Notizie Storiche |
XI (preesistenze antico nucleo)
Il primo nucleo della chiesa risale all'XI secolo. Dell'antica costruzione rimangono l'abside (sul lato sud dell'edificio, in corrispondenza della navata destra) e il basamento del campanile. Dai segni materici si deduce che il campanile era più basso.
XIII - XV (proprietà carattere generale)
La chiesa con il monastero annesso è sede prima dei monaci Benedettini e poi Cistercensi, come dimostrano i primi sette parroci conosciuti a cui era attribuito il titolo di Priore.
1222 (prima citazione carattere generale)
La chiesa intitolata a San Vito compare in un documento (atto per il diritto di erratico) del 1222 firmato da Vito Pereto, primo priore conosciuto.
XIV - XVI (primo ampliamento antico nucleo)
L'antica chiesa è oggetto di un primo ampliamento, in corrispondenza delle attuali ultime due campate della navata destra. Indagini georadar, effettuate nel 2003, confermano la presenza del nucleo nell'area indicata, nonché il fatto che l'edificio si trovava ad un livello inferiore di quello attuale. Ad ulteriore sostegno della tesi, durante i lavori di restauro sui fronti esterni, realizzati tra il 2014 e il 2018, è stato recuperato il portale gotico che si apriva nella quinta campata della navata destra.
In un orizzonte cronologico coerente con le attività di ampliamento viene anche sopraelevato il fusto del campanile; la fase costruttiva è riconoscibile grazie alle cornici in cotto.
metà XV (realizzazione affresco prospetto sud)
Alla seconda metà del XV secolo risale l'affresco di Sant'Antonio Abate, raffigurato sulla lesena esterna del fronte sud, in corrispondenza dell'ultima campata.
1452 (proprietà carattere generale)
La chiesa passa alle dipendenze del Vescovo di Torino e cessa di essere officiata dai monaci.
1461 (realizzazione fonte battesimale)
Il fonte battesimale, in pietra e di forma ottagonale, riporta l'epigrafe in caratteri gotici "Hoc opus fecit fieri venerabilis religiosus frater Gabriel De Burriis de Plossasco, prior ecclesiæ Scti Viti, de dicto loco ad honorem Dei et Beatæ Mariæ Virginis ac beatorum martirum Viti, modesti atque Crescentiæ et totius curiæ coelestis. MCCCCLXI", attribuendo l'opera al religioso frate Gabriele De Buri di Piossasco, che la fece realizzare nel 1461. Al di sotto dell'epigrafe è presente lo stemma araldico del priore De Buri.
1461 (realizzazione affresco ex-canonica)
Il priore De Buri è uno dei committenti dell'affresco collocato al secondo piano dell’antica canonica, già sede del monastero annesso alla chiesa, in un ambiente trasformato in corridoio, rinvenuto alla fine degli anni sessanta del Novecento. L'affresco, attribuito alla cerchia jaqueriana, si divide in due porzioni orizzontali: sopra è raffigurata la Crocifissione, sotto quattro santi, da sinistra, San Cristoforo, San Vito, San Sebastiano e San'Antonio Abate, al centro dei quali è raffigurato lo stemma della famiglia De Buri.
fine XVI - inizi XVII (secondo ampliamento intero bene )
L'assetto quasi definitivo della costruzione, corrispondente nella planimetria a quello odierno, viene raggiunto tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, con l'aggiunta e il completamento delle navate laterali, nonché con il prolungamento dell'edificio verso la facciata.
1668 (visita pastorale vecchia sacrestia)
Nella visita pastorale viene citato il locale, realizzato per traslare la sacrestia sita nella cappella dell'abside.
fine XVII (donazione via crucis)
La Via Crucis viene donata dal Conte Gian Michele di Piossasco de' Rossi dopo le guerre di fine Seicento.
1692 - 1699 (profanazione carattere generale)
Nel periodo compreso tra il 1692 e il 1699, la chiesa subisce la profanazione da parte di diversi eserciti di passaggio.
1702 (realizzazione tela navata destra - seconda campata)
La tela posta sul primo altare della navata destra, raffigurante la "Madonna col Bambino e Santi", è datata 1702, opera del pittore Zamorra.
