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Imola
Imola
convento
vescovile
Casa del Clero
Parrocchia di San Lorenzo Diacono e Martire
Facciata; Chiostro; Cappella
nessuno
1981 - 1985(costruzione edificio); 2016 - 2016(inizio lavori edificio)
Casa del Clero
Tipologia e qualificazione convento vescovile
Denominazione Casa del Clero <Imola>
Autore (ruolo)
Forlay, Ferdinando (progettazione edificio)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze imolesi (costruzione edificio)
Notizie Storiche

1981 - 1985 (costruzione edificio)

sorge all'interno del chiostro della chiesa dei Servi, su progetto ed esecuzione degli ingegneri Ferdinando Forlai e Tullio Dall'Osso, con lo scopo di dare ai sacerdoti anziani e bisognosi di assistenza un ambiente di sereno riposo e di sicura tranquillità.

2016  (inizio lavori edificio)

si procede con un intervento di manutenzione straordinaria dell'immobile sito in via Guerrazzi 3 con successiva annessione degli spazi alla Casa del Clero.
Descrizione

questo edificio sorge all'interno del chiostro della chiesa dei Servi, che si affaccia su piazza Mirri, all'inizio degli anni '80 del 1900. Si tratta di un istituzione da tempo desiderata, a lungo meditata e finalmente realizzata, per dare ai sacerdoti anziani e bisognosi di assistenza un ambiente di sereno riposo e di sicura tranquillità. Tuttavia la casa del clero non vuole essere solo un luogo di sosta, ma anche un punto di incontro tra ecclesiastici di ogni età, per instaurare fra loro un dialogo che coniughi l'esperienza dei veterani con l'audacia e l'entusiasmo delle reclute, cercando in questa prospettiva di rispondere alle esigenze del clero. I lavori di costruzione vengono seguiti dagli ingegneri Ferdinando Forlai e Tullio Dall'Osso che attuano al contempo un'opera di restauro conservativo, volta a far rifiorire sale e corridoi, rendendoli luminosi, accoglienti e dotandoli di tutti i comfort moderni. Si procede innanzitutto con il restauro dell'ala sud del chiostro, la cosiddetta parte nuova settecentesca, da cui sono stati ricavati otto piccoli appartamenti, che ricevono luce e ossigeno dalle ampie aperture e dalla notevole altezza dei piani e che dispongono di una cucina per piccoli nuclei familiari. L'ultimo lotto dei lavori, iniziato nel 1983 e che ha portato a compimento l'intera opera, ha presentato i maggiori problemi, essendo rivolto alla parte più antica del convento. Al piano terreno, resi accessibili dall'elegante portichetto ringiovanito nelle pitture murali incorniciate dagli stucchi, vi sono la cappella, l'ampio refettorio, la sala per riunioni, la cucina e l'alloggio del personale di assistenza. Al primo piano si trovano sette unità abitative, di diversa composizione, ammontando quindi a 17 ambienti disponibili per nuclei familiari e per persone singole. Le rifiniture interne sono decorose e sobrie e la cucina centralizzata è dotata di moderne attrezzature in grado di sopperire alla necessità della mensa comune.
Facciata
si contraddistingue per linee sobrie ed eleganti, con un portico ad archi a tutto sesto e colonne in arenaria; è stata realizzata in mattoni a faccia vista.
Chiostro
si caratterizza per alte arcate a tutto sesto e soffitti con volte a crociera.
Cappella
si presenta con pareti tinteggiate di un colore giallo tenue adornate con immagini sacre. Il pavimento è formato da piastrelle in cotto di forma rettangolare e i soffitti hanno delle volte volte a crociera. Il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto al piano dei fedeli, è dotato di un tavolo che funge da altare e di un leggio di fattura lignea.
Adeguamento liturgico

nessuno
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