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Vione
Brescia
chiesa
parrocchiale
S. Remigio Vescovo
Parrocchia di San Remigio
Preesistenze; Impianto strutturale; Campanile
altare - aggiunta arredo (1970); ambone - aggiunta arredo (1970)
XII - XIII(preesistenza abside); 1339 - 1339(danneggiamento preesistenze); XV - XV(Ricostruzione Chiesa); 1530 - 1530(ristrutturazione Sacrestia); 1580 - 1598(ricostruzione intero bene); 1603 - 1603(consacrazione intero bene); 1604 - 1604(arredi fisso altare laterale); 1620 - 1620(realizzazione ancona); 1658 - 1658(realizzazione altare maggiore); 1670 - 1670(arredo fisso cappella laterale); XVIII - XVIII(Ampliamento Area presbiterale); XVIII - XIX(arredo fisso interno); 1703 - 1703(decoazione altare maggiore); 1874 - 1874(ampliamento campanile); 1900 - 1900(restauro pavimentazione); 1944 - 1944(decorazione battistero); 2015 - 2015(restauro esterno)
Chiesa di San Remigio Vescovo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Remigio Vescovo <Vione>
Altre denominazioni S. Remigio Vescovo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

XII - XIII (preesistenza abside)

Sul lato nord-est della sacrestia, sul retro dell'edificio annesso, un tempo sede del Monte di Pietà, è leggibile parte di un abside romanico con orientazione a nord.est. Questo testimonia la presenza di una precedente chiesa. L'attuale è affiancata al sedime di quella romanica.

1339  (danneggiamento preesistenze)

La chiesa precedente nel 1339 fu danneggiata a seguito di un assedio durante combattimenti tra guelfi e ghibellini.

XV  (Ricostruzione Chiesa)

A seguito dell'ingente danno causato da scorreria militare, durante il XV secolo la chiesa viene ricostruita a fianco della preesistente nella forma sostanzialmente conforme all'attuale.

1530  (ristrutturazione Sacrestia)

Sul portale dell'edificio destinato a Monte di Pietà, ricavato nei resti dell'antica chiesa romanica, vi è incisa la data 1530, corrispondente con ogni probabilità ad intervento di ristrutturazione.

1580 - 1598 (ricostruzione intero bene)

La chiesa è ristrutturata in modo consistente secondo i dettami del visitatore Carlo Borromeo.

1603  (consacrazione intero bene)

La consacrazione del tempio, poco dopo la conclusione della ristrutturazione, è del 1603.

1604  (arredi fisso altare laterale)

realizzazione dell'ancona nell'altare dei santi Francesco e rocco. Autore Alessandro Locheti, valtellinese.

1620  (realizzazione ancona)

Viene realizzata dall'intagliatore Bulgarini l'ancona dell'altar maggiore

1658  (realizzazione altare maggiore)

L'altare è opera dell' intagliatore Domenico Ramus

1670  (arredo fisso cappella laterale)

L'ancona della cappella del suffragio, posta sul lato sinistro della navata, è realizzata dall'intagliatore Carlo Ramus, figlio di Domenico.

XVIII  (Ampliamento Area presbiterale)

L'area corrispondente alla Cappella della Disciplina, attuale cappella invernale, e alla sacrestia, appaiono per linee architettoniche e per la presenza sul lato nord-est della sacrestia di lapide con datazione incisa (1702?) modifiche settecentesche.

XVIII - XIX (arredo fisso interno)

La famiglia di intagliatori di Vione, Pietroboni, realizza: gli scranni del coro, la cassa dell'organo, la cantoria, il portale con timpano della sacrestia, il pulpito e la bussola d'entrata.

1703  (decoazione altare maggiore)

Il paliotto dell'altare maggiore è dell'allievo di Domenico Ramus, Clemente Buccella. Rappresenta il battesimo di Clodoveo.

1874  (ampliamento campanile)

Il campanile viene modificato, ampliata e modificata con copertura a bulbo la cella campanaria per contenere il concerto di campane della ditta Pruneri di Grosio.

1900  (restauro pavimentazione)

Viene sostituita parte della pavimentazione in marmo di Vezza con altra bicroma più regolare. la pavimentazione rimane nella metà navata più prossima alla facciata.

1944  (decorazione battistero)

Il pittore Amleto Bocchi dipinge la nicchia del battistero

2015  (restauro esterno)

Risultano sostituiti i manti di copertura, ora in lastre d'ardesia e gli intonaci esterni. L'intervento è del 2015.
Descrizione