1704 (realizzazione altare maggiore)
Realizzazione dell'altare maggiore e della trabeazione sulla parete di fondo. Al di sopra della trabeazione, all'interno di un medaglione dorato, si legge "D.O.M. VITO PATRONO PIETAS PLOSSASCI IN BELLO SACRAT 1704".
L'altare maggiore originariamente era addossato al muro di fondo.
1739 ca. (donazione statua di San Vito)
Come risulta dallo stemma araldico alla base della statua, essa viene donata dal barone Otto Rehbinder e Cristina Piossasco De Feys, probabilmente in occasione delle loro nozze.
1749 (costruzione nuova sacrestia)
La Il progetto della nuova sacrestia, posta sul lato nord dell'edificio, risale al 1749. Per la realizzazione della porta di accesso dalla chiesa alla sacrestia viene rimosso un altare.
1749 (testimonianza grafica intorno)
In una planimetria datata 1749, raffigurante la chiesa, la canonica e i giardini, si riscontra l'assenza dell'attuale scalone di fianco all'affresco di Sant'Antonio sul lato sud; tuttavia è presente una scaletta in corrispondenza dell'ingresso sud (terza campata).
1750 ca. (realizzazione dipinto navata sinistra - seconda campata)
Il dipinto con Tobiolo e l'Angelo, collocato nel primo altare della navata laterale sinistra (seconda campata), è attribuito alla cerchia operante nella scuola del Beaumont, databile intorno al 1750.
1772 (modifiche altare maggiore)
Sopra un foglietto manoscritto, incollato sul telaio della pala d'altare, rinvenuto durante il restauro del 2004 della pala, è riportata la scritta "Quest'Altare formato nell'anno 1704 fu ridotto in miglior forma, cioè arricchito di stucchi, puttini, e di altri ornamenti dorati nell'anno 1772".
1775 (consacrazione carattere generale)
La chiesa viene consacrata nell'anno 1775 da mons. Rorengo di Rorà Arcivescovo di Torino.
1780 (realizzazione pala d'altare)
L'icona ovale d'altare, posta sulla parete di fondo e raffigurante la Gloria ed il Trionfo di San Vito, è ascrivibile alla fine del XVIII secolo ed attribuita a Rocco Comaneddi; centralmente è raffigurato San Vito circondato dagli angeli e, nella parte inferiore, San Modesto e Santa Crescenzia.
In occasione del restauro del 2004, sul retro del telaio, è stata rinvenuta la scritta "ICONA SS. MM. VITI MODESTI ET CRESCENTI AE PATRONORUM DEPICA ANNO 1780 - APPOSITA DIE 22 MARTII".
1832 (realizzazione dipinti coro)
Sulle pareti laterali del coro sono presenti opere datate 1832 del pittore Maletti di Cumiana: la "Natività" sulla parete di destra, "L'ultima Cena" su quella di sinistra.
1833 (pavimentazione interno)
Realizzazione della pavimentazione in pietra di Barge.
1842 (realizzazione organo)
Sopra il portale d'ingresso è collocato l'organo, costruito dai fratelli Bussetti.
metà XIX (riposizionamento altare maggiore)
L'altare maggiore viene spostato dalla parete di fondo per volere del Vicario Don Giovanni Bernero, per far posto al coro, e ricollocato al centro della quinta campata.
metà XIX (rifacimento facciata)
Per volere del Vicario Don Giovanni Bernero viene rifatta la facciata.
1853 (apparato pittorico interni)
Realizzazione dell'apparato pittorico degli interni. Sull'arco maggiore della chiesa, sopra la balaustra, compare l'iscrizione "I parrocchiani adornarono MDCCCLIII", a ricordo dei lavori di decorazione della volta e delle pareti voluti dal Vicario Don Giovanni Bernero.
Sulla volta della navata centrale vendono dipinti sei affreschi raffiguranti, a partire dall'altare maggiore, la Fede, Dio Padre, S.Gregorio Magno, S.Ambrogio, S.Agostino e S.Girolamo, opera del pittore Faconti. Nelle lunette della volta sulla navata centrale, al di sopra dei finestroni, vengono dipinti dodici tondi raffiguranti i Santi Apostoli.
