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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Firenze
Firenze
chiesa
sussidiaria
N. S. degli Angeli
Parrocchia della Sacra Famiglia a Firenze
Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
nessuno
1874 - 1887(origini carattere generale); 1882 - 1882(cenni storici carattere generale); 1907 - 1907(cenni storici carattere generale); 1914 - 1914(cenni storici monsatero); 1926 - 1926(cenni storici monsatero); 1935 - 1938(cenni storici carattere generale); 1965 - 1965(cenni storici quadro); 1993 - XX(cenni storici arredi); 1998 - 1998(cenni storici vetrate); 2015 - XXI(cenni storici carattere generale)
Chiesa di Nostra Signora degli Angeli
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Nostra Signora degli Angeli <Firenze>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria degli Angeli
N. S. degli Angeli
Ambito culturale (ruolo)
neogotico (costruzione)
Notizie Storiche

1874 - 1887 (origini carattere generale)

Il tratto degli Stradoni o viali di circonvallazione, aperti da Giuseppe Poggi durante il periodo di Firenze Capitale del Regno d'Italia, compreso tra piazza Beccaria e il Ponte di Ferro (ponte S. Niccolò). Nel 1881 la prevista area verde posta tra quest'ultimo e viale Carlo Alberto di Savoia (della Giovine Italia) viene in parte occupata da una caserma di cavalleria, mentre nel 1884 il viale prende il nome di Duca di Genova (Ferdinando di Savoia). La chiesa neogotica monastica di Nostra Signora degli Angeli o S. Maria degli Angeli viene fondata dai Monaci Camaldolesi Cenobiti, allontanati da via degli Alfani, grazie all'aiuto di alcuni fiorentini, riuniti nel 1874 (nel 1884 secondo talune fonti, ma la data è errata) in un comitato in cui ha un ruolo fondamentale Francesco Pineider, che nutre grande ammirazione verso l’Ordine "dei frati bianchi", come vengono allora chiamati. La chiesa è consacrata nell’ottobre 1887, recando il n. c. 36, come reciterà l'Annuario Toscano del 1916.

1882  (cenni storici carattere generale)

Nel 1882 Fosco Tricca (1856-1918), figlio del pittore Angelo e presidente del Circolo Artistico Fiorentino dal 1881, esegue per la chiesa il trittico raffigurante S. Romualdo con la Beata Lucia delle Sette Fonti e S. Bonifazio, poi smembrato e venduto nel mercato antiquario. Contemporaneamente gli altri due compagni di studio di Fosco ed allievi di Angelo, Arturo Faldi (1856-1911) ed Enrico Lusini mettono a frutto la lezione del maestro e la sua profonda conoscenza dello stile e delle tecniche della pittura ‘primitiva’, decorando la chiesa con altri trittici dalle eleganti cornici cuspidate e dorate.

1907  (cenni storici carattere generale)

Nel 1907 Angelo Landi (1879-1944) dipinge San Vincenzo de Paoli, San Giuseppe falegname con il Bambino Fanciullo e Santa Teresa.

1914  (cenni storici monsatero)

Nel 1914 i Padri di S. Maria degli Angeli ottengono dal Comune di Firenze il permesso di sopraedificare di un secondo piano lo stabile contiguo alla chiesa e costituente il piccolo loro monastero (attuale n. c. 38). Il lavoro è eseguito dall'accollatario Arturo Fontani (Archivio Storico Comunale di Firenze, Comune di Firenze, Lavori e servizi pubblici, Edilizia privata, Inserti di permessi edilizi, secondo reparto, anno 1914, lettera D, ins. 3 m., CF 08003).

