chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Montespertoli Firenze chiesa sussidiaria S. Bartolomeo a Tresanti Parrocchia di San Pietro in Mercato Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture nessuno 1276 - 1286(origini carattere generale); XVI - 1551(cenni storici carattere generale); 1601 - 1652(dipinti su tela interno chiesa); 1652 - 1670(ristrutturazione consacrazione chiesa); 1706 - 1746(cenni storici carattere generale); 1798 - 1798(cenni storici carattere generale); 1829 - 1829(rifacimenti ed ampliamenti chiesa – coro); 1830 - 1847(cenni storici carattere generale); 1854 - 1876(costruzione torre campanaria); 1876 - 1893(cenni storici carattere generale); 1933 - 1933(rifacimenti e restauri chiesa); 1940 - 1947(cenni storici carattere generale); 1970 - 1979(cenni storici carattere generale); 1986 - 1986(cenni storici carattere generale)
Chiesa di San Bartolomeo a Tresanti
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Bartolomeo a Tresanti <Montespertoli>
Altre denominazioni
S. Bartolomeo a Tresanti
Ambito culturale (ruolo)
romanico (impianto)
tardo barocco (rifacimento)
Notizie Storiche
1276 - 1286 (origini carattere generale)
La chiesa di S. Bartolomeo a Tresanti (Trisanti) viene citata nel 1276, quando paga 4 libbre di decima vaticana. È nuovamente citata nel 1286, quando ne è rettore prete Giacomo. La chiesa, suffraganea della pieve di S. Pietro in Mercato, è di modeste dimensioni e vicino vi sorge un castello.
XVI - 1551 (cenni storici carattere generale)
Nel Cinquecento viene annessa a S. Bartolomeo la chiesa di S. Silvestro a Pulicciano (memoria toponomastica di un antico “praedium” di un Publicius). Nel 1551 il ‘popolo’ di Tresanti conta 68 anime.
1601 - 1652 (dipinti su tela interno chiesa)
Nella prima metà del Seicento Francesco Lupicini (1590-1652/1656) dipinge la tela con “San Lorenzo”, mentre la bottega di Francesco Curradi (1570-1661) esegue quella con “San Pietro” (ora nel Museo di Arte Sacra di Montespertoli).
Forse la chiesa viene consacrata dal cardinale arcivescovo Francesco Nerli (1594-1670) tra il 1652 ed il 1670, terminati i lavori di ristrutturazione.
1706 - 1746 (cenni storici carattere generale)
Nel 1743 (non nel 1748 come riportano alcune fonti) muore il parroco don Francesco di Verdiano Pittoreggi (1676-1743) da Castelfiorentino, canonico di Castelfiorentino, esperto di antichità e di antiche medaglie, che nel 1706 era stato prescelto quale parroco di Tresanti dalla marchesa Corinna Cassandra di Vincenzio Capponi, moglie del marchese Francesco di Cosimo Riccardi (1648-1719), quale patrona della chiesa. Egli nel 1730 aveva rinvenuto non distante dalla chiesa vari reperti etruschi e romani. Nel 1745 il ‘popolo’ di Tresanti conta 78 anime. Nel 1746 viene realizzato un tabernacolo per gli oli santi.
1798 (cenni storici carattere generale)
Nel 1798 (secondo il Nardi-Dei, ma nel 1782 secondo quanto riporterebbe il Calzolai) viene annessa a S. Bartolomeo la chiesa di S. Maria a Loto (toponimo derivante da “lutum”, fango).
1829 (rifacimenti ed ampliamenti chiesa – coro)
Nel 1829 la chiesa viene ristrutturata dal parroco, don Ranieri Casini, che la restaura, vi aggiunge il nuovo coro e la decora.
1830 - 1847 (cenni storici carattere generale)
Nel 1830 diviene priore di S. Bartolomeo don Luigi Mazzoni. Nel 1833 il ‘popolo’ di Tresanti conta 143 anime, nel 1839 200 e nel 1847 210. Il patronato spetta sempre ai Riccardi.
1854 - 1876 (costruzione torre campanaria)
Nel 1854 diviene parroco don Carlo del Re. Nel 1859 egli fa costruire la torre campanaria. Resterà parroco di Tresanti per ventidue anni, fino alla morte nel 1876.
1876 - 1893 (cenni storici carattere generale)
Nel 1876, dopo don del Re, diviene parroco don Amerigo Catolfi, che vi rimane sino alla morte nel 1893. Nel 1886 la parrocchia di Tresanti conta 230 anime. Dopo don Catolfi diviene parroco don Mario Guasti, canonico della cattedrale fiorentina, che vi rimarrà per oltre quarant’anni.
1933 (rifacimenti e restauri chiesa)
Nel 1933 il parroco monsignor Mario Guasti esegue a proprie spese vari restauri e rifacimenti, tra i quali quelli concernenti la facciata, due finestre, gli altari e le decorazioni pittoriche nelle pareti e nell’arcone.
