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edilizia di culto
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adeguamento liturgico
Calenzano
Firenze
chiesa
parrocchiale
S. Maria a Carraia
Parrocchia di Santa Maria a Carraia
Pianta; Facciata; Interno; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1985 (?))
IX - X(origine intero bene); 1065 - 1065(citazione intero bene); XII - XII(cenni storici intero bene); XV - 1510(realizzazione pala altare maggiore); XVI - XVI(costruzione canonica); 1662 - 1662(costruzione oratorio); 1760 - 1760(modifica altare maggiore); 1776 - 1776(costruzione balaustra presbiterio ); 1790 - 1790(descrizione della chiesa chiesa); 1840 - 1840(sostituzione organo ); 1877 - 1905(lavori di restauro intero bene); 1940 - 1942(complessiva trasformazione chiesa); 2006 - 2006(rifacimento intonaco campanile); 2010 - 2017(restauro chiesa)
Pieve di Santa Maria a Carraia
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Pieve di Santa Maria a Carraia <Calenzano>
Altre denominazioni S. Maria a Carraia
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

IX - X (origine intero bene)

La pieve di Santa Maria a Carraia fu fondata, verosimilmente già prima del Mille, vicino ad un’importante via che lungo la Val di Marina collegava la piana fiorentina con il Mugello ed era frequentata sino da tempi assai remoti. In questa zona era localizzata la chiusa dell’acquedotto romano che serviva Firenze.

1065  (citazione intero bene)

In un atto del 1065 sono menzionate terre affittate dal Vescovo Ribaldo presso Carraia.

XII  (cenni storici intero bene)

Nel XII e XIII secolo Santa Maria a Carraia ebbe un capitolo costituito dai parroci delle suffraganee. Dell'antico piviere facevano parte le parrocchie di S. Margherita a Torri, S. Lorenzo a Vezzano, S. Pietro a Casaglia, S. Martino a Lama, S. Lucia in Collina, S. Lorenzo a Spezzatole, S. Stefano a Secciano, S. Michele a Cupo.

XV - 1510 (realizzazione pala altare maggiore)

Sul finire del XV secolo il patrono e plebano Michele Cortigiani commissionò la pala d’altare con la "Madonna che porge la cintola a San Tommaso fra i Santi Michele Arcangelo e Francesco con il committente", opera della bottega di Lorenzo di Credi (1510) che ancora oggi è nel dossale dell’altare maggiore.

XVI  (costruzione canonica)

Nella prima metà del XVI secolo, sotto il patronato di Lorenzo di Carlo della Tosa, presso il fianco sinistro della chiesa fu costruita la Canonica che nel corso del tempo non ha subito sostanziali modifiche mantenendo fino ad oggi caratteri cinquecenteschi.

1662  (costruzione oratorio)

Nel 1662 si costituì la Compagnia di Sant'Antonino con sede in un oratorio distaccato che fu appositamente costruito ed il cui interno rococò fu riccamente decorato nel XVIII secolo con stucchi e tele di Gesualdo Ferri.

1760  (modifica altare maggiore)

Nel 1760 il pievano Giuseppe Gaetano fece restaurare l’altare maggiore che fu arricchito con fregi a stucco.

1776  (costruzione balaustra presbiterio )

Nel 1776 il pievano Gaetano Papini fece realizzare una balaustra in pietra a delimitare il presbiterio.

1790  (descrizione della chiesa chiesa)

Nel 1790 fu redatta una perizia che descriveva dettagliatamente la chiesa. Apprendiamo così che S. Maria a Carraia sorgeva all'epoca su un piazzale erboso e con un lastricato delimitato dal portico, dall'oratorio della Compagnia e da mura. Questo spazio era privo di alberature. Il portico era retto da due pilastri con due archi e il pavimento era ammattonato. La chiesa era lunga 33 braccia e 2/3 e larga 12 e 2/3. La copertura era sorretta da cinque capriate. Venne descritta inoltre una cantoria, su mensole in legno decorate a finto marmo, di larghezza pari alla chiesa e con un organo in buone condizioni.

