chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Empoli Firenze chiesa sussidiaria S. Antonio Abate Parrocchia di Sant'Andrea a Empoli Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture nessuno 1295 - 1583(origini carattere generale); 1610 - 1610(cenni storici rifacimento parziale); 1747 - 1747(cenni storici ulteriori rifacimenti); 1785 - XIX(cenni storici carattere generale); 1847 - 1847(cenni storici carattere generale); 1913 - 1925(cenni storici carattere generale); 1940 - 1940(cenni storici carattere generale); 1990 - 1995(vicende conservative intero bene)
Oratorio di Sant'Antonio Abate
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Oratorio di Sant'Antonio Abate <Empoli>
Altre denominazioni
Chiesa di Sant'Antonio Abate S. Antonio Abate
Ambito culturale (ruolo)
architettura manierista (impianto)
barocco (rifacimento)
tardo barocco (rifacimento parziale)
Notizie Storiche
1295 - 1583 (origini carattere generale)
Nel 1295, fuori delle antiche mura d’Empoli e di fronte alla Porta Pisana, sorge un monastero agostiniano la cui chiesa è dedicata ai Santi Maria Maddalena Penitente e Antonio Abate. Nel 1367 il monastero viene trasferito entro le mura cittadine. Probabilmente la chiesa rimane, ma è da ritenere che venga distrutta durante l’assedio d’Empoli del 1530, per impedirne l’occupazione da parte delle truppe imperiali. Nel 1583 viene eretto l’oratorio della Compagnia di S. Antonio Abate, come risulta dai Capitoli della stessa Compagnia, realizzato a proprie spese. Inizialmente l’edificio viene interrotto perché iniziato senza l’autorizzazione del pievano d’Empoli. Si mantiene con le elemosine e l’aiuto dei fratelli (Campione beneficiale A, c. 141r).
1610 (cenni storici rifacimento parziale)
Attorno al 1607-1610 l’oratorio viene in parte rinnovato, creando l’attuale facciata a capanna, illuminata da una finestra a campana, sopra il cui portale – entro una nicchia – è posta una statuetta in terracotta del Santo titolare; viene inserito di fianco al portale anche un elemosiniere in arenaria (del 1607). Sull’altare si trova allora una tavola di un anonimo fiorentino del XV secolo, raffigurante la “Madonna e San Giovanni Evangelista” con al centro un Crocifisso ligneo, che è andato perduto (attualmente la tavola è conservata nel Museo della Collegiata).
1747 (cenni storici ulteriori rifacimenti)
Nel 1746 l’edificio viene rimaneggiato. Sono rimossi due piccoli tabernacoli contenenti delle reliquie e la tavola quattrocentesca non è più visibile. È collocato un nuovo altare in pietra serena, recante un pannello con elementi fitomorfi lignei dorati, com’è attualmente (Campione beneficiale A), posto a riquadrare la nicchia centinata centrale forse contenente il precedente Crocifisso. Viene ricavata una sagrestia e probabilmente anche l’attuale piccolo campanile a vela.
1785 - XIX (cenni storici carattere generale)
La Compagnia di S. Antonio è soppressa dal granduca Pietro Leopoldo con la Legge del 21 marzo 1785 e non risulta mai ripristinata successivamente (Campione Beneficiale B). E’ da ritenere che la chiesa sia rimasta sempre aperta al culto e passata in proprietà dell’Opera di S. Andrea nel 1791. Vi si trasferisce la Compagnia della SS. Croce, che una volta si riuniva nella chiesa di S. Stefano degli Agostiniani, i cui nuovi Capitoli risalgono al 1792. In seguito vi sarà eretta la Congregazione di Maria SS. sotto il titolo di Rifugio dei Peccatori.
1847 (cenni storici carattere generale)
Nel 1847 l’oratorio di “S. Antonio Abate sulla Piazza di detto Santo” (Luigi Santoni) – odierna piazza Garibaldi – risulta sempre dell’Opera di S. Andrea di Empoli.
1913 - 1925 (cenni storici carattere generale)
Nel 1913 Sebastiano di Giuseppe Parri dona all’oratorio di S. Antonio Abate – essendone rettore don Giuseppe Chiarugi – “una stanza [contigua] con scala d’accesso alla sagrestia” ed a memoria di ciò verrà apposta una lapide marmorea nel 1925. Nel 1916 il Crocifisso sull’altare risulta essere coperto da un quadro raffigurante la “Resurrezione”, mentre di lato si trova sempre la tavola quattrocentesca.
1940 (cenni storici carattere generale)
Nel 1940 l’oratorio passa in proprietà alla parrocchia di S. Andrea a Empoli insieme ad altri immobili, in seguito alla riduzione dell’Opera di S. Andrea da Ente giuridico a Ente amministrativo della propositura di S. Andrea, ad opera del proposto d’Empoli e rettore del Seminario Maggiore di Firenze monsignor Giulio Lorini da Borgo San Lorenzo, con l’approvazione della Prefettura di Firenze e della Corte dei Conti.
