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Chiesa di Maria Vergine Assunta
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Maria Vergine Assunta <Elva>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione della chiesa)
Notizie Storiche
1351 (costruzione intero bene)
Riguardo alla chiesa di Maria Vergine Assunta non si possiedono fonti attendibili che indichino la data della sua costruzione infatti il primo documento che ne attesta la sua presenza risale al 1351 ed è costituito da un atto con cui il Vescovo di Torino Tommaso, il 31 gennaio 1351, conferisce la gestione della parrocchia di S. Maria Assunta ad un certo Guglielmino di Dronero, già curato della chiesa per l'assenza del precedente parroco Guglielmo. Ettore Dao comunque, dopo un'attento studio della parrocchiale, nel suo libro ipotizza la forma iniziale della chiesa "in base a questi elementi possiamo ipotizzare qual era la forma iniziale della chiesa, sapendo inoltre [...] che non esistevano la sagrestia attuale, la cappella di San Pancrazio, il locale a destra del protiro e la porzione di navata a destra di chi entra. Con molta probabilità non esisteva neppure il campanile, eretto in seguito contemporaneamente al coro [...].
XV sec (descrizione intero bene)
Entro la fine del XV sec la parrocchiale aveva raggiunto la lunghezza attuale, fra un nuovo presbiterio quadrato a Est a la nicchia-altare della Pietà (dei Viviani, poi trasferita a Chiosso Medio) all'estremità Ovest, ma dai documenti si evince la presenza di un'altra cappella tutta dipinta, addossata fuori della parete Nord (San Rocco) e di una separata (dedicata a San Lorenzo) presso l'ingresso all'area cimiteriale che circondava da 3 parti la chiesa.
1440 - 1520 (realizzazione Affreschi)
La chiesa è importante per le pitture murali del presbiterio, che sono una pietra miliare dell'arte piemontese. Gli evangelisti e i dottori della Chiesa raffigurati sulla volta sono di una artista piemontese del 1440. La storia della Madonna sulle pareti sono del maestro fiammingo Hans Clemer, attivo in Saluzzo dal 1480 al 1520, noto come il "maestro d'Elva".
La decorazione della volta a crociera del presbiterio è probabilmente di Pietro di Saluzzo.
1669 - 1673 (ampliamento sacrestia)
Tra il 1669 e il 1673 fu formata la sacrestia in luogo della cappella di San Rocco a fianco del presbiterio, dove rimangono gli affreschi del Clemer e altri, apprezzati da tutti i vescovi visitatori.
1763 (ristrutturazione intero bene)
La chiesa ha subito una ristrutturazione generale a seguito della costruzione (1763) della cappella di San Pancrazio, di fronte all'ingresso (impresa di Antonio Verzellino da Pietra Negra in Valle d'Aosta) con cui si accresceva lo spazio interno in una vaga suggestione di pianta a croce. Ulteriori chiusure sono state eseguite su tutto o quasi, il fronte verso la borgata, fino a suggerire l'immagine di un portico chiuso ai lati del portale.
1806 - 1827 (costruzione sacrestia)
Negli anni 1826-1827 è stata costruita una nuova sacrestia dopo una lettera mandata dal parroco di Elva nel 1806 dove si lamentava che in essa si poteva vestire solo un sacerdote alla volta.
1949 - 1945 (restauro intero bene)
Nel 1949-1950 Don M. Fusero ha provveduto a valorizzare certi elementi artistici, abbassando il tetto della sacrestia per mettere nuovamente in luce gli archetti pensili dell'antica facciata, e spostando il fonte battesimale nell'attuale posizione.
1980 - 1985 (rifacimento-restauro intero bene)
Nel 1980 ebbero luogo i lavori per il rifacimento del tetto e i restauri degli affreschi del presbiterio dell'estate 1985.
2002 (restauro intero bene)
Nel dicembre 2002 si sono i lavori:
- Di sistemazione del piazzale antistante la chiesa parrocchiale;
- E’ stato scrostato tutto il muro perimetrale del camposanto, sistemata la sua parte superiore;
- Rifatta la porta d’ingresso al cimitero;
- Alzato l’arco che immette nello spazio della chiesa.