1882 - 1883 (realizzazione piazzale intorno)
Realizzazione del piazzale che fiancheggia la parete sud della chiesa. Sul muro di contenimento in laterizio è riportata la data 1882.
1886 (realizzazione nuova facciata)
Viene realizzata la nuova facciata in laterizio. Sulla sommità del timpano si innalza la statua della Fede, recante una croce, mentre sulle volute laterali sono collocate le statue della Speranza e della Carità; nelle nicchie al di sopra e ai lati del portale di ingresso sono poste rispettivamente le statue di S.Vito, S.Modesto e S.Crescenza.
1890 (fusione campana campanile)
La campana che si trova nel campanile è datata 1890.
fine XIX (restauro organo )
L'organo viene riformato a cura di Giuseppe Lingua di Torino.
1932 (donazione gruppo scultoreo della Pietà)
Il gruppo scultore della Pietà, collocato nella prima campata della navata destra, viene donato da Fiora Bartolomeo e Boero Claudina in occasione del loro matrimonio.
1960 - 1970 (ritrovamento affresco ex canonica)
Alla fine degli anni sessanta del Novecento viene rinvenuto nell'ex canonica l'affresco della Crocefissione e Santi attribuito alla scuola jaqueriana.
1996 (restauro organo )
Restauro dell'organo dei F.lli Bussetti.
2001 (restauro affresco ex canonica)
Restauro dell'affresco della Crocefissione e Santi.
2001 (restauro affresco prospetto sud)
Restauro affresco raffigurante Sant'Antonio Abate sul prospetto sud.
2001 - 2003 (analisi statiche e sondaggi stratigrafici intero bene)
Analisi e studio dei dissesti, del quadro fessurativo, delle fasi costruttive e dell'ambiente circostante, finalizzato alla formulazione di un piano di interventi volti a risolvere le problematiche strutturali emerse da analisi preliminari.
2002 (rifacimento pavimentazione sacrestia)
Rifacimento pavimento ligneo della sacrestia.
2004 (consolidamento navata centrale)
Rinforzo strutturale della navata centrale.
Sistemazione dello smaltimento delle acque meteoriche lato est.
2004 (restauro pala d'altare e candelabri)
Restauro della pala d'altare e dei candelabri. Sul retro dell'altare, alla base del crocefisso ligneo, è posta una targhetta in memoria della sig.ra Elda Bonetto, donatrice per il restauro.
2004 - 2005 (restauro e consolidamento abside)
Restauro e rinforzo strutturale dell'abside.
2005 (messa in sicurezza statue facciata)
Messa in sicurezza delle statue presenti sulla facciata.
2005 (restauro altare maggiore)
Restauro dell'altare maggiore, del portone del coro e delle porte ai lati dell'altare.
Sul retro dell'altare, alla base del crocefisso ligneo, è posta una targhetta in memoria della Maestra Aurora Bonetto, donatrice per il restauro.
2005 (restauro tele pareti laterali altare maggiore)
Restauro delle tele ai lati dell'altare maggiore, raffiguranti "Caino e Abele" e "Abramo e l'Angelo".
2005 - 2006 (restauro affresco prospetto sud)
Restauro affresco raffigurante Sant'Antonio Abate sul prospetto sud.
2005 - 2006 (restauro e consolidamento campanile)
Restauro e rinforzo strutturale del campanile.
2007 (restauro fonte battesimale)
Restauro del fonte battesimale.
2007 (restauro bussola ingresso)
Restauro della bussola in legno dell'ingresso principale.
2009 - 2010 (restauro tela navata destra - seconda campata)
Restauro della tela collocata nel primo altare della navata destra (seconda campata), raffigurante la "Madonna col Bambino e Santi", opera del pittore Zamorra, a cura del Centro di Conservazione e Restauro della Reggia di Venaria.
2011 (sistemazione pavimentazione intorno)
Sistemazione della pavimentazione del terrapieno lato strada a seguito della sistemazione della piazza da parte dell'Amministrazione Comunale.
