chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Firenzuola Firenze chiesa sussidiaria S. Maria a Rifredo Parrocchia di San Michele a Casanuova Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (1980 ? ) 955 - XI(origini carattere generale); 1085 - 1220(cenni storici carattere generale); 1270 - 1299(cenni storici carattere generale); 1345 - 1373(cenni storici carattere generale); 1575 - 1575(cenni storici chiesa); 1780 - 1788(ricostruzione chiesa); 1792 - 1795(realizzazione campane); 1898 - 1898( cenni storici parrocchia); 1912 - 1932(interventi di abbellimento chiesa); 1944 - 1944(danni bellici intero bene); 1946 - 1950(vicende conservative intero bene); 1970 - 1970(cenni storici parrocchia); 1986 - 1986(soppressione parrocchia); 2004 - 2004(vicende conservative coperture)
Chiesa di Santa Maria a Rifredo
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Santa Maria a Rifredo <Firenzuola>
Altre denominazioni
S. Maria a Rifredo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche
955 - XI (origini carattere generale)
Dal 955 il locale castello di Rifredo e la prioria di Santa Maria appartengono agli Ubaldini di Piancaldoli ed in quell'anno il conte Taido (Taidone) li cede al conte Gottidio (Gottizio) o Gottifredo. Taido, porta un nome raro, di origine longobarda (è noto solo un gasindio, uomo di fiducia del re, a Bergamo e Pavia nel 774). Sul poggio, di fronte alla chiesa, restano ancora ruderi di tale castello. La chiesa dipende dalla pieve di San Giovanni Battista Decollato a Cornacchiaia. Nella non lontana Fognano forse esiste una "curtis", della quale ipoteticamente rimarrebbe memoria nella "Sala della Contessa", nome dato a un'antica casa. Da qui passa l'importante strada transappenninica per Bologna e, vicino a Poggialto, è situato lo Spedale di San Salvatore. Anche a Rifredo esiste uno spedale, dipendente dalla vicina badia di San Pietro a Moscheta.
1085 - 1220 (cenni storici carattere generale)
Il conte Gottifredo, figlio del predetto Gottidio, nel 1085 fonda il monastero femminile di San Pietro a Luco e, con la moglie Cunizza di Alberto, ricederà ad un altro conte Taido di Pagano la "curtis" ed il castello di "Rio Fredo" con la predetta chiesa di Santa Maria. La rettoria di Santa Maria, che viene citata ancora nel 1186, dalla fine dell'XI secolo dipende dal monastero di Luco e sarà retta da un "conversus" scelto dalle monache. La chiesa è ancora citata nel 1220.
1270 - 1299 (cenni storici carattere generale)
A Rifredo, poco dopo il 1270 (probabilmente nel 1271), parrebbe sia nato Giovanni d'Andrea (m. 1348), giureconsulto insigne, maestro all'Università di Bologna di Cino da Pistoia e di Francesco Petrarca. Nel 1276 la rettoria paga di decima pontificia 3 libbre e 6 soldi. In un documento risalente al 1299 Rifredo è citato con il nome di "Rivo Frigido" o "Rio Freddo", avendo quindi una derivazione toponomastica analoga al fiorentino Rifredi. Il toponimo deriva dall'idronimo di analogo significato, riferito al vicino torrentello.
1345 - 1373 (cenni storici carattere generale)
Nel 1345 è ancora nominato il castello di Rifredo degli Ubaldini. Nel 1350 e poi ancora nel 1373, con sue provvisioni, la Repubblica, in seguito all'istanza avanzata dal "populus Sanctae Mariae de Rifredo Communis de Casa Nova" perché fossero difesi dalle ingerenze degli Ubaldini, che lo avevano tartassato dal 1342 (occupando anche il castello di Rifredo), essendosi assoggettato a Firenze e poi nuovamente nel 1373, delibera un indulto e la cancellazione dei debiti pregressi di gabelle, dazi e prestanze, nonché la cancellazione per i prossimi cinque anni di tutte le tasse, entrando il predetto 'popolo' a far parte della comunità di Firenzuola.
