciata intonacata ad un ordine presenta semplice vano centrale di accesso con portone ligneo sormontato da finestra esternamente quadrilobata.
Pianta
Pianta a navata unica di forma rettangolare terminante con coro quadrangolare comunicante con la sacrestia che ha accesso dipendente dall'esterno. Il presbiterio è rialzato di uno scalino rispetto all'aula liturgica e ospita l'altare maggiore in muratura rialzato di due scalini rispetto al presbiterio. L'accesso alla chiesa avviene centralmente dalla facciata superati tre scalini e attraversata la bussola lignea con soprastante tribuna; sulla sinistra di chi entra si trova l'antico battistero sotto la tribuna. La cappella è in adiacenza all'antica casa del cappellano con la quale un tempo comunicava direttamente attraverso la sacrestia mediante porta interna ancora visibile ma attualmente murata.
Facciata
Facciata semplice ad un ordine, intonacata, con paraste angolari reggenti frontone con timpano triangolare; superiormente al portale ligneo di accesso è visibile una finestra quadrilobata. L'accesso sulla destra è fiancheggiato da un bassa finestrella rettangolare; la finestrella simmetrica a sinistra presumibilmente è stata murata per la collocazione del fonte battesimale interno.
Impianto strutturale
Struttura portante verticale in pareti e paraste di muratura di mattoni con cornicione interno sommitale su cui s'impostano volte a botte lunettate con incatenamenti metallici; la sacrestia è coperta da volta muraria a botte con teste di padiglione e lunetta. La copertura è a falde con orditura lignea e manto in coppi di laterizio. Dal tetto emerge il campanile, a pianta quadrata e in muratura di mattoni a vista con lacerti di intonaco, che si sviluppa in torre per orologio e cella campanaria culminante superiormente con cornicione su cui si colloca cupolotto poligonale con croce metallica.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1974 (?))
Collocazione di altare a tavolo volto a popolo in legno con formella centrale in rame lavorato raffigurante Gesù nell'Ultima Cena tra Pietro e Giovanni.