chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Piossasco Torino cappella sussidiaria San Giorgio Parrocchia di Santi Apostoli pianta; facciata; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; presbiterio presbiterio - aggiunta arredo (2002) X - X(costruzione intero bene); X - X(esistenza monastero intorno); 1018 - 1018(documenti storici carattere generale); 1064 - 1064(donazione carattere generale); XIII - XIV(modifiche architettoniche intero bene); XIV - XIV(affreschi interno); 1668 - 1668(visita pastorale intero bene); 1802 - 1802(consegnamento al Governo Francese carattere generale); 1944 - 1944(bombardamento navata destra); 1945 - 1945(rinvenimento affereschi interno); 1945 - 1945(testimonianze fotografiche e grafiche intero bene); 1959 - 1959(erezione e benedizione Croce intorno); 1962 - 1962(sistemazione strada intorno); 1978 - 1981(restauro intero bene); 1979 - 1979(scavi archeologici intorno)
Cappella di San Giorgio
Tipologia e qualificazione
cappella sussidiaria
Denominazione
Cappella di San Giorgio <Piossasco>
Ambito culturale (ruolo)
romanico (costruzione)
Notizie Storiche
X (costruzione intero bene)
La costruzione della cappella è ascrivibile a prima del Mille. Il documento più antico risale all'anno 999: si tratta di una transazione di beni tra il Vescovo di Torino Gezone e il Monastero dei Santi Solutore Avventore ed Ottavio, a cui dona, tra gli altri beni, "aliud pratum quod est subtus Eclesia Sancti Georgij”. La suddetta "Eclesiam Sanctij Georgij” era elencata nel Cartario di Piossasco.
X (esistenza monastero intorno)
Da una campagna di scavi archeologici, organizzata nel 1979 in collaborazione con l’Università di Torino, sono emerse le fondamenta di un monastero, oggi scomparso, a pochi passi dalla cappella, a destra di chi guarda la facciata; l'edificio era di forma rettangolare. Il monastero era abitato da Monaci Benedettini, chiamati dal Marchese Olderico Manfredi, ai quali donò la cima della montagna.
1018 (documenti storici carattere generale)
In un documento del 1018 si parla del monte San Giorgio: in data 16 febbraio 1018 alcune persone "promettono di non turbare il Monastero di San Solutore nel possesso dei suoi beni di Sangano”, i quali beni da una parte confinavano col monte "qui dicitur Sanctij Georgij”.
1064 (donazione carattere generale)
La contessa Adelaide Manfredi, figlia del Marchese Olderico Manfredi, divenuta erede, dona la cappella all’Abbazia Benedettina di Santa Maria in Pinerolo (l’attuale Abbadia Alpina), da lei stessa fondata. Nel documento si legge che dona "ecclesiam unam constructam in monte desuper castro de Plautiascha in honore santi Georgij” (una chiesa costrutta sul monte che sovrasta il paese di Piossasco, in onore di San Giorgio). La donazione viene confermata in seguito con Bolle pontificie, prima da Papa Callisto II, in data 28 dicembre 1123, e poi da Papa Innocenzo II in data 13 maggio 1139.
XIII - XIV (modifiche architettoniche intero bene)
Sulla cappella sono individuabili trasformazioni del periodo gotico.
XIV (affreschi interno)
Gli affreschi, visibili fino agli inizi degli anni Ottanta del Novecento, sono ascrivibili al XIV secolo.
1668 (visita pastorale intero bene)
Nella relazione della visita pastorale si legge che la cappella è in buono stato; l’icona con la effige del Santo è “in muro picta”, cioè dipinta sul muro davanti all’altare; la cappella è chiusa da cancelli. Si celebra la Messa nella festa di San Giorgio, portando tutto il necessario dalla parrocchia di San Vito.
1802 (consegnamento al Governo Francese carattere generale)
Il Governo Francese con Decreto del 2 agosto 1802 obbliga gli Ordini religiosi a fare uno stato di consegnamento di tutti i loro averi, diritti e proprietà. Nell’atto di consegnamento fatto all’Abate del Monastero di Pinerolo, fra i beni elencati figura “la montagna di San Giorgio nel territorio di Piossasco”.
