chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Castelfiorentino Firenze chiesa sussidiaria S. Lorenzo e S. Leonardo Parrocchia di Santa Verdiana a Castelfiorentino Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (1969) XII - XIII fine(origini carattere generale); 1313 - XIV(cenni storici carattere generale); 1502 - 1599(cenni storici carattere generale); 1676 - 1697(cenni storici carattere generale); 1697 post - 1707(cenni storici prima fase di rifacimento barocco); XVIII - XVIII(cenni storici altare); 1711 - 1739(cenni storici seconda fase di rifacimento barocco ); 1858 - 1882(cenni storici dipinti su tela ); XIX fine - 1923(interventi di restauro intero bene); 1944 - 1954(interventi di restauro coperture); 1969 - 1969(cenni storici adeguamento liturgico)
Collegiata di San Lorenzo e San Leonardo
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Collegiata di San Lorenzo e San Leonardo <Castelfiorentino>
Altre denominazioni
Collegiata dei Santi Lorenzo e Leonardo S. Lorenzo e S. Leonardo
Ambito culturale (ruolo)
romanico (impianto)
barocco (rifacimenti)
Notizie Storiche
XII - XIII fine (origini carattere generale)
L'edificio della collegiata, originariamente dedicata al solo S. Leonardo, è uno dei più antichi edifici realizzati in cotto nella Valdelsa. La sua facciata è esemplata sul prototipo della pieve di S. Giovanni Evangelista a Monterappoli (Empoli), ricollegabile all'architettura in cotto emiliano dell’XI-XII secolo. Le prime notizie risalgono al 1219, quando risulta che i consoli di Castelfiorentino l’impiegano come aula civica. Nel 1260 il suo rettore è prete Giunta di Melliorato. Giovanni Pisano (circa 1248-circa 1315) esegue un Crocifisso, mentre fra il 1283-1284 e la fine di quel secolo Cimabue (1240-1302) forse con l’ausilio del giovane Giotto (1267-1337), dipinge la tavola raffigurante la “Madonna con il Bambino”, già attribuita a Duccio di Buoninsegna (1255-1318/1319), ora nel Museo di Arte Sacra di S. Verdiana a Castelfiorentino.
1313 - XIV (cenni storici carattere generale)
carattere generale RENS cenni storici
RENN Il 10 agosto 1313 (giorno di S. Lorenzo) gli abitanti di Castelfiorentino riescono a respingere l’attacco armato delle truppe dell'imperatore Arrigo VII e per questo è aggiunto S. Lorenzo come contitolare della chiesa. Sono aperte nelle pareti longitudinali grandi monofore centinate. Nel 1388 il Comune di Castelfiorentino fa realizzare una campana per la chiesa da Bencivenni di Gherardo Pisano, “campanarius” con fonderia nel quartiere di S. Andrea a Chinzica di Pisa (autore, tra l’altro, insieme al fratello Nanni di una campana per Palazzo vecchio a Firenze). Nel Trecento il patronato della chiesa spetta agli Attavanti, che nel 1326 fanno realizzare la cappella di S. Giovanni Battista.
1502 - 1599 (cenni storici carattere generale)
Fino al 1502 la chiesa rimane oratorio del Comune, ma in quell'anno passa ai canonici della pieve di S. Ippolito (trasferita a S Biagio), che già godevano dei benefici di alcuni altari; nello stesso anno vi trasferiscono il titolo di collegiata. Nel 1513 è fondata la Compagnia dei Fanciulli. Nel 1573 viene realizzato un nuovo organo e nel 1583, come recita ancora una lapide in arenaria, la chiesa è consacrata dal vicario generale dell'arcivescovo Alessandro de' Medici (poi Leone XI, 1535-1605) e futuro vescovo di Joppe (Jaffa) e di Chiusi Lodovico Martelli (1536-1601). Nel 1598, in seguito all’abbassamento del livello della piazza, è creta la doppia rampa antistante la facciata, sotto cui si trova l'accesso alla Compagnia dei Fanciulli. Contestualmente viene eseguita la pittura murale nella lunetta del portale di chiesa. Sappiamo che nel 1599 l’edificio sacro possiede sette altari.
1676 - 1697 (cenni storici carattere generale)
Nel 1676 la chiesa è ancora dotata dell'abside circolare. Nel 1697 i canonici ottengono il permesso d’ingrandire l'edificio mediante l'incorporamento del chiasso allora esistente dietro il fabbricato dell’edificio sacro.