2013 (manutenzione straordinaria tetto ex canonica)
Manutenzione straordinaria tetto ex canonica.
2014 - 2018 (consolidamento e restauro intero bene)
Consolidamento e restauro copertura; consolidamento e restauro facciate; consolidamento e restauro interni; consolidamento e restauro bonifica delle murature dall'umidità. |
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Descrizione |
La chiesa sorge nel nucleo più antico di Piossasco, ai piedi del monte S.Giorgio, sulla piazza che si apre lungo la via S.Vito. La chiesa è stata parrocchia fino alla costruzione, negli anni Settanta, della chiesa dei Santi Apostoli nel nuovo centro del paese. L'edificio è libero su tutti i lati, con fabbricato annesso sul prolungamento del fronte est; la facciata è rivolta ad ovest. Del primitivo impianto romanico la chiesa conserva l'abside e la parte inferiore del campanile, posti sul lato est dell'edificio.
La chiesa ha pianta longitudinale suddivisa in tre navate; ciascuna navata si compone di sei campate; la sesta campata della navata destra è absidata. Al fondo della navata destra, con accesso dal coro, si trova l'antica abside romanica. La navata centrale, più alta delle laterali, è coperta da volte a botte con unghie. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera, ad esclusione della sesta della navata destra, coperta da volta a botte e semicupola. L'apparato pittorico della navata centrale, ottocentesco, presenta raffigurazioni affrescate sulla volta attribuite al pittore Faconti. Sopra il portale d'ingresso è collocata la cantoria con l'organo a canne. Il presbiterio è posto nella quinta campata; l'altare storico è in stucco lavorato a finto marmo; sulla parete di fondo si colloca l'icona rappresentante la Gloria ed il Trionfo di San Vito, con San Modesto e Santa Crescenza, attribuita a Rocco Comaneddi; la parete si completa con trabeazione barocca poggiante su quattro colonne, adornata con putti, angioletti, le statue di due grandi angeli, di S.Pietro e di S.Paolo. Nelle navate laterali sono collocati gli altari minori, corredati di statue e dipinti di particolare pregio. L’oggetto più antico della chiesa è la vasca battesimale, di pietra bianca e forma ottagonale, sul cui orlo corre un’iscrizione in caratteri gotici con il nome del donatore, Gabriele de Buri, e la data 1461.
L'attuale facciata, in mattoni a vista, presenta ordini sovrapposti scanditi da lesene, con volute alle estremità dell'ordine superiore, e conclusa da timpano triangolare. Sopra il timpano si innalza la statua della Fede, recante una croce; sulle volute laterali sono poste le statue della Speranza e della Carità. Entro nicchie al di sopra e ai lati del portale di ingresso sono poste rispettivamente le statue di S.Vito, S.Modesto e S.Crescenza.
Sul fronte sud sono presenti due ingressi laterali, uno in corrispondenza della terza campata, e l'altro, recentemente riscoperto, con portale gotico, in corrispondenza della quinta campata. Sulla lesena tra la quinta e la sesta campata, è presente un affresco quattrocentesco raffigurante S.Antonio Abate.
L'antica abside, rivolta ad est, è costruita con pietre di dimensioni varie, parti in gneiss grigio e verdognolo, strisce di mattoni; la cornice superiore è in cotto, con mattoni disposti a dente di sega e archetti pensili su piccole mensole. Internamente il locale è costituito da una parte a pianta semicircolare, con catino sferico, e da una parte a pianta rettangolare coperta da volta a botte. L'altare è in stucco decorato a finto marmo; sull'altare è collocata l'icona raffigurante Maria Santissima Assunta con S.Luca e una probabile S.Elisabetta.
Il campanile sorge a lato dell'antica abside. Il basamento è romanico, con muratura in pietrame rozzo, mentre nella parte superiore sono visibili le cornici di stile gotico. Il campanile termina con cella campanaria coronata da cuspide ottagonale, fiancheggiata da quattro pinnacoli.