1926  (cenni storici monsatero)

Nel 1924/1926 i Padri di S. Maia degli Angeli ottengono dal Comune di Firenze il permesso di costruire un capannone nel loro terreno posto all'angolo di via Giotto in aderenza al loro monastero. L'accollatario è sempre Arturo Fantoni (Archivio Storico Comunale di Firenze, Comune di Firenze, Lavori e servizi pubblici, Edilizia privata, Inserti di permessi edilizi, secondo reparto, anno 1924, lettera D, ins. 3 m., CF 08030).

1935 - 1938 (cenni storici carattere generale)

Nel 1935 il piccolo monastero viene chiuso e nel 1938 la chiesa passa dai Camaldolesi alla Curia fiorentina e viene poi annessa alla chiesa salesiana della Sacra Famiglia di via Gioberti, divenendo parrocchiale. Nel 1937/1939 al posto del monastero sorgerà l'edificio multipiano per abitazioni fatto erigere dal dottor Andrea Marangoni (forse il figlio del critico d'arte e compositore Matteo, 1876-1958) dalla ditta di Ernesto Pinzauti su progetto dell'ingegner Enzo Camici (1903-1995) di Cavriglia (Arezzo) e dove verrà realizzato anche un rifugio antiaereo (Archivio Storico Comunale di Firenze, Comune di Firenze, Lavori e servizi pubblici, Progetti edilizi, Progetti, anno 1937, n. prog. 228 [non reperibile]; ibidem, 1938, n. prog. 7 or., CF 08162; ibidem, n. prog. 423 or., CF 08166; ibidem, Edilizia privata, Abitabilità, Permessi di abitabilità, anno 1939, ins. 69 or., CF 08235).

1965  (cenni storici quadro)

Nel 1965 G. Gavarini dipinge Santa Rita da Cascia, San Giuseppe con il Bambino Gesù e Sant'Antonio da Padova.

1993 - XX (cenni storici arredi)

Nel 1993 la chiesa viene affidata a Don Vittorio Viconi che con grande impegno e passione se ne prende cura. Nel 1994 Don Viconi commissiona ad Alfredo Cifariello (1928-2015) la realizzazione di quattro dipinti per le cornici dorate dei trittici ottocenteschi poste negli altari laterali ed ormai prive delle opere originarie. Dopo il restauro delle cornici, Cifariello dipinse così la Pietà, la Cena in Emmaus, la Biblia pauperum e la Crocifissione, oltre ad un Sant'Antonino, un San Zanobi e alle stazioni della Via Crucis. Ancora su iniziativa di Don Viconi, Giacomo Vincenzo Mussner, la bottega della cui famiglia era stata fondata ad Ortisei (Bolzano) nel 1892 da Giacomo Mussner (1866-1932), realizza due statue lignee policrome raffiguranti la Madonna con il Bambino e Cristo coronato di spine. In quegli anni Don Viconi fa realizzare anche l'organo.

1998  (cenni storici vetrate)

Nel 1998 Don Vittorio Viconi commissiona alla nota ditta Polloni di Firenze la realizzazione di quattro vetrate che vengono collocate nella chiesa.

2015 - XXI (cenni storici carattere generale)

Nel 2015 la chiesa viene data in concessione alla Chiesa Ortodossa Rumena, divenendo la parrocchia dell'"Ascensione del Signore". Nel corso degli anni successivi la chiesa è stata dotata di un nuovo lampadario pendente al centro dell’aula, di un'iconostasi lignea e di tre grandi icone raffiguranti la Resurrezione, la Natività (sopra l'iconostasi) e l'Ascensione (in controfacciata).
Descrizione

