chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Vicchio Firenze chiesa parrocchiale S. Martino a Vespignano Parrocchia di San Martino a Vespignano Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (1980 ?) XIII - XIII(origini carattere generale); 1218 - 1271(cenni storici carattere generale); 1318 - 1343(cenni storici carattere generale ); 1833 - 1838(cenni storici carattere generale ); 1919 - 1933(vicende conservative carattere generale ); 1940 - XX(vicende conservative intero bene)
Chiesa di San Martino a Vespignano
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Martino a Vespignano <Vicchio>
Altre denominazioni
S. Martino a Vespignano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche
XIII (origini carattere generale)
La prioria di San Martino a Vespignano (S. Martini de Vespiniano) sorge sull’omonimo colle accanto ai resti dell’antico castello medievale. La chiesa ha origine nel XIII secolo. Nel diploma dell'imperatore Federico II al conte Guido Guerra, del 1220, è ricordato anche "Vespignanum cum corte".
1218 - 1271 (cenni storici carattere generale)
“Canonica” e “prioria” vengono ricordate già dal 1218 e dopo il diploma imperiale del 1220 ve ne è menzione al 1248 nel Bullettone della mensa arcivescovile di Firenze. Nel 1271 la parrocchia era censuaria della Mensa vescovile, in questa data ne era rettore prete Orlando. In un primo momento, San Martino fu suffraganea della pieve di Borgo San Lorenzo. Il patronato della prioria è stato in origine del vescovo di Firenze che poi lo cedette ai parrocchiani e alla famiglia dei Risaliti.
1318 - 1343 (cenni storici carattere generale )
Nel 1318 era rettore Antonio di Neri di Fucci. Per volontà del pievano di S. Cresci a Maciuoli, nel 1329 venne nominato priore Francesco, figlio di Giotto che avrebbe avuto dimora in una casa nei pressi della chiesa stessa. Francesco e la madre Ciuta nel 1343 disposero dei beni del padre posti in Mugello.
1833 - 1838 (cenni storici carattere generale )
La parrocchia nel 1833 contava 558 abitanti. L’edificio fu restaurato tra il 1835 ed il 1838 in seguito ai danni causati da un terremoto, così come anche riportato in un targa affissa in facciata e da un’iscrizione sul portale d’ingresso.
1919 - 1933 (vicende conservative carattere generale )
Il campanile è riconducibile alla serie di interventi successivi al terremoto del 1919. Della prima metà del Novecento è anche l’altare maggiore, datato 1933.
1940 - XX (vicende conservative intero bene)
Nel 1940 è documentato un ulteriore intervento di restauro complessivo. Dopo la realizzazione di interventi per l'adeguamento liturgico, nel corso degli anni '90 sono stati messi in opera la tinteggiatura degli interni della chiesa ed il restauro della canonica.
Descrizione
La chiesa di San Martino a Vespignano, presso il Comune di Vicchio, sorge sulla sommità di un colle ed in contesto agreste. Il complesso architettonico è composto oltre che dalla chiesa, dalla canonica sul lato sinistro, dalla torre campanaria sul retro, in prossimità della canonica vi sono altri edifici. La chiesa è libera sul lato meridionale e si affaccia verso il camposanto scandito da filari di cipressi. Dalla strada carrabile si giunge, attraverso un percorso pedonale in ascesa, al piazzale in ghiaino e prato.
La chiesa, con copertura a capanna e rivestimento ad intonaco, è a navata unica con pianta rettangolare e culminante in abside voltata a crociera.
Pianta
La chiesa ha pianta rettangolare, orientata ad est, con navata unica culminante in presbiterio rialzato di due gradini. Un arco trionfale si apre verso l’abside quadrangolare che reca, al centro, l’altare maggiore e la sede lignea rialzata che è addossata alla parete tergale. Alla sinistra dell’aula un passaggio conduce alla sacrestia. La lunghezza complessiva è pari a m 18.70; quella fino al presbiterio è m 13,90; la larghezza è m 9.70.