La chiesa presenta buono stato conservativo esterno; internamente sono presenti fenomeni di umidità parietale e danni all'apparato pittorico causati da vecchie infiltrazioni.
pianta |
La chiesa presenta pianta longitudinale, divisa in tre navate. Ciascuna navata si compone di sei campate; la sesta campata della navata destra è absidata. In corrispondenza della navata destra, oltre la sesta campata, è presente l'antica abside della costruzione originale, affiancata dal campanile. Sul lato nord dell'edificio, con accesso dalla quinta campata della navata sinistra, è posta la sacrestia. |
facciata |
La facciata è rivolta ad ovest, interamente in mattoni a vista, con elementi architettonici in stucco, e con zoccolatura in pietra. La facciata presenta ordini sovrapposti, separati da trabeazione lineare, e culmina con timpano triangolare e volute sui lati.
L'ordine inferiore è scandito da sei paraste, su basamenti in pietra, concluse da capitelli dorici; al centro della facciata, in asse alla navata centrale, è posto il portale d'ingresso, in legno a due battenti, riquadrato da cornice e sormontato da timpano curvilineo. Al di sopra del timpano, due angeli in stucco affiancano un medaglione con l'epigrafe dell'intitolazione e della data di realizzazione della facciata stessa. Ai lati del portale, entro nicchie, sono poste le statue di San Modesto e Santa Crescenzia.
L'ordine superiore, limitato alla sola navata centrale, è suddiviso da quattro paraste, anch'esse con capitelli dorici. Centralmente è posta una terza nicchia, uguale alle due inferiori, con la statua di San Vito; sulle volute laterali sono poste due statue rappresentanti la Speranza e la Carità.
Al centro del timpano è posto un altorilievo tondo con la raffigurazione del Dio Padre; ai lati del timpano sono poste due statue di angeli in preghiera, rivolti verso la sommità dello stesso, ove si innalza la statua della Fede, recante una croce. Le statue sono attribuite a A.Brilla, artista savonese. |
prospetti laterali |
I prospetti laterali evidenziano la volumetria interna, con la navata centrale più alta delle laterali. I fronti sono suddivisi da lesene a tutta altezza. Finestre rettangolari si aprono, in corrispondenza di ciascuna campata, sia nella parte alta della navata sud, sia nel cleristorio, su ambo i lati; tre delle aperture sul lato sud presentano vetrate policrome rappresentanti i santi titolari.
Il prospetto sul lato sud presenta finitura ad intonaco a calce, tinteggiato in tonalità chiara; alla base corre una zoccolatura in pietra. In corrispondenza della terza campata, si apre l'ingresso secondario. Un ulteriore ingresso, con portale gotico, è stato recentemente riscoperto in corrispondenza della quinta campata. Sulla lesena posta tra la quinta e la sesta campata, si osserva l'affresco della seconda metà del XV secolo, raffigurante S.Antonio Abate.
Il prospetto sul lato nord è intonacato solo a livello del cleristorio, mentre la parte bassa presenta muratura a vista.
Il prospetto est è caratterizzato dal primitivo nucleo romanico identificato con l'abside e la parte inferiore del campanile. L'abside è costruita con pietre di dimensioni varie, parti in gneiss grigio e verdognolo, strisce di mattoni. Il muro esterno dell'abside è diviso in tre campate da due strette lesene in pietra, poggianti sopra uno zoccolo anch'esso in pietra concia. Sul muro dell'abside sono visibili le tracce di due finestre arcate, ad oggi tamponate. La cornice superiore è lavorata in cotto con modanature semplici; sotto corre una fila di mattoni disposti a dente di sega e poi archetti pensili su piccole mensole. |
Impianto strutturale |
L'edificio, nella sua parte ampliata, presenta struttura in muratura portante mista, in materiale lapideo e di mattoni, ben visibile sul prospetto nord, lasciato parzialmente a vista. Nella sua parte antica, l'edificio presenta struttura in pietrame di diversa dimensione, con aggiunta di elementi architettonici in cotto. La navata centrale è coperta da volte a botte unghiate. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera; l'ultima campata della navata destra è coperta da volta a botte, cui segue il catino semicircolare della piccola abside, mentre quella della navata sinistra è coperta da volta a botte.
Il sistema voltato è consolidato mediante catene.
