chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Mercatello sul Metauro
Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado
chiesa
sussidiaria
S. Francesco
Parrocchia di Santa Veronica Giuliani
Struttura; Coperture
nessuno
XIII - 1251(costruzione intero bene); 1236 - XV(costruzione del convento intero bene); 1487 - 1487(completamento della facciata intero bene ); 1909 - 1948(restauro intero bene); 1997 - 2004(restauro intero bene)
Chiesa di San Francesco
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Francesco <Mercatello sul Metauro>
Altre denominazioni S. Francesco
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (costruzione del convento)
maestranze marchigiane (costruzione del portico)
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche

XIII - 1251 (costruzione intero bene)

La chiesa viene costruita nella prima metà del secolo XIII. Gregorio IX e poi Innocenzo IV (1251) concessero indulgenze a chi aiutava i frati nella costruzione.

1236 - XV (costruzione del convento intero bene)

Il primo nucleo del convento risale al 1236 in concomitanza con l'arrivo delle Clarisse e la fondazione della città, documentata il 21 Marzo 1235. Nel 1291 viene consacrata la chiesa, ma i lavori per il convento si protrassero per molto tempo fino a quando nel secolo XV erano alloggiati almeno quattordici frati.

1487  (completamento della facciata intero bene )

Nel 1487 Francesco di Giorgio Martini disegna il portico che precedeva la facciata fino al 1835.

1909 - 1948 (restauro intero bene)

Un primo restauro viene eseguito tra il 1909 ed il 1914 con rifacimento del presbiterio e delle vetrate. Nel 1948 segue un restauro post bellico per il consolidamento statico dell'edificio.

1997 - 2004 (restauro intero bene)

Nel 1997, dopo il terremoto che colpisce anche Assisi, viene decretata l'inagibilità della chiesa. I lavori di conservazione e restauro si protraggono fino al 2004.
Descrizione

La semplice facciata a capanna è il risultato dei restauri degli ultimi cento anni. Fino al 1835 essa era caratterizzata dal portico progettato da Francesco di Giorgio Martini. Il portale a ogiva è inserito in mostra lapidea con archi concentrici nella cui lunetta è inserito un dipinto raffigurante la Madonna in trono tra Santi Francesco e Chiara. In asse col portale si trova il rosone in pietra con otto raggi. Le falde del tetto sono marcate da cornici in arenaria. Sulla parete laterale destra della chiesa sono quattro monofore trilobate con archi sommitali. Accanto alla chiesa, affacciato sulla piazza è l'antico convento ora trasformato in museo. Il campanile si eleva in corrispondenza dell'incontro dei muri del convento con quelli della chiesa. L'interno a navata unica è basato sul modello degli ordini mendicanti, senza navate o cappelle laterali. In origine erano presenti altari laterali poi rimossi per portare in evidenza gli affreschi originali. Il presbiterio è introdotto da un arco tardo gotico di scultori veneziani del XV secolo. Sulle colonne, sostenute da due mensole, sono le statue dei santi Francesco e Martino, compatroni della chiesa. Sulle edicole contenenti le statue si elevano due guglie. Sulla parete di controfacciata è fissato il monumento sepolcrale di Bartolomeo Brancaleoni, suocero di Federico II da Montefeltro. Alle pareti sono appesi degli affreschi staccati da alcune chiese rurali del circondario.
Struttura
La chiesa è costruita su solide mura realizzate in pietra arenaria, in parte finemente intagliata e sagomata, soprattutto in facciata.
Coperture
La navata è coperta da tetto in legno, con quattro capriate a vista inserite nelle pareti e staffate con fasce metalliche. Sopra le capriate sono fissate le travi con sezione inferiore. Durante i recenti restauri sono stati rinforzati i cordoli sui quali insistono le terzere. Il presbiterio è voltato a crociera con vele dipinte con le raffigurazioni dei Quattro Evangelisti.
Adeguamento liturgico

nessuno
La chiesa non ha subito le modifiche suggerite dal Concilio Vaticano II. L'altare maggiore, in arenaria, fu eseguito nel 1909 dallo scalpellino Giuseppe Cipriani su disegno dell'architetto Giuseppe Castellucci.
Contatta la diocesi