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Chiesa di San Pietro
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Pietro <Cataeggio, Val Masino>
Altre denominazioni
S. Pietro
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
1638 - 1641 (costruzione intero bene)
La costruzione della chiesa di S. Pietro risale al 1638; questa data risulta incisa sull'architrave in granito della porta di accesso principale di allora detta "Portena", collocata sul lato nord della chiesa, sulla strada principale "Valena" che la collegava all'antico abitato. Sull'architrave è scolpita l'iscrizione "Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam", accompagnata dalla data 1638.
La chiesa fu consacrata nel 1641 dal Vescovo Lazaro Carafino. Tale consacrazione era ricordata da un'iscrizione, eseguita successivamente e conservata, fino all'ultimo restauro, all'interno della chiesa vicino al
battistero.
1752 - 1757 (ampliamento intero bene)
Nel 1752, per migliorare le condizioni di utilizzo della chiesa, si diede avvio ad un intervento di ampliamento che riguardava il lato sud-est dell'edificio, terminato nel 1757. Adiacente al lato meridionale ed in corrispondenza con la porta secondaria di accesso venne edificata la nuova torre campanaria, oltre ad un corridoio di collegamento che, passando dietro l'attuale altare del Sacro Cuore, portava alla nuova sacrestia ed al presbiterio. Venne così abbandonata la sacrestia vecchia, poco spaziosa, male illuminata e molto umida a causa del suo parziale interramento, che venne trasformata prima in un deposito e quindi in centrale termica; ancora oggi svolge questa funzione. La parte emergente della vecchia torre campanaria venne rimossa e completata la copertura. Grazie al nuovo ampliamento il parroco poteva raggiungere la sacrestia, il presbiterio ed il pulpito senza passare attraverso la navata.
1772 - 1773 (arredo sacrestia)
Negli anni 1772-1773 la sacrestia venne dotata del prezioso arredo in legno di noce intarsiato opera di Giuseppe Scotti e costituito da cassettiere interne ed esterne, piani estraibili, contenitori angolari, mensa, un confessionale d'angolo parzialmente aperto, il tutto posto su una pedana in legno ed appoggiato alla parete che divide la sagrestia dal presbiterio.
1773 (ampliamento intero bene)
Nel 1773 venne effettuato un secondo ampliamento della chiesa con la realizzazione di una campata in direzione est e l'accesso secondario sul lato nord "valena".
1776 (acquisto via crucis)
Nel 1776 venne acquistata la Via Crucis da un frate del Convento di Traona.
1791 (realizzazione balaustra)
Nel 1791 la chiesa venne dotata della balaustra che cinge il presbiterio, realizzata con marmi policromi e donata, come riportato da un'iscrizione, da "Gli uomini di Cataeggio dimoranti in Roma f.f. l'anno 1791".
1795 (fusione campana)
Nel 1795 venne fusa sul posto e collocata sulla torre campanaria una nuova campana.
1849 - 1850 (ampliamento intero bene)
Negli anni 1849-1850 la chiesa venne radicalmente restaurata ed ampliata in direzione sud-est.
L'allora parroco, don Pietro Ronchetti, riporta nei suoi scritti: "Era già da lungo tempo mio desiderio e di questo mio popolo di prolungare la chiesa parrocchiale... Fu allora che diedi incombenza al capomastro Sig. Manvelli, ticinese residente a Morbegno, di formare un disegno del prolungamento che si aveva intenzione di eseguire... Entro un anno egli ci diede l'opera condotta a buon termine".
Con questo radicale intervento di ampliamento la chiesa aumentò in direzione sud-est con la costruzione di due nuove campate; si realizzarono le volte in camorcanna su centinatura lignea; su richiesta della popolazione vennero costruite quattro nuove cappelle con i relativi altari, mentre il disegno del capomastro ne prevedeva solo due. Venne realizzata pure la nuova facciata in stile neoclassico con sei lesene, quattro edicole laterali, edicola centrale e timpano circolare.
1861 (collocazione campane)
Nel 1861 vennero collocate sulla torre campanaria le cinque campane che costituiscono l'attuale concerto.
1866 (realizzazione organo)
Nel 1866 la chiesa venne dotata del prestigioso organo tuttora in funzione e realizzato, insieme alla cantoria, dalla prestigiosa ditta Serassi di Bergamo.