1697 post - 1707 (cenni storici prima fase di rifacimento barocco)
In seguito viene demolita l’abside semicircolare e creato il nuovo presbiterio rettangolare e la nave è coperta con una controsoffittatura a falsa volta a botte; nel 1692 è demolito il campanile a vela e innalzato quello a torre. Una prima fase dei lavori si conclude nel 1707 (erroneamente nel 1706 secondo altre fonti) con la consacrazione dell’altar maggiore da parte del vescovo di Borgo San Sepolcro Lorenzo Tilli, già canonico della collegiata (lapide memoriale in marmo ancora esistente).
XVIII (cenni storici altare)
Nel Settecento Jacopo Fabrini (Fabbrini?), canonico della collegiata e rettore della cappella di patronato degli Attavanti ne fa ricostruire l’altare (la lapide memoriale ivi esistente, corrosa, non consente una lettura puntuale).
1711 - 1739 (cenni storici seconda fase di rifacimento barocco )
Altri interventi sono proseguiti fino al 1711, quando Giovan Camillo Sagrestani (1660-1731) esegue otto ovali con “Storie di Santa Verdiana” e due tele rappresentanti “Miracoli di Santa Verdiana” (attualmente nella sede della Misericordia) per altrettanti altari laterali, ridotti a cinque. È qui conservata l’urna con il corpo di S. Verdiana. Nel 1739 l’architetto di Castelfiorentino Bernardino Ciurini (1695-1752), già attivo nel rifacimento del presbiterio della chiesa di S. Verdiana nel 1716-1717, conclude anche il presbiterio del Santi Lorenzo e Leonardo, realizzando una cupola sovrastante ed il coro retrostante.
1858 - 1882 (cenni storici dipinti su tela )
Ad iniziare dal 1858 Annibale Gatti (1827-1909), uno dei principali pittori di Firenze Capitale del Regno d’Italia, dipinge i quadri ora nel presbiterio, ma in origine eseguiti per il santuario della Santa, raffiguranti la “Gloria di Santa Verdiana tra i Santi Antonio, Biagio, Ippolito, Lorenzo e Donato” (1861), le “Esequie di Santa Verdiana” (1870) e “Clemente VII nel 1533 in preghiera davanti all'altare dov’è conservato il corpo di Santa Verdiana” (1882).
XIX fine - 1923 (interventi di restauro intero bene)
Fra Ottocento e Novecento la chiesa viene restaurata. Nel 1923 l'architetto senese Ezio Cerpi (1868-1958) effettua il ‘ripristino’ delle forme romaniche, fra l’altro demolendo la controsoffittatura a volta nella navata, riaprendo alcune monofore e inserendo una nuova colonnina nella bifora di facciata.
1944 - 1954 (interventi di restauro coperture)
Durante la Seconda Guerra Mondiale la chiesa subisce alcuni danni, tra i quali si annovera il crollo del tetto, che viene ricostruito nel 1954.
1969 (cenni storici adeguamento liturgico)
Nel 1969 avviene l’adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare
Descrizione
La collegiata dei Santi Lorenzo e Leonardo si trova a Castelfiorentino. Sorge nel centro storico, con la facciata che prospetta sulla piazza del Popolo, ove sul lato sinistro ha sede il Municipio. Il complesso è costituito dalla chiesa e dalla torre campanaria che si trova sul lato destro, verso tergo. Sul retro della chiesa si sviluppano i locali parrocchiali e la canonica. Sempre tergalmente emerge il volume della cupola ciuriniana, che culmina in una lanterna a sei luci, sormontata da un globo ed una croce metallica. I prospetti esterni recano mattoni a vista; fanno eccezione, sul fianco sinistro verso il retro, la parete esterna del presbiterio sei-settecentesco e quella della sagrestia che sono intonacate e tinteggiate in bianco avorio. Sul fianco sinistro sono visibili le lesene che scandiscono la parete, una serie di archetti pensili con a coronamento un fila di mattoni disposti per punta ed una più marcata fila di mattoni sempre disposti per punta nel settore più prossimo alla facciata; vi si aprono quattro monofore, le cui arcate, rifatte nel 1923, hanno mostre decorate a dente di sega; ad iniziare dal portale architravato in pietra serena e in direzione della facciata si sviluppa in orizzontare un ricorso di alcuni filari di conci in pietra forte. Sul fianco destro, anch’esso qualificato da lesene ed archetti pensili, vi sono tre monofore ed una quarta di minori dimensioni; sono visibili le mostre dell’arcata di un antico portale, oggi tamponato, ed in alto, nei pressi di una finestrella circolare strombata, una originale decorazione cruciforme; il portale architravato ivi esistente è anch’esso in arenaria come quello speculare nella parete longitudinale sinistra. La facciata è preceduta da una doppia gradinata speculare, con scalini in arenaria e parapetto in mattoni, sotto alla quale è un vano, già sede di Compagnia, ad oggi annualmente adibito ad esposizione del presepio. La facciata è a capanna, la pianta ad aula.
