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adeguamento liturgico
Pontassieve
Firenze
chiesa
parrocchiale
S. Andrea a Doccia
Parrocchia di Sant'Andrea a Doccia
Pianta; Facciata e portico; Campanile; Interno; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (1968)
1018 - 1184(origini carattere generale); 1219 - 1293(cenni storici carattere generale); 1324 - XIV(realizzazione affreschi chiesa); 1440 - 1465(realizzazione dipinto su tavola); 1445 - 1445(cenni storici carattere generale); 1503 - 1525(realizzazione dipinto su tavola e tabernacolo); 1588 - 1588(istituzione Compagnia del Corpus Christi); 1612 - 1624(rifacimento complessivo intero bene); 1745 - 1766(realizzazione opere artistiche chiesa); 1775 - 1785(soppressione Compagnia); XIX - XIX(realizzazione campane); 1834 - 1847(cenni storici parrocchia); 1898 - 1898(cenni storici parrocchia); 1919 - 1921(restauro complessivo chiesa); 1961 - 2007(cenni storici parrocchia); 1968 - 1972('ripristino' stilistico chiesa); 1986 - 1986(cenni storici parrocchia); 2001 - 2001(vicende conservative dipinti); 2008 - 2009(restauro complessivo intero bene)
Chiesa di Sant'Andrea a Doccia
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Andrea a Doccia <Pontassieve>
Altre denominazioni Pieve di Sant'Andrea
S. Andrea a Doccia
Ambito culturale (ruolo)
romanico (impianto)
maestranze toscane (rifacimenti)
Notizie Storiche

1018 - 1184 (origini carattere generale)

La pieve di S. Andrea a Doccia ("de Docio", indicante un piccolo corso d'acqua, un fosso) è documentata per la prima volta nel 1018, quando il vescovo fiorentino Ildebrando (vescovo dal 1008 al 1024) dona al monastero di S. Miniato al Monte il castello di Montalto insieme al patronato della chiesa di S. Bartolomeo a Galiga nel piviere di S. Andrea; nel 1024 in una bolla sempre del vescovo Ildebrando anche la pive stessa viene riconosciuta come possesso del monastero di S. Miniato, ciò che viene confermato dall'imperatore Arrigo VI e poi dai vescovi fiorentini Lamberto (vescovo 1025 dal al 1032) e Atto (vescovo dal 1032 al 1045). Il patronato è poi nuovamente confermato ai monaci da Lucio III nel 1184.

1219 - 1293 (cenni storici carattere generale)

Nel 1219 il patronato risulta spettare alla Mensa vescovile fiorentina e nel 1263 il vescovo Giovanni elegge pievano un Sinibaldo. Ancora nel 1293 il 'popolo' di S. Andrea presta giuramento di vassallaggio al vescovo Andrea. Sono suffraganee della pieve le chiese di S. Bartolomeo e S. Miniato a Montalto, S. Lorenzo a Galiga, S. Maria e S. Andrea a Novoli, S. Maria a Fornello, S. Martino alle Sieci, S. Martino a Farneto, S. Michele e S. Pietro a Strada, S. Miniato e S. Romolo a Monte di Croce e di S. Stefano a Pitella.

1324 - XIV (realizzazione affreschi chiesa)

Nel 1324 muore il pievano Torrigiano. Allora nella chiesa, oltre all'altar maggiore, esistono due altari laterali, dedicati alla Madonna e alla S. Croce; il campanile possiede due campane. Nel Trecento la chiesa viene affrescata, tra l'altro con un dipinto opera di un anonimo pittore vicino ad Antonio di Francesco Veneziano (m. 1388), del quale oggi rimane solo un piccolo lacerto con una testa virile di Santo con aureola.

1440 - 1465 (realizzazione dipinto su tavola)

Nel Quattrocento Ventura di Moro (1395/1402-1486) o Zanobi Strozzi (1412-1468) realizzano una tavola con "Storie della vita di Cristo e della Vergine" (ora presso il museo fiorentino dell'Accademia).

1445  (cenni storici carattere generale)

Nel 1445 è pievano Francesco d'Agnolo. La pieve detiene in affitto alcuni terreni di proprietà della Mensa vescovile.

1503 - 1525 (realizzazione dipinto su tavola e tabernacolo)

Nel 1503 il Maestro del Tondo Borghese realizza una tavola raffigurante "La Madonna con il Bambino e Sant'Anna tra i Santi Andrea e Giovanni Battista" (oggi priva della sua predella, alcune parti della quale sono attualmente nella canonica) per la contigua sede della Compagnia di Sant'Anna. Al primo Cinquecento è databile anche un tabernacolo in terracotta invetriata di maniera robbiana (da taluni attribuito alla bottega di Andrea della Robbia), recante le raffigurazioni a bassorilievo di S. Francesco e di S. Caterina d'Alessandria e, nel timpano centinato, di due teste di cherubino con il calice e l'Ostia.