1896 (decorazione intero bene)
Nel 1896 si restaurò e decorò l'interno della chiesa e la volta; vennero realizzati dal Gavazzeni due dipinti su lamiera per gli altari della Madonna Addolorata e dell'Angelo Custode, collocati sopra gli affreschi preesistenti fortemente ammalorati.
1896 (demolizione parziale ingresso)
Nel 1896 si chiude l'antico ingresso della chiesa: sul fronte nord lato ovest si rimuove la tettoia che originariamente copriva l'ingresso dell'edificio del 1638, ingresso che conduceva al presbiterio attraversando la torre campanaria; si elimina la scala che copriva il dislivello tra la "valena" e l'ingresso della chiesa.
1896 (realizzazione ripostiglio)
Sul sedime delle preesistenze si realizza il ripostiglio, tutt'oggi esistente, accessibile solo dal presbiterio.
1938 - 1943 (restauro intero bene)
Negli anni 1938-1943 venne intrapresa una nuova e importante campagna di restauro riguardante prevalentemente l'interno della chiesa. Per rendere più spaziosa la navata vennero demolite le quattro piccole cappelle realizzate nel 1849, conservandone le sole edicole; venne parzialmente demolito e assottigliato il muro nord della torre campanaria e vennero creati i passaggi nelle murature che delimitavano le cappelle laterali trasformando le stesse nelle due navatelle; venne integralmente rifatto il pavimento in pietra: si sostituì quello esistente in piode della Val Masino con uno a marmette quadrate di dimensioni 30x30 cm in marmo nero di Varenna e in granito bianco. Furono chiuse le quattro edicole laterali della facciata; venne riordinata l'orditura lignea del tetto e sistemato il manto di copertura in piode selvatiche della Val Masino.
1942 (decorazione intero bene)
Nel 1942 vennero ridipinte integralmente le volte dell'aula e del presbiterio con la tecnica a buon fresco dal pittore Carlo Maria Mauri. Lo stesso Mauri dipinse con la tecnica ad olio su intonaco le quattro lunette del presbiterio.
1980 (sostituzione pavimentazioni)
Nel 1980 fu sostituito integralmente il pavimento, realizzato in pianelle di marmo nero di Varenna e in granito bianco, con uno in pianelle di tre differenti materiali: granito nero di Serizzo, granito rosso Balmoral e granito bianco Sardo. Fu realizzata la zoccolatura in granito Serizzo.
1981 (sostituzione impianto di riscaldamento)
Nel 1981 fu sostituito il vecchio impianto di riscaldamento con pannelli radianti alimentati a gas con un sistema ad aria alimentato da bruciatore a gasolio.
1998 (completamento torre campanaria)
Nel 1998 vennero realizzati sulla torre campanaria tre nuovi quadranti, riproponendo l'orologio su tutti i lati. Inoltre venne elettrificato il concerto di campane e illuminati gli orologi.
2000 (realizzazione impianto di illuminazione)
Nel 2000 venne realizzato un nuovo impianto di illuminazione della navata e del presbiterio.
2004 (realizzazione bussola d'ingresso)
Nel 2004 venne realizzata la bussola d'ingresso in legno sotto la cantoria.
2005 (sostituzione copertura)
Nel 2005 si è sostituito il manto di copertura in piode selvatiche cavate in Val Masino con un manto di copertura in piode più leggere, provenienti dalla vicina Valmalenco.
2007 (rifacimento sagrato)
Nel 2007 venne rifatto il sagrato ed effettuato l'adeguamento dell'accesso con abbattimento delle barriere architettoniche.
2015 - 2016 (restauro intero bene)
In data 6.7.2015 sono iniziati i lavori di consolidamento delle arcate strutturali e delle centine lignee della volta a crociera, con revisione e risanamento degli intonaci.
Il restauro è terminato in data 22.4.2016.
