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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Cavezzo
Modena - Nonantola
oratorio
sussidiario
Sant'Anna
Parrocchia di Sant'Egidio Abate
Impianto strutturale; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
1682 - 1682(costruzione preesistenze); XIX - XIX(modifiche preesistenze); 1980 - 1980(restauri preesistenze); 2012 - 2012(crollo preesistenze); 2014 - 2014(ricostruzione intero bene)
Oratorio di Sant'Anna
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio di Sant'Anna <Cavezzo>
Ambito culturale (ruolo)
rinascimentale (costruzione)
neorinascimentale (ricostruzione)
Notizie Storiche

1682  (costruzione preesistenze)

L'oratorio di Sant'Anna risulta edificato nel 1682 sulle rovine di un precedente edificio religioso, consacrato alla Vergine, citato in un Protocollo conservato nell’Archivio Abbaziale di Nonantola nel quale si ricorda che “il 30 ottobre 1351 l’Abbate Diodato concedeva a Jacopo figlio di Crescio della Molza l’investitura della Chiesa di S.Maria di Disvetro unitamente all’Oratorio della Motta”, e ancora “in un documento del 1340, secondo la testimonianza del Tiraboschi, l’abate Guillelmo sarebbe venuto a visitare la Chiesa di S.Maria di Disvetro che sorgeva allora dove ora si ammira l’oratorio di Sant’Anna nei pressi di Cavezzo”.

XIX  (modifiche preesistenze)

In un secondo tempo, probabilmente, l’ingresso dell’oratorio fu arricchito di un protiro, aperto sui tre lati con archi a tutto sesto, concepito come luogo di raccoglimento prima dell’accesso alla zona sacra della chiesa. L’aula dell’oratorio era coperta con volta a botte, intonacata e tinteggiata, a rappresentare simbolicamente la volta celeste, soprastante le pareti verticali della scatola muraria simboleggiante la dimensione terrestre; il protiro invece era coperto con volta a crociera, ideale per uno spazio concentrico a pianta quadrata. In seguito, probabilmente nel corso dell’Ottocento, furono tamponate le tre arcate laterali del protiro e fu parzialmente demolita la parete d’ingresso dell’oratorio per ampliarne la capienza, inglobando all’interno lo spazio di filtro. Per conferire al fabbricato un aspetto decoroso, in linea con i canoni architettonici classici dell’epoca, fu realizzato un timpano triangolare marcatamente sagomato a coronamento della facciata principale, mentre a

1980  (restauri preesistenze)

L’ultimo intervento effettuato sull’immobile risale agli anni Ottanta del secolo scorso e consiste nell’infausta realizzazione di pesanti elementi strutturali in cemento armato gettato in opera a livello della copertura sopra a murature portanti di mattoni legati con malte molto povere, rivelatosi poi decisiva causa di grave dissesto, quindi di collasso definitivo della piccola chiesetta durante i recenti disastrosi eventi sismici.

2012  (crollo preesistenze)

In seguito al sisma del maggio 2012 l'oratorio di Sant'Anna è stato gravemente lesionato il giorno 20 ed è crollato definitivamente il giorno 29. Per circa due anni è rimasto ridotto a rudere architettonico con solo parte della facciata principale posta in sicurezza da un temporaneo puntellamento con travi di legno. La messa in sicurezza di ciò che rimase del fabbricato, la pulitura e lo stoccaggio in loco dei materiali da costruzione recuperati dopo il crollo, i rilievi, le ricerche bibliografiche e fotografiche preliminari e gli studi scientifici successivi con approccio archeologico, furono compiuti con mirabile passione e dedizione, in forma di puro volontariato, da cittadini di Cavezzo sotto la sapiente guida di un gruppo di archeologi locali.

2014  (ricostruzione intero bene)

L'oratorio è stato il primo edificio di culto del cratere sismico ad essere riedificato dopo il terremoto del 2012 che aveva distrutto la chiesetta salvando solo parte della facciata. Fin da subito un gruppo di volontari, coordinati dall'archeologa Agnese Lodi, aveva provveduto a recuperare quello che era possibile reimpiegare nella sua ricostruzione lanciando anche una raccolta fondi. L' importo dell'opera è stato di 100 mila euro, dei quali 50 mila finanziati dai Beni Culturali, essendo l' oratorio entrato nel programma della ricostruzione 2013-2014, e la parte restante coperta dai fondi raccolti dai volontari con varie iniziative. Il progetto prevedeva che l' esterno dell' edificio fosse ricostruito uguale a prima, ma rendendolo antisismico e mantenendo la facciata come ricordo del terremoto, mentre all'interno, dopo la ricostruzione, sono stati disposti arredi e oggetti originali recuperati sotto le macerie. Ad eseguire l'opera è stata la ditta Dedalo Costruzioni di Mirandola.
Descrizione

L’edificio religioso è caratterizzato, esternamente, da due corpi di fabbrica adiacenti: uno più alto e più lungo che rappresentava l’oratorio originario, l’altro leggermente più basso e a pianta quadrata, che è stato inglobato nella chiesetta in una successiva fase di ampliamento, in origine utilizzato come protiro. La copertura è a capanna con due spioventi su entrambi i corpi di fabbrica, ma posta a quote differenti, col manto in vecchi coppi a canale di laterizio di produzione artigianale, così come i vecchi mattoni pieni di laterizio delle murature perimetrali e di tamponamento. Per conferire al fabbricato un aspetto decoroso, in linea coi canoni architettonici classici dell’epoca, nell'Ottocento fu realizzato un timpano triangolare, marcatamente sagomato, a coronamento della facciata principale, mentre ai lati del portale d’ingresso sormontato da una finestra circolare, furono aperte due monofore a tutto sesto. Internamente, l’aula riservata ai fedeli è coperta con volta a botte intonacata e tinteggiata, mentre il corpo di fabbrica più basso, in prossimità dell'ingresso, è coperto con volta a crociera: i due vani sono formalmente collegati a definire un unico locale per le funzioni religiose.
Impianto strutturale
Impianto strutturale longitudinale, schematicamente a croce latina senza bracci laterali, senza presbiterio, con l'aula allungata con un ampliamento che ha inglobato il protiro in facciata.
Struttura
Muratura portante continua in mattoni di laterizio sull'intero perimetro del fabbricato. Copertura a capanna con due spioventi in legno e laterizi con manto in coppi a canale.
Coperture
Copertura a capanna con due spioventi in legno e laterizi e con manto in coppi a canale di laterizio. Orditura in travicelli, arcarecci e capriate di legno.
Pavimenti e pavimentazioni
In piastrelle quadrate di cotto
Adeguamento liturgico

nessuno
Nel presbiterio, rialzato di un gradino sulla sala ecclesiastica, si trova un piccolo altare in muratura alla spalle del celebrante
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