Facciata
La facciata a due spioventi dallo stile sobrio e austero è rivestita ad intonaco, tinteggiata color ocra chiaro, così come i restanti fronti. La fascia basamentale con doppio filare di lastre in pietra viene interrotta, in posizione centrale, dal portale in arenaria nel cui architrave è inciso: “IOSEPH. COMUCCI. RECTOR. SUO. AERE. A. R. S. 1838”. L’accesso alla chiesa, attraverso il portone ligneo a doppia anta ed il gradino in leggero aggetto rispetto al filo della facciata, è protetto da una cornice aggettante in pietra impostata sull’architrave e sorretta da mensole laterali. Più in alto un occhio strombato con infisso ligneo, vetrata e inferriata. Accanto al portale d’ingresso, alla sinistra, è affissa una targa in pietra che riporta: “… LEOPOLDIJJ. M. D. ETRURIAE. VETUSTATE. TERRAEMOTUQUE. AN. 1835. COLLABENTES. SACRAE. AEDES. RESTAURATAE.” La copertura è coronata da una croce filiforme, le falde sono particolarmente aggettanti. Sul lato sinistro della facciata, e a questa di poco arretrato, è il blocco della canonica con altezza minore rispetto alle pareti laterali della chiesa. Il lato opposto è libero, il prospetto è scandito dalle monofore, tra le quali è affissa una targa in pietra.
Campanile
Il campanile a pianta quadrata è in posizione tergale ed è l’unico elemento architettonico la cui struttura è pressoché priva di rivestimento. Si tratta di una muratura mista, posata a filaretto con eccezioni, la pezzatura è varia per dimensioni, lavorazione e materiali. I cantonali sono realizzati in blocchi lapidei con maggiori dimensioni e grado di finitura. Una fascia marcapiano in pietra qualifica l'imposta della cella campanaria, rivestita ad intonaco. Le tre campane con diverse dimensioni sono inserite in un vano rettangolare a tutta altezza e sostenute da una struttura in acciaio. Una monofora con cornice e ghiera in blocchi squadrati di arenaria si apre nella muratura al di sotto del marcapiano, sul fronte meridionale. Il campanile ha copertura a padiglione.
Interno
L’interno è costituito da un’aula rettangolare rivestita ad intonaco, tinteggiata in avorio con zoccolatura color pietra serena. Elementi architettonici in pietra emergono dall’intonaco, le cornici di porte, finestre, nicchie e dell’arco trionfale. La chiesa riceve luce, oltre che dall’occhio in facciata e dalla monofora nella scarsella, da tre aperture vetrate poste in parete destra. Due snelle monofore con strombatura sono identiche tra loro, la terza finestra, di modeste dimensioni, ha geometria rettangolare con architrave in pietra a vista. Presso la controfacciata, in parete destra, si trova una nicchia a mezzaluna con il fonte battesimale lapideo posto di fronte su piedistallo e podio.
Il pulpito ligneo con accesso eccentrico è in parete sinistra, al di sotto, poco prima del presbiterio, il varco che conduce alla sacrestia presenta un arco a sesto ribassato con cornice in pietra ed infisso ligneo a doppia anta.
Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto all’aula, l’arco trionfale a tutto sesto ha struttura in blocchi di pietra e doppia ghiera. Ai lati due altari con mensa in arenaria poggianti su mensole a voluta. Sopra quello di destra l’affresco staccato della Madonna del Latte copre parzialmente una nicchia tamponata di cui rimane la cornice in pietra.