Descrizione
La chiesa di San Pietro, parrocchiale della frazione di Cataeggio, a 800m s.l.m. in Val Masino, è situata ai piedi del nucleo storico della frazione stessa, nella parte più alta dell’ampia piazza che, partendo dal sagrato della chiesa, si sviluppa in direzione dell’asse sud-nord. Dalla piazza ha origine l’antica via di accesso al centro storico, via che risale ripidamente fiancheggiando l’intero fronte nord della chiesa, conducendo ad uno stretto passaggio con arco in pietra, di fatto una vera a propria “porta” di accesso al centro storico. Il sagrato si trova ad una quota più bassa, di circa un metro, rispetto all’aula della chiesa; il dislivello viene superato attraverso una comoda scalinata frontale rispetto al portale, mentre lateralmente da sud una rampa di recente realizzazione consente l’accesso anche ai diversamente abili. La piazza antistante la chiesa degrada con una dolce pendenza sino ad intersecare l’arteria stradale principale - la strada Provinciale - che, diramandosi dalla Strada Statale dello Stelvio, costeggia il torrente Masino risalendo l’intera valle e attraversando gli abitati delle frazioni di Cataeggio, Filorera e San Martino sino a raggiungere le antiche terme dei Bagni di Masino. La chiesa si sviluppa in direzione ovest–est con la facciata rivolta ad est, realizzata con l’importante ampliamento nel 1849-1850 in stile neoclassico con timpano ad arco.
Facciate
La facciata principale ad est è simmetrica e caratterizzata verticalmente da sei lesene di profondità differenti. Una zoccolatura in granito Serizzo investe l’intera porzione basamentale del fronte, con un risvolto accennato sui fianchi. Al centro si trova un portale lunettato in Serizzo a linee semplici.
Sopra il portale di ingresso vi è un’edicola che accoglie una statua raffigurante San Pietro. Originariamente le edicole in facciata erano cinque e le due intermedie accoglievano due aperture con telaio in ferro e vetri che consentivano l’illuminazione naturale da est. La sommità ad arco dell’edicola tocca la parte inferiore della trabeazione caratterizzata da una pronunciata sporgenza della cornice superiore, che diventa base del grande timpano ad arco che conclude la facciata.
I fronti nord e sud, pur sviluppandosi ugualmente in lunghezza, sono estremamente differenti l’uno dall’altro.
il fronte nord è in fregio all’antica e ripida via di accesso al centro storico e presenta una finitura ad intonaco che investe la lunghezza dell’intera navata. In corrispondenza del basamento dell’antica torre campanaria e della piccola sagrestia, il corpo di fabbrica diminuisce in altezza lasciando intravedere alle sue spalle l’emergente corpo presbiteriale. Alla variazione in altezza del fronte corrisponde anche una variazione nelle finiture, con l’intonaco che si interrompe restituendo alla vista le murature in pietra dell’impianto della prima chiesa, quella del 1638. Lungo questo fronte troviamo un accesso secondario della chiesa nella cui architrave è stata posta una pietra con scolpita la data di realizzazione della prima chiesa.
Il fronte sud si sviluppa lungo una pianeggiante via secondaria che, partendo dalla piazza, conduce alla casa parrocchiale. Su questo fronte prende forma la nuova torre campanaria realizzata nel 1757 contestualmente alla realizzazione della nuova sagrestia e dell’ampio corridoio che le collega. A fianco della torre campanaria si trova un ulteriore ingresso secondario che consente di accedere direttamente alla chiesa, alla sagrestia ed alla torre campanaria stessa dalla casa parrocchiale. Su questo lato l’intonaco si ferma con la lesena laterale di facciata e tutte le murature, sia quelle antiche che quelle in ampliamento, risultano essere in pietra a vista. La via che lambisce l’intero fronte sud prosegue anche lungo il fronte ovest trasformandosi in una gradonata per coprire il dislivello ed andare a collegarsi all’antica via che risale il fronte nord.
Il fronte ovest è occupato prevalentemente dall’abside rettilinea del presbiterio, delimitato da due corpi più bassi: a sud il volume della nuova sagrestia con un accesso al suo sottotetto tramite una minuta porta posta a circa due metri di altezza rispetto la quota della strada; a nord invece dal piccolo volume riconducibile ad un ampliamento dell’antica sagrestia.
