chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Pozzale Empoli Firenze chiesa parrocchiale B.V.M. Immacolata in Val d'Orme Parrocchia della Beata Vergine Immacolata in Valdorme Pianta; Facciata; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (1955) 988 - 1299(origini carattere generale); 1459 - 1655(cenni storici carattere generale); XVIII - XVIII(cenni storici carattere generale); 1810 - 1847(cenni storici ricostruzione dell'oratorio); 1953 - 1953(cenni storici istituzione della parrocchia ); 1954 - 1954(cenni storici costruzione della nuova chiesa); 1955 - 1973(cenni storici affreschi primo parroco ); 1957 - 1957(cenni storici carattere generale); 1970 - 1993(cenni storici carattere generale)
Chiesa della Beata Vergine Immacolata in Val d'Orme
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa della Beata Vergine Immacolata in Val d'Orme <Pozzale, Empoli>
Altre denominazioni
B.V.M. Immacolata in Val d'Orme
Ambito culturale (ruolo)
architettura contemporanea (costruzione)
Notizie Storiche
988 - 1299 (origini carattere generale)
In origine a Petroio (toponimo derivante da “praetorium”, nell’accezione di casa signorile di campagna), località ricordata fin dal 988, viene creato, lungo la via Salaiola tra Empoli e Monterappoli, un oratorio dedicato a S. Giusto per gli abitanti del luogo, troppo distanti dalla Collegiata di S. Andrea a Empoli. È rammentato per la prima volta nel 1119 e poi nel 1192, nel 1258 e nel 1299.
1459 - 1655 (cenni storici carattere generale)
Nel 1459 la chiesetta è direttamente annessa al Capitolo di Empoli, quale semplice cappella od oratorio. Viene officiato dai vari canonici di S. Andrea. Nel 1551 il ‘popolo’ di S. Giusto conta 73 anime. Nel 1563 è fusa la campana minore del campanile. Nella visita pastorale del 1655 del cardinal Nerli è descritta la presenza, sull’unico altare esistente, di una “tabula antiquissima in ligno” in condizioni mediocri, poi individuata nel trittico quattrocentesco attribuito a Lorenzo Monaco (1370-1425 circa) e raffigurante la “Madonna con il Bambino tra i Santi Giovanni Evangelista, Caterina d’Alessandria, Giovanni Battista ed Agostino”, oggi conservata nel Museo della Collegiata d’Empoli
XVIII (cenni storici carattere generale)
Nel 1738 viene fusa la campana maggiore dal senese Bartolomeo Fanti. Sono eretti all’interno due altari laterali barocchi, dedicati a San Giuseppe, “in cornu Evangelii” (a sinistra, di patronato della Confraternita della Buona Morte) e della Madonna del Rosario, “in cornu Epistulae” (a destra). Nella visita pastorale del 1754 il suo territorio parrocchiale è annesso direttamente a quello della pieve di S. Andrea. Dopo la sua soppressione la chiesa conosce un periodo di degrado e d’abbandono,
Nel 1810 Michele Maria di Giuseppe Del Bianco (preposto di Empoli dal 1792) riedifica parzialmente l’oratorio, benedicendone la prima pietra dei lavori per la costruzione del coro nel marzo di quell’anno, ed il 15 ottobre seguente lo benedice. Sono lasciati intatti gli altari barocchi ma viene rifatta la facciata frontonata. Non riconoscendo come arcivescovo fiorentino Antonio Eustachio Osmond, imposto da Napoleone, il Del Bianco nel 1811 è confinato a Bastia, potendo far ritorno al Empoli solo nel 1814. Nel 1841, stando al Repetti, l’oratorio risulterebbe “da lunga mano […] annesso” alla pieve di S. Pietro in Bossolo (Barberino Val d’Elsa). Nel 1847 il Santoni ci informa che nell’oratorio di S. Giusto, “di proprietà del Reverendissimo Capitolo d’Empoli”, vi esiste la Compagnia del SS. sacramento.
1953 (cenni storici istituzione della parrocchia )
Il 1° ottobre 1953 l’arcivescovo Elia Dalla Costa (1872-1961) istituisce parrocchia S. Giusto, dedicandola alla Beata Maria Vergine Immacolata. Ne vanno a far parte le frazioni di Case Nuove, Pozzale (toponimo derivante da “puteus”, pozzo) e Farfalle (o La Farfalla), scorporando territori dalle parrocchie di S. Lorenzo a Monterappoli, di S. Andrea ad Empoli e dei SS. Bartolomeo e Paolo a Martignana.
1954 (cenni storici costruzione della nuova chiesa)
Il 17 giugno 1954 sono presentati i progetti per la nuova chiesa alla Commissione Diocesana di Arte Sacra ed il 4 novembre seguente è benedetta la prima pietra dall’arcivescovo Dalla Costa. Un decisivo sostegno economico viene dal lascito testamentario di don Tullio Morelli, parroco di S. Martino a Pontorme.
