chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Firenze Firenze chiesa parrocchiale S. Antonio da Padova al Romito Parrocchia di Sant'Antonio da Padova al Romito Pianta; Facciata; Interno; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (1958) 1932 - 1939(origini carattere generale); 1956 - 1958(cenni storici istituzione parrocchia carattere generale); 1961 - 1969(realizzazione Via Crucis interno); 1974 - 1974(cenni storici carattere generale - parrocchia); 1982 - 1982(realizzazione locali ad uso pastorale); 1983 - 1983(realizzazione affresco cappella laterale); 2007 - 2007(vicende conservative intero bene); 2011 - 2011(realizzazione pittura)
Chiesa di Sant'Antonio da Padova al Romito
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Sant'Antonio da Padova al Romito <Firenze>
Altre denominazioni
Chiesa di San'Antonio da Padova S. Antonio da Padova al Romito
Autore (ruolo)
Crott, Severino (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
neoromanico (costruzione)
Notizie Storiche
1932 - 1939 (origini carattere generale)
La chiesa di S. Antonio da Padova sorge nel 1937-1939, su progetto dell’architetto di Castiglion Fiorentino Severino Crott (1886-1972), accademico delle Arti del Disegno dal 1917, autore, fra gli Anni Venti e Trenta, di numerose ristrutturazioni e di svariati progetti di chiese toscane, alcune in forme neomedievali (tra le quali, oltre a questa, quelle di S. Jacopino e della Beata Vergine Maria Immacolata a Sesto Fiorentino), attivo durante il periodo fascista anche in Sicilia (Siracusa) e a Patrasso. Il Crott era amico dell'architetto francescano, padre Raffaello Franci (1887-1963), originario di S. Giovanni Valdarno e autore di numerose chiese e complessi religiosi, particolarmente nel Pistoiese. La chiesa è sussidiaria della pieve di S. Stefano in Pane, pensata quale dono a don Giulio Facibeni (1884-1958), parroco di Rifredi dal 1912 al 1955, in occasione del venticinquesimo anniversario del suo sacerdozio nel 1932. Rimane nell’ambito dell’Opera della Madonnina del Grappa.
Nel 1956 l'arcivescovo Elia Dalla Costa comunica di voler erigere una nuova parrocchia nella zona di Rifredi, nella chiesa di S. Antonio; il territorio avrebbe avuto circa 8.000 anime. Nell'ottobre del 1957 viene canonicamente investito parroco don Renzo Innocenti (1923-2003), già cappellano a Signa e a Rifredi, che vi entra ufficialmente dal 1958, l'anno della morte di don Facibeni, e vi rimarrà fino al 1974. Nel 1958 sono eseguite alcune modifiche interne: è rimosso l’originario altar maggiore ed al centro del presbiterio è collocata una mensa eucaristica in arenaria. Il territorio della nuova parrocchia comprende, oltre a parte di quello già della pieve di S. Stefano in Pane, anche porzioni provenienti da quelli dell'Immacolata a Montughi e del Sacro Cuore al Romito; comprende anche tutta la zona posta oltre la ferrovia, oggi territorio parrocchiale della chiesa di Maria Ausiliatrice e di quella dell’Ascensione.
1961 - 1969 (realizzazione Via Crucis interno)
Negli Anni Sessanta sono realizzate le formelle in terracotta della Via Crucis.
1974 (cenni storici carattere generale - parrocchia)
Nel 1974 don Innocenti viene trasferito alla parrocchia dei Santi Vito e Modesto in Fior di Selva.
1982 (realizzazione locali ad uso pastorale)
Nel 1982 sono edificati sul retro alcuni locali ad uso pastorale.
1983 (realizzazione affresco cappella laterale)
Nel 1983 il pittore e scultore Carmelo Puzzolo (n. 1934) da S. Piero in Bagno (Forlì-Cesena), allievo all'Accademia fiorentina di Goffredo Trovarelli (1913-2012) ed in contatto con Luciano Guarnieri e Pietro Annigoni, affresca in una cappella laterale "Gesù si fa conoscere allo spezzare del pane (la Cena in Emmaus)".
2007 (vicende conservative intero bene)
Con la direzione dell'architetto Alberto Raimondi di Firenze (n. 1949), la chiesa viene ristrutturata e riaperta al culto l'8 dicembre 2007. Il restauro include il rifacimento delle pavimentazioni e degli impianti, l’apertura delle ampie finestre nella parete laterale sinistra ed nella cappella del fonte battesimale posto nella parete opposta. Viene realizzato il nuovo tabernacolo vitreo.