La chiesa sorge su un rilievo naturale al margine est del centro abitato antico, su ampio piazzale sorretto da terrapieno artificiale. L'orientamento della chiesa è parallelo a quello della chiesa precedente ad essa, di stile romanico, di cui resta metà dell'abside e l'angolata che punta ad est tra navata e abside. Da questi resti è possibile ipotizzare l'estensione della chiesa precedente, che occupava buona parte del piazzale ora presente sul fianco della parrocchiale. L'orientamento anche della chiesa odierna è perfettamente con presbiterio a nord-est, in direzione del sorgere del sole nel solstizio estivo. Le rimanenze della chiesa romanica sono state riutilizzate come sede del Monte di Pietà completando con una semplice facciata la struttura. Con portale in marmo e due finestroni nella parte alta della facciata questo edificio si affaccia ora sul piazzale presente a fianco della parrocchiale costituendone il fondale. L'edificio ha la larghezza dell'originale chiesa romanica e ne ricalca la parte absidale e la parte terminale della navata. Esso è unito al resto dell'attuale chiesa dal campanile che potrebbe anch'esso avere origine romanica nella parte basale. Il complesso della chiesa di San Remigio abbraccia quindi il piazzale su due lati. Il volume principale della chiesa è composto dall’insieme della navata centrale e d quelle laterali, compreso sotto la medesima copertura a capanna in lastre di pietra. In leggiero rialzo, si attesta il volume del presbiterio che termina la chiesa a nord-est con copertura sempre a capanna. La copertura delle navate comprende anche i volumi annessi della sagrestia e della cappella invernale, che affiancano il presbiterio. Il volume dell’ex Monte di Pietà, gia parte absidale della chiesa romanica, si diparte verso sud-est, a livello del presbiterio e facendo perno sul campanile che risulta tutto inglobato tra i corpi di fabbrica. Il volume delle navate è scandito sui fianchi da tre lesene corrispondenti alle quattro campate interne delle navate laterali, e da finestroni rettangolari nella parte alta, di chiaro dettame conciliare tridentino. In corrispondenza della terza partitura si apre il portale laterale, manierista, in marmo di Vezza o Canè. La facciata della chiesa manifesta la divisione in navate interna con due marcate lesene centrali coronate da pinnacoli in pietra con croci in ferro, che spiccano oltre la copertura contenendo un timpano a vela con pinnacolo centrale che regge la croce maggiore. La partitura centrale della facciata è forata dal rosone con caratteristica cornice e croce a traforo in marmo bianco di Vezza. Alla base, centralmente il portale rinascimentale in marmo, con schema a piccolo arco di trionfo. La campiture laterali della facciata sono concluse da altre due lesene d’angolo che raggiungono la quota di gronda della copertura sui fianchi della chiesa, e sono quindi più basse del tamponamento a spiovente della facciata, in corrispondenza di esse sono posizionati altri due pinnacoli con croce a coronamento. L’insieme dei cinque pinnacoli è molto movimentato: il maggiore e i minori sono arretrati rispetto alla facciata, mentre i due mediani si protraggono ponendosi sulle lesene maggiori. L’interno è ampio e luminoso, diviso in tre navate, tutte suddivise in quattro campate coperte a crociera gotica con decorazioni novecentesche. Sei colonne in rocchi di pietra grigia ritmano lo spazio, hanno basi appena accennate forse per innalzamento del pavimento, e capitelli semplici con quattro essenziali foglie grasse. La fattura appare quattrocentesca. Dal fianco destro dilaga la luce dai finestroni ascrivibili alla ristrutturazione voluta dal Borromeo nel 1580. Al termine delle navate laterali, su parete piana si ergono, a sinistra della cappella maggiore, l’altare della “Concezione” e a destra l’altare dei SS. Francesco e Rocco, entrambe in legno intagliato e dorato come le rispettive ancone. Il Presbiterio a pianta rettangolare, illuminato da grande fines
Preesistenze
In esterno in corrispondenza dell'altare della navata di destra, è visibile poco meno della metà di un abside di evidente stile Romanico. Presenta corsi molto regolari, orizzontali, con conci molto regolarizzati e ben spianati, in tonalite e marmo bianco di Canè o Vezza con tendenza a creare alternanza di cromia tra i corsi. Sono presenti due piccole lesene che fanno pensare alla suddivisione dell'abside integro nello schema tipico con cinque specchiature e tre monofore. Rimane infatti molto ben conservata una delle monofore, con doppia strombatura e arco strombato formato da unico concio lavorato in marmo bianco di Canè. Il piccolo cornicione di coronamento in marmo bianco è sorretto da archetti pensili su pieducci. gli archetti sono realizzati in unico blocco di marmo comprensivo della lunetta. Questo particolare, la tessitura muraria e la composizione sono assimilabili all'abside della Pieve di Sant'Emiliano a Padenghe sul Garda, oggetto di studio di archeologia dell'archiettura e datato all'XII sec. Il cantonale adiacente presenta continuità di tecnica muraria e può dare informazioni sulle dimensioni della chiesa pertinente. Da questi resti è possibile ipotizzare l'estensione della chiesa precedente, che occupava buona parte del piazzale ora presente sul fianco della parrocchiale.
Impianto strutturale
edificio in muratura continuadi pietra e malta di calce aerea naturale, con volte in muratura di pietra e malta di calce, di forma articolata, copertura a falde.
Campanile
La torre campanaria, costituita in muratura di pietra esternamente intonacata, presenta la stratificazione di almeno due fasi realizzative distinte. Il corpo della torre, senza bucature di rilievo e con fitta presenza di catene e bolzoni, risulta di tipologia romanica, in analogia con il campanile della chiesa di San Lorenzo a Berzo Inf., dove due prospetti contrapposti sono verticali e i restanti presentavano rastremazione. Come in San Lorenzo, assestamenti dovuti probabilmente a ristrutturazioni storiche, hanno generato un'inclinazione del campanile portando uno dei lati rastremati a presentare un prospetto verticale e ad accentuar molto l'inclinazione del prospetto contrapposto. La cella campanaria, ottocentesca, presenta ancora perfetta verticalità testimoniando la cessazione del cinematismo che portò alla inclinazione del campanile.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970)
L'intervento ha previsto la rimozione delle balaustre dell'altar maggiore e il posizionamento nel centro del presbiterio di una mensa mobile in legno sorretta da due angeli policromi e dorati.
ambone - aggiunta arredo (1970)
L'ambone in legno, presenta un angelo in legno policromo e dorato dell'altezza dell'ambone, riconducibile allo stesso intervento di posizionamento dell'altare mobile.
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