1955 - 1973 (cenni storici affreschi, primo parroco )
Nel 1955 il pittore empolese Sineo Gemignani (1917-1973), che nel 1949 con Virgilio Carmignani (1909-1992) aveva ridipinto il soffitto della Collegiata di S. Andrea ad Empoli, andato distrutto per eventi bellici nel 1944, affresca la nuova chiesa. Da quell’anno e fino al 1973 diviene parroco don Quirino Paoletti (1919-2008) da Brozzi, che in quell’anno è trasferito a S. Pietro a Ripoli.
1957 (cenni storici carattere generale)
Risale al 3 febbraio 1957 il decreto di conferma dell’elevazione parrocchiale.
1970 - 1993 (cenni storici carattere generale)
Nel 1970 la parrocchia conta 2.672 anime e nel 1993 sono 2.300. Nel 1973 diviene parroco della chiesa don Dino Falagiani (n. 1931) da Montespertoli. Nel 1970 esiste sempre l’oratorio di S. Giusto a Petroio, che in seguito viene sconsacrato e recentemente è stato restaurato.
Descrizione
La chiesa della Beata Vergine Immacolata si trova a Pozzale, frazione del Comune di Empoli. Sorge isolata, entro un contesto semiurbano. Il complesso è costituito dalla chiesa e dalla canonica, che vi sorge in adiacenza destra. Non vi è alcun campanile. La costruzione ha una struttura portante in cemento armato e rivestimenti esterni tinteggiati in bianco. La facciata reca sul colmo una croce metallica, è qualificata da un’ampia vetrata nel registro superiore, con vetri policromi, e preceduta da un portico i cui pilastri sono in mattoni pieni ed i rivestimenti in laterizio; la copertura a leggio è in coppi e tegole. I due portoni sono lignei. La facciata è a cimasa orizzontale, la pianta ad aula.
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula. Nella parete destra è l’accesso alla sagrestia. sul lato sinistro del portale trionfale è l’accesso alla cappella feriale. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 26,90; lunghezza fino al presbiterio: m 20,00; larghezza della navata: m 13,00.
Facciata
La facciata, a cimasa orizzontale, reca sul colmo una croce metallica; è qualificata da un’ampia vetrata nel registro superiore, con vetri policromi, ed è preceduta da un portico, i cui pilastri sono in mattoni pieni con rivestimenti in laterizio; la sua copertura a leggio è in coppi e tegole piane. I due portoni sono lignei, con specchiature reticolari a quadrati.
Interno
L’interno è costituito da una singola ed ampia aula a pianta rettangolare che, al di là si un portale trionfale architravato, culmina nel presbiterio rialzato di tre gradini, al centro del quale la mensa eucaristica è in marmo. Le semicolonne nella parete tergale, che rammentano le due colonne del Tempio di Gerusalemme, sono in legno marmorizzato; al centro, sotto l’oculo, è posto un Crocifisso ligneo cinquecentesco. il dipinto nella parete sinistra del presbiterio è su supporto ligneo. Nelle pareti di lato al portale trionfale della scarsella presbiteriale le pitture sono murali (opere di Sineo Gemignani, raffiguranti “Storie di Maria”). Sul lato destro del portale trionfale ha sede il tabernacolo (con la sezione della parete a tergo verniciata a guisa di doratura). I dipinti antichi nella parete sinistra dell’aula (dei quali uno rappresenta la “Madonna del Rosario”) sono su tela; i due altari alle pareti laterali, posti centralmente ed in posizione speculare, sono in muratura ed hanno la mensa in marmo; su quello di destra è un grande Crocifisso ligneo cinquecentesco, sull’altro di sinistra una statua policroma di “San Giuseppe con il Bambino”. La controfacciata è qualificata da una lineare cantoria con dipinti nel parapetto. Le due acquasantiere a colonna sono in marmo. La chiesa prende luce dalla vetrata policroma in controfacciata, raffigurante la “Vergine”, e, nel presbiterio, da un’ampia vetrata a nastro aperta sopra il portale trionfale architravato e da una vetrata circolare, policroma, posta al centro della parete tergale. L'altezza massima della navata è m 8,30.
Elementi decorativi
Affreschi del Novecento.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in marmo, con quadroni nei toni del bianco avorio, disposti per file parallele e sfalsati a 1/2. La sezione centrale è realizzata nei torni dell’ocra, con inserto centrale in marmi policromi, così come in parte del presbiterio.
Coperture
Le coperture dell’aula e del presbiterio sono piane, con quella presbiteriale inclinata a leggio; il manto di copertura è in guaina bituminosa.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1955)
Il presbiterio è stato realizzato contestualmente alla costruzione della chiesa e secondo le esigenze liturgiche della riforma conciliare. La mensa eucaristica posta al centro del presbiterio consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni cm 251 x 100 x 104 (h). Altare maggiore in marmo, con la mensa che poggia su quattro basamenti a colonna. Tabernacolo in marmo, con sportello in ottone, posto nel presbiterio, sul lato destro. Sede lignea, mobile, addossata alla parete tergale del presbiterio, in posizione centrale. Ambone in marmo, posto nel presbiterio, sul lato sinistro. Leggio in policarbonato, mobile, attualmente collocato davanti alla sede. Fonte battesimale in marmo, con vasca circolare e bacile in rame, posto nel presbiterio, sul lato destro. Un confessionale ligneo è addossato alla parete laterale sinistra.