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adeguamento liturgico
Firenze
Firenze
chiesa
sussidiaria
S. Giuseppe
Parrocchia di Sant'Ambrogio e San Giuseppe a Firenze
Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1970 (?))
XVI - 1519(cenni storici carattere generale ); 1522 - 1543(cenni storici carattere generale ); 1583 - 1583(cenni storici carattere generale ); XVIII - 1736(cenni storici cappelle); 1705 - 1705(cenni storici cappelle); 1740 - 1740(cenni storici carattere generale); 1752 - 1754(cenni storici carattere generale); 1759 - 1759(cenni storici facciata); 1764 - 1764(cenni storici organo); 1784 - 1784(cenni storici carattere generale); 1829 - 1829(cenni storici carattere generale); 1844 - 1853(cenni storici pavimentazione); 1844 - 1853(cenni storici cappelle); 1852 - 1852(cenni storici cappelle); 1930 - 1930(cenni storici carattere generale); 1933 - 1934(cenni storici cappelle); 1966 - XX(vicende conservative intero bene); 1980 - 1999(vicende conservative intero bene); 2014 - 2014(vicende conservative cappelle); 2015 - 2017(vicende conservative campanile)
Chiesa di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giuseppe <Firenze>
Altre denominazioni S. Giuseppe
Ambito culturale (ruolo)
rinascimentale (impianto)
tardo barocco (rifacimento)
Notizie Storiche

XVI - 1519 (cenni storici carattere generale )

Dove attualmente sorge la chiesa vi era un non meglio identificato "fortilitium vetus". Grazie ai fondi raccolti dalla Compagnia di Santa Maria del Giglio e di San Giuseppe (antica Compagnia di Santa Maria della Croce al Tempio), nel 1515 fu iniziata la costruzione della chiesa, su progetto di Baccio d'Agnolo. Il modello ligneo, da lui predisposto in forme maggiormente articolate, ampie ed imponenti rispetto poi alla realizzazione, è oggi conservato nel Museo di San Marco (alcuni autori però negano che si riferisca alla chiesa di San Giuseppe e lo identificano come prototipo per la chiesa di San Marco). I lavori erano sostanzialmente conclusi nel 1519.

1522 - 1543 (cenni storici carattere generale )

Nel 1522 la chiesa viene consacrata, sebbene i lavori di ultimazione si protraggano fino al 1543.

1583  (cenni storici carattere generale )

Nel 1583 la chiesa è concessa ai Padri di San Francesco di Paola.

XVIII - 1736 (cenni storici cappelle)

Giovacchino Fortini esegue la Crocifissione per l'altare della prima cappella di sinistra.

1705  (cenni storici cappelle)

Nel 1705 Atanasio Bimbacci affresca la volta della seconda cappella di destra con una Gloria di San Francesco di Paola; l'intera cappella è decorata con stucchi e modanature.

1740  (cenni storici carattere generale)

Nel 1740 vi ebbe luogo il capitolo generale della Congregazione di San Francesco di Paola.

1752 - 1754 (cenni storici carattere generale)

Nel 1752/1754 l'interno fu dotato di una volta a botte lunettata e venne affrescato da Sigismondo Betti e dal quadraturista Pietro Anderlini. Furono realizzate anche nuove finestre.

1759  (cenni storici facciata)

Nel 1759 è realizzata la nuova facciata a conclusione dei lavori.

1764  (cenni storici organo)

Nel 1764 Pietro Agati costruisce il nuovo organo posto nella cappella maggiore.

1784  (cenni storici carattere generale)

Nel 1784, con la soppressione dei padri Minimi di San Francesco di Paola, la chiesa divenuta parrocchia ed il patronato lo detengono i Lorena.

1829  (cenni storici carattere generale)

Nel 1829 avviene la nuova consacrazione della chiesa.

1844 - 1853 (cenni storici pavimentazione)

Viene realizzato un nuovo pavimento di chiesa in marmi policromi.

1844 - 1853 (cenni storici cappelle)

Luigi Ademollo affresca la terza cappella di destra con Scene della vita di san Giuseppe. L'intera cappella assume rigorose forme neoclassiche

1852  (cenni storici cappelle)

Nel 1852 Antonio Marini affresca la volta della prima cappella di destra con Storie di Sant'Anna; l'intera cappella è ridecorata con un'architettura neoclassica.

1930  (cenni storici carattere generale)

Vengono ricostruiti l'altare maggiore in marmi policromi e quello della terza cappella di sinistra, su committenza del parroco di allora, Monsignor Luigi D’Indico. È costruito l’attuale campanile.

1933 - 1934 (cenni storici cappelle)

Nel 1933/1934 viene affrescata da Angelo La Naia la prima cappella di sinistra con l'evento della Canonizzazione di Bernadetta Soubirous.

1966 - XX (vicende conservative intero bene)

Dopo l'alluvione del 1966, che produsse vari danni alla chiesa, fu ricostruito il pavimento in cotto con gradini in pietra; inoltre fu rimosso il pulpito esistente tra la seconda e la terza cappella di sinistra e venne demolita la balaustra curvilinea che precedeva il presbiterio.

1980 - 1999 (vicende conservative intero bene)

Vengono restaurate la facciata e la copertura della navata.

2014  (vicende conservative cappelle)

Sono restaurati gli affreschi di Luigi Ademollo nella terza cappella di destra.

