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Fosdinovo
Massa Carrara - Pontremoli
chiesa
sussidiaria
Santa Burlanda
Parrocchia dei Santi Fabiano e Sebastiano
Facciata; Impianto strutturale; Interno; Presbiterio; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Torre campanaria o campanile
nessuno
1304 - 1470(prime attestazioni intero edificio)
Oratorio di Santa Burlanda
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Oratorio di Santa Burlanda <Fosdinovo>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Burlanda
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lunigianesi (costruzione)
Notizie Storiche

1304 - 1470 (prime attestazioni intero edificio)

le prime notizie della vecchia chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano, detta anche del Monte o di Santa Burlanda, sono antecendenti al 1304, secondo quanto attesta un’iscrizione del 1777 ubicata nella nuova chiesa di Giucano. Pur essendo stata consacrata, secondo alcune fonti, nel 1300 non compare nelle Decime del 1303 ma soltanto negli Estimi del 1470-71 come dipendenza del Capitolo di Sarzana. In origine era soggetta alla chiesa di San Lorenzo di Paghezzana dalla quale in epoca non precisata fu smembrata
Descrizione

la chiesa Santa Burlanda o dei Monti si trova sullo spartiacque del promontorio delimitato a destra dal Torrente Calcandola e, da sinistra, dal Canale di Fabbiano, suo principale affluente. Il crinale prosegue la direttrice territoriale proveniente da Sarzana e la conduce, senza passare per Fosdinovo, sullo spartiacque che separa il bacino interno da quello esterno della Magra. Da qui poteva scendere per Tendola in direzione di Fivizzano e del Passo del Cerreto. La chiesa era un’antica dipendenza di San Lorenzo di Paghezzana. Divenuta autonoma in epoca non precisata, apparteneva, come la matrice, al Capitolo dei Canonici Lunensi. Adiacente all’area cimiteriale di Giucano l’edificio si dispone con l’abside rettilineo verso sud est, caratterizzato da un campanile a vela a quattro fornici di dimensioni considerevoli: le arcate inferiori sono state tamponate mentre quelle superiori sono ancora aperte. Il crollo della copertura nella parte centrale inserisce il fabbricato nella categoria dei ruderi delle chiesa, dove la vegetazione prende possesso degli antichi spazi destinati al culto. La precisa geometria dell’interno, con il presbiterio voltato a botte a differenza dell’aula coperta da una struttura lignea, si percepisce ancora soffermandosi sull’ingresso della prima campata ancora protetta dalla capanna del tetto
Facciata
la facciata della chiesa dei santi Fabiano e Sebastiano di Giucano, deltta del Monte o di Santa Burlanda, presenta una facciata a due spioventi dai quali si distacca la mole di un alto campanile a vela terminante a capanna con una coppia sovrapposti di diverse dimensioni. Quelli inferiori più alti sono stati tamponati mentre quelli superiori sono liberi e quello di destra conserva la campana. Sull’asse si apre un portale in arenaria a tutto sesto molto rimaneggiato, riconducibile a modelli diffusi nei secoli XIV-XV, fiancheggiato da due finestrelle rettangolari con incorniciatura in arenaria aperte in epoca successiva. La tessitura del paramento murario è eterogenea, anche se lascia scorgere specialmente nel fianco tracce del passato medievale. Essendo l’edificio compreso nell’area cimiteriale sulla facciata sono state murate alcune lapidi funerarie
Impianto strutturale
l’impianto strutturale è generato da una pianta molto regolare riconducibile a due moduli quadrati aventi per lato la dimensione minore del vano. Il presbiterio corrisponde a mezzo modulo strutturale coperto da una volta a botte lunettata delimitata dall’arco trionfale dall’estradosso a capanna. L’aula si divide in due campate, separate da una robusta arcata rompitratta con l’estradosso sagomato a capanna, per poter disporre le travi della copertura lignea che ricopre il vano parzialmente crollata nel settore centrale
Interno
l’interno, completamente intonacato, sviluppa un’altezza piuttosto modesta sia rispetto alla lunghezza che alle chiese ed oratori di Giucano. E’ dipinto di bianco e privo di decorazione ad eccezione del modesto ornato della nicchia che sovrasta l’altare, è invaso dalla vegetazione cresciuta all’interno a causa del crollo della copertura che ne rende inagibile lo spazio. L’aula era coperta da una struttura lignea ancora visibile e funzionante nel modulo adiacente l’ingresso, dove nel frattempo è cresciuta una pianta di fico mentre il presbiterio conserva la copertura a volta
Presbiterio
il presbiterio è coperto da una volta a botte lunettata apparentemente integra ed ancora protetta dalla copertura. Sul fondo una nicchia ospitava un’immagine sacra non essendo idonea, per le dimensioni, ad ospitare le immagini dei patroni trasferiti nella parrocchiale i quali, se provenienti da questo edificio dovevano avere altra collocazione. A causa del crollo e dell’insicurezza del vano non è stato possibile accedere all’area
Struttura
la struttura è in pietra a vista con materiali ricomposti che, in alcuni tratti, lasciano intuire l’antichità dell’edificio
Coperture
la copertura dell’edificio è a capanna, con tegole alla marsigliese crollate a seguito del cedimento della struttura lignea della parte centrale all’interno dell’edificio
Pavimenti e pavimentazioni
il pavimento è completamente degradato e ricoperto di vegetazione
Torre campanaria o campanile
il campanile è un interessante manufatto a vela di grandi dimensioni, collocato sull’asse della facciata dalla quale si eleva per una misura quasi corrispondente all’altezza della parte inferiore. Si sviluppa all’interno di un setto murario coperto a capanna aperto con due coppie di fornici allungati a tutto sesto. La coppia inferiore, di dimensioni maggiori, è stata tamponata mentre la superiore è aperta e l’arcata di destra conserva ancora la campana. Sui fianchi sono state rinforzate con catane d’irrigidimento
Adeguamento liturgico

nessuno
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