La zona absidale a pianta rettangolare e volta a crociera costolonata è rivestita ad intonaco, con brani di muratura lapidea a vista. Reca al centro l’altare maggiore su un podio che prosegue, sul retro, fino alla sede lignea addossata alla parete. Ai lati del coro sono disposte due nicchie quadrate con cornice in pietra, architrave con incisioni e sportello in legno, quella a sinistra è datata 1277. Un tabernacolo per gli Olii Santi riconducibile alla metà del XV secolo, con cornice lapidea la cui lavorazione riproduce una prospettiva architettonica con due angeli, è collocato sulla sinistra. Nella parete frontale si apre una monofora con forte strombatura, cornice e fianchi in blocchi di pietra a vista e infisso in legno. In posizione centrale nella controfacciata, in asse con l’occhio strombato vi è una bussola in metallo e vetro, a filo con l’ingresso. La ghiera del passaggio con lunetta tamponata emerge dall’intonaco. Ai lati due piccole acquasantiere in pietra sono addossate alla muratura. Nel lato destro è collocato un pregevole organo ligneo policromo della seconda metà del Settecento, su quello sinistro due statue. L’altezza massima dell’aula è di m 9.70, quella minima m 7.70.
Elementi decorativi
Il coro reca al centro l’altare maggiore, opera realizzata su disegno di Dino Chini nel 1929. Si tratta di un blocco lapideo finemente lavorato con motivi geometrici. Il basamento si protrae verso l’aula con tappeto ligneo. Ogni fronte reca formelle a intarsi marmorei in bicromia bianco e verde, con catena perimetrale e raffigurazioni inerenti alla simbologia cristiana. Delle tre sul fronte rivolto verso l’aula, quelle laterali coniano il profilo mistilineo a lobi e spezzate tipico della tradizione rinascimentale fiorentina e recano al centro due stemmi a scudo, la centrale riporta una croce a braccia uguali. Le tre sul fronte posteriore rappresentano due croci e al centro l’agnello di Dio. Sul fronte laterale il riquadro singolo riporta: “JOSEPH TEIVS ECCL. RECTOR S. MART. A VESPIGNANO A. MCMXXXIII AB INEVNTE HUMANAE REDEMPTIONE HOC ALTARE IN SACR JVBILEI MEMORIAM AERE SVO EXTRVXIT”.
Presso l’altare alla destra del presbiterio è esposta la “Madonna del Latte”, affresco staccato opera di Paolo Schiavo, pittore attivo nella campagna fiorentina nella metà del XV secolo. Sull’altare opposto vi sono un piccolo tabernacolo in pietra e un Crocifisso policromo. Il Fonte battesimale è costituito da un’ampia vasca sorretta da un piedistallo in aggregato lapideo su podio addossato alla muratura. Quest’ultimo, in arenaria, ha un inserto centrale circolare in marmo policromo ad opus incertum. L’opera è caratterizzata da una statua in bronzo raffigurante Giovanni Battista, realizzata da Antonio Berti nel 1954.
Pavimenti e pavimentazioni
L’interno della chiesa ha pavimentazione in piastrelle quadrate di cotto arrotato a crudo, posato in diagonale. I due gradini verso il presbiterio sono realizzati in blocchi squadrati di arenaria. Il pavimento dell’aula è interrotto in posizione centrale, in prossimità del presbiterio, da una lapide rettangolare in marmo con incisioni e stemma a scudo in rilievo. L’altare maggiore poggia su un podio rialzato, con cornice perimetrale in pietra e tappeto centrale in legno; sul retro, il podio prosegue con pedana e due ulteriori gradini lignei su cui è posata la sede lignea.
Coperture
La navata ha una copertura a capanna con pendenza accentuata, articolata su tre capriate, travi, travetti e tavolato lignei, manto di copertura in coppi e tegole. La scarsella ha volta a crociera intonacata con costoloni tinteggiati color pietra su peducci angolari. Il campanile ha copertura a padiglione con struttura lignea e manto di copertura in coppi e tegole, di recente fattura.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1980 ?)
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare realizzato nel corso degli anni '80. L'altare originario è stato modificato, la mensa in lapideo consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni indicative cm 88 x cm 200 e cm 101 in altezza. Tabernacolo in arenaria posto nel presbiterio, al centro dell’altare laterale sinistro. In uso leggio con fusto ligneo e basamento lapideo, collocato sul lato sinistro del presbiterio. Sede lignea su pedana posta al centro della parete tergale dell’abside. Fonte battesimale in parete laterale destra presso la controfacciata, realizzato intorno alla metà del XX secolo.