2015 - 2017 (vicende conservative campanile)

Viene restaurato il campanile.
Descrizione

La chiesa di San Giuseppe è ubicata a Firenze nel quartiere di Santa Croce. La chiesa, con asse di sviluppo nord-nordest/sud-sudovest, prospetta su uno slargo lungo la via omonima. All'esterno la facciata è intonacata con modanature architettoniche. La pianta è ad aula con tre cappelle laterali per lato.
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula con tre cappelle laterali per lato ed un presbiterio quadrangolare, secondo una tipologia mutuata dalla lectio di Leon Battista Alberti e veicolata soprattutto da Giuliano da Sangallo prima e da Baccio d'Agnolo poi, corrispondendo ante litteram ai canoni di quella che in seguito sarà la tipologia "gesuita" propria della Chiesa dopo il Concilio di Trento codificata dal Vignola e protrattasi fino al Settecento. Oltre alla porta di ingresso in facciata, vi sono due porte laterali simmetriche nella nave e altre due nel presbiterio. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 30,30, lunghezza fino all'arco trionfale: m 22,30, larghezza della navata m 10,70, larghezza totale massima m 24,00.
Facciata
La facciata settecentesca è a salienti, con intonaco tinteggiato di chiaro. È tripartita mediante due paraste tuscaniche d'ordine gigante sorreggenti la trabeazione ed il frontone triangolare risaltato e gravato in colmo dal monte sorreggente la croce. Al centro si apre l'unico accesso qualificato da un portale con un'iscrizione marmorea nell'architrave in ricordo della sua costruzione nel 1759 e con un frontone curvilineo spezzato, al centro del quale si trova il busto marmoreo di Cristo; al di sopra si trova un finestrone rettangolare con una mostra trabeata risaltata e con volute. I profili a salienti laterali si trasformano in volute concave terminanti nei due vasi alle opposte estremità. In corrispondenza delle cappelle interne sono due semplici specchiature che nel progetto originario avrebbero dovuto contenere due edicole frontonate.
Campanile
Il campanile è a torre a pianta quadrata, intonacato, con due livelli di finestrature centinate e con la cella campanaria qualificata da pilastri angolari tra i quali si aprono serliane tuscaniche; il tetto è a padiglione.
Interno
Nel suo complesso la chiesa è un tipico esempio di edificio primocinquecentesco, pur modificato nel Settecento. La navata è coperta da una volta a botte unghiata, al centro della quale si trova la Gloria di San Giuseppe dipinta dal Betti; una concatenatio ordinum qualifica le pareti longitudinali, dove l'ordine maggiore corinzio con fusti scanalati sorregge la trabeazione superiore, mentre sull'ordine minore tuscanico s'impostano gli archi a pieno centro delle tre cappelle per lato. L'arcone trionfale corinzio è contraddistinto nel colmo da un cartiglio. Una volta a vela copre il presbiterio, con lo sfondato pittorico del Betti raffigurante San Francesco di Paola in gloria che travalica coprendo parzialmente le membrature architettoniche e quelle en trompe l'oeil dipinte dall'Anderlini. Al centro del presbiterio si trova la grande mostra settecentesca dell'organo e al di sotto il coro ligneo. La cintura perimetrale di paraste ed archi è collegata trasversalmente in controfacciata dalla trabeazione, sopra la quale si apre un finestrone con mostra a edicola tuscanica frontonata; al di sotto è il portale trabeato. Una serie di finestre centinate con mostra a edicola tuscanica frontonata e con vetrate policrome si apre lungo le pareti longitudinali (tre per lato). Oltre al rammentato finestrone in controfacciata ve n'è un altro frontonato nel presbiterio a destra (quello di sinistra è finto). Le cappelle laterali di destra hanno volte a vela e cupole dipinte (la seconda mediana con lanterna al centro) e perimetrate da stucchi, con mostre di altari contraddistinti da colonne e lesene composite o corinzie, frontoni curvilinei, arconi a pieno centro e con modanature varie risalenti alla ristrutturazione tardobarocca settecentesca (cappella mediana) oppure a quella neoclassica ottocentesca. Vi si trovano finestre lucifere (centinata all'interno del frontone tra volute laterali nella cappella settecentesca mediana; neoclassica di tipo termale romano nella prima e nella terza). Le cappelle di sinistra sono più lineari e la prima presenta un altare frontonato di ascendenza ancora cinquecentesca. L'altezza massima della navata è m 16,80, quella minima all'intradosso del ballatoio perimetrale m 9,80.
Elementi decorativi
Modanature architettoniche lungo la navata; stucchi e affreschi nel presbiterio e nelle cappelle di destra.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cotto posto a spina di pesce e arrotato a crudo; gli scalini sono in arenaria.
Coperture
La navata è coperta con una volta a botte lunettata e sormontata da un tetto poggiante su capriate; le cappelle hanno volte a vela e cupole a pinta centrale, una (la seconda di destra) dotata di una lanterna e di un tetto a padiglione. Le falde del tetto a capanna sono realizzate con terzere poggianti sulle capriate e travetti sormontati da un pianellato. Il manto di copertura è in coppi e tegole piane.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970 (?))
Nel corso dei lavori di restauro della chiesa, messi in opera dopo l'alluvione del 1966, venne demolita la balaustra curvilinea che precedeva il presbiterio e l’altare maggiore fu ridotto nelle forme attuali di grande mensa eucaristica in marmo, orientata ad populum e con dimensioni pari a cm 125 x 360 x 100 (h). Tabernacolo posto nella terza cappella laterale sinistra; sede lignea, mobile, attualmente collocata sul lato destro del prebiterio. In uso leggio mobile in legno. Fonte battesimale in marmo, posto al centro della cappella del Battistero, la prima laterale destra. Tre confessionali lignei, due dei quali alle pareti della terza cappella di destra ed uno nella prima cappella laterale sinistra.
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