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beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Priorato
Fontanellato
Parma
chiesa
sussidiaria
San Benedetto
Parrocchia di Santa Croce e San Benedetto
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1980 ca.)
1013 - 1013(menzione intero bene); 1230 - 1230(menzione intero bene); 1400 - 1400(passaggio di proprietà intero bene); 1518 - 1579(passaggio di proprietà intero bene); 1579 - 1579(passaggio di proprietà intero bene); 1579 - 1580(restauro intero bene); 1716 - 1751(rifacimento intero bene); 1751 post - 1774(rifacimento facciata); 1776 - 1776(menzione intero bene); 1785 - 1785(rifacimento intorno); 1797 - 1837(restauro facciata); 1804 - 1810(completamento cappelle laterali); 1889 - 1912(restauro intero bene); 1899/10/03 - 1916/06/24(separazione intero bene); 1920 - 1930(restauro intero bene); 1971/05/31 - 1971/05/31(passaggio di proprietà intero bene); 1996 - 1996(restauro intorno); 2008 - 2010(restauro intero bene); 2015 - 2017(restauro intorno)
Chiesa di San Benedetto
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Benedetto <Priorato, Fontanellato>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze padane (costruzione)
Notizie Storiche

1013  (menzione intero bene)

Per la prima volta viene citata la chiesa di Priorato in un atto dell'imperatore Enrico II, che la annovera tra i beni di pertinenza dell'abbazia benedettina di Leno (Brescia). La chiesa viene detta di Fontana lata, cioè Fontanellato, ma si intende questa di Priorato poichè la chiesa di Fontanellato sorgerà solamente nel XV secolo.

1230  (menzione intero bene)

Nel Rotulus decimarum viene nuovamente citata la chiesa di Priorato, ancora dipendente dall'abbazia di Leno.

1400  (passaggio di proprietà intero bene)

Per mezzo di Bolla pontificia, Papa Bonifacio XI, accordò ai Sanvitale il giuspatronato. La chiesa versava in pessime condizioni.

1518 - 1579 (passaggio di proprietà intero bene)

Ai frati benedettini succedettero, ad intervalli di tempo, i domenicani, scacciati dal convento di San Giuseppe in Fontanellato dalle invasioni nemiche e che qui trovarono rifugio.

1579  (passaggio di proprietà intero bene)

Considerato lo stato delle anime e la decadenza degli edifici, a Priorato subentrò l'autorità del Vescovo e cessò quella di abati e priori. Il paese fu dal vescovo ricostituito in forma di plebania e vicariato foraneo, da cui dipendevano le chiese di Toccalmatto, Casalbarbato, Ghiara e la nuova chiesa di Santa Croce a Fontanellato.

1579 - 1580 (restauro intero bene)

Dalla visita pastorale di Mons. Castelli si apprende che la chiesa versava in pessime condizioni per cui fu ordinato di rifare il tetto a volta o a soffitto e di ritinteggiare e rintonacare le pareti.

1716 - 1751 (rifacimento intero bene)

Per volere del priore-prevosto Mons. Paolo Aimi, la chiesa fu completata con l'allungamento dell'abside, l'aggiunta delle cappelle laterali, l'ampliamento verso est, la costruzione delle due sagrestie e l'aggiunta delle cornici ovali in stucco per la Via Crucis e di numerosi arredi sacri.

1751 post - 1774 (rifacimento facciata)

Il successore di Mons. Aimi, don Carlo Delfinoni portò a termine il programma di rinnovamento avviato dal suo predecessore completando gli edifici canonicali e la facciata della chiesa. E' presumibile, data la somiglianza con la chiesa parrocchiale di Soragna, che l'autore del rifacimento della facciata, dal mosso fastigio, sia Ottavio Bettoli. Il progetto trovò un importante sostegno economico in Isabella di Borbone. A questa fase appartiene l'edificazione della Peschiera nel giardino della canonica.

1776  (menzione intero bene)

Nella visita pastorale di Mons. Pettorelli Lalatta la chiesa viene descritta come elegante e riccamente adorna. Viene menzionata anche la nuova e grandiosa canonica, di recente costruzione.

1785  (rifacimento intorno)

Nell'ex convento, ora adibito a canonica, Luigi Sanvitale fece erigere un vasto atrio con scalone.

