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Lugo
Imola
chiesa
sussidiaria
Pio Suffragio
Parrocchia di Santi Francesco Ed Ilaro
Facciata; Pianta; Soffitti; Abside; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1962)
XVII - XVII(costruzione intero bene); 1719 - 1721(demolizione intero bene); 1770 - 1770(costruzione sacrestia e cappella); 1936 - 1936(costruzione gradinata); 1968 - 1968(rifacimento pavimento)
Chiesa del Pio Suffragio
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa del Pio Suffragio <Lugo>
Ambito culturale (ruolo)
architettura rinascimentale (costruzione edificio)
maestranze bolognesi (decorazione edificio)
Notizie Storiche

XVII  (costruzione intero bene)

diventa necessaria la costruzione di una chiesa che, oltre a celebrare la santa messa, accolga anche i pellegrini offrendo loro la possibilità di esprimere la propria devozione a San Giuseppe. L'impresa infiamma l'animo dei lughesi che impiegano tempo e soldi per riuscirci: nasce così il primo oratorio di San Giuseppe, consacrato dal vescovo di Imola, mons. Ferdinando Millini, nel 1628.

1719 - 1721 (demolizione intero bene)

a causa delle rovinose condizioni in cui si trova, il vecchio oratorio viene abbattuto e hanno inizio i lavori per una nuova chiesa.

1770  (costruzione sacrestia e cappella)

vengono edificate a pianterreno con annessi servizi ed al primo piano l'abitazione del rettore.

1936  (costruzione gradinata)

nella piazza su cui si affaccia la chiesa, viene eretto un monumento dedicato all'eroe della prima guerra mondiale, Francesco Baracca. La piazza subisce così significative modifiche causando un innalzamento dell'oratorio di 60 cm rispetto ad essa. A questo punto si rende necessaria la costruzione di una gradinata di accesso all'edificio.

1968  (rifacimento pavimento)

su iniziativa del rettore don Francesco Gardenghi è stato rifatto in cotto il pavimento dell'oratorio, grazie anche al contributo della Cassa di Risparmio di Lugo.
Descrizione

la chiesa del Suffragio o altrimenti detta di San Giuseppe - così chiamata perché sorta inizialmente per permettere ai pellegrini di venerare il santo - ha la facciata che volge a mezzogiorno su quella che si chiamava piazza Maggiore all'epoca della seconda edificazione. Nel 1719 venne demolita, per poi essere ricostruita e aperta al culto il 17 agosto del 1721, assumendo la denominazione di "chiesa della Madonna della neve e dei santi Michele e Giuseppe o del Suffragio". Caratterizzata da una pianta a croce latina, con ampia navata centrale e due navate laterali di larghezza ridotta, presenta una scenografica facciata settecentesca, divisa in due piani da un cornicione. Inferiormente, due lesene di valenza puramente estetica, fiancheggiano la porta centrale sormontata da un timpano curvilineo. Posta immediatamente sopra la porta d'accesso alla chiesa, si incontra un'edicola lignea in cui è collocato un organo a canne, incorniciato da archi a tutto sesto decorati con stucchi. La parte retrostante l'altare è allestita con panche in legno, mentre da una porta posta a sinistra dell'abside, si accede sia alla cappella invernale sia alla sacrestia costruita nel 1781, oltre che ad altri ambienti di servizio della chiesa. L'edificio è inoltre contraddistinto da un'elegante architettura, scandita da lesene culminanti con capitelli compositi, mentre archi, quadrature e panneggi sorretti da putti, ne costituiscono la complessa ornamentazione in stucco di gusto barocco.
Facciata
realizzata nel corso del 1700, è divisa in due piani da un cornicione e nell'insieme risulta ben proporzionata ed armonica. Nella parte inferiore vi sono due lesene che hanno pura funzione decorativa, mentre nella parte superiore della facciata si aprono due nicchie con sculture e un finestrone sormontato da un oculo chiuso e incorniciato.
Pianta
a croce latina, che richiama la forma del crocefisso di tradizione cristiana, costituita da due segmenti di misura diversa che si intersecano ad angolo retto, in cui il segmento minore è il transetto ed a circa tre quarti del segmento maggiore, che coincide con la navata. Oltre alla navata centrale se ne aprono due laterali, basse e di larghezza ridotta, illuminate dalla luce proveniente dalle finestre poste sulla facciata della chiesa e sopra le trabeazioni.
Soffitti
i soffitti delle nicchie laterali e della navata centrale sono realizzati con volte a botte, invece il resto dei soffitti del transetto, dell'abside e delle navate laterali sono voltati a crociera.
Abside
è stretta, alta e di forma rettangolare, sovrastata da due volte a crociera e dotata di quattro finestre che le conferiscono maggiore profondità; i capitelli che la contraddistinguono sono di ordine corinzio.
Elementi decorativi
la decorazione della chiesa è caratterizzata in generale da un trionfo di stucchi barocchi, eleganti e raffinati, che imprimono al sacro edificio i caratteri propri del XVIII secolo.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1962)
viene realizzato un altare ex novo con lo scopo di essere rivolto verso l'assemblea. Non vengono invece apportate modifiche ai confessionali e al tabernacolo che restano invariati anche dopo il II Concilio Vaticano.
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