Il tetto è a falde, con struttura lignea e manto di copertura in coppi. I lavori di consolidamento hanno previsto la realizzazione di cordoli sommitali di legatura. |
interni |
La navata centrale presenta altezza maggiore rispetto le laterali. Le navate, nonché le campate di cui si compongono, sono tra loro separate da arcate poggianti su pilastri quadrati e lesene. A perimetro della navata centrale, all'imposta delle volte, corre un alto cornicione. Sopra al portale d'ingresso si trova la cantoria, ove è collocato l'organo a canne dei F.lli Bussetti.
Le navate laterali ospitano gli altari minori, originariamente dodici, poi ridotti per far fronte alle esigenze funzionali.
Lungo la parete laterale destra si aprono tre vetrate policrome rappresentanti i tre Santi a cui è dedicata la chiesa.
Nella navata centrale, tra la terza e quarta campata, è posto un pulpito ligneo. Nella sesta campata, dietro l'altare storico, è posto un coro ligneo.
La pavimentazione è in pietra di Barge. |
presbiterio |
Il presbiterio è collocato nella quinta campata, rialzato di due gradini rispetto l'aula, e da essa separato mediante balaustra in marmo. Al centro della campata è posto l'altare maggiore, in stucco lavorato a finto marmo; sopra l'altare si trova un Crocifisso ligneo della prima metà del XIX secolo. Dietro l'altare è collocato il coro. Sulla parete di fondo è posta la grande icona ovale rappresentante la Gloria ed il Trionfo di San Vito, con i Santi Modesto e Crescenzia, attribuita a Rocco Comaneddi. Ai lati, in due nicchie, sono collocate le statue di S.Pietro e S.Paolo; sulle quattro colonne laterali poggia una trabeazione barocca ornata da putti e angioletti che fanno da sfondo a due grandi angeli. Al di sopra, inserita tra volute da cui si irradiano raggi e fregi dorati, è posta l'iscrizione "D.O.M. Vito Patrono, Pietas Plossasci, In bello scrat, 1704". |
navata laterale destra |
Nella prima campata è conservato il gruppo scultoreo della Pietà, mentre sulla parete di controfacciata è posto un busto marmoreo ed una lapide a ricordo del Vicario Don Giovanni Bernero di Racconigi.
Nella seconda campata si trova l'altare intitolato a Sant'Antonio Abate, con il dipinto raffigurante una Madonna col Bambino e Santi, opera del pittore Zamorra.
L'altare anticamente presente nella terza campata è stato rimosso, lasciando spazio ad un ingresso secondario; restano tuttavia visibili le colonne e la trabeazione che lo completava.
Nella quarta campata si trova l'altare della Madonna del Suffragio.
La quinta campata è ornata di stucchi sia sulla volta che sulle arcate che sulle lesene; sulla parete laterale è posto un confessionale ligneo, al di sopra del quale si trova una tela raffigurante l'Angelo Custode, attribuita alla scuola del Beaumont.
La cappella della Madonna del Rosario chiude la navata destra, occupando la sesta campata, rialzata di due gradini e delimitata da balaustra in marmo; quattro colonne sostengono la semicupola absidale, adornata con stucchi a riquadri floreali. Sopra l'altare è posta la statua lignea della Madonna, chiusa in una nicchia; ai lati della nicchia sono dipinti quattordici quadretti raffiguranti i misteri del Santo Rosario. |
navata laterale sinistra |
Nella prima campata è posto, in corrispondenza della parete di controfacciata, la vasca del battistero, datata 1461, di forma ottagonale in pietra bianca, sul cui orlo corre l'iscrizione in caratteri gotici che ne attribuisce al venerando religioso frate De Buri. Sulla parete laterale si apre una nicchia ove si colloca un confessionale ligneo.
Nella seconda campata si trova l'altare originariamente intitolato al SS.Crocefisso; ad oggi vi è posto il dipinto raffigurante Tobiolo e l'Angelo, databile intorno al 1750, attribuito alla scuola del Beaumont.
Nella terza campata si trova l'altare con il dipinto raffigurante la Sacra Famiglia, firmato dal pittore Nino Pirlato di Racconigi.
