chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Torino Torino chiesa parrocchiale Santo Volto Parrocchia del Santo Volto Pianta; presbiterio; Impianto strutturale; arredi; esterni; cappella feriale presbiterio - intervento strutturale (2007) 2001 - 2004(progettazione carattere generale); 2004 - 2006(costruzione intero bene)
Chiesa del Santo Volto
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa del Santo Volto <Torino>
Autore (ruolo)
Botta, Mario (progettista complesso parrocchiale)
Ambito culturale (ruolo)
architettura contemporanea (costruzione)
Notizie Storiche
2001 - 2004 (progettazione carattere generale)
2001-2004 Nel piano di recupero dell’ex area industriale Spina 3, trova collocazione un’area destinata a servizi religiosi, costituita da chiesa parrocchiale con relative strutture pastorali, una grande sala polivalente aperta anche ad usi cittadini, complesso di uffici per i servizi ecclesiali diocesani. Il progetto è affidato all’architetto Mario Botta di Lugano, e prende nome “Santo Volto” per richiamare il Volto di Cristo unico Salvatore e ricordare che Torino è la città che conserva la Santa Sindone.
Il progetto della chiesa redatto dal 2001 al 2004 dall'architetto Mario Botta viene realizzato in un'area caratterizzata dalla presenza di un ansa del fiume Dora e dalla vicinanza del nascente passante ferroviario. Sin dagli anni Trenta del secolo scorso l'area era sede degli stabilimenti della Michelin oltre che delle fonderie e dei laminatoi della Fiat.
2004 - 2006 (costruzione intero bene)
L'edificio è costruito, tra il 2004-2006, con un'equipe di professionisti diretti dallo Studio O. Siniscalco di Torino e realizzato dall'Impresa di costruzione Itinera spa di Tortona.
Descrizione
L'area in cui è stato edificato il complesso parrocchiale del Santo Volto è compresa tra gli storici quartieri di Borgo Vittoria, Lucento e Madonna di campagna, memoria industriale della città di Torino. Questa zona era conosciuta come la cittadella delle fabbriche ed ha cambiato la sua identità nel corso degli ultimi 20 anni, con la progressiva dismissione degli stabilimenti e sotto l'impulso della riorganizzazione del paesaggio urbano da parte di eventi di grande rilevanza che hanno interessato la nuova Torino. Il volume principale della chiesa è a pianta centrale con sette torri radiali che si trasformano in nicchie al piano terra. La struttura in cemento armato è rivestita interamente con mattoni di cotto a faccia vista e pietra di Verona.
Il complesso comprende una grande chiesa per servire sia la comunità parrocchiale in formazione, prevista di circa 15 mila persone, e sia le principali esigenze della diocesi; una grande sala polivalente sottostante la chiesa corredata di adeguato foyer, atta a congressi, convegni e manifestazioni sia religiose che civili; il complesso delle opere parrocchiali (uffici, sale di accoglienza, di catechesi, centro anziani, cappella per le celebrazioni feriali e abitazione dei sacerdoti) e gli uffici per la curia diocesana. Il campanile è realizzato con l'ex-ciminiera delle acciaierie.
Pianta
L’impianto dell’edificio è costruito attorno all’ettagramma, poligono stellato derivato dall’ettagono; pertanto l'aula si presenta come uno spazio centrale. L'accesso avviene attraverso uno stretto avancorpo che si protende nel sagrato, che si apre con portoni metallici verso l’aula liturgica ampia, la cui luce interna è pari a 32 metri e indirizza l’attenzione dei fedeli verso i poli liturgici principali, realizzati in marmo bianco di Carrara.
presbiterio
Sulla parete di fondo su una pedana semicircolare è posto l’altare, la sede del presidente e i seggi, un grosso ambone cilindrico, un grande crocifisso medievale; la custodia eucaristica e una Madonna Immacolata d’età barocca si trovano nelle cappelle ai lati dell’altare. Sulla parete dell'abside l'immagine del volto della Sindone, cui è dedicata la chiesa, è realizzata in maniera originale:una sorta di effetto pixel realizzato con tessere in pietra di Verona.
Impianto strutturale
La chiesa realizzata in cemento armato è rivestita esternamente con mattoni di cotto a faccia alternati a bande in rosso di Verona lavorato a spacco. Il disegno del soffitto mostra la geometria compositiva dell'impianto con le sette torri che filtrano la luce dalla copertura vetrata. Il soffitto, inclinato a 45 gradi, è in legno d’acero. Le pareti interne delle torri sono in marmorino color ocra con inserimento di fasce di legno d’acero e blocchi di vetrocemento; i pavimenti interni e la ricopertura delle colonne binate è di marmo rosso di Verona.
arredi
L'assemblea è disposta a battaglione verso l'altare tramite sedute costituite da cinque file realizzate con banchi in legno di acero. Altare, acquasantiera, ambone con leggio di inox sono realizzati in marmo bianco di Carrara. Le cappelle radiali ospitano gli altri poli liturgici e devozionali, quali la custodia eucaristica e l’effige mariana ai lati dell’altare, il battistero e i confessionali ai lati dell’ingresso, l’organo e i vani di servizio nei restanti spazi.
esterni
La chiesa a pianta centrale si presenta esternamente come un corpo circondato da sette torri perimetrali. Ad ogni torre, poi, si aggiungono più esternamente i corpi più bassi delle cappelle. Sia le torri sia le cappelle, grazie all'estremità superiore tronca, fungono da lucernari immettendo luce indiretta all'interno dell'aula.
cappella feriale
Sul lato destro dell'aula liturgica, una sagrestia-ponte fa da collegamento con la cappella feriale, realizzata nella manica degli uffici parrocchiali: uno spazio rettangolare in cui sono collocati, su una pedana plenaria, i principali poli liturgici realizzati in pietra.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2007)
L'area presbiteriale è stata realizzata contestualmente all'edificio e in conformità alle indicazioni della Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II.