1840  (sostituzione organo )

Il pievano Luigi Pierleoni fece sostituire l’organo settecentesco con uno nuovo, realizzato dalla ditta Agati Tronci di Pistoia. In occasione dei lavori del 1940-42 l’organo è stato ricollocato in un vano attiguo all’aula che tramite tre aperture ad arco si apre da destra sul presbiterio.

1877 - 1905 (lavori di restauro intero bene)

Il pievano Scipione Salmoria promosse e finanziò numerosi interventi di restauro. Nel 1883 furono inaugurate quattro nuove campane. Nel 1905, sotto la direzione dell’ing. Sabini di Firenze, venne rifatto il tetto, fu modificato l’arco della tribuna che divenne ogivale e fu costruita una cappella per il fonte battesimale.

1940 - 1942 (complessiva trasformazione chiesa)

Il pievano Umberto Falcioni promosse un complesso di opere che comportarono una radicale trasformazione della chiesa. Secondo il progetto del professore Severino Crott e dell’architetto Guido Morozzi l'orientamento della chiesa fu capovolto. L’abside quadrangolare fu mantenuta ma fu trasformata nel pronao d’ingresso tramite un grande apertura centinata praticata nella parete di testa. Le dimensioni della chiesa furono aumentate in lunghezza demolendo il portico d’ingresso in luogo del quale furono realizzati il presbiterio ed un abside quadrangolare. Furono inoltre demoliti tutti gli altari laterali, gli stemmi e le targhe degli antichi patroni. Il tetto a capriate fu conservato ed i lavori non interessarono canonica e campanile. In esito all'inversione di orientamento della chiesa, anche la collocazione dell'oratorio che un tempo prospettava sul sagrato si configurò di conseguenza dietro all'abside.

2006  (rifacimento intonaco campanile)

Nell’anno 2006 è stata intonacata la torre campanaria che in precedenza era in pietra faccia a vista.

2010 - 2017 (restauro chiesa)

Nel periodo 2010-2017 sono stati realizzati il rifacimento di tutti i rivestimenti esterni della chiesa ed il restauro della bussola e del portone ligneo.
Descrizione