1944 (bombardamento navata destra)
La navatella sud, già in parte crollata, viene colpita dal bombardamento tedesco.
1945 (rinvenimento affereschi interno)
In occasione del sopralluogo dell’ottobre 1945, per redigere un progetto di restauro a cura dell'arch. Cesare Filippi, si scoprono tracce di affreschi quattrocenteschi sul semicatino centrale e tracce di decorazione ad affresco sull’arcata di fronte all’ingresso.
1945 (testimonianze fotografiche e grafiche intero bene)
L'architetto Cesare Filippi esegue uno schema in pianta, datato 7 ottobre 1945, della cappella e dei ruderi delle costruzioni adiacenti. Dallo schema e dalle fotografie dell'epoca si evince che l'ingresso, ad oggi protetto solo da una cancellata a tutta altezza, presentava tamponatura in muratura, con al centro la porta d'ingresso, sormontata da apertura ovale, e affiancata da due finestre rettangolari. Il portico, oggi completamente aperto sul fronte e sormontato da capriata in legno, era delimitato da muratura fino all'imposta del tetto; su di essa si apriva un arco gotico, impostato su pilastrature in mattoni. In corrispondenza della navatella sinistra, anteposto ad essa, era ed è tutt'oggi presente un ulteriore volume: al vano si accedeva mediante arcata sotto il portico; sul lato ovest erano presenti una porta ad arco romanica sormontata da una finestra cruciforme, entrambe otturate, ad oggi riaperte.
1959 (erezione e benedizione Croce intorno)
Alla fine degli anni cinquanta un gruppo di Alpini e di volontari erigono sul Monte San Giorgio una Croce, per ricordare il sacrificio dei soldati caduti in guerra. La Croce viene benedetta e inaugurata il 1 maggio 1959.
1962 (sistemazione strada intorno)
Sistemazione della sede stradale per iniziativa del gruppo ex Alpini di Piossasco, al fine di rendere rotabile la strada di accesso al monte.
1978 - 1981 (restauro intero bene)
La cappella è oggetto di un restauro completo. A ricordo dei lavori, durante la festa del 1 maggio 1982, viene posta in facciata una lapide commemorativa, su cui si legge: Comune di Piossasco _ Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie _ Chiesa Romanica di San Giorgio sec. XI _ Restaurata con l'intervento del Comune e il lavoro volontario del Gruppo Alpini di Piossasco, degli artigiani edili e dei cittadini _ maggio 1978 settembre 1981.
1979 (scavi archeologici intorno)
Una campagna di scavi archeologici, organizzata in collaborazione con l’Università di Torino, porta alla luce i resti di fondazione del piccolo monastero benedettino che sorgeva vicino alla cappella.
Descrizione
La cappella è posta sulla vetta del monte San Giorgio, facente parte di un piccolo contrafforte di montagne prealpine, alto mt. 836, elevato quasi a picco a nord di Piossasco; per giungere in cima bisogna raggirare il monte salendo o per un sentiero dalla parte dei castelli, a ovest del monte, o mediante la strada sterrata che si sviluppa ad est del monte, dalla parte della cappella di San Valeriano.
La cappella sorge in posizione isolata, con facciata rivolta ad ovest. Sul versante est, verso lo strapiombo su Piossasco, è posta la grande Croce come Monumento ai Caduti Alpini.
La cappella è composta di un corpo triabsidato, ora mancante della navatella sud, già in parte crollata e poi ancora colpita dal bombardamento del 1944. Le absidi sono coperte da semibacino preceduto da un arcone di volta a botte; l'aula della navata centrale è coperta da volta a botte. All'interno sono stati rinvenute tracce di affreschi quattrocenteschi.
La cappella è preceduta da un portico. Sul lato sinistro del portico, davanti alla navatella nord, è presente un ulteriore volume, aperto sia verso il portico stesso, sia sul fronte, mediante porta ad arco romanica sormontata da una finestra cruciforme.
