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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Firenzuola
Firenze
chiesa
sussidiaria
S. Giorgio a Casetelvecchio
Parrocchia dei Santi Andrea Apostolo e Dionigi Areopagita a Piancaldoli
Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1993 (?))
XIII - XIV(origini carattere generale); 1385 - 1385(cenni storici carattere generale); 1501 - 1550(cenni storici carattere generale); XVIII - XVIII(cenni storici carattere generale); 1793 - 1793(cenni storici carattere generale); 1835 - 1847(cenni storici carattere generale); 1905 - 1905(cenni storici carattere generale); 1953 - 1954(cenni storici carattere generale); 1986 - 1986(cenni storici carattere generale); 1991 - 1992(vicende conservative arredi ed altar maggiore); 2012 - 2012(vicende conservative intero bene)
Chiesa di San Giorgio a Castelvecchio
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giorgio a Castelvecchio <Firenzuola>
Altre denominazioni S. Giorgio a Casetelvecchio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XIII - XIV (origini carattere generale)

L'edificio sacro di S. Giorgio a Castelvecchio di Piancaldoli, esistente già nel XII secolo, costituisce in origine la chiesa castellana di una rocca dei Malavolti, una famiglia inurbatasi a Bologna, la quale detiene giurisdizioni feudali nell'alto Appennino nella zona di Firenzuola. A tale famiglia appartiene Ubaldino di Guglielmo di Zandonato (c. 1260-1316), doctor legum. Il Repetti identifica dubitativamente tale rocca con quella di "Carpino, oggi detto Carpinaccia, venduto per metà nel 1228 dal suo signore a Albizzo di Ugolino di Albizzo degli Ubaldini", di famiglia feudale tosco-romagnola dalla quale (ramo degli Ubaldini proveniente dalla curtis della Pila in Mugello) i Malavolti stessi discendono. Dal 1335 nei pressi è documentato lo spedale di S. Maria a Branchi (toponimo derivante da branca, brancaja, zona selvatica e arida, coperta di arbusti intricati, sterpaglie e gineprai), destinato ai "bianti et pellegrini" che transitano da quelle vie di comunicazione transappenniniche.

1385  (cenni storici carattere generale)

A Castel Vecchio di Piancaldoli è documentata per la prima volta la chiesa (oramai entro la diocesi di Firenze) nel 1385, anno nel quale il vescovo fiorentino Angiolo Acciaiuoli (1340-1408), stante le precarie sue condizioni strutturali ed economiche ed essendo ubicata in "luoghi sterili", l'unisce alla pieve di S. Giovanni Decollato a Bordignano ed il pievano pro tempore ne diviene il patrono. La chiesa, di modeste dimensioni, è a navata unica.

1501 - 1550 (cenni storici carattere generale)

Nella prima metà del Cinquecento vene realizzato un Crocifisso ligneo.

XVIII  (cenni storici carattere generale)

Nel Settecento viengono realizzati i quadri raffiguranti San Giorgio e il drago e la Madonna del Buonconsiglio, ora traslati a S. Andrea a Piancaldoli. Forse a tale secolo risale la copertura con volta a botte.

1793  (cenni storici carattere generale)

Nel 1793 la chiesa di S. Giorgio a Castel Vecchio è dichiarata collativa, cioè che può essere soggetta a collazione, che può essere conferita quale beneficio ecclesiastico.

1835 - 1847 (cenni storici carattere generale)

Nel 1835 il popolo di S. Giorgio conta 123 anime, nel 1845 136 e nel 1847 150. Dal 1814 ad oltre il 1847 è parroco della chiesa Innocenzo Vivoli; il patronato spetta sempre al pievano di Bordignano.

1905  (cenni storici carattere generale)

Nel 1905 una bolla vescovile riserva al sacerdote Giovanni Gasperini la pensione annua di lire 300 sulle rendite della chiesa di S. Giorgio.

1953 - 1954 (cenni storici carattere generale)

Nel 1954 un Decreto del Presidente della Repubblica riconosce, agli effetti civili, il decreto dell'Ordinario diocesano di Firenze in data 16 aprile 1953, integrato con postilla del 15 settembre 1953, relativo all'unione provvisoria, "aeque principaliter", delle parrocchie di San Jacopo a Visignano e di San Giorgio a Castelvecchio.

1986  (cenni storici carattere generale)

Nel 1986 la chiesa viene unita definitivamente a quella di S. Jacopo a Visignano.

1991 - 1992 (vicende conservative arredi ed altar maggiore)

Gli arredi artistici della chiesa sono restaurati negli anni 1991/1992, essendone amministratore parrocchiale dal 1990 don Giorgio Badiali, parroco della chiesa dei Santi Andrea e Dionigi Areopagita a Piancaldoli; tra questi sono compresi il Crocifisso cinquecentesco e i due quadri settecenteschi. L’originario altar maggiore è ridotto con la rimozione dei gradoni; la mensa in arenaria consente la celebrazione rivolta verso i fedeli.

