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Firenze
Firenze
chiesa
parrocchiale
S. Maria a Cintoia
Parrocchia di Santa Maria a Cintoia
Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1976)
VIII - XIV(origini carattere generale ); 1330 - XIV(cenni storici carattere generale ); XV - XV(cenni storici croce astile); 1575 - XVI(cenni storici carattere generale ); 1580 - 1595(cenni storici carattere generale ); 1749 - 1749(cenni storici carattere generale ); 1785 - 1799(cenni storici carattere generale ); 1833 - 1848(cenni storici carattere generale ); 1860 - 1898(cenni storici carattere generale ); 1932 - 1932(cenni storici carattere generale ); 1975 - 1990(cenni storici carattere generale ); 1976 - 1979(vicende conservative intero bene)
Chiesa di Santa Maria a Cintoia
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria a Cintoia <Firenze>
Altre denominazioni S. Maria a Cintoia
Ambito culturale (ruolo)
romanico (impianto)
maestranze toscane (rifacimento)
Notizie Storiche

VIII - XIV (origini carattere generale )

Il toponimo di Cintoia ("Cintorio" nel Medioevo) è connesso al termine di "centuria", vale a dire alla "centuriatio agri" romana, che riguarda l'intero ‘Pian di Legnaja’, ad Oriente della Greve, e che si estende, appunto, fino a Cintoia. La presenza qui di una "curtis" nel 723/724, di proprietà del Capitolo della Cattedrale di Firenze, donatagli allora dal vescovo Specioso, secondo un documento custodito tra le carte della Canonica della Cattedrale, in realtà, non è vero, poiché tale documento, come affermarono già Luigi Schiaparelli (1871-1934) e Renato Piattoli (1906-1974) nel 1938, è un falso del tardo X secolo. Il Capitolo della Cattedrale certamente vi possiede beni nel 1057 e la chiesa di S. Maria "intra curtem", di patronato del Capitolo stesso, ha comunque origini antiche, sebbene sia documentata solo dal 1253, quando appunto dipendente dal Capitolo, cui Rustico fa obbedienza. Nel 1286 ne è rettore Corso, ancora parroco nel 1317.

1330 - XIV (cenni storici carattere generale )

Si hanno ulteriori notizie della chiesa di Santa Maria a Cintoia situata nel "castellum", dagli Statuti della Repubblica fiorentina. Nelle carte della Certosa di Firenze, la troviamo rammentata nel 1330. Nel 1376 il rettore paga alla mensa vescovile il censo annuale, consistente il 13 soldi, nel giorno della festività di S. Giovanni. Nulla si è conservato dell'antico edificio.

XV  (cenni storici croce astile)

Nel Quattrocento viene realizzata una croce processionale in rame argentato.

1575 - XVI (cenni storici carattere generale )

Durante la visita di Monsignor Alfonso Binnarino, vescovo di Camerino, del 1575, essendo arcivescovo titolare Alessandro de' Medici, dopo che un'alluvione l'aveva ridotta in uno stato deplorevole (verosimilmente quella del 1557), è trovata cadente nelle strutture e con l’altar maggiore completamente rovinato, tanto che il rettore Giovanni Bianchi vi rinuncia. Anche il nuovo rettore Bernardino Casanova, data la precaria situazione, non risiede nella canonica. Dopo un'altra alluvione, nel 1593-1595 il Casanova chiede l'esenzione dal censo per poter restaurare radicalmente la chiesa, cosa che poi verrà attuata.

1580 - 1595 (cenni storici carattere generale )

Nelle Piante dei Capitani di Parte Guelfa del 1580-1595 è presente anche il 'popolo' di S. Maria a Cintoia, dove la viabilità interpoderale a nord della chiesa ripercorre sostanzialmente ancora quella della centuriazione romana. L'edificio sacro è schematicamente raffigurato con un campanile cuspidato e con un corpo di fabbrica retrostante di minor altezza rispetto alla chiesa.

1749  (cenni storici carattere generale )

L'8 maggio 1749, in occasione della visita pastorale dell'arcivescovo Francesco Gaetano Incontri (1704-1781), la chiesa viene elevata a prioria ed è parzialmente ristrutturata. Il suo 'popolo' conta 142 anime.

1785 - 1799 (cenni storici carattere generale )

Alla fine del Settecento il patronato passa alla famiglia Leoni di Sarzana.

1833 - 1848 (cenni storici carattere generale )

Nel 1833 il 'popolo' di S. Maria a Cintoia conta 215 anime. Dal 1841 è parroco Francesco Magherini. Il patronato spetta sempre ai Leoni. Nel 1848 viene realizzato il nuovo organo.

1860 - 1898 (cenni storici carattere generale )

Nella seconda metà dell'Ottocento la chiesa viene dotata di un loggiato antistante, con sovrastante cantoria, qualificata da un prospetto esterno neocinquecentesco. Nel 1898 ne è parroco Antonio Calzolai.

1932  (cenni storici carattere generale )

Nel 1932 è realizzata la vetrata policroma della finestra aperta al centro della parete tergale del presbiterio, raffigurante l'"Assunta".

1975 - 1990 (cenni storici carattere generale )

Nel 1975 all’arrivo del parroco, Don Rino Perbellini (n. 1938), la parrocchia di Santa Maria non si trova in una buona situazione. La chiesa e la canonica sono da ristrutturare e gli abitanti sono destinati ad aumentare, visto che la parrocchia è in una zona di Firenze oggetto dell’espansione della città. Allora gli abitanti sono circa 2000. L'antica chiesa non può più accogliere la crescente popolazione e così, a poca distanza da essa, è realizzata prima del 1989 una nuova e ampia struttura per le celebrazioni liturgiche e le attività pastorali (oggi centro di accoglienza).