L'edificio presenta struttura portante in muratura di pietrame, in parte a spina pesce, con scarso impiego di mattoni e di embrici romani, con evidenti caratteri romanici; sulla struttura sono visibili trasformazioni di stile gotico. Il tetto è a doppia falda, protratto fino a copertura del portico, poggiante su grande catena lignea a sua volta impostata su pilastratura in pietrame; il manto di copertura è in coppi.
Sulla facciata si apre un grande arco ogivale, delimitato da cancellata a tutta altezza. Sul lato destro dell'apertura, in alto, è posta una lapide a ricordo dell'ultimo restauro.
Lo stato attuale dell'edificio è frutto degli interventi di restauro del 1978-81, volti alla mera conservazione delle caratteristiche costruttive e non ad una riqualificazione radicale della cappella.
La cappella è officiata in occasione della festa del 1 maggio.
pianta
La cappella presenta pianta a tre navate absidate, con portico anteposto. La navata di destra è crollata in passato, restano visibili solo parte del muro esterno e l'abside.
facciata
La facciata è rivolta ad ovest e presenta fronte a capanna. In corrispondenza della navata centrale si apre un grande varco ogivale, delimitato da cancellata a tutta altezza. Il tetto dell'edificio prosegue a copertura del portico, appoggiandosi su una grande capriata in legno, a sua volta impostata su pilastratura in pietrame. Sul lato sinistro del portico si sviluppa un ulteriore volume, aperto sul fronte mediante porta ad arco romanica sormontata da una finestra cruciforme. Della navatella sud rimane in piedi solo l'abside e parte della muratura laterale.
Il fronte presenta finitura con struttura a vista, in parte intonacata solo in corrispondenza della navata centrale.
prospetti laterali
I fronti esterni presentano i caratteri stilistici e costruttivi romanici: sul fianco sinistro è presente un'archeggiatura sommitale ad archetti di piccoli elementi di cotto; le absidi sono divise in scomparti da lesene superiormente collegate da archetti pensili binati. Su ciascuna abside si apre una finestrella arcuata. Sul retro e sul lato nord sono presenti contrafforti in pietrame.
Impianto strutturale
L'edificio presenta struttura portante in muratura di pietrame, in parte a spina pesce, con scarso impiego di mattoni e di embrici romani. Le absidi sono coperte da semibacino preceduto da un arcone di volta a botte; l'aula della navata centrale è coperta da volta a botte. Il tetto è a doppia falda, con struttura lignea e manto di copertura in coppi.
interni
Le navate laterali sono più corte della centrale. Le navate sono tra loro comunicanti mediante arcate che si aprono in corrispondenza dell'aula centrale; l'arcata verso la navatella sud è tamponata da muratura. Sulla volta della navata centrale è presente una finestrella arcuata, aperta a sud nello spessore della volta.
Le superfici interne presentano un leggero strato di intonaco, quasi completamente deteriorato, lasciando a vista la tessitura muraria. Sul catino absidale sono visibili tracce degli affreschi quattrocenteschi: sono riconoscibili una testa di bue aureolata e il corpo di un leone, il ché lascia presupporre la raffigurazione degli evangelisti; è inoltre visibile uno scudo sabaudo con lancia, ipotizzando l'icona di San Giorgio a cavallo; sull'arcata del catino è visibile una decorazione a volute; tracce di decorazioni ad affresco sono presenti anche sulla parete di controfacciata.
La pavimentazione è in pietra a spacco.
presbiterio
Il presbiterio è collocato nell'area che precede l'abside centrale, rialzato di un gradino rispetto l'aula. L'altare maggiore è stato rimosso, ma la sua sagoma è individuabile sulla muratura absidale. Al centro è posizionata una mensa in legno; sulla parete absidale è collocata una Croce in legno. Durante la festa viene appesa una tela raffigurante San Giorgio.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (2002)
Aggiunta di nuovo, posizionato in corrispondenza del presbiterio storico. La mensa è costituita da un piano orizzontale in legno poggiante su struttura metallica.