2012  (vicende conservative intero bene)

Nel corso del 2012 sono rifatti le coperture, con la posa in opera di una guaina impermeabilizzante, ed i rivestimenti esterni; viene restaurato il campanile a vela
Descrizione

La chiesa di S. Giorgio si trova a Castelvecchio, frazione del comune di Firenzuola, "nel dorso della catena dell'Appennino di Pietramala [...], alle prime fonti del Torrente Diaterna" di Castelvecchio (idronimo derivante da Dea Terna, cioè "dea dalle tre braccia": il torrente infatti è formato da tre rami), non distante dal Sasso di San Zanobi. La chiesa di S. Giorgio sorge in posizione isolata, entro un contesto montano, sovrastante il piccolo borgo di Castelvecchio e ad oriente di esso, a m 550 s.l.m., alle falde di un rilievo ricoperto totalmente di vegetazione, dove forse anticamente era la rocca. Sul retro, verso nord-nordest, è la canonica. Nelle immediate vicinanze, a sudest, si trova il cimitero. I rivestimenti esterni della chiesa sono ad intonaco, tinteggiati in bianco; la facciata è a capanna, l’interno a navata unica.
Pianta
La chiesa, orientata nord/nordest-sud/sudovest, ha pianta quadrangolare irregolare. A destra si ha l'accesso alla sagrestia. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 11,00, lunghezza fino al presbiterio: m 6,00, larghezza totale: da m 5,60 a m 5,20 all'altezza del presbiterio.
Facciata
La facciata è a capanna, intonacata e tinteggiata di bianco, presenta in alto un piccolo occhio qualificato da una mostra in arenaria; al centro si trovano una finestra di tipo termale romano, con una vetrata in bicromia, e il sottostante portale in arenaria, architravato e con un portone ligneo, rialzato di tre scalini. Il basamento ed i cantonali (di moderna fattura) in conci rustici sono in pietra di Firenzuola; di lato al portale si trovano due panche in pietra. In alto, in sottogronda, una fascia della muratura è lasciata a conci in vista.
Campanile
Il campanile è a vela, con due campane azionate a corda, intonacato; è posto presso la canonica retrostante.
Interno
L’interno è a navata unica, voltato a botte, scandito da due arcate su paraste tuscaniche, poste in corrispondenza del presbiterio, rialzato di un gradino e a pianta rettangolare. Al centro del presbiterio è l’altare, con mensa in arenaria poggiante su piedritti in marmo e con un basamento lapideo. Nella parete tergale vi sono due mensole in arenaria con al centro il tabernacolo in marmo, sormontato da un quadro con San Giorgio e il drago; sulla destra è il tabernacolo ligneo per gli oli santi. Ai lati, le due porte lignee speculari immettono a vani con vesti ed arredi liturgici. In corrispondenza delle paraste dei due arconi sono collocate su mensole le statue novecentesche del Sacro Cuore di Gesù, San Giuseppe con il Bambino, Sant'Antonio da Padova con il Bambino e di Sant'Antonio Abate. Il fonte battesimale in arenaria, poggiante su un fusto a colonna, è collocato sul lato sinistro del presbiterio. A destra si apre una cappella con l'altare in muratura intonacata e marmorizzata e con la mensa in arenaria, sopra la quale si trova, entro una teca lignea scolpita e dorata, l'immagine della Madonna con il Bambino detta del Buon Consiglio; poco oltre si apre l’accesso alla sagrestia. Un piccolo confessionale ligneo, mobile, è addossato alla controfacciata, sul lato sinistro. I rivestimenti interni sono ad intonaco, tinteggiati in bianco avorio, con una fascia basamentale lasciata con l'antico apparecchio murario in conci a vista. La cornice di imposta della volta, le paraste e le arcate sono in muratura tinteggiata a pietra. La chiesa prende luce dalla finestra centinata in controfacciata, da una finestra rettangolare lungo la parete laterale sinistra del presbiterio e da una piccola finestra circolare nella cappella laterale posta a destra. L'altezza massima della navata è m 6,00, la minima, al cornicione d'imposta della volta, m 3,50.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è in cementine quadrate, con bicromia bianco-nera, disposte in diagonale. Il presbiterio è pavimentato con riquadri in gres color cotto disposti anch'essi in diagonale.
Coperture
Volte a botte nella nave, nel presbiterio e nella cappella laterale. Le coperture sono in tegole marsigliesi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1993 (?))
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare realizzato nel corso degli anni ’90 (1993 ?). L’originario altare maggiore è stato ridotto con la rimozione dei gradoni. La mensa in arenaria, che poggia su piedritti marmorizzati e basamento lapideo, consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni indicative cm 69 x 180 x 95 (h). Tabernacolo in marmo posto al centro della parete tergale. Leggio ligneo a colonna, mobile ed attualmente collocato sul lato sinistro del presbiterio. Fonte battesimale in arenaria, poggiante su fusto a colonna, collocato sul lato sinistro del presbiterio. Un confessionale ligneo, mobile, è addossato alla controfacciata, sul lato sinistro.
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