chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Camposanto Modena - Nonantola oratorio sussidiario Sposalizio di Maria Vergine Parrocchia di San Nicolò di Bari Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Impianto strutturale; Pianta presbiterio - aggiunta arredo (1990) XIII - XV(preesistenza intero bene ); 1499 - 1499(preesistenza intero bene ); 1623 - 1623(preesistenza intero bene); 1715 - 1715(ricostruzione intero bene); 1773 - 1773(costruzione campanile); 1807 - 1807(preesistenze intero bene); 1846 - 1846(costruzione Portico); 1869 - 1899(carattere generale intero bene ); 1901 - 1901(carattere generale intero bene); 1928 - 1928(rimaneggiamento copertura)
Oratorio dello Sposalizio di Maria
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio dello Sposalizio di Maria <Camposanto>
Altre denominazioni
Oratorio Sposalizio di Maria Vergine Sposalizio di Maria Vergine
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
XIII - XV (preesistenza intero bene )
L'oratorio attuale raccoglie la tradizione dell'antichissima cappella dedicata a San Giorgio, dipendente dalla Pieve di Solara, che sorgeva in luogo nei pressi dell'attuale edificio, documentata nei cataloghi delle chiese modenesi dei secc. XIII-XV.
1499 (preesistenza intero bene )
Il 21 marzo del 1499 Lucia del fu Gabriele Forni ed i figli Antonio, Ercole e Ludovico ottengono dall'Abate di Nonantola il privilegio di costruire un oratorio, sotto l'invocazione della Natività di Maria Vergine presso il "Palazzo Vecchio" (che le fonti localizzano in Gorzano). La motivazione addotte, a corredo della richiesta, è la lontananza della dimora famigliare dalla parrocchiale di S.Nicolò di Camposanto.
1623 (preesistenza intero bene)
In occasione della Visita Pastorale, condotta nel 1623 dal Vicario dell'Abate di Nonantola, l'oratorio ora appartenente alla famiglia Estensi Tassoni, viene descritto distante un miglio e mezzo dalla parrocchiale di San Nicolò, posto a meridione del palazzo, dal quale tuttavia era separato. Aveva due finestre, l'una ad occidente e l'altra ad oriente.
1715 (ricostruzione intero bene)
L'oratorio viene "rifondato" dal Marchese Cesare Visconti Castelbarco (famiglia nobile di origine milanese, subentrata nella proprietà). Col termine rifondare si deve intendere sia una nuova dedicazione (S.Giuseppe), con la relativa dotazione di beni, quanto la vera e propria riedificazione del manufatto, non necessariamente nello stesso luogo del precedente. La dotazione era costituita da una casetta e poca terra, poste nel prospiciente fondo denominato "Piangipane". Si tratta dell'attuale edificio, anche se allora caratterizzato da forme più semplici.
1773 (costruzione campanile)
Viene costruito il piccolo campanile usando il materiale recuperato dalla demolizione del vecchio palazzo (già) Forni.
1807 (preesistenze intero bene)
L'oratorio, descritto sotto il titolo dello "Sposalizio di Maria Vergine con San Giuseppe" è oggetto di una nota di dubbia interpretazione, secondo la quale la proprietà è "del Sig. Co. Paolo Castelbarco Visconti o del Sig. Giovanni Luppi acquirente... (il) patronato è dei suddetti ed è mantenuto col proprio fondo... ora è chiuso per questioni insorte e ripugnanza dell'acquirente suddetto".
Il passo lascia trasparire una lite tra venditore e acquirente, probabilmente legata a questioni sorte nella transazione dei beni immobili su cui l'oratorio sorgeva, che si ripercuote anche nella gestione dell'oratorio stesso: è sintomatica l'affermazione del doppio patronato, cui ricorre l'ignoto estensore della nota, videntemente incerto nel districare la complessa vicenda.
1846 (costruzione Portico)
Viene costruito il "portichino" antistante l'oratorio. In questo periodo, in varie occasioni, viene ricordato "il quadro dello sposalizio di Maria con la cornice dorata ed intagliata".
1869 - 1899 (carattere generale intero bene )
Durante l'arcipretura Torricelli risulta ancora di proprietà degli eredi Luppi.
1901 (carattere generale intero bene)
La proprietà è di Tosatti Vincenzo (di San Felice). Il Tosatti adempie l'onere di messe risalente ad un legato istituto dei Castelbarco. Il beneficio, incamerato nel demanio, era stato venduto.
1928 (rimaneggiamento copertura)
Viene ripassato il tetto a cura di Don Luigi Balestrazzi: a tal fine viene utilizzata parte della rendita del legato Castelbarco Visconti. Da una nota, relativa a questo periodo, reperita presso l'Archivio Parrocchiale, sembra di capire che la proprietà del manufatto sia passata alla chiesa.
Descrizione
Il piccolo oratorio dedicato allo Sposalizio di Maria, in località Gorzano, a pochi chilometri dal centro di Camposanto, si affaccia su Via per Gorzano. Con struttura in mattoni laterizi, è preceduto da un alto portico con archi in mattoni, soprastato da timpano triangolare. Al di sotto un portale trilitico immette all'interno del piccolo oratorio, a pianta rettangolare. A destra la piccola canonica. L'interno risulta spoglio e semplicemente tinteggiato con tonalità chiara; all'oratorio è possibile accedervi anche dall'ingresso secondario posizionato al di dietro. Alcune aperture rettangolari, con inferiate, illuminano l'interno rendendolo molto luminoso. La copertura a falde inclinate ha manto in coppi laterizi.
Coperture
La copertura a due falde inclinate, è composta da struttura primaria in legno, tavelloni laterizi e manto in coppi tradizionali.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna è in moderne mattonelle in cotto.
Struttura
La struttura portante dell'edificio è in mattoni laterizi ordinari.
Impianto strutturale
Con struttura in mattoni laterizi, è preceduto da un alto portico con archi in mattoni, soprastato da timpano triangolare. Al di sotto un portale trilitico immette all'interno del piccolo oratorio, a pianta rettangolare. A destra la piccola canonica.
Pianta
Oratorio a pianta rettangolare.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1990)
La zona dedicata alla funzione è organizzata con un piccolo altare in legno e la sede a ridosso della parete che conclude l'oratorio.