Impianto strutturale
La chiesa sin dalla sua prima edificazione è realizzata con murature portanti in granito cavato e lavorato in loco. La sezione muraria non supera mai gli ottanta centimetri se non per il basamento della torre campanaria. All’interno dell’aula vi sono quatto ampi pilastri, divenuti tali a seguito della demolizione delle porzioni di muratura che hanno trasformato le cappelle laterali in due navate di dimensioni contenute. Su questi quattro pilastri poggiano due delle tre arcate strutturali realizzate sempre in granito e malta di calce, mentre la terza arcata poggia direttamente sulle murature delle cappelle laterali antistanti il presbiterio. Le arcate, assieme alla muratura della facciata e a quella dell’abside rettilinea, sostengono l’intera copertura dell’aula e del presbiterio.
Coperture
La struttura di copertura a due falde è realizzata in legno, le travi di colmo così come le terzere poggiano interamente sulle arcate e si innestano nelle murature della controfacciata e del presbiterio. Il manto di copertura originario era in piode selvatiche cavate in loco; con l’intervento di rinnovamento della copertura realizzato nel 2005 le piode selvatiche locali sono state sostituite con altre più leggere in serpentino. Il sottotetto della chiesa è interamente ispezionabile con accesso da una piccola apertura posta immediatamente sopra la più bassa copertura della sagrestia. Non ci sono quindi collegamenti diretti da terra, ma vi si può accedere solo tramite scala di cantiere. Le coperture della centrale termica e del corpo corridoi e sagrestia si trovano ad una quota inferiore rispetto a quella dell’aula e del presbiterio, sono ad una sola falda e realizzate con struttura in legno e manto di copertura originario in piode selvatiche della Val Masino.
Pianta
L’impianto attuale della chiesa è composto da un'ampia navata centrale e si sviluppa dall'ingresso fino al presbiterio, delimitata da due pilastri su ciascun lato. La navata è affiancata da due strette navate con edicole che si sviluppano come lunghi corridoi e nella parte finale delle stesse, in corrispondenza con gli altari, si trovano due accessi secondari; il primo a nord si collega all’antica via che conduce al centro storico, mentre il secondo a sud costituisce l’accesso privilegiato dalla casa parrocchiale. Le navate laterali affiancano quella centrale per due delle tre campate; l’ultima campata, quella adiacente al presbiterio, è occupata da due cappelle. L’illuminazione naturale della navata avviene tramite delle aperture semicircolari su ognuna delle navatelle, due sul lato nord e una sola sul lato sud (una è finta in quanto in corrispondenza del campanile). Altre due aperture a semiarco interrotto centralmente da un pilastro sono poste in ciascuna cappella laterale. Il presbiterio, posto ad una diversa quota rispetto al resto dell’aula, è sollevato da tra alzate e delimitato da una balaustra in marmi policromi risalente al 1791. Il presbiterio è di forma rettangolare e la sua parete di fondo è interamente occupata dall’altare maggiore realizzato in marmi policromi e da un’importante ancona settecentesca realizzata con stucchi policromi che racchiude una pala d’altare raffigurante la “Consegna delle chiavi a San Pietro”. Dal presbiterio si accede direttamente alla sagrestia tramite una porta sulla parete a sud. La sua illuminazione naturale è risolta con un’apertura rettangolare al centro sui rispettivi prospetti nord e sud.
Volta
Le risoluzioni di copertura degli spazi interni della chiesa sono diverse.
La copertura della navata centrale è composta da tre crociere con struttura in centine lignee che appoggiano sui pilastri, sulla controfacciata e sul muro presbiteriale. Le vele sono intonacate e affrescate.
La copertura delle navatelle laterali, più bassa rispetto a quella dell’aula, è realizzata con volte a botte in pietra intonacata e interessate da decorazioni pittoriche geometriche.
La copertura del presbiterio è chiusa con una volta a crociera in pietra, intonacata e interamente affrescata.
Campanile
In corrispondenza dell’arcata centrale sul lato sud si trova la torre campanaria realizzata nel 1757. È a base quadrata con lato di quattro metri, in pietra locale a vista, con sezione muraria alla base di centoventi centimetri e altezza complessiva di ventotto metri. Alla torre originaria sono stati aggiunti in periodi recenti i tre orologi con i quadranti intonacati.
