chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Empoli Firenze chiesa parrocchiale Sacro Cuore di Gesù a Fontanella Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Fontanella Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (1980) XI - 1297(origini carattere generale); 1312 - 1376(cenni storici carattere generale); 1427 - 1526(cenni storici carattere generale); 1717 - XVIII fine(cenni storici carattere generale); 1822 - 1847(cenni storici carattere generale); 1886 - 1898(cenni storici carattere generale); 1933 - 1934(cenni storici edificazione della nuova chiesa ); 1934 - 1934(cenni storici nuove campane e complesso parrocchiale ); 1937 - 1946(cenni storici carattere generale); 1950 - 1970(cenni storici carattere generale); 1984 - 1993(cenni storici carattere generale)
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Fontanella
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Fontanella <Empoli>
Ambito culturale (ruolo)
architettura vernacolare del XX secolo (impianto)
Notizie Storiche
XI - 1297 (origini carattere generale)
L’originaria chiesa di S. Matteo a Granaiolo, castello feudo dei conti Guidi nell’XI e XIII secolo, risulta essere una collegiata di canonici già nel 1276, quando vi esiste un suo piccolo capitolo. Tale chiesa si trova a valle del castello, in prossimità del fiume Elsa. Nel 1260 il rettore della chiesa, prete Pandolfino, si impegna a versare 18 staia di grano per il mantenimento dell’esercito fiorentino. Dipende dalla pieve di S. Giovanni Evangelista a Monterappoli. Allora esiste anche la chiesa castellana di S. Maria a Borgovecchio. Granaiolo e la canonica di S. Matteo costituiscono una delle tappe del percorso della via Francigena che si sviluppa nel fondovalle dell’Elsa. Granaiolo si trova lungo il confine fra i territori di Firenze e di S. Miniato, castello imperiale. Nel 1297 Firenze ridefinisce la linea di confine che sostanzialmente coincide con il fiume Elsa. Granaiolo è fra i comuni rurali che devono occuparsi in modo specifico della difesa del confine sull’Elsa.
1312 - 1376 (cenni storici carattere generale)
Nel 1312 il castello di Granaiolo viene rivendicato da Enrico VII come appartenente all’Impero. Nel 1336 la chiesa di S. Matteo, prioria, è retta dal priore Bonifazio, che in quell’anno chiede alla Curia vescovile fiorentina di poter contrarre un mutuo a favore della chiesa medesima; nel 1337 il medesimo priore elegge quale canonico Francesco de’ Nerli. Sempre costui è presente all’elezione di Leonardo Strozzi quale podestà di Castelfiorentino e nel 1341 permuta il suo beneficio con due prebende presenti nella pieve di S. Appiano e nella chiesa di S. Quirico a Legnaia, possedute da prete Bartolomeo. Il patronato spetta ai Frescobaldi. Fra il 1366 ed il 1376 i Fiorentini rifortificano il “castrum” di Granaiolo o “borgo vecchio” con la chiesa di S. Maria.
1427 - 1526 (cenni storici carattere generale)
Nel catasto del 1427 risulta che il priore di San Matteo abita nel castello, dove è nominata una “chasa nella quale habita il priore”. Nel 1457 viene realizzato un tabernacolo in pietra, forse su commissione dei Pucci, proprietari di vasti beni nella zona. Nel 1486 il patronato di S. Matteo è in parte ceduto da Francesco di Ludovico di Giramonte de’ Frescobaldi e dai figli di Niccolò di Paolo de’ Frescobaldi a Bertoldo di Gherardo di Filippo Corsini (1415-1497), vicario a Vicopisano nel 1482 e nel 1488. All’inizio del Cinquecento Leonardo da Vinci raffigura Il piccolo centro turrito di Granaiolo. Nel 1526 il patronato S. Matteo passa al cardinal Lorenzo Pucci (1458-1531).
1717 - XVIII fine (cenni storici carattere generale)
Nel 1717 i Pucci, che hanno finanziato la fusione di tre campane, fanno restaurare la chiesa di S. Matteo. Nel 1783 la chiesa di S. Maria a Borgovecchio risulta cadente e l’arcivescovo Antonio Martini ordina al priore di S. Matteo di togliere i Sacramenti in quanto la chiesa, priva di canonica e posta tra un frantoio ed una bottega di fabbro, è esposta ad atti vandalici. S. Maria diviene la cappella della villa dei Pucci, edificata sul vecchio castello di Borgovecchio nel tardo Seicento. Sul finire del secolo il marchese Roberto Pucci fa erigere, su disegno di Pietro Ferroni (1745-1825), il ponte di Granaiolo sull’Elsa, vicino ad un mulino.