All’interno della chiesa si è provveduto al rifacimento dell’impianto elettrico e all’installazione di un impianto antifurto.
Descrizione
La cappella è ubicata al margine sud della borgata Serre capoluogo, con la facciata sul lato nord, ad ovest in aderenza alla chiesa è ubicato il cimitero.
Chi si avvicina alla chiesa attraversando il piccolo spiazzo erboso antistante l'ingresso, nota subito la varietà di corpi in muratura che si compenetrano a formare una singolare e complessa struttura.
La porta che ci introduce alla navata principale è posta lateralmente rispetto all'altare maggiore, per evidenti ragioni pratiche, essendo pericoloso un eventuale ingresso posto a pochi metri dallo strapiombo su cui si affaccia la chiesa, come avrebbe richiesto un'entrata frontale.
Pianta
La pianta della chiesa è molto articolata, la navata principale è disposta lungo l'asse est-ovest, con l'abside ad est; perpendicolarmente si sviluppa un'altra navata, ora destinata per la parte sud a cappella invernale. Nell'angolo sud-est si eleva la torre campanaria a base quadrata.
Coperture
Manto di copertura in lose costituita da elementi regolari disposti a fazzoletto, poggiate su struttura lignea.
Struttura
Murature portanti in pietra a spacco. Le volte sono molto articolate, in parte a botte ed in parte a crociera, tutte in pietra e laterizio intonacate all'intradosso. La struttura portante del tetto è lignea.
Portale
Il portale di ingresso è molto imponente, oltre alla porta principale, sulle pareti laterali si aprono due piccole porte. Le decorazioni pittoriche visibili sono di scarso interesse, eccetto i motivi decorativi soprastanti il portale e per l'angelo ormai consumato dalle intemperie affrescato in facciata esternamente al protiro.
Pavimenti e pavimentazioni
Le pavimentazioni della chiesa sono in pietra rettangolari di diverse misure.
Abside
L'abside della chiesa principale, con volta a crociera costolonata, contiene al suo interno il ciclo pittorico di Hans Clemer di straordinaria fattura.
L'abside della cappella di S. Pancrazio (ora adibita a cappella invernale) è rettangolare con gli angoli smussati.
Campanile
Il campanile è tipico della Valle Maira, molto imponente, è concluso da una cuspide a piramide in pietra a vista. La cella campanaria è caratterizzata da aperture a bifora su tutti quattro i lati, sotto sono presenti i quattro quadranti dell'orologio con fondo bianco e numeri romani. Non sono presenti fasce marcapiano, molto interessanti sono gli angoli costituiti da pietre verdi ben squadrate.
Facciata principale
Della facciata principale è da evidenziare il portale sopra descritto.
Presbiterio
Il presbiterio è contenuto all'interno della cappella absidale interamente affrescata, dove è stato operato un adeguamento liturgico strutturale.
Altare principale
L'altare principale è ora un tavolo in pietra posto di fronte all'altare originale che era disposto al centro della cappella absidale.
Altari secondari
L'altare interno alla cappella di S. Pancrazio (invernale) è appoggiato al muro che separa la cappella dal coro, è in muratura con finitura a stucchi, con al centro il tabernacolo e soprastante tronetto con croce.
e di fronte una pedana.
Elementi decorativi
L'elemento decorativo più importante è certamente il ciclo pittorico dell'abside, ma non mancano elementi di scultura in pietra locale, da evidenziare il fonte battesimale.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (Primi anni 2000 )
Al centro del presbiterio è stato aggiunto un altare in pietra costituito da una lastra rettangolare poggiante su un pilastro tondo.
ambone - intervento strutturale (Primi anni 2000)
A sinistra per chi guarda il presbiterio, è posto l'ambone, costituito da un pilastro tondo con soprastante tavola in legno inclinata su cui si posano i libri per le letture.
altare - aggiunta arredo (Anni '70 del '900)
Nella cappella invernale, posta perpendicolarmente alla navata centrale, di fronte all'altare principale è stato aggiunto un tavolo che serve come altare della celebrazione.
ambone - aggiunta arredo (Anni '70 del '900)
Nella cappella invernale, posta perpendicolarmente alla navata centrale, a sinistra per i fedeli è posto un leggio in legno con funzioni di ambone.