1990 - 1995 (vicende conservative intero bene)
Nel 1990-1995 l’oratorio viene restaurato ad opera di monsignor Giovanni Cavini (1927-2009), proposto della Collegiata di S. Andrea dal 1972 al 2007. Viene effettuato il rifacimento dei servizi igienici, dell’impianto di riscaldamento (con l’acquisizione di due piccoli pezzetti di terra sul retro della chiesa per la caldaia) e dell’impianto di amplificazione; sono realizzate delle scale in ferro per raggiungere agevolmente una nuova stanza al piano superiore, dotata di un caminetto. L’inaugurazione, con solenne processione nella domenica delle Palme, avviene il 9 aprile 1995.
Descrizione
L’oratorio di S. Antonio Abate si trova ad Empoli. Sorge nel centro della città, poco oltre l’antica cinta muraria, inserito tra le case di piazza Garibaldi. Il complesso è costituito dall’oratorio e dalla sagrestia, che vi sorge sul lato sinistro e sulla cui copertura è impostato un campanile a vela. La facciata è a capanna, la pianta ad aula.
Pianta
La chiesa ha una pianta ad aula. Nella parete sinistra si trova l’accesso alla sagrestia. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 14,50; lunghezza fino all’arcone trionfale del presbiterio: m 10,30; larghezza dell’aula: m 5,20.
Facciata
La facciata è a capanna, intonacata e tinteggiata; sul colmo è una croce metallica. Le cornici d’imposta della copertura sono in arenaria, così come tutte le mostre delle tre finestre ed il portale. La finestra centrale, a campana, ha un telaio ligneo ed una vetrata opaca nei toni del giallo, come per le finestre rettangolari ai lati del portale, che sono rettangolari e provviste di inferriate in metallo. In una nicchia centinata sopra il portale la statua secentesca di “Sant’Antonio” è in terracotta policroma; il portale trabeato (con l’iscrizione “DIO S. A[NTONIO] BENEDETTO” nel fregio) ha un frontone triangolar poggiante su schiacciate mensole laterali; gli scalini all’ingresso sono in arenaria, ad eccezione dell’ultimo che è in marmo. Il portone è ligneo, con specchiature rettangolari nelle ante. Di lato al portale, sul lato sinistro, è un elemosiniere secentesco in arenaria, recante l’iscrizione “ELEMOSINE PER S. ANTONIO 1607”.
Campanile
Il campanile è a vela, provvisto di due campane attualmente non azionabili.
Interno
L’interno è costituito da una singola aula a pianta rettangolare, che culmina nel presbiterio rialzato, preceduto da un gradino in arenaria. L’altare alla romana è in muratura marmorizzata ed arenaria, con due gradi, e reca al centro il tabernacolo dotato di un frontoncino centinato e spezzato e con lo sportello ligneo, scolpito e dorato raffigurante il Calice e l’Ostia raggiati; la mensa è sorretta da due mensoloni a doppia voluta con turgide decorazioni fitomorfe a forte rilievo e reca tra esse un ampio cartiglio con l’iscrizione “IN NOMINE ANTONII DEMONES FUGIUNT 1746”. A tergo sono un minuscolo coretto ed un ampio dossale in arenaria dipinta a finto marmo, qualificata da due colonne corinzie e da un frontone centinato, spezzato e risaltato, recante al centro un grande cartiglio con l’iscrizione “SOCIETAS S. ANTONIJ AB. F. C.”. Al centro del dossale settecentesco è un pannello ligneo, scolpito e dorato, che accoglie al centro un Crocifisso parimenti ligneo. Nella parete sinistra il portale che immette alla sacrestia non presenta alcuna mostra; la mostra della nicchia con il lavabo è in arenaria. Nel presbiterio sono in arenaria le mostre delle finestre (quella nella parete destra è cieca), le tre arcate e i loro peducci della volta a vela, i basamenti ed i capitelli tuscanici dei semipilastri dell’arcone che, a sua volta, è invece in muratura tinteggiata in grigio. Analogamente sono tinteggiate en-trompe-l’oeil le quattro finestre rettangolari (cieche) poste due per parte nelle pareti laterali. Presso la controfacciata, le due acquasantiere alle pareti sono in marmo, la bussola è lignea. I rivestimenti interni sono ad intonaco tinteggiato in bianco. La chiesa prende luce dalla finestra rettangolare aperta in controfacciata e dalla finestra esistente nella parete laterale sinistra del presbiterio, oltre la quale è una stanza soprastante la sagrestia. L'altezza dell’aula è m 6,80.
Elementi decorativi
Elemosiniere secentesco in arenaria; altare settecentesco in arenaria e muratura stuccata e marmorizzata; lapide memoriale marmorea novecentesca.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in marmo, con mattonelle rettangolari nei toni del bianco e del grigio, disposte per file parallele a scacchiera.
Coperture
La copertura dell’aula si articola su due campate con volte a crociera su peducci tuscanici, quella del presbiterio è costituita da una volta a vela. Il manto di copertura del tetto è in coppi e tegole piane
Adeguamento liturgico
nessuno
Altare in muratura ed arenaria, con due gradi e la mensa in arenaria che poggia su mensole a voluta. Dimensioni indicative cm 177 x 57 x 104. Tabernacolo in arenaria, con sportello ligneo scolpito e dorato, posto al centro dell’altare. Leggio ligneo, mobile, posto nel presbiterio, sul lato destro.