1940 - 1947 (cenni storici carattere generale)
Dal 1940 diviene parroco don Otello Conti (n. 1907) da S. Donnino. Egli nel 1947 fa ricostruire l’altar maggiore
1970 - 1979 (cenni storici carattere generale)
Nel 1970 è ancora parroco don Conti. Allora la parrocchia conta 350 anime. In quel decennio viene elettrificato l’organo presente nella cantoria.
1986 (cenni storici carattere generale)
Nel 1986 il territorio parrocchiale di S. Bartolomeo è unito a quello di S. Pietro in Mercato
Descrizione
La chiesa di San Bartolomeo si trova a Tresanti (200,00 m s.l.m.), frazione del Comune di Montespertoli. L’edificio sacro si trova “varcata la Pesciola e dopo ripidissima salita […] su di aperta collina” (Marcello Nardi-Dei). Sorge entro un contesto agreste. Il complesso è costituito dalla chiesa e dalla canonica, che vi sorge in adiacenza destra, avanzata rispetto alla fronte della chiesa. A sinistra è un edificio terrazzato. A tergo, sul lato destro, è la torre campanaria. Il fianco sinistro della chiesa è rivestito ad intonaco e tinteggiato in bianco. La facciata è a capanna, la pianta ad aula.
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula orientata a est. Nella parete destra del presbiterio si apre l’accesso alla sacrestia, nella parete opposta quello ad un piccolo vano adibito a deposito. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 15,10; lunghezza fino all'arco trionfale: m 9,90; larghezza della navata: m 7,60.
Facciata
La facciata è a capanna; sul colmo è una croce metallica sul monte di pietra. Il frontone, le coppie di lesene tuscaniche laterali e tutte le scansioni architettoniche sono in pietra artificiale, l’occhio centrale è tamponato (essendovi a tergo l’organo), il portale trabeato è in arenaria, il portone è ligneo, con specchiature rettangolari nelle ante.
Campanile
Il campanile è a pianta quadrata, con la cella, in mattoni intonacati, a quattro fornici centinati, provvista di tre campane azionate a corda. Sul colmo si trova una croce metallica con banderuola.
Interno
L’interno è costituito da una singola aula che culmina nel presbiterio. rialzato di un gradino e delimitato da una balaustra in cemento, con la cimasa rivestita a gesso e dipinta a finto marmo e con il cancelletto in noce. L’arcone presbiteriale è in muratura, con i semipilastri quadrangolari tuscanici dipinti a finto marmo. Al centro del presbiterio l’altar maggiore del 1947 è in marmo, con il tabernacolo a cimasa orizzontale e sormontato da un Crocifisso ligneo su una croce raggiata settecentesca; sul retro la boiserie è dipinta, il coro è ligneo e munito dello scranno centrale. Nella parete sinistra è il tabernacolo settecentesco in marmo per gli oli santi, con lo sportello ligneo; in quella tergale il dipinto murale, entro una cornice in gesso e circostante mostra dipinta, terminante con un frontone triangolare risaltato. Le due epigrafi – ottocentesca e novecentesca – a parete sono in marmo; le decorazioni sovrapporta sono dipinte a monocromo. La volta è decorata con pitture murali. I due altari lungo le pareti laterali dell’aula sono in muratura, inclusa la mensa, con semicolonne dipinte a finto marmo e capitelli corinzi bianchi, sopra ai quali la trabeazione sostiene due cherubini fra tralci di fiori e foglie ed un emblema centrale, rispettivamente di Cristo e di Maria. Nell’altare di destra il dipinto raffigurante la “Madonna con Sam’Antonio che adora il Bambino”, è su tela, in quello di sinistra le decorazioni della nicchia sono pitture murali, circondanti una statua policroma della “Madonna con il Bambino”. La boiserie alle pareti è dipinta a finta pietra e marmo. Il pulpito presso la parete destra è ligneo e a specchiature marmorizzate, sormontato da un baldacchino recante dipinta nell’intradosso la Colomba dello Spirito Santo. In controfacciata la bussola è lignea, l’acquasantiera in marmo, la cantoria è lignea, sorretta da quattro mensoloni e con le specchiature marmorizzate, ed ospita l’organo; le due epigrafi ottocentesche sono marmoree. I rivestimenti interni sono ad intonaco tinteggiato in bianco avorio, le scansioni architettoniche sono dipinte. La chiesa prende luce da quattro finestre centinate aperte, due per parte, nelle pareti laterali e da una finestra di forma analoga nella parete laterale destra del presbiterio (quella nella parete opposta è cieca). L'altezza massima della navata è m 9,00, la minima m 8,0.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cotto, con mattoni quadrati disposti in diagonale. La pavimentazione del presbiterio è in lastre di marmo.
Coperture
La copertura dell’aula poggia su due capriate, con orditura primaria e secondaria e scempiato in pianelle di grandi dimensioni. La scarsella è coperta con volta a notte dipinta. Il manto di copertura è in coppi e tegole piane.
Adeguamento liturgico
nessuno
Altare maggiore in marmo. Tabernacolo in marmo, posto al centro dell’altare maggiore. Sede lignea, mobile, addossata alla parete destra del presbiterio. In uso un leggio in metallo, mobile. Due confessionali lignei sono inserti nelle pareti laterali, in posizione speculare.