1797 - 1837 (restauro facciata)

Nel periodo in cui fu parroco Luigi Sanvitale, sotto la direzione dell'architetto Giuseppe Rasori si rimise mano alla facciata, non ben conclusa. In questi anni furono completati i lavori alla canonica e restaurata la Peschiera.

1804 - 1810 (completamento cappelle laterali)

I due altari laterali furono approntati dopo il 1804, per volere del priore Luigi Alessandro Sanvitale

1889 - 1912 (restauro intero bene)

Sotto la guida di don Giovanni Bignami vennero eseguiti vari restauri, fra cui il rifacimento degli intonaci sempre molto fragili a causa dell'umidità della zona, e interventi di manutenzione sia alla chiesa che alla canonica.

1899/10/03 - 1916/06/24 (separazione intero bene)

Con decreto del vescovo mons. Francesco Magani, la parrocchia di Priorato viene separata da quella di Fontanellato. Solo però con un successivo decreto del vescovo mons. Guido Maria Conforti la separazione fu attuata, ponendo fine a secolari rapporti di tensione.

1920 - 1930 (restauro intero bene)

Per volere del parroco, Mons. Enrico Grassi, l'intero edificio fu sottoposto a restauro. In particolare fu sistemato il tetto, furono aperte le nicchie per le statue e ripristinati gli intonaci.

1971/05/31  (passaggio di proprietà intero bene)

Con decreto del vescovo mons. Amilcare Pasini, la parrocchia di Priorato viene estinta e unita a quella fi Fontanellato.

1996  (restauro intorno)

La canonica è stata sottoposta a lavori di recupero su progetto dell'architetto Stefano Testi.

2008 - 2010 (restauro intero bene)

La chiesa è stata oggetto di interventi finanziati in parte con i fondi dell'Otto per mille dello Stato, in parte della Fondazione Cariparma e in parte della Parrocchia. Sotto la direzione degli architetti Barbara Zilocchi e Giovanni Signani, si è proceduto al consolidamento delle fondazioni, al ripristino del paramento murario tardo-quattrocentesco in laterizio emerso sul lato meridionale durante i lavori di restauro, al rifacimento degli intonaci esterni, al restauro dei paramenti murari interni.

2015 - 2017 (restauro intorno)

Lavori di restauro, consolidamento e miglioramento sismico della canonica su progetto degli architetti Barbara Zilocchi e Giovanni Signani.
Descrizione

La facciata della chiesa, coronata da mosso fastigio, si presenta ripartita per mezzo di quadrature. Per analogie stilistiche con le parrocchiali di Trecasali e di Soragna, è stata ascritta a Ottavio Bettoli (1739-1769). Nella parte centrale, si trova, nella partitura inferiore, il portale sormontato da una decorazione a stucco mistilinea e, nella campitura superiore, una finestra, anch'essa inglobata in una cornice dall'andamento mosso. All'interno la chiesa è a navata unica, con l'aula strombata all'innesto con l'abside semicircolare. La navata è suddivisa in tre campate per mezzo di pilastri che sorreggono un cornicione su cui poggiano le volte a crociera unghiate; nelle lunette sono aperte finestre rettangolari che donano luminosità all'interno. Nella strombatura all'innesto dell'abside si aprono due porte per l'accesso alle sagrestie e, nell'arco, trovano spazio decorazioni pittoriche e stucchi. Il presbiterio è separato dall'aula liturgica per mezzo di una balaustra. L'abside semicircolare ha volta a botte lunettata e cupola emisferica. Ci sono due cappelle laterali, una per lato e, in corrispondenza dell'ultima campata, si aprono due porte con cornici in stucco mistilinee che danno accesso ai locali antistanti le due sagrestie. Il campanile è posto a settentrione rispetto alla facciata.
Pianta
Edificio a pianta a croce latina con navata unica stromabata all'innesto con l'abside semicircolare, pseudo-transetto, due cappelle laterali, una per lato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in piane di cotto lucidato.
Coperture
Tetto a doppio spiovente. All'interno la navata presenta copertura a volte a crociera unghiate, mentre l'abside volta a botte lunettata e cupola emisferica nel catino.
Elementi decorativi
L'interno è caratterizzato da un ricco apparato decorativo di stucchi e affreschi. Prevalgono i motivi geometrici mistilinei di gusto rococò, ma nella zona presbiterale, si trovano raffigurati, oltre ai due angeli, dei simboli sacri.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980 ca.)
Altare mobile costituito da un semplice basamento metallico che sorregge una mensa rettangolare in materiale plastico.
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