2011 (realizzazione pittura)
Nel 2011 il pittore Roberto Ciabani (n. 1939) esegue "Il battesimo di Gesù".
Descrizione
La chiesa S. Antonio da Padova di si trova al Romito, nella città di Firenze. Sorge entro un contesto urbano (49,40 m s.l.m.), lungo la via Filippo Corridoni. Il complesso è costituito dalla chiesa e dalla canonica che, con i locali parrocchiali, vi e costruita a tergo; lungo il fianco destro sono locali parrocchiali nei quali un tempo era la canonica. Il fianco sinistro della chiesa è libero, rivestito ad intonaco tinteggiato in bianco avorio. Di fronte alla facciata è uno stretto sagrato cui si accede mediante quattro scalini. La facciata è a capanna, la pianta ad aula.
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula orientata a est. Sul lato destro del presbiterio si apre un accesso ai locali parrocchiali. Nella parete sinistra, presso il presbiterio, è un accesso all’esterno, nella parete opposta la porta lignea dà accesso a quella che un tempo era la sagrestia ed oggi è adibita a deposito. Nei pressi della controfacciata, lungo la parete laterale destra, è l’accesso all’attuale sagrestia. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 28,00; lunghezza fino al presbiterio: m 22,00; larghezza della navata: m 9,00.
Facciata
La facciata è a capanna, in conci lasciati a vista. Sul colmo è una croce metallica posta su un calvario in arenaria; la cornice d'imposta è in pietra forte, così come la mostra della trifora aperta al centro del registro superiore, sormontata da un tondo a rilievo in pietra forte. Una tettoria su mensole lignee sovrasta il portale architravato con mensolette laterali neoromaniche; il portone è ligneo, a specchiature quadrate.
Interno
L’interno è a pianta rettangolare, ad aula che culmina nel presbiterio rialzato di due gradini, al centro del quale la mensa eucaristica è in arenaria e poggia su una base centrale in metallo. Alla parete absidale è addossata la sede in pietra artificiale, sul lato sinistro è il tabernacolo vitreo, con lo sportello in bronzo lavorato a sbalzo. Lungo la parete destra si aprono quattro archi a pieno centro, due ciechi e due che immettono in altrettante cappelle. La seconda è la cappella del fonte battesimale, con la vasca circolare in marmo, dalla quale si accede al giardino; sul retro è "Il battesimo di Cristo" del Ciabani. Nell'altra cappella si trova l'affresco del Puzzolo. Lungo la parete di sinistra due dei quattro archi speculati, in origine tutti ciechi, sono stati aperti mediante vetrate nel 2007. Lungo l'abside si trovano altri tre archi ciechi ed in quello centrale è appeso un Crocifisso. In controfacciata la bussola è in metallo e vetro; a sinistra dell'accesso alla sagrestia è posta a parete un'acquasantiera in rame su una base in cotto. La chiesa prende luce dalla trifora in controfacciata, da quattro trifore poste lungo la parete laterale sinistra (quelle lungo la parete destra sono finte), da due strette monofore aperte lateralmente nella parete absidale, dai fornici centinati nella parete sinistra e dalla grande vetrata nella cappella del fonte battesimale. L'altezza massima della navata è m 12,50, la minima m 11,00.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cotto, con mattonelle rettangolari di fattura recente, disposte in diagonale con singoli ricorsi a correre.
Coperture
La copertura della navata poggia su sei capriate lignee, con orditura primaria e secondaria lignee e scempiato in cotto (tavelloni). Il manto di copertura del tetto a capanna è in coppi e tegole piane.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1958)
Nel 1958 fu rimosso l’originario altare maggiore ed al centro del presbiterio venne collocata una mensa eucaristica in arenaria, su base centrale in metallo, che consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni indicative cm 130 x 260 x 96 (h). Tabernacolo vitreo, con sportello in bronzo lavorato a sbalzo, posto nell’abside, sul lato sinistro. Sede in pietra artificiale, addossata alla parete absidale, sul lato destro. Leggio collocato sul lato destro del presbiterio, è inoltre in uso un leggio mobile in metallo attualmente collocato davanti alla sede. Fonte battesimale con vasca circolare in marmo, posto in cappella dedicata al centro della parete destra dell’aula.