1575 (cenni storici chiesa)
La chiesa risulta oramai cadente durante la visita pastorale del 1575, effettuata dal visitatore apostolico monsignor Alfonso Maria Binnarini o Binarini, vescovo di Camerino dal 1574 (m. 1580), al tempo dell'arcivescovo di Firenze Alessandro de' Medici (1535-1605)), futuro papa Leone XI.
1780 - 1788 (ricostruzione chiesa)
L'edificio è completamente ricostruito negli anni 1780-1785 "col patrimonio [...] della Cassa Ecclesiastica". La chiesa vecchia viene sconsacrata nel 1788.
1792 - 1795 (realizzazione campane)
Il parroco Gaetano Teodoro Vignoli (ancora tale nel 1826) fa realizzare tre campane per il campanile, fuse da B. Tortelli di Galliano (Barberino di Mugello): due nel 1792 ed una, grande, nel 1795.
1898 ( cenni storici parrocchia)
Nel 1898 è parroco di Santa Maria don Giovacchino Niccoli.
1912 - 1932 (interventi di abbellimento chiesa)
Ulteriori interventi di abbellimento si hanno nel 1912, nel 1820 e nel 1932, su progetto del prolifico architetto padre Raffaello Franci (1887- 1963) da San Giovanni Valdarno, appartenente ai Frati Minori Francescani, e del decoratore Dino Chini (1884-1960). Le vetrate paiono essere state eseguite dalla Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo. I lavori iniziano quando è creato parroco nel 1912 don Lionello Meucci da San Piero a Ponti (1885-1970). Nel 1920, conclusa la fase di quei lavori, finanziati dal conte Filippo Sassoli de' Bianchi, è apposta una lapide, che rammenta anche i caduti di Rifredo durante la Prima Guerra Mondiale. Ancora agli inizi degli Anni Quaranta all’interno della chiesa sono ancora visibili numerose decorazioni murali.
1944 (danni bellici intero bene)
Nel 1944 la chiesa subisce gravi danni in seguito ai bombardamenti, quando il presbiterio viene direttamente colpito da un ordigno.
1946 - 1950 (vicende conservative intero bene)
Un generale restauro avviene dopo la Seconda Guerra Mondiale, comprendente la ricostruzione dei settori andati distrutti. I lavori sono promossi dal parroco, che è sempre don Lionello Meucci: in una delle vetrate policrome di un oculo è infatti l'iscrizione: "SAC[ERDOS] LIONELLO MEUCCI PARROCO [sic! In italiano] AERE PROPRIO INSTAURAVIT 1946" (restaurò a sue spese nel 1946).
1970 (cenni storici parrocchia)
Nel 1970 è sempre parroco don Lionello Meucci, che muore in quell'anno.
1986 (soppressione parrocchia)
Nel 1986 la parrocchia di Santa Maria è unita a quella di San Michele a Casanuova.
2004 (vicende conservative coperture)
Nell'anno 2004 è portato a termine un intervento di restauro comprendente il rifacimento del manto di copertura, l' impermeabilizzante e manutenzione delle strutture lignee sottostanti.
Descrizione
La chiesa di Santa Maria si trova a Rifredo, frazione del Comune di Firenzuola, nei pressi del Passo del Giogo, "sulle schiene dell'Appennino passato il giogo di Scarperia" (Luigi Santoni). L'abitato è costituito da case in pietra a vista, disposte sui due ripidi versanti lungo la strada che scende dal passo del Giogo verso Firenzuola. Il borgo si raggruppa alla base di un alto colle piramidale, sulla cui sommità sorgeva anticamente il castello di Rifredo. La chiesa sorge isolata al centro del borgo (ca 713,00 m s.l.m), entro un contesto montano. I prospetti laterali sono in pietra a filari di conci a vista e sul lato destro è addossata la canonica. Sul retro, in posizione centrale, è la torre campanaria. La facciata è a capanna, la pianta ad aula unica rettangolare.