1822 - 1847 (cenni storici carattere generale)
Dal 1822 diviene parroco di S. Matteo a Granaiolo don Giuseppe Cipriani. Il patronato della chiesa, già passato ai Venturi ed ai Riccardi, è allora di libera collazione della mensa vescovile fiorentina. Annessa alla chiesa vi esiste la sede della Compagnia del SS. Sacramento. Nel 1833 il ‘popolo’ di S. Matteo conta 182 anime e nel 1847 sono 200.
1886 - 1898 (cenni storici carattere generale)
Nel 1886 risulta essere parroco di S. Matteo don Ferdinando Biondi; allora la parrocchia conta 208 anime. Nel 1898 è parroco don Ettore Martelli.
1933 - 1934 (cenni storici edificazione della nuova chiesa )
Nel 1933-1934 viene realizzata la nuova chiesa di S. Matteo a Fontanella, promossa da Bonfiglio Tesi, segretario del Fascio locale, e progettata dall’architetto fiorentino Ubaldo Del Fante, che fra il 1930 ed il 1933 aveva restaurato la chiesa di S. Pietro a Luco di Mugello. Alla realizzazione partecipano economicamente la Società Italiana Industria Zuccheri (il cui direttore è Emanuele Rigazio), che nel 1933 fa ampliare e rialzare la propria fabbrica, il conte Alberto Bardi Serzelli ed i marchesi Roberto ed Orazio Pucci (che cedettero alcuni terreni per l’innalzamento dell’edificio), i Comuni di Empoli e di Castelfiorentino, il professor Elia Volpi (1858-1938), il duca Josè Pepito Canevaro di Zoagli, cosmopolita di famiglia di diplomatici e militari d’origine ligure, il dottor Emanuele Rigazio (altar maggiore), il dottor Enrico Agnolini (un altare laterale), don Ferruccio Gotti (l’altro altare laterale) e don Annunzio Tagliaferri, compagno di scuola di Dino Campana (il pulpito).
1934 (cenni storici nuove campane e complesso parrocchiale )
Il 12 giugno 1934 l’arcivescovo fiorentino Elia Dalla Costa (1872-1961) consacra le nuove campane della chiesa, finanziate dal conte Alberto Bardi Serzelli di Vernio (m. 1954), dal predetto dottor Rigazio e dall’Arciconfraternita della Misericordia di Empoli. Nel 1935 lo stesso arcivescovo inaugura il complesso delle opere parrocchiali, comprendenti anche un asilo infantile, essendo parroco don Andrea Giuseppe Cassuolo.
1937 - 1946 (cenni storici carattere generale)
Nel 1937 diviene nuovo parroco di S. Matteo don Rodolfo Lucherini (n. 1909) da Malmantile, che vi rimarrà fin’oltre il 1970. Secondo talune fonti, nel 1946 sarebbe traslato a Fontanella il tabernacolo quattrocentesco.
1950 - 1970 (cenni storici carattere generale)
Nel 1950 la chiesa viene consacrata al Sacro Cuore di Gesù dal vescovo di Volterra Antonio Bagnoli, che nel 1954 passerà alla Curia di Fiesole. Nel 1970 la parrocchia conta 2.180 anime.
1984 - 1993 (cenni storici carattere generale)
Dal 1984 divine parroco don Adelmo Zannerino (n. 1927) da Imola. Nel 1984-1985 il presbiterio riceve un nuovo altar maggiore, conformemente alle esigenze liturgiche conciliari. Inoltre viene rifatta la pavimentazione in cotto. Nel 1986 la denominazione della parrocchia viene modificata in quella di Sacro cuore di Gesù a Fontanella (“alla chiesa parrocchiale di S. Matteo a Granaiolo o Sacro Cuore di Gesù a Fontanella, Granaiolo, per quanto concerne tutti i beni, succede la parrocchia di Sacro Cuore di Gesù a Fontanella”). Nel 1993 la parrocchia conta 1.500 anime.
Descrizione
La chiesa del Sacro Cuore si trova a Fontanella, frazione del Comune di Empoli. L’originaria chiesa sorgeva “in pianura lungo la strada Regia traversa, ossia Francesca, alla destra del fiume Elsa” (Emanuele Repetti). La chiesa attuale si trova isolata su in piccolo poggio, quasi sul confine con il territorio del Comune di Castelfiorentino. Il complesso è costituito dalla chiesa e dalla canonica, che – intonacata e tinteggiata di bianco – vi sorge in adiacenza sinistra, dov’è inoltre la torre campanaria. I prospetti del campanile e della chiesa recano mattoni a faccia-vista. A destra è il vecchio Asilo Infantile, realizzato anch’esso negli Anni Trenta. La facciata è a capanna, la pianta ad aula.
