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Petiva
Cigliano
Vercelli
chiesa
sussidiaria
Madonnina dei prati
Parrocchia di S. Emiliano
Campanile; Coperture; Facciata; Pianta; Struttura architettonica; Strutture di orizzontamento; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
1744 - 1848(fondazione corpo centrale); 1951 - 1951(rifacimento intero bene); 1972 - XX(notizie storiche intero bene); 1980 - 1980(completamento atrio e campanile); 1970-73 - XX(notizie storiche intero bene)
Chiesa della Madonnina dei prati
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonnina dei prati <Petiva, Cigliano>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche

1744 - 1848 (fondazione corpo centrale)

l'edificio venne edificato nel 1744 ad opera di Giovanni Francesco Banchetti. successivamente nel 1848 la chiesa fu ceduta in donazione alla parrocchia dai fratelli Pasteris, eredi della famiglia Banchetti.

1951  (rifacimento intero bene)

sotto la guida del cappellano don Michele Novella a partire dal 1948 iniziano i lavori di restauro della chiesa: l'edificio venne ampliato e la facciata originaria, che includeva un pilone con l'immagine della Madonna, completamente rifatta. Nello stesso anno l'edificio fu inaugurato e benedetto da mons. Francesco Imberti.

1972 - XX (notizie storiche intero bene)

dal testo di Toselli del 1972 si riporta il seguente passaggio: " Piccola cappella sparsa tra i campi, fu eretta nel 1746 da G.B. Banchetti. Quasi totalmente modificata nel decennio 1940- 1950 venne benedetta nel 1951. Si racconta che nelle vicinanze della chiesa della frazione Petiva vi fosse già una cascina che andò distrutta per un incendio. Si scoprì tra le macerie un pezzo di muro su cui stava dipinta un'immagine di Maria santissima seduta in atto di allattare il Bambino Gesù. Questo frammento non ebbe mai a rovinarsi. La cappella è a pianta rettangolare con un piccolo corpo sporgente che ospita la sacrestia e il campanile, entrambi addossati sul alto sinistro della chiesa".

1980  (completamento atrio e campanile)

verso la fine del XX secolo all'impianto originario vengono annessi atrio e campanile.

1970-73 - XX (notizie storiche intero bene)

dalla Relazione di Visita del 1970-73 si scrive: " sorge isolata presso l'abitato. E' preceduta da un portichetto fatto costruire da D. Cena retto da colonnette di pietra. Nell'interno si presenta bene. L'entrata è protetta da bussola costruita nel 1963. Il pavimento del presbiterio è in palladiana. Quelle del corpo della chiesa in piastrelle di marmiglia".
Descrizione

la Madonnina dei Prati, per molto tempo dotata di autonomia sotto il profilo della sussistenza, è stato da sempre l'edificio religioso di riferimento per la frazione Petiva. La facciata slanciata è preceduta da un elegante protiro tetrastilo con schema a serliana sostenuto da colonne in pietra di stile dorico. La chiesa è dotata di campanile e tutti i paramenti murari in laterizio sono intonacati e tinteggiati così all'esterno come all'interno. Ha impianto planimetrico a navata unica disposto lungo l'asse nord-sud con ingresso a nord da un sagrato. Internamente l'edificio, per quanto elegante e ben conservato, è povero di elementi decorativi: tra di essi la pala d'altare raffigurante la “Madonna del Latte” e l'altare in marmo policromo che la ospita.
Campanile
l'alto campanile è coperto da un tetto a quattro spioventi che regge una croce in ferro. Lo spazio è verticalmente suddiviso in registri sovrapposti, con quattro monofore ad arco a tutto sesto a livello della cella campanaria, una delle quali sormontata da un orologio meccanico moderno con numerazione romana. Il paramento murario è intonacato e tinteggiato di rosa chiaro (sfondati) e grigio chiaro (elementi in rilievo).
Coperture
manto di copertura in coppi antichi su orditura lignea.
Facciata
la facciata è preceduta da un protiro tetrastilo a doppio spiovente, con schema a serliana costituito da un arco centrale e due sistemi trabeati laterali, e sostenuto da quattro colonne in pietra in stile dorico. L'alto prospetto retrostante è a capanna con cornice lungo la linea sottogronda e in alto reca l'iscrizione "QUASI OLIVA/SEPCIOSA IN CAMPIS". In posizione centrale vi sono poi il portale ad arco con l'iscrizione sull'architrave "SS NOMINI IN CAMPIS", e la sovrastante finestra che riprede il motivo a serliana del protiro. La superficie muraria è intonacata e tinteggiata, eccezione fatta per gli elementi lapidei.
Pianta
impianto planimetrico a navata unica suddiviso in quattro campate. Aula e presbiterio sono separati da un gradino e la disposizione è lungo l'asse nord-sud con ingresso da nord dal protiro antistante.
Struttura architettonica
struttura verticale in muratura portante di mattoni pieni; protiro sostenuto da colonne in pietra.
Strutture di orizzontamento
volte a crociera separate da arconi trasversali.
Pavimenti e pavimentazioni
piastrelle di graniglia fine sui toni del giallo con decori lungo la fascia perimetrale e il corridoio centrale della navata; graniglia policroma a grana molto grossa sui toni del marrone-grigio, con bordi di colore nero-bianco e gradino in marmo bianco del presbiterio.
Elementi decorativi
l'altare maggiore in marmi policromi ospita la pala d'altare raffigurante la Madonna del Latte.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
arredi liturgici mobili di semplice fattura (mensa lignea e leggio in marmo), collocati nel presbiterio.
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