1588  (istituzione Compagnia del Corpus Christi)

Nel 1588 viene istituita la Compagnia del Corpus Christi presso l'altare di sinistra di chiesa.

1612 - 1624 (rifacimento complessivo intero bene)

La chiesa viene completamente rifatta tra il 1612 ed il 1624, insieme alla canonica (nel 1613). Allora esistono due Compagnie, quella antica dei Battuti e quella del SS. Rosario, di nuova istituzione. Nel 1612 viene realizzato il coro dietro l'altar maggiore ed è tamponato un antico finestrone presente nel presbiterio. Per l'altare di sinistra della Compagnia del Corpus Christi, dedicato a S. Carlo e a S. Antonio Abate, viene dipinta una tela raffigurante "San Carlo Borromeo", documentataci nel 1639. Al Seicento dovrebbe risalire anche il fonte battesimale marmoreo.

1745 - 1766 (realizzazione opere artistiche chiesa)

Nel 1745 è rifatto l'altare della Compagnia del Corpus Christi, dove forse viene per il momento ricollocata la vecchia tela raffigurante "San Carlo Borromeo". Nel 1765 è rifatto il portale della canonica. Nel 1766 è eseguita la nuova tela di Ignazio Hugford (1703-1778) per l'altare di sinistra, della Compagnia medesima, raffigurante una "Crocifissione tra i Santi Antonio Abate, Filippo Neri e Carlo Borromeo". Risale agli stessi anni nei quali il pittore è attivo a Vallombrosa, dove è abate il fratello Enrico.

1775 - 1785 (soppressione Compagnia)

A fine del Settecento Pietro Leopoldo sopprime anche la Compagnia di S. Anna.

XIX  (realizzazione campane)

Nell'Ottocento vengono rifuse le campane del campanile.

1834 - 1847 (cenni storici parrocchia)

Dal 1834 fin'oltre il 1847 è parroco della chiesa don Giovanni Brunetti. La chiesa è di libera collazione; vi esiste la Compagnia di Maria Santissima con sede nel contiguo oratorio. Nel 1835 la parrocchia conta 563 anime, nel 1847 572.

1898  (cenni storici parrocchia)

Nel 1898 è parroco vicario della chiesa don Raffaele Lorenzelli.

1919 - 1921 (restauro complessivo chiesa)

La chiesa, al tempo del parroco Giuseppe Cozzi, viene interamente restaurata tra il 1919 ed il 1921, anno nel quale viene riaperta solennemente da monsignor Angelo Simonetti (1861-1950), vescovo di Pescia. Viene fusa una nuova campana in memoria dei caduti durante la Prima Guerra mondiale.

1961 - 2007 (cenni storici parrocchia)

Dal 1961 (la data del 1959 riportata dal Villani e Cirri è errata è nuovo parroco don Giuliano Ballerini (n. 1925) da Peretola, che vi rimarrà per 46 anni, fino al 2007. Nei suoi anni a Doccia si ricorda il suo impegno per migliorare sia la struttura della chiesa che le opere d'arte al suo interno.

1968 - 1972 ('ripristino' stilistico chiesa)

Fra il 1968 ed il 1972, sempre al tempo del parroco Ballerini, la chiesa subisce un nuovo e pesante intervento di 'ripristino'. A questo intervento risalgono l'aggiunta del portico anteriore e l'eliminazione degli stucchi barocchi interni. Sono rimossi l’originario altare maggiore, gli altari laterali e la balaustra in arenaria che precede il presbiterio. Nel 1970 la parrocchia conta 300 anime.

1986  (cenni storici parrocchia)

Nel 1986 sono unite alla chiesa le parrocchie di S. Maria a Fornello, S. Lorenzo a Galiga e di S. Lorenzo a Montefiesole. Ancora nel 1993 è parroco don Ballerini.

2001  (vicende conservative dipinti)

Nel 2001 vengono restaurate la tavola del Maestro del Tondo Borghese e la tela dell'Hugford.

