chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Luco di Mugello Borgo San Lorenzo Firenze oratorio sussidiario Natività di Maria Vergine Parrocchia di San Pietro a Luco Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture nessuno 1520 - 1540(origini carattere generale); 1583 - 1583(cenni storici carattere generale); 1830 - 1850 ca(cenni storici carattere generale); 1831 - 1847(cenni storici carattere generale); 1876 - 1876(cenni storici carattere generale); 1919 - 1925(vicende conservative intero bene); 1989 - 1992(vicende conservative intero bene); 2018 - 2018(realizzazione vetrate policrome)
Oratorio della Natività di Maria Vergine
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio della Natività di Maria Vergine <Luco di Mugello, Borgo San Lorenzo>
Altre denominazioni
Oratorio della Divina Pastora Chiesa di Santa Maria
Ambito culturale (ruolo)
rinascimentale (impianto)
maestranze toscane (rifacimenti ottocenteschi)
Notizie Storiche
1520 - 1540 (origini carattere generale)
Tra il 1473 ed il 1476 a Luco di Mugello viene ristrutturato il monastero femminile camaldolese medievale di S. Pietro su progetto di un architetto vicino a Giuliano da Sangallo, che realizza anche il chiostro, e forse su iniziativa di Lorenzo il Magnifico. I lavori rinascimentali proseguono nel secolo seguente. All’esterno del complesso monastico, in corrispondenza dell’incrocio stradale che conduce a Grezzano, tra il 1520 ed il 1540, al tempo della badessa Caterina di Tebaldo Della Casa (dal 1518 al 1565), sorge il tabernacolo dedicato alla Vergine, con un rilievo in maiolica policroma della bottega dei della Robbia (di Giovanni secondo talune fonti, di Luca secondo Lino Chini) raffigurante la Madonna a mezzobusto con il Bambino benedicente, eretto in ringraziamento dopo la peste e oggetto di una intensa devozione da parte della popolazione locale, secondo la posteriore leggenda in seguito ad una ritenuta apparizione della Vergine (Maria “Divina Pastora”) ad una pastorella di Luco.
1583 (cenni storici carattere generale)
Nel 1583 viene costruito attorno al venerato tabernacolo un edificio, a pianta esagonale con volta centrale a padiglione, una scarsella emergente da uno dei lati e con un portico aperto verso l’esterno, sugli altri cinque lati. La fronte è arricchita da uno stemma manierista del monastero. La tipologia del "sacellum" a pianta polare (circolare o poligonale), con scarsella emergente, già presente nel Medioevo, assume una maggior rilevanza proprio durante il Rinascimento.
1830 - 1850 ca (cenni storici carattere generale)
Nel 1830 il portico viene tamponato esternamente ed unito allo spazio interno dell'oratorio mediante arcate, riducendolo a deambulatorio. La cupola verrà decorata da Pietro Alessio Chini (1800-1876), il capostipite della celebre dinastia di artisti borghigiani.
1831 - 1847 (cenni storici carattere generale)
Nel 1847, come ci documenta Luigi Santoni, presso l'oratorio si riunisce la Compagnia della Natività di Maria Vergine, "sotto la dipendenza immediata del Parroco" di S. Pietro a Luco, che dal 1831 è don Giuseppe Torelli.
1876 (cenni storici carattere generale)
Nel1876 l'oratorio è sempre sede della Compagnia dei "secolari", come ci attesta Lino Chini.
1919 - 1925 (vicende conservative intero bene)
In seguito al terremoto del 1919 l'oratorio subisce vari danni e, in conseguenza di ciò, il parroco, don Dino Margheri costituisce un comitato per il suo restauro, che costerà 23.000 lire.
1989 - 1992 (vicende conservative intero bene)
Tra il 1989 ed il 1992 l'oratorio viene interamente restaurato.
2018 (realizzazione vetrate policrome)
Nel 2018 sono realizzate, in memoria di vari defunti, le vetrate policrome delle due finestre rettangolari aperte nelle pareti del deambulatorio.