Fonte battesimale
Entrando nell’aula, sul lato sinistro della controfacciata troviamo il fonte battesimale, in parte incassato in nicchia nella muratura, in parte fuoriuscente. Il fonte è rialzato di uno scalino dal pavimento dell’aula e cinto da un cancello in ferro. E’ composto da un basamento in granito e da un coperchio in legno decorato risalente alla prima metà del XVIII secolo.
Organo
Nel 1866 la chiesa, nella sua controfacciata, viene dotata di un organo e una cantoria, interamente realizzati dalla ditta Serassi di Bergamo. A sostegno di tale opera vennero realizzate due colonne in granito ghiandone bocciardate alle quali recentemente sono state aggiunte delle acquasantiere sempre in granito. L’accesso all’organo avviene tramite una scala a chiocciola in ferro realizzata presumibilmente nello stesso periodo.
Elementi decorativi
Le volte della navata e del presbiterio vengono interamente affrescate dal pittore Carlo Maria Mauri nel 1942. Dai documenti risulta che le stesse volte erano già state affrescate nel 1896 in sostituzione di un ciclo di affreschi precedentemente realizzati e irrimediabilmente deteriorati. Carlo Maria Mauri si occupa della realizzazione con tecnica a olio su intonaco dei dipinti delle lunette a fianco delle aperture alte delle pareti nord e sud del presbiterio. Nei dipinti sono raffigurati i quattro Evangelisti. Sempre nel 1896 vengono ricoperte le immagini ad affresco dell’altare della “B.V. Addolorata” e dell’”Angelo Custode” con dei dipinti su lamiera zincata realizzati dal pittore Gavazzeni, raffiguranti lo stesso soggetto. Le opere su lamiera del Gavazzeni sono tutt’ora visibili presso la chiesa e in discreto stato di conservazione. Nel presbiterio sulla parete meridionale si trova un affresco raffigurante “l’Ultima Cena” mentre sulla parete opposta e di uguali dimensioni si trova un affresco raffigurante i “Miracoli di San Pietro”, del pittore Giacomo Antonio Pedrazzi di Cerentino, che li realizzò negli anni 70 del XIX secolo. Sull’attuale pala d’altare, sempre dello stesso artista, è raffigurata la “Consegna delle chiavi a San Pietro” firmata dall’autore e datata 1873. Nella prima campata della chiesa sono inoltre esposti due dipinti su tela uno del XIX secolo e uno del XVIII secolo (Crocifissione), di autori ignoti. Entrambe le tele sono state restaurate nella seconda metà degli anni ottanta. Dall’ingresso della chiesa, sul lato sinistro, troviamo un’edicola che accoglie una scultura raffigurante San Pietro realizzata nel 1890 dallo scultore C. Gaggia e dipinta dal pittore G. Nardini.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento dell’aula è realizzato con graniti di tre differenti colorazioni, di cui una fascia centrale in granito rosso Balmoral che risvolta sui due pilastri più vicini al presbiterio, mentre le restanti porzioni sono in piastrelle quadrate sempre in granito, posate a 45°, alternate fra bianco Sardo e serizzo della Val Masino. La pavimentazione del presbiterio è interamente in granito rosso Balmoral.
Arredi
Un mobile in legno di noce datato 1773, decorato a intarsi di pregevole fattura, definisce l’intera parete nord della sacrestia. Dello stesso periodo e presumibilmente dello stesso autore sono le due porticine in legno, con decorazioni in rilievo, che dal presbiterio conducono l’una nella sagrestia e l’altra nella vecchia torre campanaria. Oltre a questo troviamo nel presbiterio un coro ligneo di semplice disegno riconducibile alla prima metà del XX secolo. Il resto degli arredi quali le sedute con inginocchiatoio, i confessionali e la bussola di ingresso sono tutti di recente realizzazione.
Adeguamento liturgico
mensa - intervento strutturale (1970)
Nel 1970 è stata aggiunta una mensa lignea per celebrare verso i fedeli; la stessa fu successivamente sostituita con una mensa realizzata in graniti policromi, con piano superiore in granito rosso Balmoral, basamento e supporto in due differenti graniti neri (granito nero Africa e granito nero Assoluto).
pulpito - intervento strutturale (1970)
Nei primi anni settanta è stato rimosso il pulpito ligneo dalla muratura di testa del presbiterio e richiusa la breccia nella muratura che ne consentiva l’accesso dalla sagrestia.