2008 - 2009 (restauro complessivo intero bene)

La chiesa è stata oggetto di un complessivo restauro, completato nel 2009.
Descrizione

La chiesa di S. Andrea si trova a Doccia, frazione del Comune di Pontassieve. "Risiede sul fianco meridionale del Monte di Croce alla destra di un canale omonimo tributario del torrente Sieci" (Emanuele Repetti). Sorge isolata, in contesto agreste, a 330 m s.l.m. Il complesso è costituito dalla chiesa e dalla canonica, costruita in adiacenza destra; sul retro, a sinistra, è la torre campanaria. A sinistra è l'ex Compagnia. La facciata, intonacata, è a capanna, la pianta ad aula.
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula (orientata a est/sud-est). Nella parete sinistra della scarsella si apre una porta che dà accesso alla sagrestia, nella parete opposta è un accesso alla canonica mediante un chiostro. Una porta lungo la parete longitudinale sinistra immette nell'ex sede Compagnia. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 24,00; lunghezza fino all'arco trionfale: m 20,30 a sinistra e m 19,60 a destra; larghezza al presbiterio: m 10,00, larghezza in corrispondenza della controfacciata: m 8,90.
Facciata e portico
La facciata è a capanna, intonacata, preceduta da un portico (recente, costruito durante i restauri di 'ripristino' degli Anni Sessanta), con pilastri a pianta quadrata in muratura e cimasa in arenaria. Un'ampia e sgraziata finestra, con mostra in arenaria e vetrata trasparente (in bicromia, con croce centrale) si apre al centro della facciata; sul colmo è una croce metallica. Il portale architravato è in arenaria, il portone è ligneo. La fronte dell'ex Compagnia presenta un portale architravato in arenaria, sormontato da una finestra rettangolare munita d'inferriata, e rivestimenti esterni ad intonaco tinteggiato in bianco avorio. A destra del portale è una lapide marmorea dei caduti durante la Grande Guerra, entro un'edicola centinata.
Campanile
Il campanile è a pianta quadrata, in conci d'arenaria a vista, con cella provvista di quattro fornici centinati (con archi in mattoni) e altrettante campane e con copertura a cuspide piramidale, secante una croce metallica sul vertice.
Interno
L’interno è a pianta rettangolare, costituita da un'ampia aula culminante nel presbiterio rialzato di due gradini in arenaria; quest'ultimo reca al centro la mensa eucaristica in arenaria su base in muratura; sul retro del moderno altare, introdotta da un arcone a pieno centro, è la scarsella a pianta rettangolare coperta da uno volta in stuoia di canne a schifo e nella parete di fondo, al di sotto del finestrone è un quadro raffigurante "Sant'Andrea". Nella parete sinistra della scarsella si trova un portale in arenaria che dà accesso alla sagrestia. Sul lato destro del presbiterio si trova il tabernacolo a parete in terracotta invetriata e policroma di scuola robbiana, con sportello dorato, nella parete sinistra è il dipinto del Maestro del Tondo Borghese. Al centro delle pareti laterali sono due dossali in arenaria, con frontone centinato, spezzato e risaltato recante al centro il simbolo bernardiniano, al di sopra di lesene tuscaniche laterali. Sussistono alcuni residui degli altari laterali (basamenti laterali delle lesene con stemmi delle famiglie patrone), le mense dei quali furono smontate con le opere per l’adeguamento liturgico, insieme alla balaustra in arenaria che precedeva il presbiterio. Nell'altare di destra è una nicchia recante la statua policroma della "Madonna con il Bambino". Nella parete sinistra, a destra del dossale con la tela dell'Hugford, il portale dà accesso all'ex Compagnia. Due confessionali lignei sono addossati alle pareti laterali, in posizione speculare. In controfacciata la bussola è in legno, con riquadri in vetro, l’acquasantiera sul lato destro è in marmo, così come il fonte battesimale sul lato sinistro, con vasca ellittica posta su un basamento cubico. La chiesa prende luce dalla finestra in controfacciata e dalla finestra centinata, con vetrata policroma, ove è raffigurato "Sant'Andrea", aperta al centro della parete tergale della scarsella. L'altezza massima della navata è m 8,90, la minima m 7,40.
Coperture
La copertura dell’aula poggia su quattro capriate, con orditura primaria e secondaria lignee e scempiato in cotto. Il manto è in coppi e tegole piane. La copertura del loggiato è a leggio e poggia su travetti lignei, il manto è in coppi e tegole piane.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione in cotto arrotato in opera, con mattonelle rettangolari disposte a spina. La pavimentazione del loggiato è in arenaria.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1968)
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare realizzato nel 1968, quando furono rimossi l’originario altare maggiore, gli altari laterali e la balaustra in arenaria che precedeva il presbiterio. L’attuale mensa eucaristica in arenaria su base in muratura è posta al centro del presbiterio e consente la celebrazione rivolta verso i fedeli. Dimensioni mensa eucaristica: altezza cm 97, larghezza cm 110, lunghezza cm 231. Tabernacolo in terracotta invetriata e policroma, con sportello dorato, posto a parete sul lato destro del presbiterio Sede lignea, mobile, posta al centro della parete tergale del presbiterio. Un leggio in metallo con base in arenaria, riuso di mensole degli altari laterali, è collocato sul lato sinistro del presbiterio Il fonte battesimale in marmo, con vasca ellittica posta su basamento cubico, è posto presso la controfacciata, sul lato sinistro.
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