1976 - 1979 (vicende conservative intero bene)

Sul finire degli Anni Settanta viene attuato a cura di don Perbellini un intervento di restauro che include il rifacimento delle coperture, dei rivestimenti esterni ed interni, delle tinteggiature e della pavimentazione della navata. Sono anche rifatti l’impianto elettrico e di riscaldamento. Nel 1976 sono rimossi i gradini dell’originario altar maggiore.
Descrizione

La chiesa di S. Maria a Cintoia, frazione del Comune di Firenze, si trova, come scrisse il Repetti, "sulla riva destra del fiume Greve poco innanzi che esso sbocchi nell'Arno". All'interno del contesto ambientale sono ben visibili la torre campanaria ed il loggiato. Un emiciclo di cipressi la inserisce, isolata, in una cornice già agreste, entro un ambito di recente urbanizzazione. Addossata sul lato destro è la canonica, dove, in adiacenza alla chiesa, è impostata la torre campanaria. La facciata è a gradoni, intonacata e con loggiato, la pianta a navata unica.
Pianta
La chiesa ha pianta a navata unica con scarsella. Nella parete destra del presbiterio una porta a filo muro dà accesso alla sagrestia. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 17,00, lunghezza fino all'arco trionfale: m 12,20; larghezza della navata: m 5,60.
Facciata
La facciata, rivolta a ovest/nordovest, è a gradoni. La facciata è preceduta da un loggiato tuscanico poggiante su sei colonne in arenaria ed altrettante paraste alla parete, sovrastato dalla fronte di quella che all'interno è la cantoria con l’organo. Quest'ultima reca due piccole finestre prive di mostra ai lati, altre due finestre con frontone centinato su mensolette ed al centro un finestra con frontone triangolare, dove è stata collocata una tavola lignea neobizantina con la raffigurazione della "Vergine Maria che mostra il Bambino Gesù". Al centro in sommità, è una croce metallica. Le scansioni architettoniche entro il loggiato sono in muratura e tinteggiate in grigio; sul lato destro è un portale centinato con accesso alla canonica, sul lato opposto si trova la porta rettangolare che immette nell’archivio parrocchiale; al centro è il portale rettangolare di accesso alla chiesa, tinteggiato in grigio, con una porta lignea ed alla destra un'acquasantiera in marmo. I rivestimenti esterni sono ad intonaco tinteggiati in giallo ocra.
Campanile
Il campanile è a pianta quadrata, con la cella avente lesene tuscaniche nelle angolate e copertura piana, perimetrata da ringhiere in ferro; possiede tre campane; il sistema campanario è elettrificato, in funzione.
Interno
L’interno della chiesa è a pianta rettangolare, con navata unica culminante nel presbiterio preceduto da arco trionfale su pilastri tuscanici, rialzato di un gradino e presso al quale, sul lato sinistro, un’arcata a tutto sesto si apre sulla cappella di S. Cristina (introdotta da una statua policroma della Santa), ove sono posti una mensa eucaristica lignea ed il tabernacolo in metallo con sportello in ottone entro il dossale del vecchio altare rimosso, qualificato da paraste tuscaniche sorreggenti la trabeazione. Alle pareti sono sette dipinti su tavola a fondo oro di gusto neobizantino, di recente fattura, con vari Santi: "San Padre da Pietrelcina", "Madre Teresa di Calcutta", "San Giovanni XXIII", "San Francesco", "Santa Rita da Cascia", "Santa Cristina" e San Paolo"; sotto di essi sono pitture murali a monocromo raffiguranti le chiese a loro riferite. Al centro delle pareti longitudinale laterali della nave ed in posizione speculare sono due nicchie con mostre in muratura tinteggiate in grigio (paraste tuscaniche laterali e trabeazione, di pertinenza dei distrutti altari laterali, analoghi a quello già nella cappella di S. Cristina), così come lo sono l’arco trionfale e tutte le membrature architettoniche all’interno della chiesa. Entro le nicchie sono due statue in terracotta policroma: il "Sacro Cuore di Gesù" a destra e la "Vergine con il Bimbo" a sinistra. Nella parete laterale destra è ricavato, incassato, un confessionale con mostra lignea. Il presbiterio è a pianta rettangolare, al centro del quale si trova l’originario altare, con mostra centrale in arenaria e decoro in marmo (come gli stemmi nobiliari ai lati e le campiture), privo dei gradini, poggiante su due mensole a volute e su un basamento in muratura, con un gradino perimetrale in arenaria. In controfacciata è una bussola lignea con vetrate, sopra alla quale, all’interno del loggiato, è la cantoria con l’organo. La chiesa prende luce dalle due finestre della cantoria e dalla finestra centinata con vetrata policroma posta al centro della parete tergale della scarsella.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cotto di recente fattura, con mattoni disposti a spinapesce.
Coperture
La navata ed il presbiterio hanno copertura con volta a semiellisse; nella cappella dedicata a S.Cristina la copertura è a falda inclinata a leggio; l'orditura primaria e secondaria sono lignee, con sovrapposizione di pianelle. Il manto del tetto è in coppi e tegole piane.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1976)
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare realizzato nel 1976. Al centro del presbiterio è l’altare originario, con mostra in arenaria e decoro in marmo, privo dei gradini d'altare; la mensa eucaristica poggia su due mensole a volute ed un basamento in muratura con scalino perimetrale in arenaria. Dimensioni indicative: cm 110 x 200 x 103 (h). Il tabernacolo, in metallo e sportello in ottone, è collocato nella cappella laterale sinistra, dedicata a S. Cristina di Bolsena. Sede lignea, mobile, collocata al centro della parete tergale della scarsella. Ambone in pietra serena posto sul lato sinistro del presbiterio. Un confessionale con mostra lignea è ricavato nella parete laterale destra.
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