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula. Nella parete sinistra del presbiterio è l’accesso alla sagrestia. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 25,50; lunghezza fino all'arco trionfale: m 17,80; larghezza della navata: m 9,30.
Facciata
La facciata è a capanna, con una croce in metallo posta sul vertice. Le cornici d’imposta in pietra artificiale sono qualificate da mensole e dal sottostante ricorso di mattoni disposti a dente di sega. La finestra circolare ha una vetrata policroma ed una mostra in pietra artificiale, così come il portale recante lesene laterali con capitelli a foglie, nella cui lunetta in mattonelle di maiolica è la raffigurazione del “Sacro Cuore di Gesù tra San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena”. La tettoia a doppia falda che copre il portale poggia su elementi lignei, il portone è in legno, con specchiature quadrate nelle ante.
Campanile
Il campanile in mattoni è a pianta quadrata, su tre livelli, ed ha ampie monofore centinate nei primi due livelli e la cella provvista di quattro campane azionate elettricamente poste entro altrettanti fornici, con una copertura a cuspide sormontata da una croce metallica su sfera; tutte le scansioni architettoniche (mostre, cornicioni) sono in pietra artificiale; sul prospetto frontale è un orologio.
Interno
L’interno è costituito da una singola ed ampia aula che culmina nel presbiterio, preceduto da tre gradini recanti l’iscrizione che rammenta i finanziatori della nuova chiesa (la Società Italiana per l’Industria degli Zuccheri); quest’ultimo è sormontato da due semplici arconi (trionfale e absidale), al centro del quale è la mensa eucaristica in arenaria, poggiante su un basamento a pianta ottagonale. Il coro nell’abside semiottagonale è ligneo, il tabernacolo al centro, entro una boiserie lignea neogotica, è in arenaria, con lo sportello in ottone avente l’immagine dell’Ostia raggiata; nelle opposte pareti laterali del presbiterio i due antichi dipinti su tela provengono dalla vecchia chiesa di Granaiolo. Tutte le scansioni architettoniche (arconi, portali, mostre delle monofore) sono in pietra artificiale, compreso il pulpito posto nella parete sinistra dell’aula, che reca l’iscrizione che ricorda il donatore, don Annunzio Tagliaferri. Al centro delle pareti laterali dell’aula sono addossati due altari in arenaria, ciascuno con un singolo grado e con la mensa che poggia su colonnini a pianta ottagonale; i trittici neogotici sono su tavola: quello di sinistra reca il “Sacro Cuore di Gesù tra San Giuseppe e Sant’Antonio da Padova”; quello di destra la “Madonna con il Bambino con Angeli e quattro Santi”. In controfacciata la bussola è lignea, il sovrastante e moderno dipinto murale raffigura la “Natività” e al di sopra si trova un Crocifisso ligneo; l’acquasantiera addossata sul lato destro è in arenaria, le epigrafi del 1934 sono marmoree. I rivestimenti interni della chiesa sono ad intonaco tinteggiato in bianco. La chiesa prende luce dalla finestra circolare in controfacciata, dalla prima delle quattro monofore nella parete sinistra, dalle prime due in quella destra e dalle tre aperte nell’abside. Le residue monofore sono cieche; tutte le vetrate sono policrome: quella dell’oculo di facciata reca l’immagine del “Sacro Cuore di Gesù”. L'altezza massima della navata è m 12,90, la minima m 11,60
Elementi decorativi
Tabernacolo neogotico novecentesco in arenaria.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cotto arrotato a crudo, con mattonelle rettangolari disposte a spinapesce.
Coperture
La copertura della navata poggia su tre capriate con orditura primaria e secondaria lignee e scempiato in cotto. La copertura a padiglione dell’abside poggia su elementi lignei ed ha uno scempiato in cotto. Il manto di copertura è in coppi e tegole piane.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1980)
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare completato nel corso degli anni ’80. La mensa liturgica in arenaria è posta al centro del presbiterio consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni cm 261 x 89 x 106 (h). Altare maggiore in arenaria, con la mensa che poggia su basamento a pianta ottagonale. Tabernacolo in arenaria, con sportello in ottone, posto al centro della parete absidale. Sede lignea addossata alla parete absidale, sul lato sinistro. Leggio in arenaria posto sul lato sinistro del presbiterio. Fonte battesimale in arenaria, con vasca ottagonale e copertura lignea, posto nel presbiterio, sul lato destro. E’ inoltre in uso un bacile mobile in rame. Un confessionale ligneo è addossato alla controfacciata, sul lato sinistro.