Descrizione
L'oratorio della Natività di Maria Vergine si trova a Luco di Mugello, frazione del Comune di Borgo S. Lorenzo. L’edificio, noto anche come Oratorio della Divina Pastora, sorge isolato, nei pressi della chiesa parrocchiale di S. Pietro ed è costituito da un corpo centrale sormontato da una cupola ribassata sulla cui sommità è una lanterna in arenaria a pianta quadrata su pilastrini angolari, senza corrispondenza all’interno. Ogni lato dell'esagono è contraddistinto da arcate cieche nelle quali sono inseriti oculi. La cornice di imposta della cupola è in cotto, con mattoni disposti a coltello ed in progressivo aggetto. Intorno al corpo centrale sono addossati i volumi corrispondenti al deambulatorio interno, già portico esterno. Le due finestre rettangolari aperte sui lati rispetto alla facciata hanno mostre rettangolari in arenaria. Sul retro emerge la scarsella a pianta rettangolare. I rivestimenti esterni sono ad intonaco tinteggiato in giallo con riquadri geometrici in bianco.
La facciata, intonacata, è costituita da un lato dell'esagono esterno, la pianta è esagonale.
Pianta
L’edificio è costituito da un corpo centrale a pianta esagonale, con lato di m 3,50; intorno ad esso è addossato il deambulatorio anch'esso a pianta esagonale interno ed il cui lato e di m 6,20, che si apre verso l'interno mediante archi. Nella parete laterale sinistra è l’accesso alla sacrestia. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 14,00, lunghezza fino all'arco presbiteriale: m 8,50; larghezza dell'aula centrale: m 6,90.
Facciata
La facciata corrisponde ad un lato dell'esagono esterno, incentrata sul portale, qualificato da un frontone triangolare spezzato, al centro del quale è lo stemma dell'ex monastero camaldolese di Luco. Il portone è ligneo, a due ante con semplici specchiature e due battenti.
Campanile
Una piccola campana è affissa all'esterno, sul lato sinistro, ed è azionata elettricamente.
Interno
L’interno presenta l’aula centrale che si apre sul deambulatorio mediante cinque arcate a pieno centro in muratura, tinteggiate in grigio. La boiserie alle pareti del deambulatorio è dipinta a finto legno ed una panca lignea è disposta lungo le pareti. Un grande arco introduce al presbiterio, che è preceduto da una balaustra lignea, con al centro un cancelletto in metallo. Sul lato sinistro è la cappella che ospita il fonte battesimale a colonna, con le pareti dipinte a finti drappi e con la statua sovrastante del Battista; sul lato opposto è una lapide commemorativa di Ester Traversi, defunta nel 1840, sopra la quale è posta la raffigurazione di "San Giuseppe", realizzata in piastrelle di ceramica invetriata policroma. Addossato alla parete tergale della scarsella è il maestoso altare in muratura tinteggiata, caratterizzato da due colonne corinzie laterali sorreggenti un frontone centinato risaltato, al centro del quale, sopra il tabernacolo ligneo e dorato, è una nicchia con la terracotta policroma robbiana che raffigura la "Vergine con il Bambino", entro una cornice decorata a teste di cherubini. La mensa è sorretta da due mensoloni. La boiserie alle pareti è dipinta, così come la soprastante volta a botte, mediante incorniciature geometriche. Pitture murali di Pietro Alessio Chini, con la raffigurazione di sei Angeli, decorano anche la cupola, le cui scansioni architettoniche sono tinteggiate in grigio. La bussola all’ingresso è lignea. La chiesa prende luce da cinque occhi, con vetrate policrome, raffiguranti la stella di Davide, e con strombatura tinteggiata in grigio, aperti nel tamburo della cupola, e dalla vetrata policroma della bussola (con la raffigurazione dell'"Annunciazione"), oltre che da una finestra nella parete destra della scarsella (con vetrata policroma rapprese la "Madonna con il Bambino") e dalle vetrate policrome delle due finestre rettangolari aperte nelle pareti del deambulatorio, che raffigurano vari simboli della "Mater Salvatoris, Regina Martyrum, Regina Pacis, Regina Angelorum". L'altezza massima della cupola è m 9,15, la minima nel deambulatorio m 3,20.
Elementi decorativi
Pitture murali.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è in cotto, realizzato con mattonelle esagonali. Nel presbiterio è anch'essa in cotto, ma con mattonelle di forma quadrata disposte in diagonale.
Coperture
La nave è coperta da una volta a padiglione esagonale, la scarsella presenta una volta a botte, il deambulatorio mostra l'orditura del tetto a vista. Il manto di copertura del tetto a padiglione esagonale è in coppi e tegole piane, come le cinque falde a leggio del deambulatorio e quello a capanna della scarsella.