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Molinetto
Tronzano Vercellese
Vercelli
chiesa
sussidiaria
Natività di Maria Santissima
Parrocchia di Santi Pietro e Paolo
Campanile; Coperture; Facciata; Interno; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Struttura architettonica
presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
XIX - 1836(carattere generale intero bene); 1836 - XIX(carattere generale intero bene); 1837 - XIX(carattere genera intero bene)
Chiesa della Natività di Maria Santissima
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Natività di Maria Santissima <Molinetto, Tronzano Vercellese>
Altre denominazioni Chiesa della Nativittà di Maria Satissima o dell'Ara Vecchia
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche

XIX - 1836 (carattere generale intero bene)

secondo quanto è riportato nel testo "Tronzano immagini di storia e di vita attraverso i secoli" di G. L. Luigi e G. C. Burbello, la data di fondazione della chiesa è sconosciuta, ma viene specificato che fu istituita per agevolare gli abitanti delle cascine più distanti da Tronzano. Infatti, si attesta che il sacerdote a cui era affidata la chiesa riceveva il suo onorario dagli abitanti delle cascine Bellacima, Corte, Codogno, Molinetto e Colombajo. Successivamente, molti proprietari terrieri diedero in affitto le terre senza badare all'obbligo di pagare il cappellano. Nell'archivio Parrocchiale di Tronzano è conservato un documento del 1839 (Inventario dei beni e pesi della Chiesa Parrocchiale di Tronzano Vercellese) nel quale si evince che nel 1836, quando aumentarono le lamentele in merito alla questione della chiesa del Molinetto, il parroco di Tronzano, don Piantanida, decise di intervenire.

1836 - XIX (carattere generale intero bene)

nel libro "Tronzano immagini di storia e di vita attraverso i secoli" si riporta che nel 1836 don Piantanida, parroco di Tronzano, tentò di risolvere la questione tra il cappellano del Molinetto e la popolazione locale, in merito all'onorario del sacerdote, ma i contadini del luogo non trovarono un accordo con il parroco. Di conseguenza don Piantanida ordinò al cappellano del Molinetto di sospendere i battesimi e le sepolture, costringendo così gli abitanti del luogo a rivolgersi al parroco di Tronzano.

1837 - XIX (carattere genera intero bene)

nella pubblicazione di G. L. Luigi e G. C. Burbello sulla storia di Tronzano viene ricordato che, dopo lo scontro del 1836 tra don Piantanida e la popolazione del Molinetto e delle altre cascine limitrofe, la borghesia agraria di quel luogo scelse di appoggiare gli interessi dei contadini e, dopo alcune richiesta al vescovo di Vercelli, ottenne il permesso di poter istituire un cimitero locale. Così facendo la chiesa del Molinetto riuscì ad ottenere una parziale indipendenza dalla chiesa parrocchiale.
Descrizione

la chiesa della Natività di Maria Santissima sorge fuori dal centro abitato di Tronzano Vercellese, immersa nelle campagne coltivate, presso la località Molinetto. La facciata, esposta a Sud-Est, si presenta con una parte centrale più alta, scandita da quattro paraste, e da due parti laterali più basse. L'ingresso, posto al centro, è protetto da un cancello in ferro e sopra vi è dipinta una lunetta. Sopra all'ingresso vi è un rosone con vetri colorati. Ogni parasta della porzione centrale termina con un piccolo rilievo di un angioletto e sulla trabeazione vi è scritto: "NATIVITATI DEIPARAE VIRGINIS". Infine, la porzione centrale della facciata culmina con un timpano. Le due porzioni laterali, più basse rispetto a quella centrale, sono speculari, ma in quella di sinistra vi è una finestra al centro, mentre in quella di destra vi è un bassorilievo del Beato don Giacomo Abbondo. L'interno è organizzato in due navate: la navata principale ed una piccola navata a sinistra. La navata laterale termina con un altare di marmo bianco che ospita, in basso, la statua di Maria Bambina e sopra quelle di Cristo e di due vescovi. La navata centrale è separata dal presbiterio da un gradino. Il presbiterio, con al centro un altare di marmo bianco, è collegato ad una piccola sagrestia sulla sinistra. Lo strato di finitura della facciata esterna in alcuni punti è danneggiato e l'interno della chiesa riporta tracce di degrado. Probabilmente in origine le pareti erano dipinte o affrescate, ma oggi si presentano intonacate e tinteggiate di bianco, ma gli strati di finitura in alcuni punti sono assenti.
Campanile
il campanile è posizionato al termine del fianco nord-est della chiesa. Presenta una base quadrata ed è realizzato in muratura portante di mattoni pieni. Le pareti sono intonacate e la copertura a quattro falde è realizzata in coppi su orditura lignea.
Coperture
la copertura a falde è realizzata con un manto di copertura in coppi su orditura lignea.
Facciata
la facciata, esposta a Sud-Est, si presenta con una parte centrale più alta, scandita da quattro paraste, e da due parti laterali più basse. L'ingresso, posto al centro, è protetto da un cancello in ferro e sopra vi è dipinta una lunetta. Sopra alla porta d'ingresso vi è un rosone con vetri colorati. Ogni parasta della porzione centrale termina con un piccolo rilievo di un angioletto e sulla trabeazione vi è scritto: "NATIVITATI DEIPARAE VIRGINIS". Infine, la porzione centrale della facciata culmina con un timpano. Le due porzioni laterali, più basse rispetto a quella centrale, sono speculari, ma in quella di sinistra vi è una finestra al centro, mentre in quella di destra vi è un bassorilievo del Beato don Giacomo Abbondo. La facciata è intonacata e tinteggiata di bianco, ma in alcuni punti l'intonaco è danneggiato.
Interno
l'interno della chiesa è organizzato in due navate: la navata principale ed una piccola navata laterale, posta a sinistra. La navata laterale termina con un altare di marmo bianco che ospita, in basso, la statua di Maria Bambina e sopra quelle di Cristo e di due vescovi. La navata centrale è separata dal presbiterio da un gradino. Il presbiterio, con al centro la mensa eucaristica di marmo bianco, è collegato ad una piccola sagrestia sulla sinistra. Probabilmente in origine le pareti erano dipinte o affrescate, ma oggi si presentano intonacate e tinteggiate di bianco, ma gli strati di finitura in alcuni punti sono assenti. La navata centrale è coperta da una volta a botte intonacata di bianco e presenta dei decori dipinti a forma di croce, sui toni del rosso e del giallo. Invece, il presbiterio, avendo una larghezza inferiore alla navata principale, è sovrastato da una volta a botte più stretta.
Pavimenti e pavimentazioni
la pavimentazione è realizzata in piastrelle di cotto variegato lombardo.
Elementi decorativi
all'esterno spiccano il rilievo in cotto con l'immagine del Beato don Giacomo Abbondo, la lunetta dipinta sopra l'ingresso ed il rosone realizzato con vetri colorati. Invece, i dipinti sulle pareti interne non si sono conservati e sono stati coperte dagli strati di tinteggiatura. La mensa eucaristica e l'altare della navata laterale, realizzati in mamo bianco con decori dorati, sono conservati in buone condizioni.
Struttura architettonica
l'edificio è realizzato in muratura portante di mattoni pieni.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
la mensa marmorea è posizionata al centro del presbiterio ed il leggio in pietra è posizionato sulla destra.
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