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula. Oltre al principale, possiede due ingressi laterali. Sul lato destro del presbiterio è l’accesso alla sagrestia. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 36,90; lunghezza fino all'arco absidale: m 31,20; lunghezza fino all'arco trionfale: m 24,80; lunghezza dell’aula fino alla gradinata: m 20,40; larghezza della navata: m 8,50.
Facciata
La facciata è a capanna; reca sul colmo una croce metallica. Le cornici sono qualificate da un duplice ricorso di mattoni disposti per punta e si ricollegano alle angolate risaltate sul fondo. Nel timpano è presente una monofora cruciforme centrale ed attualmente murata. La sezione centrale è in lieve aggetto: vi si apre una bifora con una moderna colonnina in arenaria; l’arcata della lunetta presenta internamente archi concentrici di mattoni con motivi a dente di sega ed in essa sono lacerti di una pittura murale cinquecentesca, sotto ai quali è una lapide marmorea del 1502 che ricorda la trasformazione dell’oratorio del Comune in collegiata. I capitelli a foglie d’acanto d’imposta dell’arcata sono in arenaria, il portone è ligneo, con specchiature quadrangolari nelle ante, recanti ciascuna a rilievo due quadrati ed un tondo.
Campanile
Il campanile tardosecentesco, in mattoni a vista, è a pianta quadrata su quattro livelli, con la cella campanaria coronata da una balconata in arenaria e provvista di tre campane azionate elettricamente; i fornici dei livelli inferiori sono chiusi da più contenuti balaustrati; sul colmo della copertura a padiglione è una croce metallica con banderuola.
Interno
L’interno della chiesa è costituito da una singola ed ampia aula che, in lieve ascesa, si protende verso il presbiterio, preceduto da un arcone a tutto sesto con cartiglio e da una duplice scalinata in pietra forte; reca al centro la mensa eucaristica in marmo, poggiante su otto colonnini. La sezione centrale del presbiterio è a pianta quadrata con pilastri tuscanici ed è sormontata da una cupola settecentesca, il cui intradosso è dipinto a simulare otto spicchi; la lanterna si apre verso l’esterno con sei luci. Nei pilastri sono realizzate nicchie ove, oltre le attuali grate, sono conservate numerose reliquie. Sotto all’arcone che introduce al coro è posto il tabernacolo ligneo, scolpito e dipinto; il pregevole Crocifisso è attribuito a Giovanni Pisano. Gli stalli del coro sono lignei. Nelle pareti del presbiterio i tre dipinti del Gatti sono su tela; nella parete destra una piccola nicchia architravata testimonia l’accesso ad una presunta cripta sepolcrale. La lapide nei pressi è in arenaria. I due altari addossati alle pareti laterali dell’aula sono in arenaria, con la mensa poggiante su due colonnini; le nicchie a tergo, protette da grate metalliche, conservano reliquari. Le due bussole presso gli accessi laterali sono lignee, le due vicine acquasantiere sono in marmo. I rivestimenti interni sono ad intonaco tinteggiato in bianco crema, tutti i dipinti affissi alle pareti sono su tela (compresi i tondi del Sagrestani). La chiesa prende luce dalla bifora in controfacciata, da quattro monofore aperte nella parete destra ed altrettante (con una di minori dimensioni) in quella sinistra. Il presbiterio riceve luce naturale grazie alla lanterna che conclude la cupola. L'altezza massima della navata è m 11,40, la minima m 10,50
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è in marmo, con quadroni in bianco e bardiglio disposti in diagonale. Analoga è la pavimentazione del presbiterio, con quadroni di minore dimensione e disposti per file orizzontali.
Coperture
Le coperture della navata poggiano su cinque capriate, con orditura primaria e secondaria lignee e scempiato in cotto; la sezione centrale del presbiterio è cupolata, il coro ha una copertura a capanna, con arcarecci e travicelli oltre ad uno scempiato in cotto. Il manto di copertura della navata è in coppi e tegole piane, la cupola ha tegole a squama di pesce.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1969)
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare completato nel 1969. La mensa liturgica posta al centro del presbiterio consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni cm 251 x 88 x 102 (h). Mensa liturgica in marmo e poggiante su otto colonnini. Tabernacolo ligneo, scolpito e dorato, posto su basamento ligneo sotto all’arcone che introduce al coro, in posizione centrale. Sede lignea, mobile, collocata nel presbiterio, sul lato destro. Leggio mobile, in legno, attualmente collocato sul lato sinistro del presbiterio; è inoltre in uso un secondo leggio mobile, in metallo, posto davanti alla sede. Due confessionali lignei sono addossati alla controfacciata, ai lati della bussola lignea.