chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Vicchio Firenze chiesa sussidiaria S. Bartolomeo Parrocchia di San Cassiano in Padule Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (1980 (?)) XI - XIII(origini carattere generale); 1336 - 1336(cenni storici carattere generale); 1363 - 1369(cenni storici carattere generale); 1536 - 1595(cenni storici carattere generale); 1585 - 1585(cenni storici carattere generale); 1783 - 1783(cenni storici carattere generale); XIX - XIX(cenni storici carattere generale)
Chiesa di San Bartolomeo a Molezzano
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Bartolomeo a Molezzano <Vicchio>
Altre denominazioni
S. Bartolomeo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche
XI - XIII (origini carattere generale)
Il castello di Molezzano (antico praedium Monetii d'età romana) sorge non distante dalla rocca di Monteacuto dell'Alpe ovvero di Gattaja (dal nome del torrente, detto pure Muccione - praedium Mucionis - o Coturno, mantenendo, in tale idronimo, precedente memoria di un etrusco Cethurnas), ambedue dei Conti Guidi. Il castellare di Molezzano è concesso a dei fideles o vicecomites, detti per questo Lambardi di Molezzano (documentati nel 1103 e nel 1134). Nel 1218 il castellare viene dato da Ubertino di Grimaldo (o di Ghinolfo) dei Lambardi di Molezzano alla Mensa Vescovile di Firenze, al tempo del vescovo Giovanni da Velletri (dal 1205 alla morte nel 1230). Stessa sorte avrà anche il castello di Gattaja. A Molezzano esiste, almeno all'XI secolo, la chiesa di San Bartolomeo. Dipende dalla pieve di San Cassiano in Padule ed è di patronato del vescovo dal XIII secolo; vicino sorge il palazzo fortificato vescovile.
1336 (cenni storici carattere generale)
Nel 1336 fa parte del popolo di Molezzano anche quello della distrutta chiesa di S. Martino a Pagliariccio.
1363 - 1369 (cenni storici carattere generale)
Nel 1363-1364 secondo talune fonti sarebbe stato rettore della chiesa il monaco olivetano (o camaldolese) Agostino di Vanni, maestro d'abaco, attivo poi come tale nella scuola fiorentina di Santa Trinita dal 1368 al 1373; la notizia, però, contrasta con sue presunte date di nascita e morte (1364-1440), da riferirsi evidentemente ad altro abacista. In quegli anni l'edificio sacro viene restaurato, dopo la donazione di sei fiorini d'oro e di sei staia di grano da parte di Bettino di Cione. Si conserva di tale epoca una Croce astile, ma ora non più nella chiesa. Di Molezzano sono originari i Bettini, un cui ramo nel 1351 si stabilisce a Firenze; da esso discenderà il mercante e banchiere Bartolomeo Bettini, la cui famosa 'camera' sarà da lui commissionata a Michelangelo, al Pontormo ed al Bronzino. Nel 1369 il vescovo fa eseguire nuove fortificazioni al suo palazzo dentro il castello di Molezzano.
1536 - 1595 (cenni storici carattere generale)
Dopo le alluvioni del 1536 e del 1557, nel 1568 la chiesa viene ricostruita in altro luogo più sicuro, in località Campo de' Bertoli, al riparo dalle piene del non distante e rammentato torrente Muccione, "sul fianco meridionale dall'Appennino di Casaglia"; in quell'anno viene inaugurata dal vescovo Antonio Altoviti (1521-1573). Una sua immagine tardocinquecentesca alquanto schematica è conservata nelle Piante di Popoli e Strade dei Capitani di Parte Guelfa (1580-1595). Dietro l'altare maggiore conserva un dipinto su tavola che rappresenta il Dogma del'Immacolata Concezione.
1585 (cenni storici carattere generale)
Nel 1585 il rettore Bartolomeo Cecchini fa costruire il nuovo portale di chiesa.
1783 (cenni storici carattere generale)
Nel 1783 sono realizzati i nuovi mobili di sagrestia. Allora, di lato alla chiesa, esiste la sede di una Compagnia.
XIX (cenni storici carattere generale)
Nel corso dell'Ottocento la chiesa viene ristrutturata. Nella navata, lungo la parete di destra, sono aperti quattro ampi fornici che la mettono in comunicazione con la sede della vecchia ex Compagnia; il presbiterio viene riqualificato mediante membrature architettoniche in muratura intonacata e tinteggiata a finta pietra; sull'altra maggiore è collocato il quadro tardocinquecentesco con l'Immacolata Concezione.
Descrizione
La chiesa di S. Bartolomeo si trova a Molezzano, frazione del comune di Vicchio del Mugello. La chiesa sorge al centro di un piccolo agglomerato di case entro un contesto agreste. La canonica è posta sul retro; la facciata è a capanna. L’interno è costituito da due navate; la copertura possiede una struttura lignea con capriate.