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula unica a pianta rettangolare. Nella parete destra della scarsella si apre l’accesso alla sagrestia. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 21,65, lunghezza fino all'arco presbiteriale: m 16,60; larghezza della navata: m 7,60; il presbiterio misura m 5,50 x 4,45 di profondità.
Facciata
La facciata, rivolta a sud/sudovest, è a capanna, realizzata in conci lisci di arenaria non isodomi. Reca al centro un occhio circolare e sul colmo è una croce metallica poggiante su un monte di petra. Il portale è architravato, in arenaria, sormontato da una tettoia con tre mensole strigilate in pietra, ove poggiano quattro lastre in arenaria, due per falda. Il portone è ligneo.
Campanile
Il campanile è a torre a pianta quadrata, con prospetti in conci di pietra a vista. La cella è qualificata da quattro fornici centinati. Il sistema campanario è costituito da tre campane. La copertura è a padiglione quadrato.
Interno
L’interno è ad aula unica culminante nel presbiterio rialzato e preceduto da un gradino in arenaria, così come la balaustra. Due pilastri in muratura delimitano la scarsella, al centro della quale è l’altar maggiore in pietra serena di Firenzuola, preceduto da due gradini. Un piccolo coro ligneo nella scarsella è addossato alle pareti, ove, in quelle laterali, sono due tabernacoli con sportello in legno tinteggiato ad argento, per gli oli quello nella parete destra e per le "reliquiae sanctorum" quello nella parete sinistra. Nella parete di fondo è affisso un Crocifisso ligneo. I rivestimenti interni sono ad intonaco tinteggiato in bianco con una balza perimetrale spugnata in grigio, di altezza attorno al metro. Lungo la parete laterale sinistra il fonte battesimale è rivestito di mattonelle in ceramica invetriata, con il coperchio in legno, ed è preceduto da una cancellata in ferro battuto; a parete è il "Battesimo di Cristo" in piastrelle policrome quadrate entro una cornice neorobbiana. Al centro delle pareti laterali sono due altari in posizione speculare, in arenaria e ceramica (piastrelle a parete), con la mensa in arenaria (dotata di tabernacolo e di un grado) e con soprastante nicchia centinata tinteggiata in azzurro, avente la cornice in muratura colorata in grigio; nella nicchia di destra è una statua della Madonna, in quella di sinistra una raffigurante Il Sacro Cuore di Gesù. Sono in ceramica anche i colonnini sui quali poggiano le mense d’altare; i capitelli sono in cotto. Lungo la parete sinistra si trovano due confessionali lignei. La bussola in controfacciata è lignea. La chiesa prende luce dall’occhio in facciata, da due finestre rettangolari con strombatura tinteggiata in grigio e vetrata policroma poste lungo la parete laterale sinistra, da altre due finestre analoghe lungo la parete laterale destra (ma la seconda è cieca). Anche la finestra circolare nella parete laterale destra della scarsella è cieca, mentre la quella nella parete sinistra ha una vetrata policroma. L'altezza massima della navata è m 8,60, la minima m 7,00.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è in cotto, con mattonelle quadrate disposte in diagonale, come anche nella scarsella.
Coperture
La navata è coperta da un tetto a capanna su cinque capriate; l'orditura primaria e secondaria e lignea, i tavelloni sono in cotto. Il manto di copertura è in tegole marsigliesi. Il presbiterio ha anch'esso un tetto a capanna.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1980 ? )
Adeguamento liturgico realizzato negli anni ’80 con demolizione parziale dell’originario altare maggiore dal quale sono stati rimossi i gradini. La mensa eucaristica consente la celebrazione rivolta verso i fedeli ed ha le seguenti dimensioni: altezza cm 101, larghezza cm 112, lunghezza cm 300.
In uso un leggio ligneo posto sul lato sinistro del presbiterio.
Sede lignea, mobile, attualmente collocata sul lato destro del presbiterio.
Fonte battesimale in ceramica e copertura in legno addossato alla parete laterale sinistra e preceduto da cancellata in ferro battuto.
Vi sono tre confessionali lignei addossati alle pareti laterali, due sono in parete sinistra, uno in parete destra.