Nella quarta campata si trova l'altare con la tela raffigurante il Sacro Cuore di Gesù.
Nella quinta campata si apre l'accesso alla sacrestia.
La navata si conclude, in corrispondenza della sesta campata, con la cappella dell'Immacolata Concezione, rialzata di due gradini e delimitata da balaustra in marmo; l'icona sopra l'altare raffigura la Madonna Immacolata con Sant'Antonio da Padova. |
antica abside |
Il locale che ingloba l'abside romanica è costituito da una parte a pianta semicircolare, con volta a superficie sferica, e da una parte a pianta rettangolare coperta da volta a botte. Il pavimento è in parte in cotto, in parte in pietra.
L'altare è realizzato in stucco interamente decorato e trattato a finto marmo; sull'altare è collocata l'icona ovale raffigurante Maria Santissima Assunta con San Luca e una probabile Santa Elisabetta. Le superfici sono intonacate e decorate in tinta unita, nelle tonalità del verde e del rosa, con cornici e stucchi di colore bianco.
Al di sotto dell'abside è collocato il sepolcro dei Conti di Piossasco. E' tuttora visibile la botola di accesso alla cripta. |
apparato pittorico |
L'apparato pittorico della volta e delle pareti risalgono a metà Ottocento, come risulta dall'iscrizione presente sull'arco maggiore, sopra la balaustra: "I parrocchiani adornarono MDCCCLIII". Fra le arcate ed il cornicione, lungo le pareti della navata centrale, corre una decorazione in stucchi dorati. Tra gli archi della volta, anch'essi dorati, si susseguono sei affreschi, opera del pittore Faconti, raffiguranti, a partire dall'altare storico, la Fede, Dio Padre, San Gregorio Magno, Sant'Ambrogio, Sant'Agostino e San Girolamo. Nelle lunette di volta, sopra i finestroni laterali, sono rappresentati in dodici tondi monocromatici i Santi Apostoli.
Le superfici verticali delle navate laterali sono decorate a tinta unita, nelle tonalità dei verde-grigio; le volte presentano sfondo blu-azzurro e costoloni di tonalità ocra. La quinta campata della navata destra è caratterizzata da decorazioni a stucco sulla volta, sugli archi e sulle lesene. Sulla volta della sesta campata sono raffigurati angioletti tra le nuvole con sfondo a cielo.
Sulle pareti laterali del coro sono poste due tele, datate 1832, raffiguranti la Natività, a destra, e l'Ultima Cena, a sinistra, opere del pittore Maletti di Cumiana. Sulle lesene a destra e a sinistra del presbiterio vi sono sei tele rappresentanti scene bibliche ispirate all'Antico Testamento.
Al secondo piano dell'ex canonica, lungo il corridoio, si trova l'affresco attribuito alla cerchia jaqueriana; l'affresco è suddiviso orizzontalmente in due parti: nella parte superiore è raffigurata la Crocifissione, con le pie donne insieme a Maria e Giovanni sulla sinistra, mentre i soldati e i dignitari sulla destra; nella parte inferiore, da sinistra verso destra, sono raffigurati San Cristoforo, San Vito, San Sebastiano e Sant'Antonio Abate; al centro dei quattro santi è raffigurato lo stemma della famiglia De Buri. |
apparato liturgico |
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento.
Sono presenti due confessionali lignei lungo le navate laterali: uno nella prima campata a sinistra, l'altro nella quarta campata e destra.
Nella prima campata a sinistra è collocato il fonte battesimale. |
campanile |
Il campanile è collocato sul lato est, di fianco all'antica abside. Presenta base a pianta quadrata, elevato su cinque livelli. Nella sua parte inferiore è romanico, con muratura in pietrame rozza; nella parte superiore sono presenti tre cornici gotiche costituite da una fila di losanghette e da archetti trilobati, chiusi al di sotto da una striscia di mattoni disposti a dente di sega.
La cella campanaria è aperta su tutti i lati con monofore ad arco; sottostante ad essa sono posti i quadranti dell'orologio.
Il campanile è coronato da una cuspide ottagonale, fiancheggiata da quattro acroteri. |
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