La chiesa di si trova a Firenze, lungo i viali di circonvallazione della città, in viale Amendola, non distante da piazza Beccaria. Ha facciata a capanna neogotica e pianta a navata unica con scarsella.
Pianta
La chiesa ha pianta ad unica navata con scarsella. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 24,50, lunghezza fino all'arco trionfale: m 16,60, profondità del presbiterio: m 6,50, larghezza del presbiterio: m 8,00, larghezza totale: m 10,20.
Facciata
La facciata neogotica è a capanna, fiancheggiata da due semipilastri, rivestita ad intonaco, a finte bozze color pietra, con al centro un grande oculo recante una vetrata policroma impiombata ed un portale inquadrato da semipilastri ottagoni, sormontato da una ghimberga in muratura tinteggiata color terracotta con lunetta in marmo raffigurante a bassorilievo la Madonna degli Angeli. Il portale ligneo, a due ante, presenta otto specchiature con il polilobo fiorentino. La fronte è conclusa da una serie di archetti ciechi.
Campanile
Il campanile è a vela, intonacato; il sistema campanario non è elettrificato e non è in funzione; è posto in fondo alla parete longitudinale destra.
Interno
Interno a pianta rettangolare, con navata unica culminate nel presbiterio rialzato con scarsella. L'arco trionfale, di notevoli dimensioni, è ogivale, fiancheggiato in basso da due stemmi nobiliari entro cornici polilobate; il presbiterio è preceduto da una balaustra in pietra serena con esalobi traforati tra i pilastrini; nelle pareti laterali vi sono due opposte cantorie su mensoloni e con il parapetto traforato anch'esso a esalobi; l'altar maggiore, alla romana, presenta motivi neogotici lumeggiati d'oro e la mensa poggiante su sei colonnine dai capitelli fogliati. Le pareti laterali della nave sono articolate in quattro campate scandite da semipilastri in muratura tinteggiati in grigio (sui quali sono stemmi entro quadrilobi fiorentini e i moderni tondi della Via Crucis dipinti da Cifariello), sorreggenti arconi sestiacuti ciechi. Quattro altari laterali in arenaria, provvisti di mensa e con i trittici di Cifariello, sono collocati due per parte, in corrispondenza della seconda e della terza campata. Nella prima e nella quarta campata esistono portali architravati speculari, su mensolette laterali e con dentellatura nella sottocornice; quelli della prima campata sono ciechi e contengono addossate le sculture del Mussner; quelli nella quarta hanno porte lignee. La controfacciata è contraddistinta da un asse centrale inquadrato da paraste che raccorda il portale, dove si trova una bussola lignea dalle forme neogotiche, con il sovrastante arco ogivale cieco ed il rosone superiore. Di fianco a tale asse sono, a destra, la tela ogivale con Sant'Antonino di Cifariello e il trittico del Gavarini entro una ricca cornice neorinascimentale; a sinistra, sono invece collocate le opere del Cifariello (San Zanobi) ed il trittico del Landi. Nelle pareti laterali vi sono otto vetrate impiombate policrome alle finestre, qualificate da stemmi e tondi con teste alate di Cherubini; sono grandi monofore cieche quelle sul lato destro (cui esternamente è addossato uno stabile moderno) e la prima sul lato sinistro. La chiesa prende luce dalle vetrate policrome del grande rosone in facciata, dalle tre monofore lungo la parete longitudinale sinistra e dalla monofora nella parete absidale (con Nostra Signora degli Angeli entro una mandorla e quattro Santi), qualificata da mostre neogotiche in rilievo (ghimberga recante al centro la Colomba dello Spirito e Angeli laterali). Allo stato attuale la chiesa ortodossa rumena ha collocato una iconostasi a precedere il presbiterio ed icone ortodosse sui semipilastri che scandiscono la nave e sulle mense degli altari laterali. L'altezza massima della navata è m 15,40, la minima m 13,40.
Elementi decorativi
Ghimberga della monofora, cantorie e altar maggiore neogotici nella scarsella; vetrate policrome.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in piastrelle di cemento di vario formato a determinare motivi geometrici neomedievali in policromie di bianco, nero e rosso.
Coperture
Coperture a capanna, tre capriate con orditura primaria e secondaria lignee; manto del tetto in coppi e tegole piane.
Adeguamento liturgico

nessuno
Chiesa concessa in uso alla comunità ortodossa rumena.
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