Pianta
La chiesa ha pianta a due navate divise da larghi 'pilastri' ovvero setti murari; dal presbiterio si accede alla sacrestia ed alla canonica retrostante. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 14,00, lunghezza fino all'arco trionfale: m 10,60, larghezza della navata maggiore: m 4,50, larghezza della navata minore: m 3,20, larghezza totale: m 8,20.
Facciata
La facciata è a capanna, rivestita ad intonaco e tinteggiata in giallo ocra, con un portale trabeato del 1585 (iscrizione deteriorata nel fregio) sormontato da un piccolo tabernacolo in pietra con colonnini entro cui è un bassorilievo in terracotta raffigurante Sant'Antonio Abate. Al portale centrale si aggiunge una seconda porta sul lato destro, in corrispondenza della navata minore.
Campanile
Il campanile si trova sul lato sinistro della chiesa ed è a pianta quadrangolare, intonacato. È dotato di un sistema campanario con quattro campane in corrispondenza degli altrettanti fornici della cella, movimentate a corda; è coperto con un tetto a padiglione con coppi e tegole piane. Vi si accede da una porta posta lungo la parete longitudinale sinistra della navata maggiore.
Interno
L’interno è costituito da una navata che termina nel presbiterio rialzato, da una navata minore che è posta in sua adiacenza sul lato destro, collegata mediante quattro arcate, e da una cappella laterale; in testa della navata laterale vi è un altare provvisto di mensa e dossale lapideo con paraste ioniche sorreggenti la trabeazione e al centro un Volto di Cristo; vicino alla sua controfacciata è un confessionale. Sulla parete di destra, serrata da una piccola cancellata in ferro, si apre un cappella con un altare marmorizzato privo di mensa, un'edicola tuscanica con al centro un San Giovanni Battista in piastrelle di terracotta invetriata e con il fonte battesimale antistante. Il presbiterio, nel quale si trova l'altare con mensa poggiante su quattro colonnine a balaustro in pietra, è inquadrato da un arcone poggiante su semipilastri schematicamente 'dorici' ed è preceduto da un gradino curvilineo in pietra; in esso, nella parete sinistra, si trova il tabernacolo degli oli santi, qualificato da una trabeazione su paraste laterali tuscaniche. Le pareti sono scandite da arcate cieche su semipilastri 'dorici' angolari ed in quella destra si apre una nicchia centinata. Ai lati della parete tergale del presbiterio vi sono due piccoli portali trabeati (con un cornicione in desueto forte aggetto) in muratura dipinta a finta pietra, dai quali si accede alla sacrestia ed alla canonica retrostante; tra i due portali è collocata la tavola con L'Immacolata Concezione, raffigurante la Madonna su un gradiente di luna, quattro Santi (tra i quali, a sinistra, San Bartolomeo), Angeli e teste alate di Cherubini. Lungo la parete longitudinale sinistra della navata è un'edicola centinata con le statue della Madonna, di Gesù Bambino e di una pecorella. In controfacciata, ai due lati del portale, vi sono due acquasantiere in arenaria. La chiesa prende luce dalla finestra rettangolare che si apre in facciata ed è qualificata da una vetrata policroma con la raffigurazione di San Bartolomeo; una seconda finestra, di dimensione minore, è posta sul lato destro della facciata in corrispondenza della navata minore, la cui cappella laterale prende a sua volta luce da due piccole finestre poste di lato. L'altezza massima della navata maggiore è m 6,20, la minima m 5,40, l'altezza minima della navata minore è m 3,90.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cotto arrotato in opera, disposto a correre e con pianelle sfalsate di 1/2, con una fascia centrale longitudinale. Il presbiterio presenta una pavimentazione ugualmente in cotto, ma con elementi di differente misura posti a spinapesce.
Coperture
La copertura a capanna della navata principale ha una struttura lignea articolata su tre capriate e la falda destra prosegue a coprire la navata minore. Il presbiterio è coperto da un solaio con un'orditura primaria ed una secondaria lignee e con tavelloni.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1980 (?))
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare messo in opera negli anni '80 (?) del secolo scorso. Altare lapideo che consente la celebrazione verso i fedeli, con mensa eucaristica poggiante su quattro colonnini e basamento in arenaria. Dimensioni complessive: cm 81 x 178 x 113 (h). Tabernacolo ligneo collocato sull'altare in testa della navata minore, sede lignea posta al centro della parete tergale del presbiterio, in uso leggio mobile in legno. Fonte battesimale in cappella laterale destra. Un confessionale ligneo in navata minore, addossato alla parete laterale presso la controfacciata.