La chiesa di Santa Maria a Carraia si trova nel comune di Calenzano in località Carraia in Val di Marina (quota 108 m s.l.m.). Il territorio sulla destra del torrente Marina, dove sorge la chiesa, una volta era prevalentemente agricolo e ancora nel primo decennio di questo secolo il complesso della pieve era affiancata da campi coltivati. Negli ultimi anni il territorio ha cambiato destinazione, sono stati costruiti numerosi edifici residenziali e oggi la chiesa prospetta su una nuova e moderna piazza, dalle dimensioni molto ampie. La piazza si sviluppa su due livelli per raccordarsi con le diverse quote: la quota della chiesa e canonica poste più in alto sul lato ovest; le quote della strada che sale verso la chiesa fiancheggiando la piazza sul lato nord; le quote più basse dei nuovi edifici a sud. La parte superiore della piazza, più piccola e dalla pianta irregolare, funge da sagrato alla chiesa. I dislivelli sono risolti tramite un articolato sistema di scale, rampe, muriccioli e terrazzamenti con fioriere. Piazza e sagrato sono interamente pavimentati in cotto e nella piazza a livello inferiore evidenti ricorsi in arenaria disegnano una grande quadrettatura. Sul fianco sinistro della chiesa, in posizione arretrata, si trova il grande e rappresentativo edificio della canonica, che ancora oggi mantiene le linee cinquecentesche, preceduto da un giardino murato che si allinea con la facciata. La chiesa ha origini molto antiche, anteriori al Mille, e nel corso del tempo è stata oggetto di radicali trasformazioni compreso il capovolgimento dell’orientamento avvenuto negli anni 1940-42. L’attuale facciata risale pertanto a quegli anni. La chiesa è preceduta da un pronao che è stato ricavato in quella che era l’abside originaria aprendo nella parete di fondo una grossa arcata. Un tamponamento chiude l’apertura dell’arco absidale dove è stato inserito il portale di accesso alla chiesa. La chiesa ad aula unica ha mantenuto la larghezza originaria ma è stata allungata ricavando il presbiterio dove era il portico d’ingresso. L’interno della chiesa è molto semplice e ha mantenuto la larghezza originaria. Le pareti sono tutte intonacate e colorite di chiaro. La copertura, con struttura lignea a capriate è internamente a vista.
Pianta
La pianta della pieve è attualmente orientata verso ovest a seguito del capovolgimento avvenuto negli anni 1940-42 con l’intenzione di razionalizzare e rendere più agevole il percorso per raggiungere la chiesa. La pianta è ad aula unica con abside rettangolare. Le dimensioni planimetriche interne dell’aula sono: lunghezza all’arco trionfale 19,80 m, larghezza 7,30 m. L’abside è di profondità contenuta (2,5 m) e di larghezza poco minore di quella dell’aula (6,80 m). Il presbiterio è sopraelevato di uno scalino. L’abside originaria sul lato est, anche questa larga quasi quanto l’aula, con il cambio di orientamento è stata conservata e trasformata in un pronao aprendo una grossa arcata su quella che era la parete di fondo. Il Campanile, a base quadrata, è situato in posizione arretrata sul fianco destro del complesso.
Facciata
La facciata è composta da un pronao che ha dimensioni di prospetto molto vicine a quelle della chiesa retrostante. La facciata, inquadrata da due lesene a tutta altezza con soprastante frontone triangolare, è nelle sue forme di ispirazione neoclassica. Al centro si trova la grossa apertura con arcata a tutto sesto del pronao. Stipiti e arcata sono modanati con una semplice cornice grigia (pietra artificiali). Un altro accesso, più piccolo, è stato ricavato nella parete sinistra del pronao. Il portale d'accesso alla chiesa ha gli stipiti in bozze di pietra che si concludono nella parte sommitale con due mensole che sorreggono l’architrave con sopra un archivolto. Sopra il portale si trova rosone circolare. La muratura, sia in facciata e sia all’interno del pronao, è intonacata e tinteggiata di giallo ad esclusione dei registri architettonici che sono grigi.
Interno
L’interno della chiesa è molto semplice e ha mantenuto la larghezza della chiesa originaria mentre è stata allungata nella parte absidale. Tutte le pareti sono tutte intonacate e colorite di chiaro. L’intradosso della copertura con capriate lignee è lasciato a vista. Nelle pareti laterali si aprono quattro nicchie centinate poco profonde e prive di cornice, all’interno delle quali sono parzialmente inseriti gli altari laterali. Si tratta di altari a blocco in muratura (pietra artificiale) dalle forme semplici e squadrate. Il presbiterio, leggermente rialzato, è delimitato da una balaustra in pietra serena costituita da balaustri a tronco di piramide rovescia con base e capitello quadrangolare. Addossato alla parete di fondo dell’abside si trova l’altare maggiore. Si tratta di un altare a blocco in pietra serena con la mensa sormontata da un doppio gradino d’altare con inserito il tabernacolo eucaristico. La pala d’altare, “Madonna che porge la cintola a San Tommaso fra i Santi Michele Arcangelo e Francesco con il committente” di Lorenzo Credi (1500), è inserita all’interno di un dossale in finto marmo. L'altezza massima indicativa dell’aula è di 8,50 m e la minima 7,40 m.
Coperture
La copertura è a due falde con struttura a vista. Struttura portante costituita da cinque capriate lignee; orditura secondaria di tipo tradizionale con arcarecci, correnti e mezzane; manto di copertura in coppi e embrici.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento attuale è realizzato con mattoni in cotto posati a spina.
Campanile
Il campanile a pianta quadrata viene indicato come quattrocentesco, anche se la parte superiore è stata ricostruita probabilmente nel XVIII secolo. I prospetti del campanile, come quelli della chiesa, sono intonacati. Le quattro campane risalgono tutte al 1883.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1985 (?))
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare realizzato senza il ricorso ad interventi di carattere strutturale nel presbiterio. Mensa eucaristica in legno (dimensioni: 186 cm x 89 cm, h 95 cm), posta di fronte all’altare maggiore su una pedana lignea che mediante uno scalino si raccorda con la quota di pavimentazione dell’abside. La sede in legno ed un leggio mobile sono in posizione centrale, nello spazio che intercorre tra l’altare maggiore e la mensa eucaristica. Un leggio lapideo è collocato sopra la balustra che delimita il presbiterio.
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